https://www.facebook.com/events/498315913579471/513542735390122/
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Le runbook 2012 // 2013 se termine ! Nous sommes heureux de vous inviter à télécharger un extra qui conclut cette nouvelle expérience.
Cordialement,
Colette Raynaud & Hervé Vachez
// Extra 2O13 // Hosoo Fumihiko / Ofer Ashel / Christophe Manon / Anne Collongues / Pierre-Yves Freund / Caroline Barbera / Frank Smith / Luca Zanini / Christian Bernard / Michael jasmin / Catherine Pomparat / Laurent Rousseau / Tommasina Squadrito / Eric Sarner / Franck Doyen / Vered Babai / Franck Fontaine / Emmanuelle Germain / Patrice de Santa Coloma / Virgile Novarina / Anne-Lise Dehée / Katrine Dupérou / Armelle de Sainte Marie / Frédéric Nauczyciel / Daniel Guyonnet / Manuela Morgaine / Emmanuel Tête / jon cloud / Jérôme Giller / Michel Della Vedova / François-René Malbreil / Benoit Giros /
Pratiques et enjeux du détournement dans le discours littéraire des XXe et XXIe siècles
http://www.puq.ca/catalogue/livres/pratiques-enjeux-detournement-dans-discours-litteraire-15540.html
& http://excerpts.numilog.com/books/9782760532151.pdf
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Littéralité
http://xn--littralit-e4af.com/
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Christian Bök @ Harriet:
http://www.poetryfoundation.org/harriet/tag/christian-bok/
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K.S.Mohammad @ Harriet:
http://www.poetryfoundation.org/harriet/author/ks-mohammad/
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Craig Dworkin, Accents Graves/ Accents Gravés
http://eclipsearchive.org/Editor/DworkinAccents.pdf
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Découvrir C. Tarkos
http://www.cervantesvirtual.com/obra/dcouvrir-ctarkos-0/
http://www.cervantesvirtual.com/descargaPdf/dcouvrir-ctarkos-0/
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Tarkos (Pan)
http://flipbook.cantook.net/?d=http://www.edenlivres.fr/flipbook/publications/16375.js&oid=16&c=&m=&l=fr
http://www.aup.edu/faculty/publications/game_ChristopheTarkos.pdf
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Kate Lermitte Campbell, Thought, perception and the creative act. A study of the work of four contemporary French poets: Pierre Alferi, Valère Novarina, Anne Portugal and Christophe Tarkos
http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid%3A2c3c572e-1419-4835-a0ce-ed4e721da0d0
http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid%3A2c3c572e-1419-4835-a0ce-ed4e721da0d0/datastreams/THESIS01
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Antoine de Gaudemar, Qu’est-ce que tu fabriques? […] la «Revue de littérature générale» de Pierre Alferi et Olivier Cadiot
http://www.liberation.fr/livres/0101142154-qu-est-ce-que-tu-fabriques-pour-sa-livraison-inaugurale-la-revue-de-litterature-generale-de-pierre-alferi-et-olivier-cadiot-s-attaque-avec-un-gros-pave-et-une-armee-de-contributeurs-heteroclites-aux-r
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la matière littéraire
http://www.vacarme.org/article1110.html
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http://epc.buffalo.edu/authors/
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http://www.mottodistribution.com/site/
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new images @ Jim’s flickr page:
http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry/sets/72157601338728223/
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Sì, forse un errore diffuso offusca la vista di taluni italiani, statunitensi, canadesi, belgi, svedesi, australiani, francesi, di tanti europei, che – proprio come gli artisti, gli artisti visivi – sono stranamente cocciutamente persuasi che la comunicazione, le arti, la letteratura, gli scambi linguistici anche più semplici, siano – con il Novecento e in questo primo quasiquindicennio di XXI secolo – mutati alla radice, avviandosi guarda caso nelle direzioni e nel senso già indicati e prefigurati da alcune ricerche artistiche e letterarie che in tutto il mondo e perfino in Italia si erano moltiplicate dal secondo dopoguerra in avanti. Senso sbagliato e direzioni sbagliate, allora? Così dicono in tanti. Chi? (Le gazzette, le case editrici, le tv e le librerie generaliste ci spiegano tante cose).
Saranno forse nel giusto le terze pagine dei quotidiani, le tv, le centinaia anzi migliaia e milioni di lettori e critici e autori fautori di una condizione e tradizione di trasparenza aproblematica, transitività, metro e plot classici, filmici, narrazione lineare, superlirica o libido confessionale, soggetti anzi eghi iper-coesi, ostili all’ironia? Certo. La maggioranza vince. È nel giusto chi in sintesi sostiene che il Novecento – specie nella sua seconda metà – è in buona parte un unico errore, da arginare. Pur diffuso, abbastanza diffuso, forse troppo. (Così affermano le maggioranze, raramente silenziose).
