Archivi tag: mostra

“crepita la carta” _ audio della serata per emilio villa: macerata, biblioteca mozzi borgetti, 9 ott. 2021

https://open.spotify.com/episode/2IPfopFwfZrc42AAFckzQG?si=c982811a6bf84472

Crepita la carta. Libri e vertigini di Emilio Villa
https://open.spotify.com/episode/2IPfopFwfZrc42AAFckzQG

“invasion – viaggio nella fantascienza”: urania a mestre

URANIA A MESTRE
La mostra dedicata a “Urania” che si sta svolgendo a Mestre, dal titolo “Invasion – viaggio nella fantascienza”, presso Il Centro Culturale Candiani di Mestre, in Piazza Luigi Candiani, 7, è stata prorogata fino ad aprile, anziché terminare il 27 febbraio.

presto a roma: “gribouillage / scarabocchio” _da leonardo da vinci a cy twombly

GRIBOUILLAGE
SCARABOCCHIO

Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly

3 marzo – 22 maggio 2022

© Asger Jorn – L’Avantgarde se rend pas, série de Modifications, 1962

Mostra prodotta e organizzata dall’Accademia di Francia a Roma
Villa Medici e i Beaux-Arts di Parigi

Con il sostegno del Musée national d’art moderne
– Centre Pompidou, Parigi

In collaborazione con
l’Istituto Centrale per la Grafica, Roma

Curatrici:
Francesca Alberti
, direttrice del dipartimento di storia dell’arte all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, professore di storia dell’arte a l’Università de Tours – CESR

Diane Bodart, professore di storia dell’arte alla Columbia University, New York

Curatore associato:
Philippe-Alain Michaud, storico dell’arte, curatore al Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi

Curatore associato per i Beaux-Arts di Parigi:
Anne-Marie Garcia, curatrice, responsabile delle collezioni dei Beaux-Arts di Parigi

Curatore per l’istituzione partner:
Giorgio Marini, storico dell’arte, curatore designato dall’Istituto centrale per la grafica, Roma

*

Dal 3 marzo al 22 maggio 2022 l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta in anteprima la mostra-evento Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly concepita dalle due curatrici Francesca Alberti (Villa Medici) e Diane Bodart (Columbia University), con la collaborazione di Philippe-Alain Michaud, in qualità di curatore associato (Centre Pompidou).

Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly, conta notevoli prestiti concessi da prestigiose istituzioni italiane ed europee, tra cui: Galleria degli Uffizi, Firenze; Gallerie dell’Accademia, Venezia; Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli; Biblioteca Reale, Torino; Opera Primaziale Pisana, Pisa; Musée du Louvre, Parigi; Staatliche Museen, Berlino; Museu Nacional Soares dos Reis, Porto; Bibliothèque Sainte-Geneviève, Parigi; Casa Buonarroti, Firenze; Archivio Nazionale di Stato, Roma; Musée du Petit Palais, Parigi.

La mostra si sviluppa in due presentazioni successive, entrambe inedite e complementari, una a Roma e l’altra a Parigi: la prima a Villa Medici, dal 3 marzo al 22 maggio 2022, sarà seguita dalla seconda ai Beaux-Arts di Parigi dal 19 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023.

Con circa 300 opere originali che vanno dal Rinascimento all’epoca contemporanea, questa duplice presentazione mette in luce uno degli aspetti più sconosciuti e meno controllati della pratica del disegno. Affrontando le molteplici sfaccettature dello scarabocchiare in ambito artisticodagli schizzi imbrattati sul retro dei dipinti agli scarabocchi che diventano vera e propria opera, l’esposizione mostra come queste pratiche grafiche sperimentali, trasgressive, regressive e liberatorie, che sembrano non obbedire a nessuna regola, hanno da sempre scandito la storia della creazione artistica.

comunicati stampa completi, in tre lingue: QUI

Accademia di Francia a Roma — Villa Medici
Viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma
Infoline: +39 06 67611
Pagina web ufficiale su villamedici.it

 

roma, 11-22 dicembre: mostra di ferruccio de filippi

Ferruccio De Filippi è uno dei principali interpreti dell’arte concettuale a Roma, partecipe delle rassegne internazionali quali la VIII Biennale di Parigi e “Italy two. Art around ’70” al Museum of the Philadelphia Civic Center. Ha attraversato gli anni Settanta dando vita a un percorso personale il cui perno cruciale è il disegno, intrapreso nella pratica quotidiana. Qui saranno esposti dipinti finora meno noti, degli anni Ottanta e Novanta.

katinka bock a villa medici, roma, dal 26 novembre

Katinka Bock a Villa Medici
26 novembre 2021 – 27 febbraio 2022

Art Club #33
Curatore: Pier Paolo Pancotto

Inaugurazione giovedì 25 novembre alle 19:00
(ingresso libero, prenotazione consigliata)

