“La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per la morte Abdel Latif, morto a soli 26 anni, lo scorso 28 novembre, nel reparto psichiatrico dell’Ospedale San Camillo di Roma. Arrivato in Italia dalla Tunisia, si trovava nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Ponte Galeria dal 13 ottobre. Era legato da 3 giorni ad un letto, dopo il ricovero per una presunta condizione di disagio psichico. I suoi compagni denunciano che era stato picchiato dalla polizia dopo aver fatto uscire alcuni video col cellulare per denunciare le condizioni di vita nei CPR, dove vengono rinchiusi migranti in attesa dell’eventuale rimpatrio. Ci sono molti punti da chiarire, dice il garante nazionale dei detenuti e quello del Lazio, Stefano Anastasia”.
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L’orrore dei Centri di Permanenza e Rimpatrio in Italia
(di Guglielmo Vespignani)
Luoghi non pensati, dove la permanenza in essi segue le sorti di un ‘effetto collaterale’, che si vorrebbe evitare. Il garante nazionale delle persone private della libertà aveva definito così i Centri di Permanenza e Rimpatrio nell’ultimo rapporto pubblicato sulle visite effettuate tra il 2019 e il 2020. E la morte di Wissem Ben Abel Latif a Roma ha riacceso le luci sull’orrore dei CPR in Italia.
Strutture fatiscenti, gabbie pollaio, malagestione sanitaria, suicidi. Ed anche recenti inchieste giudiziarie hanno fatto emergere una fotografia spaventosa di come lo Stato opera e di come tratta con persone che spesso non hanno niente, e che sono nelle sue mani.
A metà maggio la morte di Mussa Balde, 23 anni, suicidatosi in isolamento al CPR di Torino dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Bodighera. Era la sesta morte di migranti ospitati nei centri in Italia dal 2019: prima di lui due ragazzi a Gradisca d’Isonzo, uno a Caltanissetta, uno a Brindisi e un altro ancora all’Ospedaletto del CPR di Torino.
Sulle condizioni di questo centro, l’anticipazione della perizia della Procura di Torino, eseguita nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo di Balde, che vede tra gli indagati il medico e il direttore della struttura, riporta gravi inadempienze gestionali, sopratutto sul piano sanitario.
Proprio l’aspetto più delicato del rapporto con chi viene rinchiuso nei CPR è quello più carente. La denuncia dell’associazione studi giuridici sull’immigrazione nel Libro Nero del CPR di Torino, che segnalava come nella struttura non era entrato neanche un medico nei primi dieci mesi di pandemia, inquadra perfettamente il contesto nel quale, negli ultimi mesi, si è assistito a decine di tentativi di suicidio, di cui sei in un solo giorno, il 23 novembre scorso.
“Simulazioni” le definisce il sindacato di polizia siulp, che parla di 110 suicidi messi in scena da parte dei migranti per far sì di ottenere il ricovero e una possibile liberazione. Ma è anche il comportamento di alcuni agenti di polizia ad essere sottoposto ad indagine a Torino: cinque di loro, tre agenti semplici e due graduati, sono infatti finiti nello stesso fascicolo del medico e del direttore.
— Radio Popolare
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n.b.: “simulazioni”! ammesso e niente affatto concesso che si tratti di simulazioni, il siulp se lo domanderà come mai qualcuno arrivi a simulare un suicidio per poter accedere a una visita medica? e il fatto che nessun medico entri in un cpr, a virus in circolazione, per dieci mesi interessa a qualcuno in qualche modo oppure si tratta di normale amministrazione carceraria?
Brazil’s President Jair Bolsonaro is a one-man environmental disaster.
He’s greenlighted illegal mining and logging in Indigenous lands, sabotaged environmental laws, and now the destruction of the Amazon has risen by more than 20% in a year — a loss equivalent to 3,000 football fields per day!
He thinks he can get away with it — but there’s a way to hold him to account. A group of brave lawyers is pushing for the International Criminal Court to prosecute Bolsonaro for his alleged attacks on the Amazon and its defenders. And whether or not it happens will come down to a decision by ICC Prosecutor, Karim Khan.
He has a reputation for being tough in his pursuit of justice, but dragging Bolsonaro to court would need a new level of courage. So let’s build a massive global call from every corner of the Earth for him to act, and when this is huge, our voices will be delivered directly to the Prosecutor’s office.
Il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro è un disastro ambientale in persona.
Ha permesso l’estrazione mineraria illegale e la deforestazione in terre indigene, ha sabotato leggi ambientali, e solo in questo suo ultimo anno di governo la distruzione dell’Amazzonia è accelerata di oltre il 20%: una perdita equivalente a tremila campi da calcio al giorno!
