http://foffof2.blogspot.it/
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L’incontro permetterà di riflettere sulla natura dell’iniziativa EX . IT 2013 – Materiali fuori contesto, sulle scritture e gli artisti ospitati, sui progetti attuali e futuri; e di presentare l’antologia che è nata per i tre giorni di reading nella biblioteca di Albinea (12-14 aprile), città apparentemente fuori dalle rotte usuali della letteratura, in realtà ben interna e omogenea a un’area, come quella reggiana, che proprio storicamente è stata (ed è) teatro-territorio di ricerca, sperimentazione, traduzioni.
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9 maggio 2013
In rete è stato più volte espresso – recentemente – interesse per la scrittura asemantica, o “asemic writing”. E si sono create delle confusioni, sul tema, che è opportuno dissipare.
Questa pagina, che se ben ricordo si deve principalmente a Michael Jacobson e Tim Gaze, è una buona summula, in tema: http://en.wikipedia.org/wiki/Asemic_writing.
In termini di interesse e importanza, per l’area italiana un riferimento che mi viene in mente è alle Scritture illeggibili di popoli sconosciuti, di Bruno Munari; un altro è a Gillo Dorfles, che scrive sul lavoro di Irma Blank: http://gammm.org/index.php/2007/07/18/blank-dorfles.
Attraverso i motori di ricerca si possono trovare dozzine di blog e siti utili. I lettori curiosi si imbatteranno in molti materiali. Di nuovo in inglese, molto chiara è la pagina http://www.asemic.net/.
Un piccolo articolo – corredato da un’immagine di Rosaire Appel e una di Michael Jacobson – si può leggere ora a p. 41 del recentissimo numero (247, marzo-aprile 2013) de “l’immaginazione” (Piero Manni Editore).
[annotazione successiva (2022): quest’ultimo articolo citato si può trovare all’indirizzo https://slowforward.net/2018/05/01/asemic-writing-scrittura-asemantica-marco-giovenale-2013/ : offre alcuni elementi credo utili per iniziare a delimitare cronologia e identità dell’asemic writing. Soprattutto un elemento, citato poi spesso da studi successivi di altri (che purtroppo talvolta omettono – in modo soprendentemente scorretto – la fonte): il fatto che la scrittura asemica mette in gioco un’operazione grafica che elude il significato ma rimane nel campo del senso. Ha senso ma non significato. Credo sia l’elemento di fondo da cui partire, in generale, parlando di questo tema]
mg
(*) le immagini di questa nota sono mie: quella in basso a destra viene da qui,
Quella in alto a sinistra è un asemic ring del 2011:
http://asemicnet.blogspot.it/2011/09/asemic-ring-differx-2011.html
(**) segnalo alcune interviste da The New Postliterate (blog di M.Jacobson):
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