Archivi categoria: Resistenza

roma, cinema troisi, 4 febbraio: a cominciare dalla pantera


A COMINCIARE DALLA PANTERA

Roma – Cinema Troisi, venerdì 04 febbraio 2022

● ore 20
Massimiliano Cafaro introduce il video di materiali d’epoca
LA PANTERA COMPIE 30 ANNI (15′)
raccolti da Pantera90 Archivio

● a seguire
conversazione sul libro
QUANDO IL FUMO SI DIRADA
l’architetto Claudia Tombini incontra l’autore Federico Raponi
con proiezione di oltre 600 immagini del racconto

info
https://tuttascena1.wordpress.com/2020/07/17/11546/

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macro / giuseppe garrera: omaggio a lorenza mazzetti, in occasione della giornata della memoria

continua (con ricordi, immagini e vicende, fino alla fondazione
del “Free Cinema Movement” e al ritorno in Italia) qui:
https://www.museomacro.it/it/extra/parole-it/giornata-della-memoria-un-omaggio-a-lorenza-mazzetti-il-cielo-cade/

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you can’t disappear anymore

[there has been] a time just before the internet really took off, before people stopped writing cheques and Facebook owned all the pictures of our babies. Now our phones know where we work and live, who we call the most, what time we wake up. Walking down the street, our image may be captured by CCTV cameras on buildings, in taxis, on the GoPro cameras on cyclists’ helmets and car dashboards. Things have changed in the last ten or fifteen years. 

from
https://www.theliftedbrow.com/liftedbrow/how-to-disappear-in-america-without-a-trace-by

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da radio popolare: “la procura di roma apre un fascicolo per la morte di abdel latif” / “l’orrore dei centri di permanenza e rimpatrio in italia”

“La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per la morte Abdel Latif, morto a soli 26 anni, lo scorso 28 novembre, nel reparto psichiatrico dell’Ospedale San Camillo di Roma. Arrivato in Italia dalla Tunisia, si trovava nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Ponte Galeria dal 13 ottobre. Era legato da 3 giorni ad un letto, dopo il ricovero per una presunta condizione di disagio psichico. I suoi compagni denunciano che era stato picchiato dalla polizia dopo aver fatto uscire alcuni video col cellulare per denunciare le condizioni di vita nei CPR, dove vengono rinchiusi migranti in attesa dell’eventuale rimpatrio. Ci sono molti punti da chiarire, dice il garante nazionale dei detenuti e quello del Lazio, Stefano Anastasia”.

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L’orrore dei Centri di Permanenza e Rimpatrio in Italia

(di Guglielmo Vespignani)

Luoghi non pensati, dove la permanenza in essi segue le sorti di un ‘effetto collaterale’, che si vorrebbe evitare. Il garante nazionale delle persone private della libertà aveva definito così i Centri di Permanenza e Rimpatrio nell’ultimo rapporto pubblicato sulle visite effettuate tra il 2019 e il 2020. E la morte di Wissem Ben Abel Latif a Roma ha riacceso le luci sull’orrore dei CPR in Italia.

Strutture fatiscenti, gabbie pollaio, malagestione sanitaria, suicidi. Ed anche recenti inchieste giudiziarie hanno fatto emergere una fotografia spaventosa di come lo Stato opera e di come tratta con persone che spesso non hanno niente, e che sono nelle sue mani.

A metà maggio la morte di Mussa Balde, 23 anni, suicidatosi in isolamento al CPR di Torino dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Bodighera. Era la sesta morte di migranti ospitati nei centri in Italia dal 2019: prima di lui due ragazzi a Gradisca d’Isonzo, uno a Caltanissetta, uno a Brindisi e un altro ancora all’Ospedaletto del CPR di Torino.

Sulle condizioni di questo centro, l’anticipazione della perizia della Procura di Torino, eseguita nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo di Balde, che vede tra gli indagati il medico e il direttore della struttura, riporta gravi inadempienze gestionali, sopratutto sul piano sanitario.

Proprio l’aspetto più delicato del rapporto con chi viene rinchiuso nei CPR è quello più carente. La denuncia dell’associazione studi giuridici sull’immigrazione nel Libro Nero del CPR di Torino, che segnalava come nella struttura non era entrato neanche un medico nei primi dieci mesi di pandemia, inquadra perfettamente il contesto nel quale, negli ultimi mesi, si è assistito a decine di tentativi di suicidio, di cui sei in un solo giorno, il 23 novembre scorso.

