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23 settembre, h 18:40, incontro online su nathalie quintane (con m. giovenale e v. ostuni)


mercoledì 23 settembre, alle ore 18:40
incontro online @ https://www.facebook.com/umbrocultura/

Vincenzo OSTUNI e Marco GIOVENALE
dialogano sul lavoro testuale di NATHALIE QUINTANE
e in particolare su
Osservazioni (Benway Series, https://tinyurl.com/y4wcbbbn)
e
Stand Up (Tic Edizioni, https://tinyurl.com/y5rxmlp4)

evento facebook: https://www.facebook.com/events/668634847414290

L’incontro si svolge nel contesto di Poesiæuropa, a cura di Umbrò Cultura, attraverso StreamYard, e può essere seguito sulla pagina facebook https://www.facebook.com/umbrocultura/.

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Il programma completo delle iniziative di #Poesiæuropa può essere consultato qui: https://www.facebook.com/umbrocultura/photos/a.152114138721675/606347013298383/?type=3&theater. (Lo stesso 23 settembre, ma alle ore 18, sempre via StreamYard sul canale indicato, Elisa Biagini e Federico Italiano saranno in dialogo sul tema “Spazi di natura”).

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Su Nathalie Quintane
https://fr.wikipedia.org/wiki/Nathalie_Quintane
https://www.babelio.com/auteur/Nathalie-Quintane/84742
https://www.youtube.com/results?search_query=nathalie+quintane

un’intervista su “quasi tutti”: da oggi nel sito di nazione indiana


Oggi su Nazione indiana un’intervista sul libro Quasi tutti, uscito per Miraggi Edizioni.
Si nominano o sottintendono tra l’altro: scritture di ricerca, romanzo e antiromanzo, googlism, cut-up, eavesdropping da bar o libreria, Händel, Joyce, San Paolo, poesia, post-poesia, Lacan, Carmelo Bene, spostamento dell’inconscio, Franco Moretti, America del sud, assertività, non-assertività, compassi, Copernico contro Tolomeo (ovviamente vince Tolomeo, purtroppo), flarf, scrittura di genere, antimateria, differx.it, materiali da film, John Swan e lo Speculum mundi (qui in immagine), e Oggettistica.

nazioneindiana.com/2020/08/24/intervista-a-marco-giovenale-su-quasi-tutti/

Grazie alla redazione di N.I. e ad Andrea Inglese per l’ospitalità.
E ovviamente grazie a Gianluca Garrapa per le domande.

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N.b.: nell’impaginazione sul sito, i corsivi sembrano concludere le mie risposte: in realtà introducono le domande. Sono lo spunto da cui Garrapa parte per i suoi interrogativi.
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emilio villa e l’ytalya. intorno alle origini di una canonizzazione problematica / aldo tagliaferri. 2019

un ringraziamento particolare ad Aldo Tagliaferri per aver concesso la ripubblicazione di questo testo (già comparso nel n. 22 della rivista online “L’Ulisse”, ottobre 2019). qui di séguito il pdf:

https://slowforward.files.wordpress.com/2020/08/aldo-tagliaferri_-ytalya.pdf

leggere (la poesia di) emilio villa nel 2020. cosa si trova, cosa no


Qualche sommaria e certo incompleta annotazione su ciò che (specie in poesia) si può leggere di Emilio Villa deve partire senza dubbio da quello che sicuramente è il libro maggiore dell’Opera poetica, curato da Cecilia Bello Minciacchi, uscito per L’Orma, ora esaurito. La pagina sul sito è questa: https://www.lormaeditore.it/libro/9788898038442. (Suggerimento: scrivete, scrivete in molti, all’Orma, perché lo ristampi).

Il testo delle Opere poetiche I (curato da Aldo Tagliaferri), uscito per la Coliseum di Nanni Cagnone, e anche l”aureo libretto” – che definirei quasi una dichiarazione di poetica – intitolato Conferenza (stessa cura), uscito per la Coliseum di Giorgio Mosci, si reperiscono ormai purtroppo solo nei siti di librerie di modernariato.