Pensa di poter continuare impunito, ma c’è un modo per farlo rispondere di questi crimini. Un gruppo di coraggiosi avvocati si sta impegnando affinché la Corte penale internazionale (CPI) persegua Bolsonaro per ogni possibile crimine contro l’Amazzonia e i suoi difensori. Tutto ora dipende dal procuratore della Corte, Karim Khan.
Quest’ultimo è noto per la sua perseveranza nella ricerca della giustizia, ma trascinare Bolsonaro in tribunale richiede un grandissimo coraggio. Sosteniamolo raccogliendo una valanga di firme da ogni parte del mondo,e quando il nostro appello sarà enorme, lo consegneremo direttamente all’ufficio del procuratore.
EDWARD JOHN MATTHEWS Arts and Politics of the Situationist International 1957-1972
Situating the Situationists Lexington Books, 2021
Arts and Politics of the Situationist International contextualizes the SI within a comprehensive aesthetic and theoretical framework that integrates its concepts and practical activities with previous critical thinkers, political activists, artists, and poets. The SI belongs to a history of radical gestures and cultural practices concerned with re-imagining everyday life and overcoming alienation. This book regards the SI as a critical interdisciplinary endeavor in the history of consciousness, particularly as a moment in an ongoing western-European trajectory of aesthetic negation dating back to the early nineteenth century. The chapters search for origins of the SI in French Symbolist poetry, Dada and Surrealism, Hegelian-Marxism, and Lefebvrian social theory in an effort to provide a clearly-defined ‘something’ out of which the SI developed as an increasingly radical collective of artists, writers, and theorists.
BERTRAND COCHARD Guy Debord et la philosophie préface d’Étienne Balibar Hermann, 2021
À la fin des années 1950, Guy Debord entreprend de confronter ses thèses et intuitions, initialement construites au sein des avant-gardes artistiques, avec la philosophie allemande. Il étudie Hegel et Marx, découvre le marxisme « hétérodoxe » (Karl Korsch, Georg Lukács, Anton Pannekoek), discute les théoriciens et commentateurs de son temps (Jean Hyppolite, Henri Lefebvre, Lucien Goldmann), et importe certains concepts issus de cette tradition (totalité, aliénation, marchandise, etc.) au sein de sa propre pensée. Quelles ont été les conséquences de ce « tournant » philosophique ? Comment l’étude de ce tournant peut-elle permettre de mettre en question la réduction de l’auteur de La Société du Spectacle à un sociologue critique de « la société de consommation » ? L’objectif de ce livre est de faire émerger la singularité de Guy Debord dans le champ philosophique, en plaçant notamment la question du temps au cœur de cette singularité.
festival dell’archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico dedicato al riuso creativo del cinema d’archivio
UnArchive – Found Footage Fest è l’edizione “numero zero” del festival promosso dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico dedicato al riuso creativo del cinema d’archivio. In programma esperienze e percorsi artistici con proiezioni, dibattiti, concerti e performance audiovisive per riscoprire il footage cinematografico e interrogarsi sul ruolo della memoria e degli archivi nella cultura contemporanea
Dal 14 al 19 dicembre 2021 LIVE ALCAZAR Via Cardinale Merry del Val, 14b – Roma (Trastevere)
Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili
L’iniziativa si svolgerà nel rispetto della normativa anti Covid-19. Ingresso con presentazione obbligatoria di Super Green Pass
Prenotazione ai seguenti recapiti: +39 06 57305447 – eventi@aamod.it
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Da sempre l’ Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico è promotore della trasmissione della memoria collettiva della vita sociale e impegnato nella ricerca, raccolta, conservazione di documenti audiovisivi storici, di repertorio, di attualità, di ricostruzione narrativa, che ne permettano l’analisi, la conoscenza e la rielaborazione finalizzata alla creazione di opere contemporanee. Da questi obiettivi è nato il termine “unarchive ” (letteralmente “de-archiviazione”), sul quale l’AAMOD ha fondato alcune iniziative rivolte alle nuove generazioni creative, tra cui il Premio Zavattini UnArchive, Suoni & Visioni UnArchive, e L’aperossa UnArchive. Da queste premesse e a queste attività si aggiunge ora l’edizione zero di UnArchive Found Footage Fest, un evento di 6 giorni, dal 14 al 19 dicembre 2021 , nell’accogliente spazio del Live Alcazar di Roma (Trastevere), volto a raccontare esperienze e percorsi artistici che riscoprono il footage cinematografico e offrono nuovi spunti di riflessione e consapevolezza a chi si interroga sul ruolo della memoria e degli archivi nella cultura contemporanea.
