OGGI, venerdi 13 gennaio alle ore 17 al MLAC (Museo Laboratorio Arte Contemporanea) Università La Sapienza SCRIVERE DISEGNANDO (la scrittura nell’art brut / e nelle esperienze di asemic writing). Conferenza di Sarah Lombardi, direttrice della Collection de l’Art Brut di Losanna
Martedì 10 gennaio ore 11 e ore 15
Mercoledi 11 gennaio ore 15
@ SIC12artstudio, VISITA GUIDATA alla mostra Parole in cammino (l’art brut nella collezione Giacosa Ferraiuolo), a cura di Gustavo Giacosa
Venerdi 13 gennaio ore 17 MLAC(Museo Laboratorio Arte Contemporanea) Università La Sapienza SCRIVERE DISEGNANDO (la scrittura nell’art brut / e nelle esperienze di asemic writing). Conferenza di Sarah Lombardi, direttrice della Collection de l’Art Brut di Losanna
Domenica 15 gennaio ore 12
@ SIC12artstudio, FINISSAGE della mostra Parole in cammino BRUNCH & SESSION
installance n. : # 0173
type : label
size : ~ cm 6 x 2.5
record : highres shot
additional notes : hanging on a wall
date : Dec. 31st, 2022
time : 8:53pm
place : Rome, via Cartoni
footnote : ---
copyright : (CC) 2022 differx
Marie Orensanz débuta sa carrière artistique en étudiant la peinture avec deux des artistes fondateurs du Modernisme Argentin : Emilio Pettoruti et Antonio Seguí. En tant que membre actif de la scène artistique de Buenos Aires dans les années 60 et 70, elle participa aux expositions et activités culturelles organisées par l’Instituto Torcuato Di Tella, et s’impliqua dans le Centro de Arte y Comunicación. Elle s’installa en 1972 à Milan. La proximité de Carrara et ses carrières de marbre initia ses premières productions utilisant comme matière la pierre. Elle a depuis continué à travailler avec des fragments de marbre, les transformant en livres et sculptures. Selon les mots de Christina M. Harrison, « Orensanz utilise des fragments matériels et symboliques -de marbre, de lignes, de signes- pour représenter des pensées. … Selon la conception d’Orensanz, l’interprétation de ce travail dépend de l’intersection des fragments avec les pensées et expériences du spectateur. »
En 1975, Marie Orensanz s’installa à Paris et fut plus tard naturalisée Française. Trois ans plus tard, elle écrivit un « Manifeste du Fragmentisme » dans lequel elle présenta la base conceptuelle de ses travaux. Écrit en Espagnol, Anglais et Français, le Manifeste proclame : « le Fragmentisme recherche l’intégration d’une partie dans un tout ; il la transforme aux bout de plusieurs lectures en un objet non terminé et illimité, traversant le temps et l’espace. »
Palazzo del Governatore, a Parma, fino al 24 luglio ospita Variazione nella ripetizione. Gaibazzi e la scrittura nelle arti visive, a cura di Francesco Tedeschi e Andrea Piazza.
La mostra prende in considerazione l’ultima fase produttiva di Remo Gaibazzi (1915-1994) e dedica un’intera sezione al dialogo dell’artista con colleghi che condivisero alcune sue tematiche: la ripetizione e il ritmo; la scrittura e la sua negazione; il segno come materia. Tra gli altri, Gastone Novelli, Piero Dorazio, Enrico Castellani, Roman Opalka, Emilio Isgrò, Alighiero Boetti, Dadamaino, Vincenzo Agnetti, Irma Blank, Eros Bonamini.
Remo Gaibazzi: lavoro come scrittura, scrittura come lavoro
Tavola rotonda del 24 giugno 2022
Registrazione della tavola rotonda tenutasi presso il Palazzo del Governatore di Parma. Interventi di Andrea Calzolari, Arturo Carlo Quintavalle, Francesco Tedeschi, Giorgio Zanchetti
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cliccare per ingrandire / click to enlarge
La mostra, ad ingresso libero, proseguirà fino al 24 luglio 2022 con i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 19.00 con orario continuato. Chiuso lunedì
JULIA BORN All Capitals MACRO – Roma 21 giugno – 9 ottobre 2022
La designer Julia Born, seguendo il suo interesse per le diverse forme di scrittura come mezzo di espressione, ha raccolto i frammenti di un vocabolario diffuso in tutta la città di Roma, trasformando le pareti della sezione IN-DESIGN del MACRO in un’esposizione monumentale di iscrizioni, segni, etichette, impronte, scarabocchi e disegni trovati, sia ufficiali che anonimi e non autorizzati.
Le parole sono legate allo scorrere del tempo, perché di fronte a loro siamo portati a riconoscere, con una certa umiltà, che sopravvivranno, riconfigurandosi costantemente. Ma quale idea di tempo, o di tempi, stiamo considerando? “Scolpire qualcosa nella pietra” significa renderla immobile e immutabile, ma non atemporale. Per sottolineare questo paradosso, nomi, parole e testi di rilevanza storica sono affiancati nel progetto espositivo da segni e tracce mobili del paesaggio romano come gli stormi di uccelli o le crepe in cui a volte capita di inciampare sui marciapiedi.
Le parole raccolte dalla designer seguendo il suo impulso personale non aspirano a rappresentare l’intera storia della città e delle trasformazioni che ha subito. Si tratta piuttosto di un montaggio di vocabolari destinati a mettere in luce il potere della parola scritta, l’attribuzione di un titolo o della proprietà di un luogo, la relazione tra potere e spazio pubblico, la volontà di lasciare una traccia. Il titolo della mostra, All Capitals, indica come questi temi siano enfatizzati dalla scelta della designer di selezionare solo frammenti scritti in maiuscolo.
Nella maggior parte dei casi riprodotte nelle loro dimensioni originali, le scritte sulle tre pareti della sala travolgono il visitatore con la loro monumentalità sottolineando una nuova sensazione di distanza e vicinanza. Estrapolate appunto dai loro contesti, le parole si distaccano dal loro significato primario invitando il pubblico ad assumere un ritmo di posizioni alterne: istintive, cogliendo l’impatto visivo di frammenti linguistici trasformati in immagine, e di distanza critica, analizzando loro monumentalità incise e scomposte.
La mostra sarà accompagnata da un booklet che presenta le schede informative dei frammenti verbali selezionati al fine di restituire al pubblico uno strumento che illustri le storie dietro a ognuno di essi. Parte della pubblicazione sono anche due brevi saggi di Salvatore Lacagnina e Ari Ray, figure incontrate a Roma dalla graphic designer.
Disco
Luciano Caruso
1979, Firenze
Scrittura con inchiostri vegetali e china su disco di gesso
Writing with vegetable inks and black ink on a chalk disk
Ph: Ana Mireles https://www.archiviolucianocaruso.org/
Alle luce del grandissimo numero di visitatori al Museo Bilotti per la mostra di arte contemporanea sull’Hanji “CartaCoreana”, la mostra continuerá fino al 22 maggio 2022.