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“il verri” n. 75: ‘ma quale valore?’

IL VERRI – n. 75, febbraio 2021
“MA QUALE VALORE?”
fascicolo di 140 pagine
copertina di Biagio Cepollaro: Icona n. 85 (t.m. su tela, cm 40×30, 2019)

indice


Daniele Giglioli
, Giudizio di valore?

Emanuele Zinato, Il “ritorno del represso” come misura del valore

Gianluigi Simonetti, Considerazioni di un recensore

Biagio Cepollaro, Il delirio del valore: da ontologia a biografia

Giuseppe Carrara, Note sul valore letterario

Alvaro Barbieri, Pesare, comparare, valutare: due, tre cose sul giudizio di valore nelle scienze letterarie

Giorgio Mascitelli, Soggettività, storicità e frin frin

Mariarosa Bricchi, Giusto. Sbagliato. Dipende

Cinque divagazioni sul giudicare la lingua (degli altri)

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fuori tema
Kenneth Goldsmith, Against Translation
La dislocazione è la nuova traduzione

Andrea Pitozzi, Nota a Against Translation di Kenneth Goldsmith
Andrea Cortellessa, Cosmologia dell’Evaso. Quattro tempi per l’ultimo Balestrini
Laura Pugno, Intervista a Italo Testa su Teoria delle rotonde
Gian Luca Picconi, Tra eufemismo e negazione: forme di finzione in Lagioia e Falco/Ragucci
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“scrittura di ricerca”
Marco Giovenale, Date e dati su “ricerca”, “scrittura di ricerca”, “ricerca letteraria”
Fausto Curi, Ricordo di Mario Lavagetto
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il punto
Chiara Portesine, Progettare il palcoscenico per inventare il mondo: Poetry on stage di Gianluca Rizzo

exortatio 1 aprile – ma non per ischerzo

Coraggio, o critici, appena tre esempi fra tanti altri Franti infanti:

https://www.oscarmondadori.it/libri/i-nomi-e-le-voci-roberto-mussapi/

https://www.oscarmondadori.it/libri/non-finiro-di-scrivere-sul-mare-giuseppe-conte/

https://www.oscarmondadori.it/libri/apocalisse-amore-davide-rondoni/

La critica non è una cretinata. Volete iniziare o no a spiegare ai lettori che inevitabilmente tra una manciata di anni si ragionerà dello Specchio e di costoro e di tanti altri nei termini in cui si parlava e parla di Romano Battaglia, Vespa, Moccia e Coelho?

Coraggiho, ce la potete Farhe.

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[dal post, leggermente diverso, uscito il
1 aprile 2021 su mgiovenale.medium.com]

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exortatio 1 aprile (fuor di scherzo) ai critici di poesia italiana

coraggio, o critici, appena tre esempi fra tanti:
https://www.oscarmondadori.it/libri/i-nomi-e-le-voci-roberto-mussapi/

https://www.oscarmondadori.it/libri/non-finiro-di-scrivere-sul-mare-giuseppe-conte/

https://www.oscarmondadori.it/libri/apocalisse-amore-davide-rondoni/

volete iniziare o no a spiegare ai lettori che inevitabilmente tra una manciata di anni si ragionerà dello Speculum e di costoro e di tanti altri nei termini in cui si parlava e parla di Romano Battaglia, Vespa, Moccia e Coelho?

craig dworkin: radium of the word

With fresh insight and contemporary relevance, Radium of the Word argues that a study of the form of language yields meanings otherwise inaccessible through ordinary reading strategies. Attending to the forms of words rather than to their denotations, Craig Dworkin traces hidden networks across the surface of texts, examining how typography, and even individual letters and marks of punctuation, can reveal patterns that are significant without being symbolic—fully meaningful without communicating any preordained message.

Radium of the Word takes its title from Mina Loy’s poem for Gertrude Stein, which hails her as the Madame “Curie / of the laboratory / of vocabulary.” In this spirit, Dworkin considers prose as a dynamic literary form, characterized by experimentation. Dworkin draws on examples from writers as diverse as Lyn Hejinian, William Faulkner, and Joseph Roth. He takes up the status of the proper name in Modernism, with examples from Stein, Loy, and Guillaume Apollinaire, and he offers in-depth analyses of individual authors from the counter-canon of the avant-garde, including P. Inman, Russell Atkins, N. H. Pritchard, and Andy Warhol. The result is an inspiring intervention in contemporary poetics.

https://press.uchicago.edu/ucp/books/book/chicago/R/bo68659686.html

il tealtro. carmelo bene (1968) e la critica dalle 22 alle 24. (a mio avviso non parla solo del teatro)

è decisamente impressionante quanto (sempre) le affermazioni di CB, pressoché tutte, siano applicabili alla perfezione sia al teatro che alla scrittura. al teatro e all’altro (che è in forma oscillante sempre lo “stesso”). (il tealtro).
(che poi è nome non nuovo, adottato da almeno una compagnia e da un gruppo teatrale, we know). (ma non mi riferisco evidentemente a loro).

 

ricerca poetica / scrittura di ricerca / ricerca letteraria

Roberto Di Marco: <<nei dintorni del “verri” ed entro i suoi stessi confini, accanto alla ricerca poetica nuova, si svolgeva un’intensa attività critica e teorica che rinnovava l’orizzonte problematico entro il quale la ricerca letteraria avviene. Quindi giustizia vuole che il Gruppo 63 e l’intero movimento nuovo sia nato in Italia grazie all’attività culturale e alla ricerca letteraria radicale del “verri” e dei Novissimi, ciò anche se poi nel Gruppo 63 si sono trovati riuniti filoni di ricerca sulla forma-parola […]>> (in Il Gruppo 63 quarant’anni dopo. Bologna, 8-11 maggio 2003. Atti del Convegno, Pendragon, Bologna 2005, p. 198).

Le espressioni scrittura di ricerca, ricerca poetica, poesia di ricerca, ricerca in letteratura, ricerca letteraria e altre non nascono negli anni ’80 o ’90 o Zero, ma molto prima.
Sull’argomento uscirà un mio articolo.

Sembra incredibile dover tracciare un itinerario attraverso formule ed espressioni, ma constatare che questo loro percorso è a lettori e critici solo vagamente o per nulla noto mi è sembrato buon motivo per dedicarmi a una prima – e incompleta – ricognizione.

ottobre-novembre-dicembre 2013 su punto critico