opera di Iginio De Luca esposta attualmente – e fino al 22 maggio – al Museo Carlo Bilotti, in occasione della mostra Carta coreana Hanji. cfr. anche http://www.museocarlobilotti.it/sites/default/files/f_file/CartaCoreana_ArtistiFotoOpere.cleaned.pdf
Archivi categoria: op. cit.
da un’intervista a piero manzoni (1960)
mela bianca per essere pensata a colori con fantasia / pietro gallina. 1972
da un post di Roberto Canella su fb
ghezzi + sanguineti_ fare-disfare_ shock-montaggio
idem: indicazioni per la scrittura (e la sua storia, remota e recente), anzi, le scritture
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dallo stesso video citato nel post precedente
contemporaneità, prosa ecc. / alfredo giuliani. 1961, 1965
Ogni volta che in Italia uno scrittore vuole essere contemporaneo di una cultura non gretta deve scontrarsi con l’immaturità sociale, col provincialismo politico, con le improvvisazioni e inquietudini che si pretendono soluzioni, con la perpetua commistione di anarchismo e legittimismo
(Alfredo Giuliani, introduzione ai Novissimi, 1961)
Oggi meno che mai la poesia è un luogo privilegiato: le prose che c’interessano hanno gli stessi problemi di struttura e di trattamento della materia e, quando riescono, la stessa intensità che siamo soliti attribuire alla poesia. Ma ciò accade in quanto la prosa ha ormai cessato di godere del presunto favore della discorsività, mentre la poesia ha acuito la sua capacità di contatto, un tempo limitata dai pregiudizi del ritmo, della rima, del lessico, e via dicendo. Una prosa che si assuma le responsabilità stilistiche proprie della poesia non è affatto una “prosa poetica”, e una poesia che si libera delle regole falsamente poetiche non è affatto una “poesia prosastica”. Restano, senza dubbio, differenze tra l’una e l’altra, ma non di natura: di destinazione e d’uso; differenze quali possono darsi tra prodotti contigui di una medesima cultura materiale
(Alfredo Giuliani, prefazione all’edizione 1965 dei Novissimi)
consiglio ai {giovani} critici (da un post di roberto silvestri)
trent’anni fuori orario – notte senza fine – carmelo bene (2020)
Notte senza fine – Trent’anni Fuori Orario, in occasione dei festeggiamenti per il trentennale del programma televisivo di Enrico Ghezzi nato a fine 1989.
Programma:
1. QUATTRO MOMENTI SU TUTTO IL NULLA di Carmelo Bene
(Italia, 2001, 108’)
Cinema, Teatro, TV, parole, opere, pensieri, letture, rushes, in questi trent’anni Fuori Orario ha programmato Carmelo Bene in ogni forma, formato e materiale in accordo con lui sul fatto che Bene non abbia fatto opere d’arte ma sia stato un’opera d’arte. I Quattro momenti su tutto il nulla, girati e andati in onda nel 2001 pochi mesi prima della morte, sono un film testamento in quattro parti (Il linguaggio, La Conoscenza, / Coscienza, L’Eros, L’Arte). CB, solo di fronte alla camera, ripete il suo pensiero, la sua visione, il suo genio, lo stesso che risplende nei girati dell’Otello televisivo girato nel ’79 presso gli studi RAI di Torino, uno dei rari momenti in cui è possibile vedere Bene al lavoro.
2. UN AMLETO DI MENO di Carmelo Bene
(Italia, 1972, col., 64’)
3. CARMELO BENE E I CANTI DI LEOPARDI
Ripresa in diretta della lettura dei Canti da Villa leopardi a Recanati, trasmesso il 12 settembre 1985 da RAI3
songs / steve lacy, brion gysin. 1981
intervento di mg per “crepita la carta”, mostra di emilio villa a macerata (9 ott. 2021)
no direct statements (john ashbery)
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marrakech / brion gysin. 1955
Marrakesh, circa 1955, Ink and paint on paper, 50 x 37 cm
Courtesy October Gallery (London)