maggio 2020
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(Videointervista a Marco Giovenale sulla SCATOLA SONORA di GAMMM.org : https://video.corriere.it/di-la-fiume-ultimo-week-end-festival/571453da-ed87-11ea-b7a7-558c0458760a)
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un post del 2018:
ho recuperato questa annotazione che ho scritto anni fa:
“[…] Ammetto: non riesco, non posso riuscire a riconoscermi, in autori anche della mia generazione che non hanno fatto tesoro delle ombre, del non detto, dell’inconscio verbigerante che frazionava e parlava gli anni in cui il mio linguaggio e quello loro e di tanti come me si formava.
Numerosissimi autori della mia età (direi soprattutto più giovani) si fanno un punto d’onore, nelle proprie scritture, di: dire tutto. Dicono tutto.
Mettono in piedi la macchina testuale proprio come una macchina. E intrecciano i vari fili. Non ne sentono (tattilmente, come crederei inevitabile) gli strappi e disfunzioni e tensioni verso l’esterno.
Organizzano la pagina secondo tutti quegli schemi e temi e figure retoriche e proprietà tissutali certificabili che proprio il periodo storico che la nostra formazione ha attraversato avrebbe dovuto far saltare o comunque mettere in posizione scomoda, diagonale, ostacolante, dubbia, davanti al nostro cammino.
E, daccapo, non parlo di linguaggio solamente, solamente di complessità del dettato. Parlo semmai di ricerca in senso ampio, quindi necessariamente di ciò che non si conosce ancora. Ciò che non è definibile in forma di manifesto, dichiarabile con precisione. (Ciò che, pertanto, esce dal Novecento, anche).
Sostanzialmente la ricerca è – può essere – l’attitudine a muoversi in un territorio che non si conosce di fatto (e che probabilmente in assoluto non è conoscibile) ritracciando contemporaneamente e successivamente all’indietro – nel momento in cui ci si rivolge al bianco della pagina – percorsi/incavi/graffi che restituiscono o meglio proiettano e profilano, anche vagamente, il non conoscere.
Per questo tipo di scrittura non è proprio possibile offrire altro che l’articolarsi stesso della realtà diffratta, ma in oggetti che non funzionano come pesi che tengano bloccata una comunque cristallina visione delle cose. Gli oggetti che compaiono non hanno niente a che fare con una comunità e non possono formarne una, possono semplicemente urtare (contro) le sensibilità altrui spostando gli assi della stessa percezione in forme e modi che chi scrive comunque in ogni caso non prevede, non conosce […]”
da:
https://slowforward.net/2017/08/22/alcuni-appunti-agosto2017/
(dove i corsivi sono mantenuti)
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Si sa benissimo che, in tema di Neoavaguardia, molti obnubilatori di professione o dilettanti (facendo uso di luoghi comunissimi e fraintendimenti che ormai hanno una fitta bibliografia cartacea e in rete) partono per blaterare delle scritture di ricerca recenti, soprattutto condannando in Balestrini e sodali una presunta “oscurità” e fissazione linguistica.
Mentre, altrettanto, si sa che sempre ci furono linee o proprio giacimenti di leggibilità e comprensibilità cristalline. Contro l’ossessione di legare in un unico sinolo adamantino l’etichetta “linguaggio” e l’aggettivo “oscuro”, e dunque ritenere tout court “linguaggio” addirittura sinonimo di “oscurità”, mi sono divertito a scrivere questa interminabile lamentazione-burla. (Che contiene manciate di prelievi dai testi dei Novissimi: prelievi oggettuali, non “puro linguaggio”, non “oscurità”, anzi materiali concreti, a dimostrazione che precisamente in loro, in tutti loro, accusati di oscurità, erano invece spesso evidenti numerosissimi luoghi espliciti, storie, vicende, eventi, cose decifrabilissime, insomma “oggetti fotografabili”, come dicevo anni fa).

Un’installazione testuale non è propriamente un ‘evento’, nel senso spettacolare, non è una performance. Anzi per certi aspetti è l’esatto opposto. Si tratta di un flusso verbale che può essere apprezzato sia con l’attenzione dello spettatore, sia con la distrazione del passante, sia con l’intermittenza del curioso che magari passeggia qua e là e ogni tanto torna ad ascoltare.