Katinka Bock, vista nell’atelier dell’artista per la produzione di Amnesie e Insomnie, 2021. Bronzo, 180x40x6x30. Da: Galleria Jocelyn Wolff, Romainville, Francia _ © Katinka Bock

Già borsista dell’Accademia di Francia a Roma nel 2012-13, Katinka Bock torna ora con un progetto espositivo concepito appositamente per Villa Medici nell’ambito del ciclo d’arte contemporanea Art Club, curato da Pier Paolo Pancotto. Dal 25 novembre 2021 al 27 febbraio 2022, l’artista presenta due sculture in bronzoInsomnie Amnesie, realizzate nel 2021 ed ospitate sotto la grande Loggia che si affaccia sui sette ettari di giardini della Villa. Luogo nevralgico della Villa, la Loggia accoglierà queste due opere inedite che rinnovano un linguaggio scultoreo pensato in relazione fisica e visiva con lo spazio occupato.

Ancienne pensionnaire de l’Académie de France à Rome en 2012-2013, Katinka Bock revient avec un projet spécialement conçu pour la Villa Médicis dans le cadre du cycle d’art contemporain Art Club, organisé sous le commissariat de Pier Paolo Pancotto. Du 25 novembre 2021 au 27 février 2022, l’artiste y présentera deux sculptures en bronze, Insomnie et Amnesie, réalisées en 2021 et exposées sous la grande Loggia qui donne sur les sept hectares de jardins de la Villa. Lieu central de déambulation, la Loggia accueillera ces deux pièces inédites qui renouvellent un langage sculptural pensé en relation physique et visuelle avec les espaces qu’il occupe.

La ricerca plastica di Katinka Bock si incentra sullo studio della materia, naturale o artificiale, e sui processi evolutivi a cui essa è soggetta nel momento in cui interagisce con la realtà circostante. Le forme che ne derivano sono il risultato di un processo lavorativo in cui il razionale e l’imprevisto interagiscono, assumendo caratteristiche ora più organiche ora più assimilabili ad un repertorio iconografico e iconologico insito nell’immaginario collettivo. Tali forme sono costituite di materiali diversi – metallo, pelle, legno, pietra, tessuto, gesso, argilla, ceramica, grafite – che, associati ad oggetti del quotidiano, danno luogo a installazioni che riflettono sulla temporalità, lo spazio, la storia e la natura, in un delicato equilibrio che lascia posto all’imprevisto e a future alterazioni.

*
Progetto presentato con il sostegno della galleria JOCELYN WOLFF.

Informazioni pratiche:
Le opere di Katinka Bock sono integrate al percorso delle visite guidate di Villa Medici

_

claudio costa: archeologia riseppellita

Sandro Ricaldone

CLAUDIO COSTA
Archeologia riseppellita
a cura di Andrea Alibrandi
Galleria Il Ponte – Firenze
Via di Mezzo, 42/b

in collaborazione con Archivio Claudio Costa
12 novembre 2021 – 30 dicembre 2021

La galleria Il Ponte dedica una personale a Claudio Costa, proponendo un nucleo selezionato di lavori storici che fotografano un momento fondamentale della sua ricerca e della sua carriera. Il ciclo Antropologia riseppellita, presentato nel 1977 alla sesta edizione di Documenta di Kassel, rappresenta un compimento della ricerca di stampo antropologico che impegnò l’artista nel corso degli anni Settanta e che lo portò a creare il “Museo di antropologia attiva”, a Monteghirfo. Applicando l’idea di “work in regress” da lui elaborata, in Antropologia riseppellita Costa “sotterra” i reperti che caratterizzano tipicamente i suoi lavori, proponendoli al pubblico in casse di legno coperte da tracce di fango. Anziché essere rinvenuto, il reperto viene così “convalidato” dall’azione dell’artista, che gli attribuisce una storia e una valenza simbolica. Attrezzi agricoli e fotografie relative al mondo contadino diventano una sorta di archivio e allo stesso tempo un monito a futura memoria per il mondo industrializzato e massificato. Tratto caratteristico di tutte le opere dell’artista, l’equilibrio tra ruvidità espressiva e compiutezza formale è qui ai massimi livelli.

“Gli “oggetti” di Claudio Costa sono gli strumenti, i simulacri e gli emblemi dell’Agricoltura terrestre; strumenti e simboli di un tempo mancato e irrecuperabile; strumenti di morte, di fatica e di simbiosi di uomini e animali, uomini e territorio. Per salvare il mondo che essi rappresentano si può solo salvarne i simboli, e per salvarli si può solo riaffidarli al grembo terrestre, riseppellirli come un reperto archeologico” (Corrado Maltese, catalogo mostra Antropologia riseppellita, Galleria Nuova 13, Alessandria, marzo 1977).