https://www.youtube.com/channel/UCAV3XX2e8Hzg3Ejldm22LZA/videos
ISCRIVETEVI
_
Con l’obiettivo di riflettere insieme su cosa sia un museo del XXI secolo, ma anche di inventarne uno viene organizzato un ciclo di incontri nella Galleria Embrice, in collaborazione con Museo delle periferie, Moby Dick Biblioteca Hub Culturale e Millepiani coworking.
Mercoledì 27 aprile 2022
presso Moby Dick – Via Edgardo Ferrati, 3
Perché il museo deve farsi città
Ciclo di incontri a cura del Museo delle Periferie
ore 17
Saluti istituzionali: Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio Roma VIII
A cosa serve un Museo delle periferie?
con Eliana Cangelli, Francesco Careri, Orazio Carpenzano, Andrea Catarci, Carlo Cellamare, Giorgio de Finis
ore 18
Breve storia del primo “museo abitato” del Pianeta Terra
con Giorgio de Finis, Irene Di Noto, Paolo Di Vetta, Margherita Grazioli, Rossella Marchini, Gabriele Salvatori
Ore 19
Musei di/in periferia
con Cristina Giuliani (TormarArte), Claudio Gnessi (Ecomuseo Casilino), David Vecchiato (MURo);
coordina Giorgio de Finis
***
Mercoledì 4 maggio, ore 17
presso Millepiani – Via Nicolo Odero, 13
Proiezione del Film documentario
MACRO ASILO. Il MUSEO DI TUTTI di Giorgio de Finis
una produzione Azienda Speciale Palaexpo, ita, 2021, 56’
Per 15 mesi il Museo d’arte contemporanea di Roma si è fatto “asilo”. Il nuovo dispositivo museale relazionale immaginato da Giorgio de Finis è qui raccontato per bocca di molti dei suoi protagonisti, in un tentativo di sintesi che prova, ad un anno dalla sua chiusura, a dar conto di un progetto sperimentale complesso e che può essere letto, stando al suo ideatore, anche come un’opera d’arte collettiva.
Segue dibattito con l’autore.
***
Giovedì 5 maggio 2022
presso Moby Dick – Via Edgardo Ferrati, 3
ore 17
Progettare il museo relazionale
con Carmelo Baglivo, Francesco Careri, Patrizia Ferri, Alberto Jacovoni, Emmanuele Lo Giudice, Franco Purini
coordina Eleonora Carrano
ore 19
Il museo tra social e phygital
con Maria Elena Colombo, Sofia Francesca Miccichè, Antonio Pavolini
coordina Claudia Pecoraro
***
Venerdì 6 maggio 2022, ore 17
presso Moby Dick – Via Edgardo Ferrati, 3
Presentazione dei volumi
cfr. anche:
https://www.museodelleperiferie.it/evento/perche-il-museo-deve-farsi-citta
______________________________
cosa dice Aldo Tagliaferri nel catalogo Vuoto di memoria (Edizioni Fuoricentro, Roma 2001) a proposito delle varie opere di Villa esposte? questa la chiusa dell’introduzione al volumetto:
non v’è chi non veda le affinità tra Villa e Bene. a partire dal corretto vocabolo impiegabile per una precisa descrizione delle operazioni villiane: “atto”.
Vengo frequentemente chiamato a osservare, e nella prospettiva degli autori apprezzare, testi in sostanza fondati sulla ossessiva rapinosissima deformazione linguistica, grammaticale, sintattica. Sono pastiche incommestibili anche perché prolissi. Labirintoidi magari interessanti, ma sui cui valori non mi è difficile veder spiccare piuttosto qualcosa come un applausometro tarato su Finnegans.
Ogni volta mi verrebbe da dire (ed è prescritto io debba dire) al bravo autore: bravo. Mejo de Joyce. Così gratificandolo, immagino.
(Puer o, più spesso, senex, l’autore mi suggerisce il battimani perché mal conoscendomi evidentemente vuole, con piglio un bel po’ pedagogico, che risponda al suo testo come dovendone io cartografare e condividere la sensatezza con entusiasmo 1:1).
Vedo/sento la sua faccetta ridere il suo “eh?”, e spuntare come un prezzo dietro il ribobolo del broccolo verbale.
Annoterò allora in sommessa voce che no, preferirei di no. Esiste un’assertività anche nella ricerca letteraria, e a volte si riesce a volte meno a metterla a valore. Magari è un disvalore, va studiata, la faccenda. Non ho timbri prestampati, anzi non mi occupo di burocrazia.
E detesto i broccoli; la ramanzina “ma fanno bene” (che bravi che sono) non mi tocca. Invoco misericordia: e, oltre me, non stressate e non strassate il vostro Word, anche se non si lamenta, lui.
da un intervento del 4 mag. 2021, https://mgiovenale.medium.com/linguaggio-e-broccoli-lassertivit%C3%A0-nella-ricerca-1c0f146b5a90
Carmelo Bene in un’intervista rilasciata a Prato nel 1970:
certo, lo so, di lì a qualche anno avrebbe avversato sia il cinema che la stessa parola “cultura”. e tuttavia avrebbe continuato a ragionare di quattro elementi, che trovo qui – dal frammento che cito in audio – non solo applicabili al cinema ma anche (e daccapo, come sempre succede con CB) alla scrittura, alle scritture di sperimentazione:
l’estratto viene da questo video:
https://youtu.be/aXTaLb7BPXA
idem: indicazioni per la scrittura (e la sua storia, remota e recente), anzi, le scritture
*
dallo stesso video citato nel post precedente
La serietà/severità di CB decapita del tutto sia il povero Daniele Formica sia le risate registrate in postproduzione che la tv poveraccia di Stato incolla qua e là.
La trasmissione era “Cinema che follia!”, su Rai Due, l’anno il 1988.
Cfr. anche https://fb.watch/bUgpadzvsk/
e https://www.raiplay.it/video/2022/02/Carmelo-Bene-Talk-Show—Cinema-che-follia-18746f50-2e6b-4d70-9a2b-1b840f060bbc.html