La prossima installazione della SCATOLA SONORA di GAMMM, in collaborazione e su invito del Teatroinscatola, per la III edizione del festival Di là dal fiume, inizia a essere segnalata qui: facebook.com/events/1048100472304401/. Roma, piazza Sonnino, 5 settembre 2020, ore 18-23.
(Gli inviti all’ascolto partiranno nei prossimi giorni).
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Oggi su Nazione indiana un’intervista sul libro Quasi tutti, uscito per Miraggi Edizioni.
Si nominano o sottintendono tra l’altro: scritture di ricerca, romanzo e antiromanzo, googlism, cut-up, eavesdropping da bar o libreria, Händel, Joyce, San Paolo, poesia, post-poesia, Lacan, Carmelo Bene, spostamento dell’inconscio, Franco Moretti, America del sud, assertività, non-assertività, compassi, Copernico contro Tolomeo (ovviamente vince Tolomeo, purtroppo), flarf, scrittura di genere, antimateria, differx.it, materiali da film, John Swan e lo Speculum mundi (qui in immagine), e Oggettistica.
nazioneindiana.com/2020/08/24/intervista-a-marco-giovenale-su-quasi-tutti/
Grazie alla redazione di N.I. e ad Andrea Inglese per l’ospitalità.
E ovviamente grazie a Gianluca Garrapa per le domande.
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N.b.: nell’impaginazione sul sito, i corsivi sembrano concludere le mie risposte: in realtà introducono le domande. Sono lo spunto da cui Garrapa parte per i suoi interrogativi.
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un ringraziamento particolare ad Aldo Tagliaferri per aver concesso la ripubblicazione di questo testo (già comparso nel n. 22 della rivista online “L’Ulisse”, ottobre 2019). qui di séguito il pdf:
https://slowforward.files.wordpress.com/2020/08/aldo-tagliaferri_-ytalya.pdf


Qualche sommaria e certo incompleta annotazione su ciò che (specie in poesia) si può leggere di Emilio Villa deve partire senza dubbio da quello che sicuramente è il libro maggiore dell’Opera poetica, curato da Cecilia Bello Minciacchi, uscito per L’Orma, ora esaurito. La pagina sul sito è questa: https://www.lormaeditore.it/libro/9788898038442. (Suggerimento: scrivete, scrivete in molti, all’Orma, perché lo ristampi).
Il testo delle Opere poetiche I (curato da Aldo Tagliaferri), uscito per la Coliseum di Nanni Cagnone, e anche l”aureo libretto” – che definirei quasi una dichiarazione di poetica – intitolato Conferenza (stessa cura), uscito per la Coliseum di Giorgio Mosci, si reperiscono ormai purtroppo solo nei siti di librerie di modernariato.
Si può ordinare, da Empiria, Zodiaco (a cura di Tagliaferri e Bello): http://www.empiria.com
/libro.asp?id=81. Contiene in massima parte testi non in italiano.
La scrittura della Sibilla è una valida antologia di testi, con saggi, pubblicata nel 2014 da Diaforia: si trova sia in versione online https://issuu.com/diaforia/docs/ebook_emilio_villa/79 (pdf qui: http://www.diaforia.org/floema/files/2014/05/Ebook-Emilio-Villa.pdf), sia come volume stampato (fortemente accresciuto rispetto alla versione in rete), scrivendo in questo caso a Diaforia/Floema, ossia a info@diaforia.org.
Cfr. inoltre qui: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=1481532261892814&substory_index=0&id=157773254268728
Per De Piante Editore Srl è acquistabile il libretto pregiato di un’invettiva, La danza dei cadaveri. La fiera dei venduti: https://www.depianteditore.it/libro-emilio-villa/.
Cercando su IBS o altri siti si trovano ulteriori cose acquistabili. Non poesie, ma chiaramente altrettanto importanti, a partire da L’arte dell’uomo primordiale (uscito per Abscondita e tutt’ora in commercio) o Pittura dell’ultimo giorno. Scritti per Alberto Burri (Le Lettere).
Su Villa, a partire dalla biografia Il clandestino, i materiali raggiungibili attraverso la grande distribuzione sono mappabili da qualsiasi sito generalista. Qui si vede la solo parzialmente confortante schermata che si ottiene su IBS digitando il nome dell’autore nel campo del titolo.