Si può ordinare, da Empiria, Zodiaco (a cura di Tagliaferri e Bello): http://www.empiria.com/libro.asp?id=81. Contiene in massima parte testi non in italiano.

La scrittura della Sibilla è una valida antologia di testi, con saggi, pubblicata nel 2014 da Diaforia: si trova sia in versione online https://issuu.com/diaforia/docs/ebook_emilio_villa/79 (pdf qui: http://www.diaforia.org/floema/files/2014/05/Ebook-Emilio-Villa.pdf), sia come volume stampato (fortemente accresciuto rispetto alla versione in rete), scrivendo in questo caso a Diaforia/Floema, ossia a info@diaforia.org.
Cfr. inoltre qui: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=1481532261892814&substory_index=0&id=157773254268728

Per De Piante Editore Srl è acquistabile il libretto pregiato di un’invettiva, La danza dei cadaveri. La fiera dei venduti: https://www.depianteditore.it/libro-emilio-villa/.

Cercando su IBS o altri siti si trovano ulteriori cose acquistabili. Non poesie, ma chiaramente altrettanto importanti, a partire da L’arte dell’uomo primordiale (uscito per Abscondita e tutt’ora in commercio) o Pittura dell’ultimo giorno. Scritti per Alberto Burri (Le Lettere).

Su Villa, a partire dalla biografia Il clandestino, i materiali raggiungibili attraverso la grande distribuzione sono mappabili da qualsiasi sito generalista. Qui si vede la solo parzialmente confortante schermata che si ottiene su IBS digitando il nome dell’autore nel campo del titolo.

Suggerisco, per i fuori catalogo (di & su Villa), di consultare Abebooks, che raccoglie non pochi librai antiquari, e dà un po’ il polso della situazione anche in termini di prezzi (spesso ovviamente alti, per opere più o meno rare, anche di o su artisti a lui in qualche modo legati: e sono numerosissimi).

Poche ma significative pagine dal catalogo Mazzotta curato da Claudio Parmiggiani, Emilio Villa poeta e scrittore (anche questo fuori stampa; era uscito nel 2008 in occasione di una grande mostra a Reggio Emilia), sono nel pdf pubblicato dall’Archivio Maurizio Spatola: http://www.archiviomauriziospatola.com/prod/pdf_protagonisti/P00020.pdf. Altro pdf reperibile nello stesso archivio è quello che raccoglie materiali dal numero monografico 1975 di “Uomini e idee” curato da Caruso e Martini: http://www.archiviomauriziospatola.com/prod/pdf_protagonisti/P00019.pdf. (Ovviamente in tutto l’archivio sono disponibili riviste e fascicoli che possono contenere contributi di Villa).

Tre ultime segnalazioni: non si può non citare il fondamentale numero monografico che “il verri” ha dedicato a E.V.: https://www.ilverri.it/index.php/la-rivista-del-verri/edizione-dal-1996/su-emilio-villa-detail (temo fuori catalogo). Nel 2007, la rivista non sperimentale “Atelier” dedica a Villa un fascicolo monografico decisamente da leggere: è scaricabile all’indirizzo https://www.andreatemporelli.com/wp-content/uploads/2015/08/Atelier-45-XII-marzo-2007.pdf. Piccolo prezioso catalogo è poi quello che Skira (sempre a cura di Tagliaferri) ha pubblicato nel 1996 con il titolo Emilio Villa. Opere e documenti: cfr. http://www.fondazioneberardelli.org/book.php?id=1913. Daccapo fuori catalogo, ma non irreperibile, cercando.

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Per un quadro dei molti materiali villiani, per conoscere l’ampiezza dei suoi interessi e l’enorme lavoro svolto, si consulta infine sempre con estremo piacere la ‘mappatura’ del fondo Emilio Villa presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Il pdf completo e aggiornato è a questo indirizzo: http://panizzi.comune.re.it/allegati/NuovoinventarioVilla_2018.pdf.