Senz’altro Pennsound sbaglia, allora, diffonde perniciosissimi virus attraverso decine di migliaia di file audio. Se ne deduce che è in errore l’intera Università di Pennsylvania, così come sbagliate sono e saranno le iniziative della Kelly Writers House; sbaglia Charles Bernstein, docente in quell’ateneo e uno dei fondatori e curatori (con Al Filreis) di Pennsound. Bernstein fra l’altro ha ammesso e abiurato nel suo Recantorium tante eresie. Sbaglia l’Università di Chicago che gli pubblica il libro più recente; e… idem: una delle maggiori case editrici statunitensi, Farrar, Straus and Giroux, sbaglia a pubblicare All the Whiskey in Heaven. È in errore l’EPC (Electronic Poetry Center @ Buffalo, State University of N.Y., dip. di Inglese), e Continua a leggere
Credo che alcuni materiali, in particolare, diano indicazioni definite/delineate, per una ricognizione del lavoro che ha condotto ad EX.IT (e che *è* [in] EX.IT). Ecco perché segnalo in particolare, oltre ai link usciti fin qui, alcuni post. Specie – per una sintesi veloce – i seguenti tre :
Renata Morresi legge Ron Silliman, Sunset Debris:
http://eexxiitt.blogspot.it/2013/09/ron-silliman-letto-da-renata-morresi.html
Ron Silliman, La frase nuova (su scribd e in pdf):
http://puntocritico.eu/?p=5882
La riflessione di Andrea Inglese, Verso una letteratura generale (qui solo annunciata) è su Nazione indiana:
http://www.nazioneindiana.com/2013/09/16/verso-una-letteratura-generale-riflessioni-a-margine-del-progetto-ex-it/
(e, volendo:
http://eexxiitt.blogspot.it/2013/05/michele-zaffarano-exit-il-video.html
http://eexxiitt.blogspot.it/2013/09/andrea-inglese-exit-il-video.html
http://eexxiitt.blogspot.it/2013/05/jean-marie-gleize-exit-il-video.html)
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Ron Silliman (letto da Renata Morresi) @ EX.IT – Materiali fuori contesto, Albinea 12-14 aprile 2013 :
http://eexxiitt.blogspot.it/2013/09/ron-silliman-letto-da-renata-morresi.html
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e se si stesse passando da una fase antropologica di pensiero simbolico a una fase connotata da un altro tipo di pensiero?
ovviamente nel macro-contenitore |il simbolico| sto facendo passare o entrare e stare cose che non sono strettamente legate al simbolo, ma anche alle – differenti – tracce e forme e modi del paragone, dell’allegoria, genericamente, così come dei vettori che capovolgono o problematizzano (o allontanano da) quella corrispondenza o possibilità di corrispondenza: quindi la dissimmetria, l’antitesi, la differenza stessa –
volendo: il duale
e – con questo – l’implicito cursore che all’interno di una visione/visualizzazione di un duale si mette in movimento, facendo spola e costruendo non solo ponti ma direzioni terze, quarte, ennesime.
ora: se questo movimento cursorio fosse “in crisi”? (una crisi più profonda di quella che evidentemente gli dà comunque già fondamento?) (dato che pensare un cursore pacificato è pensare un ossimoro).
allora: se questo momento ancora animale nell’anthropos stesse mutando pelle, staccandosi da sé? se non ci fossero più arnie da cui ronzare fuori, cellette in cui tornare?
domanda, allora:
se stessimo superando [o arrivando al lento affioramento di una qualche forma di coscienza normale e serena del fatto che abbiamo già superato] forse non il simbolico e il duale, o l’abbinante, ma l’implicita richiesta di 1 che è in ogni 1 che entra in relazione con un 2?
ossia: la percezione il pensiero le persone in generale si trovano forse a oltrepassare – in una fase recente di storia – la proiezione (o il meccanismo proiettivo) che fa sì che l’1 rilanci sé, come 1, in un 2 che lui stesso così si precostruisce, si prearreda, e di cui organa fin le ultime minime fibre di feedback?
come sarebbe il testo di qualcuno che non riuscisse (più) a concepire l’altro, l’opposto, il differire stesso, e gli oggetti e le persone attorno come specchio e raddoppiamento? non riuscendo né mirando in nessun modo dunque a dar loro lo statuto di testimonianza del medesimo?
non mina, questo, il duale? meglio: non mina il mimare?
tutto questo non fa forse sì che il soggetto dell’inconscio smetta di cercarsi & credere di trovarsi un ego (a propria – presunta – immagine e somiglianza) appropriato? non arriverà allora, questo soggetto, a poter gettare in lingua le cose non più come lui se le figura, ossia non come somiglianze orme calchi utili (o inutili) bensì come naturalmente sono, cioè come alterità integrali e staccate e integralmente prive di rapporto rassicurante (o meno) con lui e con il suo esprimersi?
non sarà restio a (anzi alieno in tutto dal) dare alla propria voce già il timbro di quella costruzione egotica che lui medesimo vuole l’altro intraveda? non sarà talmente lontano dal millantarsi solido e coeso, da lasciare del tutto all’altro-come-altro la (non più) propria voce?
non sarà sempre improprio, inopportuno?
non sarà in grado di sostenere la voce degli oggetti, di lasciare agli oggetti lo spazio del linguaggio?
https://freeversethejournal.org/issue-24-spring-2013-contemporary-italian-poetry-special-supplement/
https://freeversethejournal.org/issue-24-spring-2013-contemporary-italian-poetry-special-supplement/
english.chass.ncsu.edu/freeverse/
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Issue 24 – Spring 2013 – Contemporary Italian Poetry (Special Supplement)
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