Archivi categoria: segnalazioni e avvistamenti

oncurating issue 51: fluxus perspectives

Sandro Ricaldone

OnCurating, Issue 51
FLUXUS PERSPECTIVES
edited by Martin Patrick and Dorothee Richter
september 2021

contributions by Simon Anderson, Jordan Carter, Kevin Concannon, Ken Friedman, Natilee Harren, John Held Jr., Hannah B Higgins, Hanna B. Hölling, Natasha Lushetich, Billie Maciunas, Peter van der Meijden, Ann Noël, Martin Patrick, Dorothee Richter, Henar Rivière, Julia Robinson, Owen F. Smith, Weronika Trojanska, and Emmett Williams.

Although the Fluxus art (non-)movement is often read as a historical phenomenon, the breadth of its innovations and complexities actively thwarts linear and circumscribed viewpoints. The notion of Fluxus incorporates contradiction in challenging and enduringly generative ways. More than five decades after its emergence, this special issue of OnCurating entitled Fluxus Perspectives seeks to re-examine the influence, roles, and effects of Fluxus via a wide range of scholarly perspectives. The editors Martin Patrick and Dorothee Richter asked notable writers from different locations, generations, and viewpoints, all of whom having written about Fluxus before, to offer their thoughts on its significance, particularly in relation to contemporary art. With its emphasis upon events, festivals, and exhibitions, Fluxus may also be interpreted as an important, prescient forerunner of contemporary strategies of curating.

michel thévoz et la réédition du livre “les écrits bruts. le langage de la rupture”

Rencontre exceptionnelle avec Michel THÉVOZ, premier conservateur de la Collection d’Art Brut de Lausanne.
LE MERCREDI 8 DÉCEMBRE 2021 à 17h30
A l’occasion de la réédition du livre “Les écrits bruts. Le langage de la rupture”. Préface de Jean Dubuffet – Editions du Canoë, nov. 2021

À propos
“Derrière les murs de l’asile, ou dans la solitude de leur retraite, certains proscrits de notre société s’expriment par l’écrit, secrètement et assidûment. Exclus de l’échange social, tenus pour irresponsables, ils tiennent le langage de ceux qui n’ont plus rien à perdre, et qui n’ont plus à respecter les règles de communication : langage de la rupture et de l’intensité, qui transgresse insolemment la frontière entre l’écrire et le dessiner, et qui nous révèle l’envers de notre culture.”

+d’infos
https://www.hallesaintpierre.org/2021/11/12/les-ecrits-bruts/

“con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?” – convegno compalit, 9-11 dicembre 2021

Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?

Etiche, estetiche e problemi della rappresentazione

Convegno annuale dell’Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura
http://www.compalit.it/convegni/con-i-buoni-sentimenti-si-fanno-brutti-libri/

Milano, 9-11 dicembre 2021

>>> Programma

>>> Sessioni parallele – Abstract

>>> Informazioni logistiche

Il tema

«È con i buoni sentimenti che si fa la cattiva letteratura». Come tutti i paradossi di tono wildiano, la celebre battuta di André Gide che dà il titolo all’edizione di Compalit 2021 è superba, ma semplifica eccessivamente il problema. Per millenni nessuno si sarebbe mai sognato di mettere in discussione, almeno ufficialmente, l’assunto che discorso estetico ed etica dominante dovessero procedere in parallelo, dalla Grecia antica a buona parte del diciannovesimo secolo compreso. È solo con l’insorgere dell’autonomia della sfera estetica, dai suoi prodromi tardo-settecenteschi alla sua esplosione modernista, che tra le due serie è venuta stabilendosi, se non un’aperta ostilità, quanto meno un’estraneità a geometria variabile. Un’estraneità, peraltro, oggi rimessa in discussione in moltissimi ambiti della ricerca artistica e dello studio a essa collegato: vasti settori degli studi culturali e di genere, il neoaristotelismo della scuola di Chicago che ha oggi la sua rappresentante più celebre in Martha Nussbaum, per non parlare del senso comune, della comunicazione giornalistica e di quella istituzionale. Per comprensibilissime ragioni, il male continua a non godere di buona stampa. La complicata dialettica tra estetica, etica e istituzioni di potere rimane un campo di battaglia più frequentato e segmentato che mai, ricco di stimoli così come anche fecondo di equivoci e di ritorni a un moralismo stucchevole perché rassicurante, incapace di porsi la questione fondamentale: il male, e dunque per converso il bene, di chi? Chi decide cosa è conforme alla morale corrente? Chi decide cosa la infrange? Chi decide quando è lecito o anche soltanto piacevole infrangerla? Per non parlare dell’implicito eurocentrismo del divorzio tra etica ed estetica spacciato come la specificità stessa del fenomeno estetico, idea che non aveva mai messo radici in altre culture prima che l’imperialismo europeo le colonizzasse. Continua a leggere