Non solo cortometraggi e lungometraggi a base d’archivio, ma anche live performance artistiche e audiovisive, nel segno della manipolazione e risignificazione dei materiali e dell’ibridazione dei linguaggi del cinema, della musica, del teatro.
Il programma prevede tre slot di programmazione giornalieri: UnArchive Short, UnArchive Long, UnArchive Live costellati da incontri con gli autori e presentazioni, oltre ad alcune première ed eventi speciali, per un totale di 9 cortometraggi, 7 lungometraggi e 5 live performance.
Tra gli ospiti in calendario, il regista Marco Bellocchio, i musicisti Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, i performer di Artistico Collettivo e numerosi giovani videomaker che hanno fatto della “de-archiviazione” creativa e sperimentazione una costante nella produzione delle proprie opere audiovisive.
La selezione delle opere in programma è a cura di Marco Bertozzi, Giacomo Ravesi, Luca Ricciardi, Chiara Rigione.
L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa presentaziono alla mail eventi@aamod.it
GUY DEBORD
Appunti preliminari
Ortica editrice, 2021
Questi Appunti riguardano le lotte degli anni Sessanta e Settanta in Francia e in Italia, la Fronda, il cinema o la corruzione del linguaggio. Appunti che permettono di conoscere in modo più profondo il pensiero di Debord che, durante la seconda metà del secolo scorso, condusse un’incessante “guerra del tempo” dentro e contro la propria epoca, considerata come una glaciazione “spettacolare-mercantile” della storia. In questi inediti Appunti lo vediamo via via progettare e mettere a fuoco alcune delle proprie mosse teoriche, iperpolitiche, cinematografiche, linguistiche, autobiografiche, in particolare relative alla conduzione dell’Internazionale Situazionista, alla memoria storica del recente movimento delle occupazioni del maggio francese del 1968 come a quella della Fronda antiassolutistica del Diciassettesimo secolo, alla preparazione dei suoi lungometraggi cinematografici, alla progettazione di un dizionario critico della distruzione contemporanea del linguaggio comune, fino alla stesura di un resoconto della propria vita che per il fondo come per la forma di “confessione cinica” vessi e demoralizzi le autorità contemporanee. Questi Appunti incoraggiano un’ulteriore riflessione sull’evoluzione delle società contemporanee e sui mezzi per arrestarne il disastroso corso.
è necessario che i lettori siano coscienti del danno che la fiera romana dell’editoria, ad inizio dicembre, crea alle librerie e alle loro speranze di lavoro per un periodo che copre circa il 30% delle entrate annuali! sarebbe sufficiente anticiparla di un mese, ma da anni gli ideatori si rifiutano di spostarla. si dimenticano dove i loro libri sono visibili per tutti gli altri mesi dell’anno? l’indifferenza con cui noi librai veniamo trattati dalla filiera è disgustosa. speriamo che anche i lettori prendano coscienza di tale indifferenza e prendano posizione solidale con la rivolta di noi librai.
Estratto:
Il comunicato dell’ALI (Associazione Librai Italiani): «Dopo anni che chiedono all’organizzazione della fiera di cambiare le date e non farla nel mese di dicembre, quest’anno i librai romani hanno deciso di non rendersi complici di una manifestazione che, tenendosi nel periodo natalizio, indebolisce la già precaria situazione economica delle librerie»
Estratto: Prima di tutto, direi che Roma è l’unica città europea dove si tiene una fiera-mercato editoriale in pieno dicembre. Che cosa ha questo mese in particolare? A ridosso delle festività natalizie i librai realizzano il 30 per cento del loro fatturato annuo, mentre la vendita diretta dei libri in fiera da parte degli editori finisce per erodere gran parte di questo fatturato (Ilaria Milana)
Appello a Bruxelles contro la criminalizzazione delle Ong palestinesi
Decine di organizzazioni e sindacati hanno inviato un appello a Josef Borrell, Alto Rappresentante della politica estera dell’Unione Europea contro la messa fuorilegge di alcune Ong palestinesi da parte da Israele.
Qui di seguito il testo dell’appello e le organizzazioni che l’hanno sottoscritto.
