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video della presentazione di “si può solo dire nulla”, di carmelo bene, al palazzo delle esposizioni

Video della presentazione del volume del Saggiatore, il 3 febbraio 2023 alla libreria del Palazzo delle Esposizioni di Roma, con Sandro Veronesi e i curatori Luca Buoncristiano e Federico Primosig. Con un intervento di Giancarlo Dotto. Riprese di Alessandro Sgritta e Flavio Fransesini.

utilities da cb ad uso degli scrittori (non assertivi)

nelle scritture di ricerca contemporanee, non assertive, sono non pochi i fili del tessuto (annodato/sciolto) che viene da CB. (o che a quello trovo personalmente sia necessario vengano connessi).

l’idea di una scrittura di scena (in teatro) e la sua netta affinità con il materiale grezzo delle scritture installative (in letteratura): materiale d’uso, oggetti indifferenti, buoni per organizzare lo spazio.

la distinzione radicale (già lacaniana) tra Moi e Je, con il verbigerare del soggetto dell’inconscio in primo piano. (che poi è sempre un piano inclinato, sbagliato, de-pensato per farlo finire fuori scena).

l’errore, lo scivolamento, il mancare del testo-gesto azione a favore del continuo sgretolarsi dell’atto. (a-temporalmente: aion che smentisce sé e scavalca chronos).

l’ironia, e il ridere di sé. e finalmente la caduta della malsana abitudine di dare appuntamento al lettore là dove il lettore già è.

la buona prassi di procedere frontalmente “contro la riproduzione” (come scriveva Corrado Costa nella Sadisfazione letteraria, 1976). altro modus operandi del contrasto alla “rappresentazione”.

l’articolare il linguaggio come un inconscio. (con l’aggiunta, direi, di un elemento nodale: spostare l’inconscio fuori dal corpo-storia dello scrivente. anche google è meglio del miglior scrittore).

la (deleuziana) intenzione anzi prassi di parlare la propria lingua dall’interno di un contesto ma come una lingua minore.

agire – che è straparlare – da minori (Kleist, forse, non Goethe) e intempestivi, senza cognizione di storia.

lo spostamento del bersaglio fuori dal logos, per poi mancare anche lo spostamento stesso.

(in arte, poi/insieme, il glitch ossia l’errore; e l’asemic writing, ossia l’illeggibile).

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DU-CHAMP in questo preciso momento

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#00 qualcosa

sono completamente imbottiti di merci, e incastonati nella merce che li ha comprati.

non un accumulo estremo al punto da diventare immagine. ma un tale accumulo di immagini da rifluire in merce. merce buttata addosso al corpo.

vedi questi sacchi di spazzatura firmata che si aggirano per le città.

faccia un po’ lei

gente di roma che uno non conosce, che chiede l’amicizia, e poi — non essendoci nessuna fotografia registrata — non si sa nemmeno che faccia ha: e sono su FACEbook.

face boh

notes dom./mar.

– ore 16 di domenica

230 email di persone che gli si rivolgono personalmente. inevase.

– ore 7 di lunedì

tentativo di suicidio (testa legata in un sacchetto di biscotti mulino bianco)

– ore 7:15 di lunedì

dieci minuti di shampoo per togliere le briciole di biscotto

– ore 15 di lunedì

tram per andare al lavoro

– ore 15:30 di lunedì

lavoro

– ore 19:30 di lunedì

passeggiata per andare a sentire una presentazione al pantheon

– ora indeterminata di lunedì sera

a casa dai genitori per una questione immobiliare pendente

– ora indeterminata della notte tra lunedì e martedì

tentativo di suicidio (testa infilata in un sacchetto di biscotti mulino bianco vuota)

– ora indeterminata della notte tra lunedì e martedì

sonno senza lacrime né sogni

– ore 9:30 di martedì

autobus per andare al lavoro

– ore 10:32 di martedì

lavoro

– ore 13:40 di martedì

pausa pranzo

– ore 15:30 di martedì

lavoro

– ore 19:30 di martedì

uscita dal lavoro

– cfr. “ora indeterminata di lunedì sera”