liliane giraudon: “polyphonie penthésilée” (p.o.l.)

Polyphonie Penthésilée, par son titre, poursuit une démarche d’écriture originale où les femmes sont au centre des textes et de leur production comme de leur détournement. Les textes de Polyphonie Penthésilée font état de cette « forme de guerre » dans le travail d’écriture poétique. Les moments de paix sont vécus comme si la guerre était fatiguée et se reposait pour mieux rebondir dans la langue. Ce long poème, entre divagation ou scénario, est le fruit d’un braconnage dans la vie de tout le monde. On y rencontre des morts plus vivants que les vivants, un homme y mord un chien, une femme aboie, partout la peur avec une pratique de vies jetables alliée à l’énigmatique beauté du monde. Tout le poème tente de répondre à la question : « Que fait le poème par ces temps de malheur ? » Penthésilée, reine des amazones, y chevauche dans sa petite armure peinte et dans la polyphonie des voix emmêlées. Elle tente de soulever une autre question : celle de savoir ce que les femmes font à la poésie quand après des siècles d’effacement, d’accès interdit, ce vide, cette non-mémoire pesant sur elles, corps et langue, il leur faut s’affronter au poème. Comment affronter le caractère redoutable de la littérature institutionnalisée. Comment inventer dans la langue des stratégies de pillages, détournements, inventions, découpages.

P.O.L.: http://www.pol-editeur.com/index.php?spec=livre&ISBN=978-2-8180-5339-3

Feuilleter le livre en ligne

pdf: https://storage.googleapis.com/cantookhub-media-eden/f4/f5edc9a9c7f9567fa022cfff78b1c17dfc28b9.pdf

un’idrologia di villa-craia-cegna in esposizione @ catap (macerata)

Questo pianeta testuale o Sfera Idrologica è uno dei primi esemplari firmati da Emilio Villa sul finire degli anni Sessanta. Sarà esposto presso la libreria Catap (Macerata, piazza Mazzini 63c) solo per questa domenica 7 novembre, in occasione del finissage della mostra Crepita la carta. Libri e vertigini di Emilio Villa che si terrà all’auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti alle ore 17:00.

«Le Idrologie o Sfere critiche da noi pensate eseguite sono da considerare come aperture pedagogiche da cui possa prendere avvio la manovra di un trapianto compianto ideologico da eseguire sopra la sterilità dei meccanismi linguali, veicoli (glutini, pollini) se non fonte di frustrazione e stupidità: un trapianto dall’esito chimerico, forse anzi teratologico; ma, comunque, improrogabile»

Villa-Craia-Cegna

mario perniola: “tiresia contro edipo. vite di un intellettuale disorganico”

Sandro Ricaldone

MARIO PERNIOLA
Tiresia contro Edipo
Vite di un intellettuale disorganico
a cura di Enea Bianchi
Il Melangolo, 2021

La prossima settimana uscirà l’autobiografia postuma di Mario Perniola per Il Melangolo.

