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annus mirabilis 1922 – césar vallejo e thomas stearns eliot

https://youtu.be/khtqnf3jQX4

Due testi cardini del novecento in due nuove e preziose traduzioni: Trilce di C.Vallejo, tradotto da Lorenzo Mari per Argolibri, e La terra devastata  di T.S.Eliot tradotto da Carmen Gallo per il Saggiatore, a cento anni dalle prime edizioni.

Intervergono:
Carmen Gallo, poeta e traduttrice
Lorenzo Mari, poeta e traduttore
Martha Canfield, Docente Lett. Ispanoamericana, Università di Firenze
Donatella Izzo,  Docente di Lett. Angloamericana, L’Orientale di Napoli
Andrea Raos, poeta e traduttore

argonline.it/annus-mirabilis-1922-un-incontro-online-dedicato-a-c-vallejo-e-t-s-eliot/

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cia rinne @ the “haus für poesie” (berlin), today h. 19

screening today at the zebra poetry film festival, urania berlin

16h30 dealing with poetry/ umgang mit gedichten

19h: wortbilder, eine zebra lesenacht screenings+readings

an der urania 17, kleistsaal, 2g+

l’usage du mot, 7’46 min (2020)

official selection of the vienna poetry film festival, the monologues & poetry international film fest and the zebra poetry film festival berlin

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Reading and Conversation with the Poets
Jürg Halter (Switzerland) | Florence Pazzottu (France) | Jörg Piringer (Austria) | Cia Rinne (Germany) | Éric Sarner (France)

Hosted by: Daniela Seel

The event languages are German and French, with simultaneous interpretation. German translations of the French poems will be available.

What would a poetry film festival be without poems being read live and the people who write them? We have invited poets from France and the german-speaking countries whose texts are playing an important part in this year’s films. They will be presenting more of their work and giving us an insight into their very own worlds of poetic imagery.

tickets & info here:
https://www.haus-fuer-poesie.org/de/literaturwerkstatt-berlin/veranstaltungen/alle_veranstaltungen/wortbilder-eine-zebra-lesenacht1

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more about “wasting my grammar”:
https://slowforward.net/2021/05/21/wasting-my-grammar-cia-rinne-in-berlin/
& https://slowforward.net/2021/05/16/cia-rinne-berlin-wasting-my-grammar/

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i poeti italiani: contemporanei agli artisti (di 120 anni fa)

Avere in Italia un grande o grandissimo numero di artisti giovani e meno giovani (noti e ignoti) che fanno quello che fanno, e però trovare sugli scaffali generalisti di poesia quello che gli scaffali di poesia generalista offrono, è un po’ come vivere nel presente ma conservare il salotto di nonna Speranza, e abitare solo quello (ma senza l’ironia di Gozzano).

La scrittura media degli italiani — anche “ben” pubblicati e ben noti — che ritengono di fare poesia riesce volentieri ad attestarsi su un ritardo di circa 110-120 anni rispetto all’arte contemporanea. E l’impressione è che le generazioni più giovani, tranne qualche bella eccezione, confermino o perfino aggravino il salto.

Se l’arte si azzardasse a seguire la poesia italiana di grande distribuzione, sarebbe tutto un verzicare di croste da ritrattisti della domenica e infiorate a olio, stile pittori di piazza Navona. (Paragone di Vincenzo Ostuni, proposto circa otto anni fa).

[Nessun cambiamento nel quadro generale, se non forse in peggio, rispetto a queste osservazioni di Renata Morresi, di due anni e mezzo or sono: https://slowforward.net/2019/08/06/dei-giovanissimi-poeti-renata-morresi-2019/]

centroscritture.it : nuovi corsi in partenza

da giovedì 2 dicembre:
*AUTORITRATTI*
Primo momento di un ciclo di tre corsi per conoscere alcune tra le voci più autorevoli della poesia contemporanea attraverso il racconto diretto dei protagonisti, esplorando le ragioni della poetica, l’ispirazione, lo stile e la storia delle opere. In questo primo corso, autori della generazione dei nati fino agli anni ’50.

da lunedì 13 dicembre:
*POESIA CONTEMPORANEA. ANTI-LIRICA*
Dalle avanguardie storiche di inizio Novecento alle sperimentazioni più recenti, la rottura con la tradizione, la prospettiva utopistica ed emancipativa di movimenti, autori e opere che hanno tentato di porsi al di là della lirica, della soggettività e della testualità poetica tradizionale, verso forme e stili nuovi e inconsueti.

da mercoledì 15 dicembre:
*METRICA E STILISTICA*
L’armamentario della scrittura poetica contemporanea, la cassetta degli attrezzi che ogni lettore e autore di poesia oggi deve conoscere per acquisire piena consapevolezza delle ragioni e delle possibilità espressive dei testi, dalla metrica classica al verso libero, alle nuove forme chiuse e anomale, dentro e fuori la pagina.

7 lezioni settimanali a corso / online e in aula 

con videoregistrazioni disponibili per chi non potrà seguire in diretta

INFO E ISCRIZIONI:
https://www.centroscritture.it/

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“tutto qua”: notilla sul pacchiano e il banale nella poesia italiana contemporanea

andrea zanzotto, andrea cortellessa, “premessa all’abitazione – abitare, zanzotto”

Cortellessa ZanzottoÈ un paradosso: battezzato alla poesia da dromomani di mitobiografica irrequietudine come Hölderlin e Rimbaud, Zanzotto è stato invece il più stanziale, il più ossessivamente centripeto degli autori. Tranne il servizio militare prestato nelle Marche, alla vigilia dell’8 settembre 1943, e una breve emigrazione in Svizzera alla fine della guerra, Zanzotto non ha mai voluto passare più di qualche giorno fuori da Pieve di Soligo. L’esperienza del “viaggio”, ricordando anche l’esilio del padre antifascista, s’innerva traumaticamente alle tragedie del Secolo Breve: e proprio questo, forse, lo ha sempre trattenuto nell’infinitamente riscritto palinsesto della Heimat. Ancora più radicate nel territorio sono le prose di Zanzotto, bellissime, che solo la magnitudine della sua poesia induce a trascurare: al centro di questo libro ce n’è una straordinaria, Premesse all’abitazione, che nel 1964 metteva a tema la sua «vita abitante» raccontando l’interminabile, nevrotica costruzione della Casa in cui passerà il resto della sua esistenza. La accompagnano cinque altre prose e una poesia dello stesso periodo, più un “fuorisacco” del ’78; solo in parte già noti, questi testi – come dirà a posteriori il loro autore – sono «indagini di quella che poi si autochiarì come coscienza ecologica»: e fotografano – anche fuor di metafora – tic e contraddizioni, scempi architettonici e urbanistici di quel «progresso scorsoio» che la Marca una volta Gioiosa, alla lunga, trasformerà nella “post-natura”, nel «paesaggio» «purulento», «cancerese» e «cannibalese» di Sovrimpressioni e Conglomerati.

A.C.

ninoaragnoeditore.it/opera/premessa-all-abitazione-abitare-zanzotto

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