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31 maggio / 1 giugno, incontri “da Tripoli a Roma: immaginare e costruire nuovi passaggi sicuri” _ per le migrazioni

ricevo da Baobab Experience e condivido:

Da Tripoli a Roma
Immaginare e costruire nuovi passaggi sicuri
Roma,
31 maggio 2024 – Università Pontificia Gregoriana

1 giugno 2024 – Spin Time Labs

Refugees in Libya, insieme alla sua alleanza, organizza un evento di due giorni di dibattiti e formazione, con l’obiettivo di immaginare e costruire nuove vie d’ingresso legali dalla Libia in Italia e di ampliare quelle esistenti.

Parteciperanno figure istituzionali di Roma Capitale, della chiesa cattolica ed evangelica, delle organizzazioni internazionali, dell’università, del sindacato, del lavoro, delle ONG di mare e di terra, di avvocati, giornalisti e membri delle reti di movimenti sociali delle città accoglienti.

“Siamo molto orgogliosi – dichiara David Yambio, portavoce di Refugees in Libya – che l’alleanza a sostegno del nostro movimento si stia allargando, ma non basta. Più di 200 difensori dei diritti umani sono ancora bloccati in Libia, dove ogni giorno rischiano di venire catturati e deportati nei lager, dove ogni giorno migliaia di persone sono vittime di violenze, stupri, torture e uccisioni. Perciò, in questi due giorni faremo sentire la nostra voce per chiedere che vengano immediatamente evacuati dalla Libia verso un Paese sicuro”.

Venerdì 31 maggio, l’evento sarà inaugurato da una breve conferenza stampa (09:30) alla Pontificia Università Gregoriana dove saranno presentate le rivendicazioni di Refugees in Libya e la campagna Human Rights Defenders con la presenza degli attivisti di Refugees in Libya, la sua alleanza e le istituzioni locali e religiose. Per partecipare alla conferenza stampa è necessario registrarsi: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScCX84OI7B7au66rJfjRWlPWhn8bN5bRrkjAwSamIbRxqCWzg/viewform?usp=sf_link

Nella prima tavola rotonda (10:30), le realtà attive nelle fasi di evacuazione e accoglienza, previste dai corridoi umanitari inaugurati dalla Comunità di S. Egidio, percorreranno insieme lo stato dell’arte al fine di migliorare il processo attuale e di aprire a nuove prospettive per vie d’ingresso sicure.d

La seconda tavola rotonda (14:30) si pone l’obiettivo di immaginare nuove forme di arrivo in Italia combinando le necessità del lavoro con il ruolo dell’università nel creare nuovi quadri legali.

Sabato 1 giugno, i tre laboratori pratici di autoformazione saranno incentrati sui temi della criminalizzazione, della comunicazione attivista e sull’esternalizzazione delle frontiere.

L’evento vedrà anche la presenza della mostra artistica mobile ad opera di Alliance with Refugees in Libya che raccoglie immagini e testimonianze delle vittime dei campi di detenzione in Libia.

Per consultare il programma:
https://www.refugeesinlibya.org/call-to-rome

Sito web:
https://www.refugeesinlibya.org/

assoluzione piena per le ong (un articolo da Radio Popolare)

da Radio Popolare, 19 apr. 2024
https://www.radiopopolare.it/notizie-riassunto-giornata-venerd-19-aprile-20024/#3

cliccare per ingrandire, e cliccare sul link per ascoltare l’audio sul sito di Radio Popolare

naufragio di pylos: una lettera aperta

NAUFRAGIO DI PYLOS: GERTA HUMAN REPORTS ADERISCE ALLA LETTERA APERTA DI OLTRE 180 ORGANIZZAZIONI PER I DIRITTI UMANI

20 Giugno 2023

Fino a 600 persone annegano al largo di Pylos, in Grecia, solo pochi giorni dopo che i leader dell’UE hanno deciso di erodere ulteriormente il diritto di asilo.

Lettera aperta di oltre 180 organizzazioni per i diritti umani insieme a Tima Kurdi, zia di Alan Kurdi.

Oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, chiediamo insieme indagini complete e indipendenti sugli eventi, chiare conseguenze per i responsabili, la fine delle pratiche sistematiche di respingimento alle frontiere europee e giustizia per le vittime.

Dieci anni dopo i due naufragi al largo di Lampedusa, in Italia, che hanno causato la morte di circa 600 persone e hanno suscitato un’immensa protesta nell’opinione pubblica, fino a 600 persone sono annegate al largo di Pylos, in Grecia, nel Mar Mediterraneo. Il 14 giugno 2023, ancora una volta, il regime di frontiera europeo ha ucciso persone che esercitavano il loro diritto di chiedere protezione. Siamo sconvolti! E siamo solidali con tutti i sopravvissuti e con le famiglie e gli amici delle persone decedute. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio e dolore.

