(Thanks to Jim Leftwich)
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(Thanks to Jim Leftwich)
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In questi anni recenti, oltre a lavorare in numerosi ambiti verbovisivi, e ovviamente nelle aree della poesia concreta e visiva, del glitch, della fotografia, del collage e della mail-art, Jim Leftwich ha ospitato materiali altrui, organizzando veri e propri archivi in rete, tutti o quasi tutti legati ai molti blog a cui collabora, ma soprattutto alle sue pagine http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry/ e http://textimagepoem.blogspot.com e ai vari festival e iniziative (collab fests, o marginal arts festivals) di arte e di scritture sperimentali ai quali ha preso parte, a Roanoke (Virginia), la città in cui vive.
L’accumulo di materiali, altrui e propri, che questi anni di lavoro (e i precedenti) hanno portato è impressionante. Molti – degli anni 2005-07 – sono archiviati in un’apposita pagina allestita grazie a John M. Bennett dalla Ohio State University: http://library.osu.edu/finding-aids/rarebooks/TextImagePoemArchive.php.
Molti altri, specificamente di Leftwich, sono spread all over the world, diffusi ovunque nel mondo sia in forma cartacea (spedizioni, invii) sia in blog e siti i più diversi. Anche una superficiale ricognizione su google testimonierà della straordinaria diffusione di opere di Leftwich, o di sue collaborazioni (collab works).
Da circa due anni, da luglio 2011 ad oggi, anche con periodi in cui l’attività di postaggio è quantitativamente minore, Jim Leftwich sta inoltre pubblicando sul suo già ricchissimo e generoso spazio flickr una serie intitolata Pansemic Playhouse. Si può prendere visione dei vari “set” che la compongono a partire dalla pagina citata sopra:
http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry/sets/?&page=1
Una playhouse è una casa giocattolo, una casa dei giochi. Nel progetto e idea di una simile casa “pansemantica” molti elementi assai felicemente e positivamente convergono. Per ragionarne, direi di tenere presente sullo sfondo, come elemento differenziale, l’orizzonte della “asemic writing”, ossia della scrittura asemantica. Leftwich, per altro, è stato uno dei primi statunitensi a occuparsi di asemic writing in maniera sistematica, a partire dagli ultimi anni del Novecento (in colloquio con John Byrum e Tim Gaze).
In Pansemic Playhouse, al contrario che nella scrittura asemantica, e – davvero – in rapporto differenziale netto con questa, Leftwich espone/sovraespone, accumula e moltiplica immagini e materiali anche casualissimi (classico e ritornante è lo scatto assolutamente random da cellulare) in cui tutto è semantico, tutto acquista un rilievo di senso, in qualche modo. E, questo, non volontaristicamente, ma come una sorta di emersione (data per oggettiva anche se conscia del fatto che oggettiva non sarà mai) dell’evidenza di senso di ogni nostra percezione. (Insisto: a specchio e differenza dei percorsi asemantici di alcuni segni grafici).
Leftwich è perfettamente cosciente del ‘brutto’ e del ‘non riuscito’ in alcuni scatti e immagini, ma quel che a lui interessa è il versante ‘costruttivo’ dello sguardo stesso di chi apre immagini e sequenze. Al centro del meticoloso progetto di una casa/catasta pansemantica sta insomma un’idea legata all’affioramento non casuale ma quasi cronometrico, prevedibile, inevitabile, di un costante microrilievo di senso, una traccia aggiunta possibile, che sta dunque proprio al fondo di ogni – veramente ogni – cosa ed esperienza). (Tutto ciò ha in parte anche interessanti – pur se non inediti – risvolti etici).
Il progetto di flusso visivo che conserva numerose versioni di uno stesso frame è in fondo analogo al sistema di varianti moltiplicate (e variazioni non necessariamente infinitesimali) apprezzabile nel vasto progetto testuale – e visivo – di Six Months Ain’t No Sentence, per adesso diviso in 50 libri gratuitamente scaricabili dall’indirizzo differxhost seguente: https://app.box.com/s/l76xlrg78e5s8evbi4c4. Altro tassello del colossale lavoro di sperimentazione di Leftwich.
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alcuni link aggiornati:
http://jimleftwichtextimagepoem.blogspot.it/2013/09/pansemic-playhouse-1-600-jim-leftwich.html
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è sempre attiva e avviabile la mostra permanente in slide di tutti gli inserimenti in flickr: difflick
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new images @ Jim’s flickr page:
http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry/sets/72157601338728223/
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http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry/8495314794/in/photostream
from: Jim Leftwich’s flickr page: http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry
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runbook est un livre d’artiste en devenir via le réseau des boîtes mail. Un certain nombre d’écrivains et d’artistes invités par runbook invitent à leur tour plusieurs personnes à participer, ces personnes reconduisent l’invitation vers d’autres, ainsi de suite pendant une année. Le but de l’expérience étant d’avoir un ouvrage collectif et imprévisible qui se développe de façon autonome.
runbook is an art book in progress via a network. A number of writers and artists invited by runbook in turn invite people to participate, who then pass on the invitation to others, and so on for a year. The aim of the experiment is to create an unpredictable collective work that develops autonomously
runbook n’a pas de thème défini.
Il existera en fonction de l’air du temps et des préoccupations artistiques des participants.
runbook doesn’t have a predefined theme.
It will exist, in tune with the times and reflecting the artistic preoccupations
Pierre-Yves Magerand / Antoine Dufeu / Bruno Lemoine / Alain loiselet / Gérard Haller / Alain Helissen / Guillaume Goutal / Polska / Xavier Martel / Pascale Sablonnières / Florence Girardeau / Brigitte Palaggi / Yannick Vigouroux / Cécile Poirson / Antonio Gallego / Laura Solari /Olivier Domerg / Andrea Weber / Chloé Poizat / Daniel Daligand / Roland Schär / Esther Sherrow / Lisa Rampilli / Gianpaolo Pagni / Jose Maria Gonzalez / Shikikatsu Nakamura / Michele Marinelli / Alberto Basili / Pierre Faure / Patrick Rimond / Joël Baqué / Laure Vigna / Colette Tron / Catherine Weinzaepflen / Monique Deregibus / Sandra Lundberg / Selene Mauvis / Christophe Marchand-Kiss / Cetusss / Montserrat Torrents-Moglia / Daniel Pozner / Ana Apostolskav / Guy Ferdinande / Johnny Haway/
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>>> june, july, august . downloadable : august 31