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quattro volumi di assertività

trovo che (tranne pochissime eccezioni) gli autori che nei quattro volumi de La poesia italiana degli anni Ottanta – a detta delle schede editoriali – compongono e “completano [!] il mosaico della migliore poesia italiana contemporanea” cadono guarda caso tutti o quasi tutti perfettamente al di fuori di qualsiasi anche lasca idea di scrittura di ricerca, di sperimentazione.
questi libri sono una conferma pressoché perfetta e felicissima di quanto poco tempo fa sostenevo qui: https://slowforward.net/2022/02/21/poesia-per-il-pubblico-a-k/.

altro che “egemonia della ricerca letteraria”, come ancora molti si ostinano a dire.
la storiografia (accademica ma non solo) ha già decretato quali sono i materiali e i valori che formano “cànone” e “tradizione”. e niente di non assertivo è ammesso alla corte di questo regno.

ecco:

La poesia italiana degli anni Ottanta. Esordi e conferme
A cura di Sabrina Stroppa
Ed. Pensa Multimedia, https://www.pensamultimedia.it

vol. I (2015)
https://www.pensamultimedia.it/pensa/prodotto/la-poesia-italiana-degli-anni-ottanata-esordi-e-conferme/

《Valerio Magrelli, Patrizia Valduga, Franco Buffni, Fabio Pusterla, Patrizia Cavalli, Umberto Fiori, Claudio Damiani, Enrico Testa: le raccolte d’esordio, o i secondi libri, delle voci che si affacciarono sulla scena poetica italiana negli anni Ottanta vengono lette, quasi radiografate, per farne emergere i temi portanti e le strutture latenti: i modi con cui le giovani generazioni venivano componendo la loro idea di ‘libro di poesia’.》

vol. II (2017)
https://www.pensamultimedia.it/pensa/prodotto/18-la-poesia-italiana-degli-anni-ottanta-esordi-conferme-ii/

《Il secondo volume dedicato ai nomi dei più importanti poeti che esordirono negli anni Ottanta mette in fila dieci autori – Gianni D’Elia, Roberto Rossi Precerutti, Beppe Salvia, Marta Fabiani, Giovanna Sicari, Ermanno Krumm, Eugenio De Signoribus, Fabio Pusterla, Giovanni Nadiani, Umberto Fiori – studiati nella loro prima o seconda raccolta. La poesia del decennio rivela assonanze inattese, richiami, orizzonti comuni, oltre che splendide singolarità.》

vol. III (2019)
https://www.pensamultimedia.it/pensa/prodotto/la-poesia-italiana-degli-anni-ottanta-esordi-conferme-iii/

《Il terzo volume dedicato alla poesia degli anni Ottanta offre altri dieci studi sulle prime o seconde raccolte dei più importanti autori esordienti: Cosimo Ortesta, Cesare Viviani, Remo Pagnanelli, Biancamaria Frabotta, Francesco Scarabicchi, Mario Benedetti, Milo De Angelis, Gabriele Frasca, Gabriella Sica, Pietro Tripodo. Ne emergono orizzonti comuni e poetiche individuali, in una prospettiva tesa a inserire le singole esperienze in una più ampia costruzione plurale dei percorsi della poesia contemporanea.》

vol. IV (2022)
https://www.pensamultimedia.it/pensa/prodotto/la-poesia-italiana-degli-anni-ottanta/

《Con il quarto volume della serie dedicata ai poeti italiani che esordirono negli anni Ottanta si amplia il panorama della giovane poesia del decennio: vengono qui studiate importanti voci femminili (Viviana Lamarque, Alida Airaghi, Nadia Campana, Anna Cascella, Maria Pia Quintavalla), che contribuirono all’affermarsi di una lirica non semplicemente ‘di genere’, così come quelle di Mario Baudino, Roberto Carifi e Giuliano Mesa. Frutto di autori più appartati o più in vista, protagonisti di un rinnovamento o eredi di un trauma, con i libri d’esordio di questi otto autori va completandosi il mosaico della migliore poesia italiana contemporanea.》

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castel porziano, 1: intervento di carlo bordini all’incontro upter del 10 giugno 2019

Carlo Bordini

  Castel Porziano è stato un modo di gestire male (in senso soprattutto spettacolare) il ritorno alla poesia di quell’epoca.

Castel Porziano è del 79, nel periodo più acceso del movimento ribelle giovanile (gli autonomi) che già dopo il 77 cominciava a declinare. Cioè: a girare a vuoto. Ma girava. Moro fu ucciso il 9 maggio 1978. Quello fu l’inizio della fine e quindi Castel Porziano si situa in un momento in cui la contestazione e la ribellione giravano a vuoto. Tra poco sarebbe morto tutto. Politicamente, un frutto in ritardo, molto spettacolare ma già mezzo marcio. Gente esasperata e sconfitta nello stesso momento. Rabbia e depressione, o rabbia depressa.

Berlinguer morì improvvisamente (ci sono anche sospetti) sei anni dopo Moro. Si avvicina, in pieno riflusso, la seconda repubblica. A quell’epoca tutti noi giovani ribelli eravamo contro il compromesso storico tra Moro e Berlinguer. Qualcun altro era contro, purtroppo: anche gli americani e la democrazia cristiana. Senza il “provvidenziale” omicidio Moro forse il corso della storia sarebbe stato un po’ diverso.

Un’altra considerazione politica: la grande ondata rivoluzionaria mondiale, finita poi nel nulla, dura dal 1959 (rivoluzione cubana) al 73 (colpo di stato in Cile). Dal 73 in poi, soprattutto in Italia, una lunga coda di ribellioni in una situazione già persa. Qualcuno ha detto che in Francia il 68 è durato un mese, in Italia dieci anni.

Quindi Castel Porziano nasce a un passo dalla fine di tutto. Ma lasciamo perdere il momento politico e vediamo com’era la situazione della poesia in quegli anni.

Dopo il 68, in cui la contestazione giovanile aveva compresso la cultura tout court, e in cui era importante fare la rivoluzione e non era importante scrivere, negli anni 70 c’è un ritorno alla poesia, con una forte influenza del vissuto. Sullo sfondo figure carismatiche come Amelia Rosselli, Pasolini, ed altre figure di prima grandezza come Pagliarani, Caproni, Roversi e tanti altri. Sullo sfondo il gruppo 63 (ormai sono passati dieci anni) che, pur mantenendo per molti il suo prestigio, appare un po’ ingrassato, un po’ invecchiato. Nascono molti poeti giovani. Continua a leggere