 

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due aree. post generale, poi personale

1. In sintesi estrema

“Nuovi Argomenti” nasce nel 1953. “Il verri” nel 1956. È del 1957 la polemica aspra fra Pasolini e Sanguineti su sperimentalismo e neosperimentalismo, che si consuma tra le pagine di un paio di numeri della rivista “Officina”.

Da allora e fino a oggi, dunque da quasi 70 anni, la letteratura italiana è spezzata in due.

Dopo qualche circoscritta fortuna einaudiana e feltrinelliana, l’editoria ‘maggiore’ (oggi, meglio: ‘a grande distribuzione’, o forse ‘generalista’) sarà costantemente collocata, o in misura maggioritaria collocabile, nell’area Mondadori Pasolini Sereni eccetera. Scelta fatta. Per una forma sempre ‘rassicurante’.

Sponda – soprattutto dagli anni Ottanta – per la nuova lirica, visceralmente avversa alla sperimentazione, negatrice di tutto quello che succede nel versante della ricerca letteraria, specie se avanzata (e sotto qualsiasi egida, fosse pure universitaria, o artistica, in legame o no con istituzioni come il MoMA o il Centre Pompidou, per dire).

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nota su vincenzo ostuni e il suo “faldone”

nota in occasione della presentazione di
Deleuze, o dell’essere chiunque chiunque
(Porto Fluviale, Roma, 30 lug. 2020)

 

Vincenzo Ostuni è – non solo per mia convinzione ma anche per studio e dimostrazione testuale da parte di più critici letterari, in particolare di Luigi Severi – forse l’unico autore contemporaneo che (in tempi post-novecenteschi e per certi aspetti post-poetici) riesce a tenere insieme le modalità della ricerca testuale più stretta, un forte letteralismo, un processo lessicalmente tellurico di interrogazione filosofica costante, e un progetto che lega tutto ciò offrendone i risultati sotto forma di vera e propria opera mondo. (E opera aperta, per le ragioni che si vedranno).

È infatti almeno a partire dall’uscita in volume di un primo segmento del suo progetto / macrotesto, il Faldone, ossia dal 2004, che appare evidente come Ostuni a questo lavori interminabilmente riprendendolo, variandolo, accrescendolo, disturbandone i confini e gli intrecci, sia ad intra che  – proiettato in segmenti futuri – ad extra.

Se è vero che un ventaglio di argomenti ritornanti nel Faldone, per evidenza di contenuti, è da riassumere con termini quali incompiutezza dell’esperienza, incompletezza del linguaggio, e cumulo di nostre incertezze percettive, va poi súbito aggiunto che questo denso e centripeto nucleo tematico diventa anzi è di fondo, per statuto formale, il vortice centrifugo che di libro in libro, di aggiornamento in aggiornamento, sgretola la stessa compibilità dell’opera (determinandone l’apertura), insieme inchiodandola all’esperienza oggettiva (dunque estendendone non senza vertigine i confini al “mondo” stesso, tutto).

MG

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responsabilità in editoria


Torno a segnalare questo video, youtu.be/fXeTQ54-Jcg, e gli ottimi interventi di tutti gli interlocutori, per Corrado Costa e per le sue poesie giovanili pubblicate da Argo (https://www.facebook.com/argoesplora/).

Inoltre, per chi fosse interessato, segnalo e sottolineo che nel video, da 38’ 33’’ a 47’ 36’’, stringo il focus dell’attenzione su alcune scelte editoriali del passato, e sul perché una certa storia della poesia contemporanea è andata (dal punto di vista appunto editoriale/distributivo) in un certo modo e non in un altro.

Non credendo alla Provvidenza, ho ancora idea che a fare la storia siano le scelte circoscritte di persone precise, o gruppi di persone, e che di queste scelte sia opportuno prima o poi che gli attori si prendano la responsabilità. (Serenamente, s’intende, ci mancherebbe). (Anche serenianamente, volendo).