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il 25 aprile della partigiana luciana romoli: “mi sono ribellata al fascismo a 8 anni”

Il 25 aprile della Partigiana Luciana Romoli: “Mi sono ribellata al fascismo a 8 anni”

continua su:
https://www.fanpage.it/roma/25-aprile-a-roma-sfregio-alla-lapide-di-forte-bravetta-partigiano-stupratore-assassino/

un video di ricostruzione e memoria: assolutamente da ascoltare

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contro l’oltraggio vigliacco alla lapide di forte bravetta: presidio oggi fino a sera

ricevo e condivido

Stamattina 25 aprile è stata trovata così imbrattata la lapide di Forte Bravetta. I fascisti non cambiano. Oggi tutti in piazza e alle 12.30 al Forte per ricordare i martiri e affermare che il nostro paese è antifascista.

E solo in quanto radicalmente antifascista può dirsi un paese civile.

*

“I fascisti, d’altronde non cambiano mai. Questo gesto  – il commento di Elio Tomassetti, presidente del XII – dimostra l’attualità della lotta antifascista oggi ed è un motivo in più per essere tanti nei luoghi in cui deporremo le nostre corone in ricordo dei martiri della Resistenza, e per essere dalle 12:30 fino a sera a Forte Bravetta. Ringraziamo la Questura di Roma e il Servizio decoro di Roma Capitale che sono già a lavoro per coprire questo scempio”

(https://www.romatoday.it/cronaca/sfregio-lapide-25-aprile-forte-bravetta.html)
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rifugiati in libia _ elementi sulla situazione

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da Baobab Experience:

È successa una cosa importante e quindi i media italiani non ne parlano.

Dopo un anno e mezzo di detenzione arbitraria nel campo di Ain-Zara nella Libia occidentale 225 rifugiati sono stati rilasciati.

Stiamo parlando di rifugiati in Libia, rinchiusi per 18 mesi e costretti ai lavori forzati per la costruzione di opere pubbliche. Dalla mattina alla sera, in un caldo atroce, sottoposti a violenza.

“Non c’è stato nessun processo, nessuna accusa, niente. Le persone sono state semplicemente rinchiuse: una punizione per aver protestato fuori dall’ufficio dell’UNHCR”.

Così il portavoce del gruppo Refugees in Libya, David Yambio.

Ma facciamo un passo indietro.

Dopo che nell’ottobre del 2021, le forze di sicurezza libiche e i gruppi miliziani di Tripoli fecero irruzione nel quartiere di Gargaresh, sparando e razziando abitazioni di rifugiati e migranti provenienti dall’Africa subsahariana (un rastrellamento di oltre 5 mila persone) migliaia di rifugiati si rivolsero all’ufficio UNHCR di Tripoli chiedendo protezione immediata.

Il 10 gennaio 2022, dopo 3 mesi di sit-in pacifico, trascorsi senza ricevere nessuna risposta da parte dell’organizzazione ONU, i manifestanti vengono brutalmente sgomberati e deportati nel centro di Ain-Zara.

Da UNHCR Libia ancora silenzio e immobilismo.

Il portavoce di quel movimento ha potuto mettersi in salvo in Europa solo attraversando con un gommone il Mediterraneo, come ogni altro disperato che cerca di fuggire dall’inferno libico.

E’ grazie a lui e alla sua ostinazione che, una volta in Europa, sono continuate le proteste e le rivendicazioni per il rilascio degli innocenti.

Un totale di circa 20.000 persone è detenuto nei 14 campi di internamento ufficiali dell’autorità libica per le migrazioni. Si stima che ci siano altrettanti prigionieri nei campi non ufficiali gestiti da milizie di stampo mafioso in Libia.

I governi italiani, tutti, ne sono e ne sono stati sempre consapevoli.

I governi italiani, tutti, sono complici di schiavitù, violenza, abuso.

Baobab Experience è orgogliosa di essere – sempre, sin dall’inizio – al fianco di David Yambio e del movimento Refugeesinlibya.

