Archivio mensile:Marzo 2022

all / lubomyr tymkiv. 2011

Любомир Тимків, перформанс “Вce”
=
Lubomyr Tymkiv, performance “ALL”

at the opening of Ryosuke Cohen show “Brain Cell” (Osaka, Japan). Lubomyr Tymkiv made a performance “Вce” (Lviv, Ukraine, September 10, 2011). “Bce”, pronounced “Vse”, meaning “all” in Ukrainian

Під час відкриття виставки “Мозкові Клітини” художника Ріосуке Коена (Осака, Японія). 10 вересня 2011 року.

deserts, and the deserts / jim leftwich. 2022

the sensenessless very please
mildewed by armies of
disinformed
relict
openswerve streamingles
admit that we are alert
forever waking up
in the eco- econo- the
asemous thunder
stopping more than
stepping
on the toes on their
toes on our
toes

theairwavicles forming
to the solutioncelebrate
the opening eye the
breakfast of marks the
cheese howitzer lemur
from one indigenous
stonehenge the national
parakeet one groundhog
out of ten wellsprings
painted red in the
circle of another exit Continua a leggere

7-13 aprile 2022: asian film festival, a roma, al cinema farnese

Asian Film Festival: la 19ª edizione si svolge a Roma

dal 7 a 13 aprile 2022 al Cinema Farnese

FARNESE ARTHOUSEPiazza Campo de’ Fiori, 56 – Roma

 

Si tiene da giovedì 7 aprile a mercoledì 13 aprile 2022 la diciannovesima edizione di Asian Film Festival. Il luogo prescelto per la programmazione “in presenza” di questa significativa vetrina sul miglior cinema d’autore dei paesi dell’Asia orientale è nuovamente il Farnese Arthouse di Roma, in Piazza Campo de’ Fiori.

Il festival internazionale, organizzato da Cineforum Robert Bresson e diretto da Antonio Termenini, presenterà 30 lungometraggi provenienti da 8 paesi dell’Estremo Oriente (Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, Singapore, Taiwan, Thailandia), spaziando tra prodotti arthouse e di genere, con una particolare attenzione per gli esordi e i giovani registi, proposti nella ricca sezione Newcomers.

Quest’anno, dal Giappone, verranno presentati una serie di importanti film; tra questi, The Mule Song Final e The Great Yokai Wars: Guardians (sequel di The Great Yokai War, 2005), entrambi firmati dal maestro Takashi Miike, e Moonlight Shadows, basato sull’omonimo romanzo di Banana Yoshimoto e diretto dal pluripremiato Edmund Yeo, incentrato sull’elaborazione del lutto.

Intorno a questo tema si muove anche Tsuyukusa, nuovo film del regista Hideyuki Hirayama. Del rinomato regista Takahisa Zeze sarà invece presente In the Wake, di genere crime. Di particolare interesse è invece il film Hokusai, diretto da Hajime Yashimoto e basato sulla vita del più celebre pittore giapponese del mondo, conosciuto principalmente per le sue opere in stile ukiyo-e.

Nel corso del festival verranno inoltre presentati film provenienti dalle Filippine, quali On the Job: The Missing 8, thriller diretto da Erik Matti e già in concorso alla scorsa edizione del Festival di Venezia, dove ha vinto il premio per il miglior attore. Di Brillante Mendoza, tra i più importanti e premiati registi filippini, saranno invece presentati i due nuovi lungometraggi intitolati Gensan Punch, la storia vera e sofferta di un pugile limitato da una disabilità fisica, e Rasbak, racconto di violenza e vendetta di un giovane ladro nei confronti del suo spietato capo.

Quattro saranno invece i film provenienti dalla Thailandia, ovvero The Edge of Daybreak, dramma famigliare di Taiki Sakpisit, The Medium, di Banjong Phisantankun, Come Here, mistery dramma di Anocha Suwichankong e, in particolare, Anatomy of Time, di Jachavral Nilthamrong, diviso tra passato e presente, con la memoria quale unico ponte tra questi due tempi.

Altri film importanti presenti in questa edizione del festival saranno il film giapponese Somebody’s Flowers, un giallo firmato da Yusuke Okuda, e Anita, di Longman Leung, incentrato sulla vita della celebre cantante e attrice Anita Mui. Il dramma familiare torna invece protagonista con Three Sisters, del sudcoreano Lee Sungwong.

Completano il programma opere di registi esordienti come i cinesi You Zhou, con The way back in the mirror, Tang-yu Quiang, con il dramma The Wheat, Yunbo Li con Ms. Pearl, e Qi Rui, con The Day Is Over. Dalla Corea del Sud arriva Lee Ran-hee, con l’opera prima A Leave, mentre dalle Filippine proviene Daniel Palacio, di cui viene invece presentata la sua opera seconda dal titolo The Brokers.

Tra gli ospiti attesi e confermati al momento saranno presenti il regista Brillante Mendoza e l’attore Vince Rillon.

Nel corso della sua quasi ventennale attività Asian Film Festival si è dimostrato una vetrina sul miglior cinema d’autore dei paesi dell’Estremo Oriente. Insieme a proiezioni di film inediti, ha organizzato anche numerose retrospettive dedicate ai maestri, ospiti di gala del festival nelle passate edizioni.

Per maggiori informazioni e contenuti consultare il sito ufficiale (in continuo aggiornamento):

https://www.asianfilmfestival.info/

l’epistolario di giuseppe ungaretti

A Roma, il 10 marzo 2022, alle ore 17, Francesca Bernardini – nello Spazio Pagliarani in via M.A. Bragadin 122b – parlerà dell’epistolario di Giuseppe Ungaretti di recente pubblicazione per la casa editrice Mondadori.

