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All’esterno dello spettacolo (come della “contemplazione” → anni ’70), forse il problema maggiore comparso con il Novecento nel suo svolgersi è stato proprio questo: il ritorno massiccio del retinico sotto forma di spettacolo. E, in ciò, forse è stato peggiore il secondo “monstrum”: quello appunto spettacolare (frontale, mai obliquo, mai mercuriale, sempre e solo figurativo, mai metamorfico, mai trasfigurativo o defigurativo).
Per questo, e qui dirò qualcosa di relativamente imprevedibile, non è possibile prendere troppo sul serio la stessa pratica dell’asemic writing così come è, per sé. (E peggio ancora in funzione di una ipotetica liberazione dalle pastoie del linguaggio, della semantica: mossa puerile, il più delle volte).
La scrittura asemica a mio modo di vedere ha senso se sottoposta a una sottrazione di percezione connotata, aisthesis, osservabilità-posa, calligrafia, moina, spettacolo.
Ma la sottrazione stessa, ancora, va pensata non in forma museale = daccapo vedibile/vendibile.
Questo è uno scoglio che credo la scrittura asemica debba osservare ed evitare, a vent’anni e più dalla sua “esplosione” come versante artistico diffuso, riconosciuto, condiviso.
I fumi della fornace – Valle Cascia – Montecassiano (Mc)
https://www.congerie.org/
24 agosto 2023 ore 23:00 Audio Doc Sound Title #1
25 agosto 2023 ore 23:00 Audio Doc Sound Title #2 e #3
“Partire da una sceneggiatura visiva per approdare a un documento sonoro. Il visivo scompare per lasciare spazio all’uditivo. O, forse, a un altro vedere e sentire”
Corrado Costa, Autobibliografia
Atelier di Adriano Spatola, Sant’Ilario d’Enza, 1988
Durata: 5’ 16”
Pubblicato da Orazio Converso, Videor, Roma, nel 2014
Video tratto dal canale YouTube della Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Testo:
“Per ricostruire un po’ l’iter della mia poesia, segnalerei fra i libri assolutamente introvabili, che pur tuttavia sono sicuro che sono stati pubblicati anche se sono spariti assolutamente dal commercio (ed è probabile che non siano neanche stati distribuiti) sia per le disavventure degli editori e la disavventura totale di questo autore, segnalerei, come libri importanti, il Mignottauro, che conteneva poesie e disegni. Questo Mignottauro era dedicato a quel figlio di mignotta che è il Minotauro e conteneva altresì, assieme alle mie, poesie di Emilio Villa, creando una problematica molto strana, perché né io né Emilio Villa riuscivamo più a riconoscere quali fossero i testi di ciascuno di noi. Continua a leggere
Introduzione di una puntata del ciclo che ‘Fuori Orario’ ha proposto a 40 anni dallo sbarco sulla Luna. La notte prevedeva il documentario “Il cosmonauta Polyakov” di Dana Ranga (2007) e la quarta parte di “25 ore sulla Luna”, riproposta integrale della diretta televisiva Rai andata in onda nella notte tra il 19 e il 20 luglio 1969.