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“ricerca letteraria”, “spazio di ricerca”: antonio porta, 1983
Il saggio sulle espressioni “ricerca letteraria” e “scritture di ricerca”, postato ieri, e uscito lo scorso anno nella sua prima parte, si interrompe con il 1980, circa. Devo assai energicamente ringraziare Chiara Portesine per avermi segnalato, in questi giorni in cui sto proprio rivedendo la seconda parte del saggio, uno straordinario – e limpidamente esplicito – articolo di Antonio Porta che, sul “Corriere della sera”, nel 1983 parla di “spazio di ricerca”, “ricerca letteraria”.
Registrate nel saggio le numerose occorrenze di espressioni relative alla “ricerca”, e aggiunto questo prezioso articolo di Porta, non solo si intende sempre meglio come la generazione a cui appartengo abbia trovato naturale e solido e stabile/stabilizzato, tra fine anni Ottanta e inizio Novanta, il termine “ricerca” come segno di sperimentazione letteraria; ma anche come, a maggior ragione, questo si sia presentato come nome legittimo, a XXI secolo iniziato, per indicare una scrittura non pacificata, non convenzionale, e soprattutto in sincrono con esperienze di “experimental writing” ormai altrettanto attestate nel resto del mondo.
(Attestate e attestantesi, ovviamente, nonostante l’ignoranza intenzionale, o la ‘censura’ e opposizione frontale, e le piccole manovre d’ostacolo e i banali giochi di facciata messi in atto dai buffi personaggi del mainstream italocentrico).
eshes / emilio villa. s.d.
da: Claudio Parmiggiani (a cura di), Emilio Villa poeta e scrittore, Mazzotta, 2008
marcel duchamp: le possible est un infra mince
gli artisti, non i poeti
Guardando le fotografie e i materiali di documentazione nel post di Pasquale Polidori che ho condiviso stamattina su FB (https://bit.ly/3uY97GR e https://t.ly/5P6R) mi rendo conto una volta di più di un’evidentissima evidenza.
Ossia che non c’è niente da fare: gli unici giovani (e meno giovani) in grado di mettersi immediatamente e senza elucubrazioni in sintonia con le scritture di ricerca, la sperimentazione linguistica in ambito concettuale e non solo, sono gli artisti.
Inutile aspettarsi qualcosa dai (o: dalla stragrande maggioranza dei) “giovani poeti”. (Dai vecchi meno che mai).
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cb: cattivo e delinquente, il poeta
da un’intervista a piero manzoni (1960)
ghezzi + sanguineti_ fare-disfare_ shock-montaggio
idem: indicazioni per la scrittura (e la sua storia, remota e recente), anzi, le scritture
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dallo stesso video citato nel post precedente
assertività, non assertività, gammm, rispecchiamenti / una notilla / differx. 2022
in risposta ad alcune osservazioni e domande che mi sono state poste nel tempo e recentemente.
la poesia italiana contemporanea non è sicura ed è stata rimossa / differx. 2019
demonumentalizzare is the new disforia / differx. 2019
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