“Simulazioni” le definisce il sindacato di polizia siulp, che parla di 110 suicidi messi in scena da parte dei migranti per far sì di ottenere il ricovero e una possibile liberazione. Ma è anche il comportamento di alcuni agenti di polizia ad essere sottoposto ad indagine a Torino: cinque di loro, tre agenti semplici e due graduati, sono infatti finiti nello stesso fascicolo del medico e del direttore.

— Radio Popolare

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n.b.: “simulazioni”! ammesso e niente affatto concesso che si tratti di simulazioni, il siulp se lo domanderà come mai qualcuno arrivi a simulare un suicidio per poter accedere a una visita medica? e il fatto che nessun medico entri in un cpr, a virus in circolazione, per dieci mesi interessa a qualcuno in qualche modo oppure si tratta di normale amministrazione carceraria?

pushing for the international criminal court to prosecute brazil’s president

https://secure.avaaz.org/campaign/en/protect_the_amazon_loc/

Brazil’s President Jair Bolsonaro is a one-man environmental disaster.
He’s greenlighted illegal mining and logging in Indigenous lands, sabotaged environmental laws, and now the destruction of the Amazon has risen by more than 20% in a year — a loss equivalent to 3,000 football fields per day!

He thinks he can get away with it — but there’s a way to hold him to account. A group of brave lawyers is pushing for the International Criminal Court to prosecute Bolsonaro for his alleged attacks on the Amazon and its defenders. And whether or not it happens will come down to a decision by ICC Prosecutor, Karim Khan.

He has a reputation for being tough in his pursuit of justice, but dragging Bolsonaro to court would need a new level of courage. So let’s build a massive global call from every corner of the Earth for him to act, and when this is huge, our voices will be delivered directly to the Prosecutor’s office.

Read and sign the petition:
https://secure.avaaz.org/campaign/en/protect_the_amazon_loc/

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perché la corte penale internazionale persegua il presidente brasiliano per disastro ambientale

https://secure.avaaz.org/campaign/it/protect_the_amazon_rev_b_it/

Il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro è un disastro ambientale in persona.

Ha permesso l’estrazione mineraria illegale e la deforestazione in terre indigene, ha sabotato leggi ambientali, e solo in questo suo ultimo anno di governo la distruzione dell’Amazzonia è accelerata di oltre il 20%: una perdita equivalente a tremila campi da calcio al giorno!

Pensa di poter continuare impunito, ma c’è un modo per farlo rispondere di questi crimini. Un gruppo di coraggiosi avvocati si sta impegnando affinché la Corte penale internazionale (CPI) persegua Bolsonaro per ogni possibile crimine contro l’Amazzonia e i suoi difensori. Tutto ora dipende dal procuratore della Corte, Karim Khan.

Quest’ultimo è noto per la sua perseveranza nella ricerca della giustizia, ma trascinare Bolsonaro in tribunale richiede un grandissimo coraggio. Sosteniamolo raccogliendo una valanga di firme da ogni parte del mondo, e quando il nostro appello sarà enorme, lo consegneremo direttamente all’ufficio del procuratore.

Leggi e firma qui l’appello:
https://secure.avaaz.org/campaign/it/protect_the_amazon_rev_b_it/

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edward john matthews: “arts and politics of the situationist international 1957-1972”

Sandro Ricaldone

EDWARD JOHN MATTHEWS
Arts and Politics of the Situationist International
1957-1972
Situating the Situationists
Lexington Books, 2021

Arts and Politics of the Situationist International contextualizes the SI within a comprehensive aesthetic and theoretical framework that integrates its concepts and practical activities with previous critical thinkers, political activists, artists, and poets. The SI belongs to a history of radical gestures and cultural practices concerned with re-imagining everyday life and overcoming alienation. This book regards the SI as a critical interdisciplinary endeavor in the history of consciousness, particularly as a moment in an ongoing western-European trajectory of aesthetic negation dating back to the early nineteenth century. The chapters search for origins of the SI in French Symbolist poetry, Dada and Surrealism, Hegelian-Marxism, and Lefebvrian social theory in an effort to provide a clearly-defined ‘something’ out of which the SI developed as an increasingly radical collective of artists, writers, and theorists.

bertrand cochard: “guy debord et la philosophie”