Ad oggi, innumerevoli domande rimangono senza risposta. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, la guardia costiera greca ha rimorchiato la barca facendola capovolgere. Perché è stata tentata questa manovra incredibilmente pericolosa? La guardia costiera greca ha trainato l’imbarcazione verso l’Italia per spingere le persone verso la responsabilità italiana o maltese? Perché né la guardia costiera greca né le autorità italiane o maltesi sono intervenute prima, nonostante fossero state allertate da almeno 12 ore? Che ruolo ha avuto l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex?

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oggi, 14 giugno, a roma: “la spoon river dei braccianti” @ libri necessari

A Roma, OGGI, mercoledì 14 giugno, alle 18:30, la libreria Libri necessari ospita la presentazione del saggio La Spoon River dei braccianti (Meltemi, 2023), di Antonello Mangano. Intervengono Yasmine Accardo e Federica Nunzi.

evento fb: https://facebook.com/events/s/la-spoon-river-dei-braccianti-/1684700918658498/

Nella sua introduzione al libro, Mangano ci ricorda che “questo continuo martellamento, nelle dichiarazioni e nei provvedimenti che hanno reso difficile la vita ai migranti, è diventato un senso comune capace di legittimare gli atti di razzismo dei comuni cittadini. Dall’insulto alle fucilate”.

Il recente dlgs del marzo 2023 n.20, convertito con modificazioni nella L.50 del 5 maggio 2023, a colpi di abrogazioni e nuove introduzioni, inasprisce le pratiche aggressive contro i migranti, attraverso la burocrazia prevista per l’accesso alle procedure di richiesta di asilo e la precarietà delle condizioni lavorative e dell’accoglienza.
La precisione con cui Mangano descrive i contesti politici e sociali che da oltre un trentennio hanno favorito pessime pratiche, abusi e omicidi, contro la comunità migrante e in generale contro le lavoratrici e i lavoratori delle fasce più deboli, rende interessante il raffronto con la situazione che il Decreto Cutro ha oggi predisposto.

Insieme all’Autore, interverranno Yasmine Accardo della Campagna LasciateCIEntrare e Federica Nunzi presidente dell’Ass.ColtivAzione

14 giugno, roma: “la spoon river dei braccianti” @ libri necessari

A Roma, mercoledì 14 giugno, alle 18:30, la libreria Libri necessari ospita la presentazione del saggio La Spoon River dei braccianti (Meltemi, 2023), di Antonello Mangano. Intervengono Yasmine Accardo e Federica Nunzi.

evento fb: https://facebook.com/events/s/la-spoon-river-dei-braccianti-/1684700918658498/

Nella sua introduzione al libro, Mangano ci ricorda che “questo continuo martellamento, nelle dichiarazioni e nei provvedimenti che hanno reso difficile la vita ai migranti, è diventato un senso comune capace di legittimare gli atti di razzismo dei comuni cittadini. Dall’insulto alle fucilate”.

Il recente dlgs del marzo 2023 n.20, convertito con modificazioni nella L.50 del 5 maggio 2023, a colpi di abrogazioni e nuove introduzioni, inasprisce le pratiche aggressive contro i migranti, attraverso la burocrazia prevista per l’accesso alle procedure di richiesta di asilo e la precarietà delle condizioni lavorative e dell’accoglienza.
La precisione con cui Mangano descrive i contesti politici e sociali che da oltre un trentennio hanno favorito pessime pratiche, abusi e omicidi, contro la comunità migrante e in generale contro le lavoratrici e i lavoratori delle fasce più deboli, rende interessante il raffronto con la situazione che il Decreto Cutro ha oggi predisposto.

Insieme all’Autore, interverranno Yasmine Accardo della Campagna LasciateCIEntrare e Federica Nunzi presidente dell’Ass.ColtivAzione

il comitato 3 ottobre

English below

Il Comitato 3 Ottobre è un’organizzazione no-profit che si propone di sensibilizzare sui temi

 dell’integrazione e dell’accoglienza attraverso il dialogo con cittadini, studenti e istituzioni. C3O è nata in seguito al naufragio del 3 ottobre 2013, al largo delle coste di Lampedusa, in cui persero la vita 368 migranti. Da allora, C3O ha dato alla data del 3 ottobre un significato simbolico: non solo commemora le vittime di quel naufragio, ma ricorda anche le migliaia di persone che annegano regolarmente nel Mar Mediterraneo o che vengono bloccate ai confini orientali dell’Europa e che dovrebbero invece essere accolte in sicurezza e incluse nei processi di integrazione sociale.