Un testo che raccoglie gli ultimi e drammatici sforzi intellettuali di un filosofo che si è improvvisamente ritrovato con poco più di un anno di vita. A partire dal novembre 2016 Mario Perniola inizia ad aprirsi e ad aprire gli angoli più intimi della propria esistenza, modellando e ricombinando contesti geografici, avventure erotiche, teorie estetiche, aneddoti e amicizie. 86 intensi capitoli in cui arte, letteratura e vita si danno come una cosa sola, “in guerra con il mondo intero ma a cuor leggero”.

mario perniola: autobiografia

esce “il cielo per roma”, di mariano bàino (exorma, 2021)

Sinesio/Chiaffredo, incalzato dai ricordi, approda in una Roma contemporanea sacra e profana, diurna e notturna, centrale e periferica, turbata da uno strano morbo: il mondo intero ne è devastato, un contagio crudele che segna il tempo attuale e a cui sembra arduo opporre un rimedio. Fra avventure e riflessioni condotte sul filo dell’ironia, si troverà alle prese con uno sciupacchiato Mefisto/Orson, che desidera ingaggiarlo e indurlo al doppio gioco, con la salvifica Matilda, un angelo diventato donna, con il predicatore Benício Aparecido Pereira Rodrigues, al secolo Emidio Panaccione, a cui qualcuno ha voluto chiudere la bocca per sempre.

Le metamorfosi non riguardano soltanto lo scenario e l’epoca, ma anche lo stile, il linguaggio dal carattere baldanzoso e indipendente, passando dal comune al bizzarro, da una logica scrupolosa all’assoluto della fantasia. Tutto sembra dare ragione, in questo libro, alla frase del Chisciotte di Cervantes per la quale: “Purché sia vera, non c’è storia che sia cattiva”. Vera nel senso dell’arte e dell’invenzione, naturalmente…

Con una scrittura ricca, preziosa e avvolgente Bàino scrive un nuovo capitolo della collana quisiscrivemale, dedicata “ai pochi coltivatori di prose rimasti”.

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scheda editoriale:
http://www.exormaedizioni.com/catalogo/il-cielo-per-roma-baino-exorma/

recensioni:
http://www.exormaedizioni.com/?s=mariano+baino

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appena uscito per zacinto edizioni: “il cotone”, di mg (collana ‘manufatti poetici’)

le loro riflessioni
sono molto profonde
le mie superficiali.

 

 

 

 

 

zacintoedizioni.com/product-page/il-cotone

 

emilio villa, 1969

Emilio Villa, libro (di luce, si direbbe; mai visto prima, inoltre, aggiungerei).
Esposto alla biblioteca Mozzi Borgetti, a Macerata, nella mostra Crepita la carta. Libri e vertigini di Emilio Villa, grazie a Catap e Nie Wiem.

“asemic” in the cambridge dictionary — 30 mar 2021 / differx. 2021

This image actually means good news.

Usually the adjective “asemic” (=signless) was linked by some dictionaries to “asemia” as a pathologic failure consisting in an inability to comprehend or express words, gestures or sounds. It was not related to the idea of ‘asemic writing’.

So, …after twenty years of asemic writing movement, this ‘Cambridge turn of events’ looks like a great achievement.

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When the first (self-aware) asemic writing mags, sites, books and series started their journey, more than 20 years ago, the actual meaning of “a-semia” ( = a radical “absence of sign”, not an absence of semantic meaning) risked to put aside the very idea which grounded the practice of asemic writing.

On the contrary, now it seems that the use of the word “asemic” is better perceived as referred to an artistic practice, not a pathology. (according to Cambridge, at least).

segni, glifi, tracce: l’ovunque di emilio villa

Per Emilio Villa tutto è oggetto/soggetto e supporto di scrizione, iscrizione, sovrascrittura, rilancio e metamorfosi e nuovo projectum del senso-non-senso.

Il segno, più e meno leggibile, più e meno incardinato in una sequenza di altri suoi simili in rigorosa anarchia, è quasi una marcatura anzi materia ontologica. Esiste a prescindere dai suoi testimoni, e dalla storia che gli seguirà.

Non sdegna né di venir ignorato, né di darsi come inciso in uno o altro fenomeno umile, sia esso naturale o frutto secondo, originato da culture (remote o recenti).

Brocche in vetro, polistirolo, sassi, piatti di plastica, cellophane, tutti i tipi di carte e cartoncino. E poi moltiplicazione, dispersione, perdita/abbandono, dimenticanza, cancellazione, distruzione: queste in fine (e per principio) le ultime estreme superfici dei segni di Villa, e la loro – per questo illimitabile – profondità.