Gentile Alto Rappresentante,
Come organizzazioni della società civile europea, vorremmo allertarla sulla gravissima situazione creata dalla criminalizzazione da parte Stato di Israele contro sei delle più importanti e riconosciute organizzazioni palestinesi per i diritti umani:
● Addameer Prisoner Support and Human Rights Association, ● Al Haq – Legge al servizio degli uomini, ● Bisan Centro di Ricerca e Sviluppo, ● Defense for Children International – Palestina, ● l’Unione dei Comitati del Lavoro Agricolo ● Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi
Dopo la loro classificazione come “terroristi” il 22 ottobre, e con la successiva ordinanza militare di interdizione del 7 novembre, sono in grave pericolo: i loro locali possono essere invasi o chiusi, le loro attrezzature confiscate, i loro dirigenti e personale arrestati ed il loro finanziamento potrebbe essere in pericolo. I servizi di protezione che forniscono alla popolazione palestinese, così come la loro capacità di informare gli organismi internazionali sulle violazioni dei diritti umani in Palestina, sono messi a repentaglio da questa decisione. L’Unione europea deve restare fedele ai propri valori e deve proteggerle.
La dichiarazione del portavoce di EEAS del 22 ottobre, non era commisurata alla gravità di queste minacce. Affermando di “prendere sul serio” le affermazioni delle autorità israeliane e chiedendo loro “chiarimenti”, essa dà peso ad accuse contro partners che l’Unione Europea conosce perfettamente da anni, e legittima l’idea che lo Stato di Israele avrebbe un motivo legittimo per porre questa questione. Questo è doppiamente errato: in primo luogo perché queste organizzazioni sono soggette alla legge palestinese e lo Stato di Israele non ha alcun diritto di interferire nei loro affari, e in secondo luogo perché i leader israeliani che le accusano sono gli stessi che potrebbero essere implicati nei procedimenti della Corte Penale Internazionale, che a loro volta potrebbero essere basati sulle informazioni e sui fascicoli di indagine forniti da queste ONG.
Le chiediamo quindi prima di tutto una dichiarazione pubblica molto più chiara su questo tema. In particolare, le chiediamo di: ● respingere chiaramente le accuse israeliane e mettere in dubbio la loro legittimità,; ● rinnovare pubblicamente la Sua fiducia in queste organizzazioni per i diritti umani, che stanno svolgendo un lavoro straordinario ed indispensabile sul campo; ● chiedere formalmente al governo israeliano di annullare le sue decisioni di designarle come terroriste e successivamente metterle al bando; ● informare tutti i donatori e gli intermediari finanziari della ricusazione delle decisioni prese dallo Stato di Israele e della vostra fiducia nelle ONG in questione; ● ricevere ufficialmente, al Suo livello, i leader di queste ONG e assicurare loro il Suo pieno sostegno, ● sostenere pubblicamente e finanziariamente l’azione della Corte Penale Internazionale, compreso il caso della Palestina. Al di là di questa indispensabile presa di posizione, è necessario agire.
Il primo ed immediato atto che puo’ compiere, insieme alla Commissione europea di cui è Vicepresidente, riguarda l’accordo per includere Israele nel programma di ricerca e sviluppo di Horizon Europe. Mentre si può immaginare che anche il semplice rispetto delle linee guida del luglio 2013 non sia stato approvato da Israele in buona fede, la Commissione probabilmente ha voluto compiere un “gesto positivo” nei confronti di Israele dichiarando il 18 ottobre la conclusione dei negoziati. Conosciamo gli eventi successivi: quattro giorni dopo, lo Stato di Israele ha lanciato l’offensiva più grave della storia contro le organizzazioni palestinesi per i diritti umani. E pochi giorni dopo, il 30 ottobre, l’ambasciatore israeliano ha stracciato il rapporto del Comitato per i diritti umani dell’ONU alle Nazioni Unite. In tale contesto, la firma di questo accordo, prevista per il 9 dicembre, sarebbe una vergogna per l’Europa.
Le chiediamo, signor Alto Rappresentante, di adottare le misure necessarie per sospendere la firma di questo accordo. Questa è una semplice misura di decenza.
Oltre a ciò, se lo Stato di Israele persiste nella sua posizione, dovranno essere prese misure più vincolanti.