L’incontro avverrà dal vivo e in remoto. Se si vuole partecipare presso lo Spazio Pagliarani si prega di prenotare un posto scrivendo a biblioteca@bibliotecaeliopagliarani.com, perché la riunione è a numero chiuso.

Necessario il Green pass

Chi invece volesse collegarsi da remoto può entrare con questo link : meet.google.com/qky-tqyh-ivk

“josefine”, da franz kafka: su radio onda rossa tra pochi minuti

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

martedì 08 marzo 2022, alle ore 14

JOSEFINE

di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio


drammaturgia: Tamara Bartolini
regia: Bartolini/Baronio

Poco prima di morire, Franz Kafka scrive il racconto ‘Josefine, la cantante ovvero il popolo dei topi’, in cui una topolina, Josefine, cantando, scatena un’emozione tanto forte da fermare la corsa senza sosta dei topi. Il canto di Josefine, atto taumaturgico, evoca un popolo che, in un tempo di estasi e grazia, dimentica sé stesso e si raccoglie attorno all’artista, alla gioia infantile del gioco. Nello spazio scenico il suo canto attraversa dimensioni temporali storiche e biografiche e diventa parte di noi, risuona e rigenera. Il corpo è in
ascolto della sua frequenza e diventa archivio di immagini collettive in cui la figura di Josefine sembra moltiplicarsi in storie di corpi martirizzati dagli effetti della crisi etica, esistenziale, economica, sociale del presente. Proprio in quelle voci ritroviamo le sensibilità di gesti che sembravano impossibili, ma che hanno spostato la percezione collettiva e hanno fatto compiere un salto atletico alla Storia. Allora la nostra Josefine prende quei gesti e li fa diventare segno, ripercorre le biografie nostre e di quelli che abbiamo incontrato, crea un controcanto della storia umana con quel fischio flebile in cui «c’è qualcosa della nostra felicità perduta», scrive Kafka, qualcosa che «libera anche noi», anche se per breve tempo, «dalle catene della vita quotidiana». Sulla scena resta il corpo dell’attore a contenere tutte queste voci, il corpo che non può fare a meno di cantare.

info
http://www.teatrodiroma.net/doc/7587/josefine/

accoglienza temporanea dei bambini ucraini

In risposta alle numerose richieste pervenute, il CONADI, Consiglio Nazionale Diritti Infanzia e Adolescenza, www.CONADI.it sta organizzando accoglienza minori Ucraini.

Preliminarmente sottolineiamo che: NON si tratta di adozione,
NON si tratta di affido internazionale,
NON c’è possibilità che i bambini vengano adottati in futuro.

— L’ospitalità è “TEMPORANEA”, cioè legata al periodo dell’emergenza; può essere prestata da una famiglia o persona singola.

Chi volesse dare la propria disponibilità all’accoglienza TEMPORANEA può inviare una mail (accoglienza@conadi.it) indicando:

  1. Nome, cognome, residenza, numero di telefono
  2. Numero di bambini ospitabili (uno, due, o nucleo familiare)
  3. Età del bambino ospitabile
  4. Presenza di altri minori o anziani o animali in casa
  5. Periodo di disponibilità all’accoglienza

Una volta raccolte tutte le disponibilità, CONADI provvederà a contattare l’interessato e a fornire tutte le informazioni necessarie. Per semplificare e velocizzare la procedura vi preghiamo di attenervi a queste indicazioni. Grazie ŕ

Se non si può ospitare, aiutateci a divulgare: si aiuta anche così.

solventi #2 (a cura di pasquale polidori): ferruccio de filippi

SOLVENTI #2 è dedicato a Ferruccio De Filippi, agli anni della sua arte fra il 1970 e il 1974. È il risultato di conversazioni più o meno su: tempo archeologico, disseminazioni di calchi e nomi, posizione statica del corpo, simulacro, la lettura come atto non lineare, e qualcos’altro che riguarda la pittura, anche se non c’è la pittura.
Il volume si è composto a partire dalle foto di Mariella Bolzoni, che ha seguito da vicino la ricerca di Ferruccio, essendo complice più che testimone. Fondamentale è stata la cura sapiente del laboratorio Fotogramma24 (Bugionovi & Co.).

SOLVENTI è un progetto basato sulla collaborazione con Claudia Damiani e le edizioni Cambiaunavirgola – Spazioetico.

Altre informazioni: http://www.pasqualepolidori.net/solventi/ferruccio-de-filippi-io-sono-un-frammento-archeologico

Il libro raccoglie documenti relativi alle opere realizzate da Ferruccio De Filippi nel periodo compreso tra il 1970 e il 1974, durante il quale la ricerca dell’artista si è sviluppata prevalentemente in dialogo con Gian Tomaso Liverani e la sua galleria La Salita. Fondamentale in quegli anni è l’incontro con Mario Diacono, al quale, dieci anni dopo, si deve la definizione della pittura di De Filippi come “reliquia del Linguaggio” e “risposta ‘politica’ alla messa in assenza del Linguaggio”.

Non sono ancora, quelli, gli anni della «pittura», e il Linguaggio (Diacono mette le virgolette alla pittura e la maiuscola al linguaggio) si esprime in modi e tecniche che vanno dalla fotografia al comportamento, in particolare attraverso l’uso ricorrente di testi di antropologia e mitografia all’interno dell’opera, non quindi come pura ispirazione, ma come vero e proprio fiato dell’opera.