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Per donare con bonifico bancario:
Baobab Experience
Iban: IT60I0501803200000016788945
BIC/SWIFT: CCRTIT2TXXX

Per donare con PayPal clicca qui

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La situazione è gravissima. Il tentativo di fuga non è solo via mare, alcuni tentano la strada del deserto.

da
https://www.facebook.com/reel/1337787480469611

roma, 13 giugno: carlo e nello rosselli_ “giustizia e libertà, per questo morirono, per questo vivono”

 

cliccare per ingrandire

Tavola rotonda e inaugurazione della mostra dedicata ai Fratelli Rosselli

in occasione della ricorrenza dell’assassinio di Carlo e Nello Rosselli
(avvenuto a Bagnoles-de-l’Orne il 9 giugno 1937)

CARLO e NELLO ROSSELLI
“Giustizia e Libertà, per questo morirono, per questo vivono”
Mostra e iniziativa a cura della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
e della FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane

Martedì 13 Giugno 2023

ore 15:30 Tavola Rotonda e Presentazione della pubblicazione:
«Le Brigate Rosselli nella Resistenza a Firenze», Quaderni Rosselli

a seguire
alle ore 17:30 Inaugurazione della Mostra

presso:

Casa della Memoria e della Storia – Via S. Francesco di Sales 5, Roma

mostra aperta al pubblico dal 13 al 27 giugno 2023, dal lunedì al venerdì dalle ore 10. alle ore 19:30

*

In occasione dell’inaugurazione: 

saluti di Miguel Gotor, Assessore alla Cultura Roma Capitale

Intervengono:
Luca Aniasi – Presidente Fiap
Valdo Spini – Presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Lucio Villari – Storico
Nicola Terracciano – Storico
Salvatore Rondello – Presidente Circolo Giustizia e Libertà Roma
Francesco Maria Fabrocile – Storico
Cinzia Bellone – Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Luca Menconi – Curatore della pubblicazione QCR
Bianca Cimiotta Lami – Vice Presidente Fiap

In collaborazione con
la Fondazione Giacomo Matteotti, la Fondazione G.E. e V. Modigliani, il Circolo Giustizia e Libertà – Roma, il Circolo Fratelli Rosselli – Roma, e le Associazioni della Casa della Memoria e della Storia: Aned, Anei, Anpc, Anpi, Anppia, Circolo Gianni Bosio, Irsifar. 

* Continua a leggere

oggi alle 15:00, all’archivio di stato di roma: “occupazione e resistenza: roma 1943-44. storie e documenti”

OGGI, mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 15:00 sarà inaugurata nella sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, corso Rinascimento 40, la mostra OCCUPAZIONE E RESISTENZA: ROMA 1943-1944. STORIE E DOCUMENTI, frutto della collaborazione tra l’Archivio di Stato di Roma e il Museo storico della Liberazione.
La mostra ripercorre i nove mesi dell’occupazione attraverso documenti poco noti conservati dai due Istituti.

Il percorso espositivo si articola in sei tematiche: “Roma divisa”, “Rastrellamenti”, “Delazione”, “Stampa clandestina”, “Azioni partigiane e repressione” e “Partigiani”. Una sezione specifica è dedicata all’eccidio delle Fosse Ardeatine, con il contributo documentario del progetto ViBiA (Virtual Biographical Archive – Fosse Ardeatine).

Contestualmente si svolgerà un incontro di studio, dalle ore 15:30 alle 17:00, sulle fonti documentarie conservate nei due Istituti e sul progetto ViBiA, realizzato dal Museo storico della Liberazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Interverranno Antonio Parisella, presidente del Museo storico della Liberazione, Luca Saletti, tra i curatori della mostra, Alessia Glielmi, responsabile dell’archivio del Museo storico della Liberazione.
Modera Michele Di Sivo, direttore dell’Archivio di Stato di Roma.
Concluderà Micaela Procaccia, componente del Consiglio direttivo del Museo storico della
Liberazione.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno e riaprirà dal 7 settembre, per l’ottantesimo anniversario dell’occupazione di Roma, e potrà essere visitata fino all’8 ottobre 2023.

Per informazioni: as-rm.mostre@cultura.gov.it
Prenotazioni per le scuole: as-rm.didattica@cultura.gov.it
Sito web: https://www.archiviodistatoroma.beniculturali.it

Comunicato stampa:
https://slowforward.files.wordpress.com/2023/05/comunicato-stampa-resistenza_230526_142812.pdf

15 aprile, roma, assemblea pubblica “smash the borders”

#SmashTheBorders
Quarta Assemblea Pubblica
15 aprile – Roma, Piazza Vittorio, ore 11:30
Per uno spazio di azione pubblica locale, verso il 18 aprile e oltre

Dopo la manifestazione di piazza Esquilino nelle giornate immediatamente successive alla strage di Cutro abbiamo promosso diverse assemblee partecipate da student3, realtà antirazziste, civil fleet e movimenti ecologisti, pacifisti e transfemministi, spazi sociali e reti territoriali, con l’obiettivo di aprire uno spazio di agibilità e di mobilitazione cittadino.

Il 15 aprile si terrà la quarta di queste assemblee costituenti, con l’obiettivo di aggiornare e costruire insieme a quanti e quante interessate questo nascente spazio di azione locale contro ogni frontiera, per una città accogliente.