• European Coordination of Committees and Association for Palestine (ECCP) – Europe
Fédération Internationale pour les droits humains – FIDH
Trócaire – Ireland
Sinn Féin – political party – Ireland
Europe Ecologie Les Verts – political party – France
Confédération générale du travail (CGT) – trade union – France
FIOM-CGIL – trade union – Italy
Irish Congress of Trade Unions – trade union confederation – Ireland
Unite the Union, Ireland Region – trade union – Ireland
UNISON Northern Ireland – trade union – Ireland
People Before Profit – political party – Ireland
Parti Communiste Français (PCF) – political party – France
Parti de Gauche – political party – France
Ensemble! – political party – France
BIJ1 (Political party) – Netherlands
Mouvement des Jeunes Communistes de France – political party France
Confédération Paysanne – trade union – France
Fórsa SENO Branch – trade union – Ireland
Belfast and District Trades Union Council – trade union – Ireland
Ireland-Palestine Solidarity Campaign – Ireland
Trade Union Friends of Palestine – Ireland
MOC – Movement of Christian Workers – trade union – Belgium
Union syndicale Solidaires – trade union – France
Craigavon Council of Trade Unions – trade union – Ireland
Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS) – MENA
European Coordination Via Campesina – Europe
European Trade Union Network for Justice in Palestine – Europe
Sadaka – The Ireland Palestine Alliance – Ireland
Ligue des droits de l’Homme (LDH) – France
Suomen Rauhanpuolustajat – Finnish Peace Committee
Defence for Children International – Switzerland
Defence for Children International – Belgium
Students for Justice in Palestine Dublin City University – Ireland
Fédération Syndicale Unitaire (FSU) – France
MRAP – France
The Rights Forum – Netherlands
Jewish Voice for Just Peace Ireland – Ireland
Centre for Global Education – Ireland
Cairde Palestine Belfast – Ireland
Gaza Action Ireland – Ireland
Academics for Palestine – Ireland
MENA GROUP/Rete in difesa di (diritti umani e chi li difende) – Italy
Association France Palestine Solidarité (AFPS) – France
Union des Progressistes Juifs de Belgique (UPJB) – Belgium
Association des Universitaires pour le Respect du Droit International en Palestine (AURDIP) – France
British Committee for the Universities of Palestine – UK
Plateforme des ONGs Françaises pour la Palestine – France
Women’s International League for Peace and Freedom, Finland
Humanitas-Centre for global learning and cooperation – Slovenia
Association Belgo-Palestinienne – Belgium
France Palestine Mental Health Network – France
Viva Salud – Belgium
Union Juive Française pour la Paix – France
ICAHD Finland – Finland
Deutscher Koordinationskreis Palastina Israel (KOPI) – Germany
European Legal Support Center – Netherlands
Comite Pour Une Paix Juste Au Proche Orient – Luxembourg
Cultura è libertà, una campagna per la Palestina – Italy
AssopacePalestina – Italy
DocP – BDS Nederland – Netherlands
Nederlands Palestina Komitee – Netherlands
Buendnis fuer Gerechtigkeit zwischen Israelis und Palaestinensern e.V. BIP – Germany
BDS Berlin- Germany
Finnish-Arab Friendship Society – Finland
Association pour le jumelage entre les camps de réfugiés palestiniens et les villes françaises (AJPF) – France
Pand – Performars and Artists for Peace – Finland
Društvo UP Jesenice – Slovenia
Belgian Campaign for Academic and Cultural Boycott of Israel (BACBI) – Belgium
Mouvement de la Paix – France
Une Autre Voix Juive – France
Association des Travailleurs Maghrébins de France – France
Collectif Judéo Arabe et Citoyen pour la Palestine – France
Fédération des Tunisiens pour une Citoyenneté des deux Rives (FTCR) – France
Vrede vzw – Belgium
Dynamo International – Belgium
Les Femmes en Noir – France
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese – Italy
Rete Antirazzista – Firenze, Italy
Association France Palestine Solidarité Nîmes, France
Association “Pour Jérusalem” – France
Odv Salaam Ragazzi Dell’Olivo Comitato Di Tireste – Italy
Forum Palestine Citoyenneté – France
Comité de Vigilance pour une Paix réelle au Proche-Orient – France
Assopace Palestina Firenze – Italy
Chrétiens de la Méditerranée – France
Associazione Cinema e Diritti – Italy
Associazione di Amicizia Italo-Palestinese NLUS – Italy
Comitato Pistoiese per la Palestina – Italy
Donne in nero Italia – Italy
COSPE – Italy
CRED – centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia – Italy
Campagna Ponti e non Muri di Pax Christi Italia – Italy
Giuristi Democratici – Italy
CPPI Saint-Denis [ Collectif Paix Palestine Israël] – France
New Weapons Research Group – Italy
Women in Black Vienna – Austria
Slovene Philanthropy – Slovenia
Not in Our Name – For a Just Peace in the Middle East – Czech Republic
Collectif Faty Koumba – France
La Courneuve Palestine – France
Comité pour le Respect des Libertés et des Droits de l’Homme en Tunisie – France
BDS Italia – Italy
Stichting – Groningen-Jabalya – Netherlands
UK-Palestine Mental Health Network – UK
Wilpf – Finland
Ipri-ccp – Italy
Comunità delle Piagge – Italy
Aderisco a nome del Comitato varesino per la Palestina – Italy