Vuoi unirti ? Clicca qui: https://actionnetwork.org/forms/possiamo-ancora-contare-su-di-te?source=email&

Grazie! Insieme possiamo rendere l’Italia e l’Europa un posto migliore per tutti.

*

Comitato Tre Ottobre is a non-profit organization founded in 2014 with the aim to make the 3rd of October a “Day of Remembrance and Reception” all across Europe, after the tragic shipwreck occurred in Lampedusa – Italy in 2013 where 368 people seeking asylum in Europe died. In the past years we’ve been advocating at a national and European level, working both with Italian institutions and the European Parliament on migration rights.

Join us here: https://actionnetwork.org/forms/possiamo-ancora-contare-su-di-te?source=email&

da radio popolare: “la procura di roma apre un fascicolo per la morte di abdel latif” / “l’orrore dei centri di permanenza e rimpatrio in italia”

“La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per la morte Abdel Latif, morto a soli 26 anni, lo scorso 28 novembre, nel reparto psichiatrico dell’Ospedale San Camillo di Roma. Arrivato in Italia dalla Tunisia, si trovava nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Ponte Galeria dal 13 ottobre. Era legato da 3 giorni ad un letto, dopo il ricovero per una presunta condizione di disagio psichico. I suoi compagni denunciano che era stato picchiato dalla polizia dopo aver fatto uscire alcuni video col cellulare per denunciare le condizioni di vita nei CPR, dove vengono rinchiusi migranti in attesa dell’eventuale rimpatrio. Ci sono molti punti da chiarire, dice il garante nazionale dei detenuti e quello del Lazio, Stefano Anastasia”.

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L’orrore dei Centri di Permanenza e Rimpatrio in Italia

(di Guglielmo Vespignani)

Luoghi non pensati, dove la permanenza in essi segue le sorti di un ‘effetto collaterale’, che si vorrebbe evitare. Il garante nazionale delle persone private della libertà aveva definito così i Centri di Permanenza e Rimpatrio nell’ultimo rapporto pubblicato sulle visite effettuate tra il 2019 e il 2020. E la morte di Wissem Ben Abel Latif a Roma ha riacceso le luci sull’orrore dei CPR in Italia.

Strutture fatiscenti, gabbie pollaio, malagestione sanitaria, suicidi. Ed anche recenti inchieste giudiziarie hanno fatto emergere una fotografia spaventosa di come lo Stato opera e di come tratta con persone che spesso non hanno niente, e che sono nelle sue mani.

A metà maggio la morte di Mussa Balde, 23 anni, suicidatosi in isolamento al CPR di Torino dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Bodighera. Era la sesta morte di migranti ospitati nei centri in Italia dal 2019: prima di lui due ragazzi a Gradisca d’Isonzo, uno a Caltanissetta, uno a Brindisi e un altro ancora all’Ospedaletto del CPR di Torino.

Sulle condizioni di questo centro, l’anticipazione della perizia della Procura di Torino, eseguita nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo di Balde, che vede tra gli indagati il medico e il direttore della struttura, riporta gravi inadempienze gestionali, sopratutto sul piano sanitario.

Proprio l’aspetto più delicato del rapporto con chi viene rinchiuso nei CPR è quello più carente. La denuncia dell’associazione studi giuridici sull’immigrazione nel Libro Nero del CPR di Torino, che segnalava come nella struttura non era entrato neanche un medico nei primi dieci mesi di pandemia, inquadra perfettamente il contesto nel quale, negli ultimi mesi, si è assistito a decine di tentativi di suicidio, di cui sei in un solo giorno, il 23 novembre scorso.

“Simulazioni” le definisce il sindacato di polizia siulp, che parla di 110 suicidi messi in scena da parte dei migranti per far sì di ottenere il ricovero e una possibile liberazione. Ma è anche il comportamento di alcuni agenti di polizia ad essere sottoposto ad indagine a Torino: cinque di loro, tre agenti semplici e due graduati, sono infatti finiti nello stesso fascicolo del medico e del direttore.

— Radio Popolare

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n.b.: “simulazioni”! ammesso e niente affatto concesso che si tratti di simulazioni, il siulp se lo domanderà come mai qualcuno arrivi a simulare un suicidio per poter accedere a una visita medica? e il fatto che nessun medico entri in un cpr, a virus in circolazione, per dieci mesi interessa a qualcuno in qualche modo oppure si tratta di normale amministrazione carceraria?