Per agire contro il Decreto “Cutro”, a partire dalla conversione in legge che inizia il 18 aprile al Senato

Abbiamo pensato inoltre di dedicare questo 4* incontro a promuovere una prima azione cittadina il 18 aprile quando appunto partirà l’iter di approvazione del cosiddetto “Decreto Cutro” al Senato, con il quale il governo tenta di ripristinare le logiche dei “decreti sicurezza” del 2018, cancellando gli obblighi costituzionali e internazionali che lo stato italiano è tenuto a osservare con un intento punitivo verso i migranti, i soccorritori e chi osa disobbedire.

Con l’entrata in vigore del Decreto Cutro infatti:
– si raddoppiano i tempi della detenzione amministrativa e si prevede l’aumento in tutte le regioni del centri di espulsione
– si cancellano le garanzie per alcuni casi di espulsione, si azzerano le possibilità di chiedere e rinnovare la protezione speciale
– si accelerano le procedure di affidamento dei Centri di accoglienza straordinaria
– si introducono norme punitive per ostacolare i salvataggi in mare e senza alcun intervento sulle maggiori criticità connesse al sistema di ingressi che continua a rappresentare dal 2002 un ostacolo all’apertura di nuovi canali regolari per lavoro e studio e alla tutela per le migrazioni forzate

Siamo partiti dalla strage di Cutro, l’ennesima strage di questa lunga scia di violenza delle frontiere alzate dalle politiche italiane ed europee sulle migrazioni, che militarizzano ed esternalizzano confini, e costruiscono esclusione e criminalizzazione, contro le quali la nostra forza sta nell’agire in rete e in uno spazio condiviso e aperto.

Pensiamo che sia una tappa importante essere presenti in piazza a Roma contro il decreto durante l’apertura della discussione al Senato, e agendo anche con future iniziative di resistenza alla sua applicazione. Ci rivolgiamo per questo a quanti e quante possano partecipare per costruire un presidio partecipato contro queste politiche repressive ed ingiuste.

sosteniamo la preside annalisa savino, minacciata dal ministro valditara

Sosteniamo la preside Annalisa Savino, minacciata dal ministro Valditara

Priorità alla scuola sostiene Annalisa Savino, minacciata dal ministro Valditara, e lancia una raccolta firme di solidarietà 

In seguito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Giuseppe Valditara, Priorità alla Scuola e tutta la comunità educante che si riconosce nei valori della scuola della Costituzione ringraziano ancora la dottoressa Annalisa Savino, dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, per il messaggio a studenti e famiglie che ha diramato, il 21 febbraio 2023, in seguito a quanto accaduto davanti al liceo Michelangiolo di Firenze. E le esprimono la loro solidarietà di fronte alle esplicite minacce di provvedimenti disciplinari, scandalosamente lanciate dal ministro durante un’intervista televisiva.

Il ministro che, come tutto il governo in carica, non ha speso nemmeno una parola sull’agguato fascista di sabato 18 febbraio, un episodio gravissimo successo davanti a una scuola pubblica, condanna invece la lettera della dott.ssa Savino.  Il ministro irride la dottoressa Savino perché ha ricordato che il fascismo nasce “ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici […] lasciata a se stessa da passanti indifferenti”. Il ministro sostiene addirittura che a una dirigente scolastica non compete entrare nel merito di queste faccende, di un’aggressione politica avvenuta davanti a una scuola.

A chi competerebbe allora? “Odio gli indifferenti” ricordava la dottoressa Savino in una lettera che letteralmente fa scuola, combattendo anche la “sfiducia collettiva nelle istituzioni” e uno “sguardo ripiegato dentro al proprio recinto”. Una lettera che Priorità alla Scuola ha rilanciato immediatamente, sottolineando che è questa la scuola in cui si riconosce e che vuole, quella aperta, libera e democratica, che rifiuta le frontiere.

Non ci stupiamo che il ministro dei muri di Stato si sia sentito chiamato direttamente in causa da una lettera che invita a lasciare solo chi “decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri”. E sentendosi attaccato, dalla sua posizione ha avuto persino la spudoratezza di chiedere, o intimare, solidarietà.

Di fronte al ministro delle teleminacce, noi non intendiamo lasciare sola la dottoressa Savino, e cominciamo scrivendo per lei, come lei non ci ha lasciato soli e ha scritto per noi nei giorni scorsi. E invitiamo tutta la comunità educante che si riconosce nella scuola antifascista e democratica a unirsi a queste parole sottoscrivendole.

>>>per firmare: https://secure.avaaz.org/community_petitions/it/la_ds_annalisa_savino_sosteniamo_la_preside_annalisa_savino_minacciata_dal_ministro_valditara/