Sandro Ricaldone

BERTRAND COCHARD
Guy Debord et la philosophie
préface d’Étienne Balibar
Hermann, 2021

À la fin des années 1950, Guy Debord entreprend de confronter ses thèses et intuitions, initialement construites au sein des avant-gardes artistiques, avec la philosophie allemande. Il étudie Hegel et Marx, découvre le marxisme « hétérodoxe » (Karl Korsch, Georg Lukács, Anton Pannekoek), discute les théoriciens et commentateurs de son temps (Jean Hyppolite, Henri Lefebvre, Lucien Goldmann), et importe certains concepts issus de cette tradition (totalité, aliénation, marchandise, etc.) au sein de sa propre pensée. Quelles ont été les conséquences de ce « tournant » philosophique ? Comment l’étude de ce tournant peut-elle permettre de mettre en question la réduction de l’auteur de La Société du Spectacle à un sociologue critique de « la société de consommation » ? L’objectif de ce livre est de faire émerger la singularité de Guy Debord dans le champ philosophique, en plaçant notamment la question du temps au cœur de cette singularité.

 

unarchive _ found footage fest: roma, 14-19 dicembre 2021

unarchive

found footage fest

festival dell’archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico dedicato al riuso creativo del cinema d’archivio

UnArchive – Found Footage Fest è l’edizione “numero zero” del festival promosso dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico dedicato al riuso creativo del cinema d’archivioIn programma esperienze e percorsi artistici con proiezioni, dibattiti, concerti e performance audiovisive per riscoprire il footage cinematografico e interrogarsi sul ruolo della memoria e degli archivi nella cultura contemporanea

Dal 14 al 19 dicembre 2021
LIVE ALCAZAR
Via Cardinale Merry del Val, 14b – Roma (Trastevere)

 

Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili

L’iniziativa si svolgerà nel rispetto della normativa anti Covid-19. Ingresso con presentazione obbligatoria di Super Green Pass

Prenotazione ai seguenti recapiti: +39 06 57305447 – eventi@aamod.it

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Da sempre l’ Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico è promotore della trasmissione della memoria collettiva della vita sociale e impegnato nella ricerca, raccolta, conservazione di documenti audiovisivi storici, di repertorio, di attualità, di ricostruzione narrativa, che ne permettano l’analisi, la conoscenza e la rielaborazione finalizzata alla creazione di opere contemporanee. Da questi obiettivi è nato il termine “unarchive ” (letteralmente “de-archiviazione”), sul quale l’AAMOD ha fondato alcune iniziative rivolte alle nuove generazioni creative, tra cui il Premio Zavattini UnArchive,  Suoni & Visioni UnArchive, e L’aperossa UnArchive. Da queste premesse e a queste attività si aggiunge ora l’edizione zero di UnArchive Found Footage Fest, un evento di 6 giorni, dal 14 al 19 dicembre 2021 , nell’accogliente spazio del Live Alcazar di Roma (Trastevere), volto a raccontare esperienze e percorsi artistici che riscoprono il footage cinematografico e offrono nuovi spunti di riflessione e consapevolezza a chi si interroga sul ruolo della memoria e degli archivi nella cultura contemporanea.
Non solo cortometraggi e lungometraggi a base d’archivio, ma anche live performance artistiche e audiovisive, nel segno della manipolazione e risignificazione dei materiali e dell’ibridazione dei linguaggi del cinema, della musica, del teatro.
Il programma prevede tre slot di programmazione giornalieri: UnArchive ShortUnArchive LongUnArchive Live costellati da incontri con gli autori e presentazioni, oltre ad alcune première ed eventi speciali, per un totale di 9 cortometraggi, 7 lungometraggi e 5 live performance. 

Tra gli ospiti in calendario, il regista Marco Bellocchio, i musicisti Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, i performer di Artistico Collettivo e numerosi giovani videomaker che hanno fatto della “de-archiviazione” creativa e sperimentazione una costante nella produzione delle proprie opere audiovisive.

La selezione delle opere in programma è a cura di Marco Bertozzi, Giacomo Ravesi, Luca Ricciardi, Chiara Rigione.

L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa presentaziono alla mail eventi@aamod.it

UnArchive Found Footage Fest è un’iniziativa prodotta dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, nell’ambito del progetto l’Aperossa, con il contributo del Ministero Italiano della Cultura (MIC) e con il sostegno di Euroma2 Cultural Experience.

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PROGRAMMA: Continua a leggere