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corpuscoli / luca zanini. 2022
la tipografia la] parte bianca supera di gran lunga] rimasto un esercizio uno che affitta manda corpuscoli oppure scendere alla prossima uscita zampanò stagionale dalla guerra delle cornici troppo [piccole truppe di serissimi alchimisti protestano la linea quella prende fumo di contrasto malheureusement
eshes / emilio villa. s.d.
da: Claudio Parmiggiani (a cura di), Emilio Villa poeta e scrittore, Mazzotta, 2008
rettangolo, quasi / differx. 2021
sa mettere. Nel Ritratto d'artista ha voluto si- gnificare il momento d' anima in cui un pittore guarda il ritratto che sta dipingendo, a occhi socchiusi, con la bocca un po' contratta, quasi succhiandolo. così nel volto di donna, pallido nell'ombra che confonde i capelli e lo sfondo, ha
collana duomo / differx. 2021
vocabulary / jackson mac low. 1968 (1980)
sketch diary / andrea astolfi. 2021
[bandcamp width=100% height=120 track=3817590581 size=large bgcol=ffffff linkcol=0687f5 tracklist=false artwork=small]
febbrile / luca zanini. 2022
a poche cose la letargia precede il parassita lo disfa lo svolge con rigori chimici o clorine persistenti lo cataloga con i nervi gli aghi sono stati senz’altro coinvolti provati dall’eccesso di richiami ultravioletti modi incapsulati poi riparte a poche cose cascanti in] differita
piccola prosa scritta nell’agosto del 2007 / differx. 2007
mi ha fatto avere un suo libro di poesie tutto di rime e agudezas. molto intelligente, con wit e cultura, non banale. ma io gli ho domandato allora, semplicemente: “come pensi tu che si possa vivere con questa roba nella mesopotamia d’oggi? sai la statistica sul morto del sabato sera? l’iconcina della pera? ti rendi conto quanta pubblicità e merda wireless gira nella testa dei nostri bambini?”. ho intenzionalmente prolungato la pronuncia delle “i”.
mi ha dato ragione, ha stracciato davanti a me il suo libro, e mi ha giurato che non avrebbe più scritto un verso. che dio lo ascolti.
affidiamo a questa dispensa il difficile compito di lasciare una traccia / differx. 2009
operammo nel difficile e teso clima dell’immediato dopoguerra, il costo delle pere era altissimo. la città di tivoli fu dedicata a tutti i piloti di motociclismo. alla cerimonia i sottosegretari piangevano come vitelli per la pioggia di denaro. erano lacrime di felicità, di conversione, di vittoria, di un difficile connubio, di smalto, di istituti di polizia, di ontologia, di larve del legno, di lavinia, di teseo, di ettore, di coccodrillo, della gendarmeria, di decisione, di soppressione, di concussione, di sparizione, di avvelenamento, di avvilimento, di soperchieria, di pornografia, di roma, di stuoli di assicurati, di speleologi, Continua a leggere
..–. / differx. 2014
per lo sguardo
poi ha preso il nero e mi ha colorato il corpo. alla fine nessuna speranza: un romanzo d’appendice, scusami davvero. capì. come se sapesse che elisabetta era lì, come se ci avesse pisciato sopra un cavallo, come sotto la sveglia se c’è il sole e la gente mi sorride, come se esistesse una ragione.
sa, dottore, le cose che lei mi dice qui poi mi ritornano in mente: il caldo l’avevo sentito tutto all’improvviso, anche i bambini erano un senso di ansia.
cos’era quella paura che mi attraversava, squassandomi come una corrente all’improvviso?
poi mi sono ritrovata lì in mezzo a loro nell’androne. accettò le scuse, prese il numero di telefono e si rimise in macchina. fanno paura.
tu non c’entri niente. a un tratto era come se la luce si fosse spenta sul mondo. se vuoi cambiare qualcosa nella tua vita è così.
come se all’improvviso si spostasse quel che produco di un lieve soffio di vento.
il balocco sfugge? dicono: alla presa incerta, ma non per lo sguardo.
naila sprofondò in un sonno tortuoso, quasi un coma profondo, un’autostoppista a istanbul, mi mancavano un sacco di cose, non faccio nulla di speciale.
poi mi sono svegliato. non eri questo. la televisione era accesa. così un occhio gigantesco con un serpente di pasta al centro. hai attraversato il cielo come una meteora. mi sentivo orribilmente
fragile. una nuvola porpora avvolse la macchina. era gommosa.
quando pensava, prescindeva da sé.
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