Suggerisco, per i fuori catalogo (di & su Villa), di consultare Abebooks, che raccoglie non pochi librai antiquari, e dà un po’ il polso della situazione anche in termini di prezzi (spesso ovviamente alti, per opere più o meno rare, anche di o su artisti a lui in qualche modo legati: e sono numerosissimi).
Poche ma significative pagine dal catalogo Mazzotta curato da Claudio Parmiggiani, Emilio Villa poeta e scrittore (anche questo fuori stampa; era uscito nel 2008 in occasione di una grande mostra a Reggio Emilia), sono nel pdf pubblicato dall’Archivio Maurizio Spatola: http://www.archiviomauriziospatola.com/prod/pdf_protagonisti/P00020.pdf. Altro pdf reperibile nello stesso archivio è quello che raccoglie materiali dal numero monografico 1975 di “Uomini e idee” curato da Caruso e Martini: http://www.archiviomauriziospatola.com/prod/pdf_protagonisti/P00019.pdf. (Ovviamente in tutto l’archivio sono disponibili riviste e fascicoli che possono contenere contributi di Villa).
Tre ultime segnalazioni: non si può non citare il fondamentale numero monografico che “il verri” ha dedicato a E.V.: https://www.ilverri.it/index.php/la-rivista-del-verri/edizione-dal-1996/su-emilio-villa-detail (temo fuori catalogo). Nel 2007, la rivista non sperimentale “Atelier” dedica a Villa un fascicolo monografico decisamente da leggere: è scaricabile all’indirizzo https://www.andreatemporelli.com/wp-content/uploads/2015/08/Atelier-45-XII-marzo-2007.pdf. Piccolo prezioso catalogo è poi quello che Skira (sempre a cura di Tagliaferri) ha pubblicato nel 1996 con il titolo Emilio Villa. Opere e documenti: cfr. http://www.fondazioneberardelli.org/book.php?id=1913. Daccapo fuori catalogo, ma non irreperibile, cercando.
Per un quadro dei molti materiali villiani, per conoscere l’ampiezza dei suoi interessi e l’enorme lavoro svolto, si consulta infine sempre con estremo piacere la ‘mappatura’ del fondo Emilio Villa presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Il pdf completo e aggiornato è a questo indirizzo: http://panizzi.comune.re.it/allegati/NuovoinventarioVilla_2018.pdf.
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Edition S Press, founded 1969 by Angela Koehler, Nikolaus Einhorn and Axel Knipschild in Hattingen near Bochum (West-Germany), was a privately funded small-press venture connected to a non-profit gallery. Angela Koehler’s brother Michael joined in 1972 and took over in 1980, running the label until his death in 2005.
The basic principle was to publish an international selection of works on audio-cassette and (many titles) reel-to-reel tape, produced in close cooperation with the authors.
Almost every work is spoken by the author, unless otherwise intended (works for multiple voices or if author is deceased).
Circulation varied with a maximum total run of around 300 copies in case of ‘classics’ (Raoul Hausmann, Otto Nebel) or ‘stars’ (Patti Smith, John Cage); this may not include later editions / re-issues.
The S Press catalog contains inconsistencies concerning alternative titles (e.g. Fast Speaking Woman by Anne Waldman contains the same material as Non-Stop); catalog-numbers (e.g. Michael Brownstein Brainstorms appears as #66 and #70); multiple catalog-numbers for one release (e.g. S Press Tape #27-28-29 John Cage Talking to Hans G Helms On Music and Politics); and alternative cover-artworks of re-issues. Some announced releases have never been published (e.g. Velimir Khlebnikov, Albrecht/d., August Stramm, William Burroughs, René Bastian, Reinhold Koehler, Rolf-Dieter Brinkmann, Bobbie Louise Hawkins). Even after in-depth research of the S Press papers (Archives of the Akademie der Künste, Berlin) and meetings with two of the original founders, Angela Koehler and Nikolaus Einhorn, these inconsistencies could only be solved to a certain extent.
If you are in possession of releases by S Press that are not listed here, or have any suggestions please get in touch with PennSound.
An extended introduction written by Marc Matter is available in PDF form: PDF
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