alcuni miei (pessimi ma leggibili) scatti dal nuovo “verri”, DA NON PERDERE.
questo nuovo numero è in distribuzione a partire da fine agosto / inizio settembre:
Archivi tag: scritture di ricerca
max renkel: “mario diacono e l’apparizione dell’illeggibilità”
Macro, 21 ottobre 2021
nanni cagnone: “cognizione di emilio villa”
1989, 1998, 2008 / @ rebstein
https://rebstein.files.wordpress.com/2014/12/nanni-cagnone-cognizione-di-emilio-villa.pdf
da e su due post (e relative serie di commenti) di stefano guglielmin
A proposito dei thread facebook t.ly/1TaT e t.ly/xCFCC)
Stefano Guglielmin, con la sua consueta onestà intellettuale, apertura e attenzione, mi sembra abbia portato nel suo post facebook t.ly/1TaT (come nell’altro, t.ly/xCFCC) alcuni sintetici elementi di riflessione in sintonia con Uscite. Postpoesia e dintorni, di Jean-Marie Gleize (Tic Edizioni, qui: t.ly/DQB6), libro a mio avviso fondamentale, che non a caso rappresenta la seconda pubblicazione della collana “Gli alberi” diretta da Michele Zaffarano. (La prima era stata il volume sull'”assertività”, scritto da Gian Luca Picconi, cfr. qui: t.ly/9JGM).
Entrambi i libri della collana non hanno la minima intenzione di porsi sotto una luce precettistica, ma semmai analizzano uno spettro non minimo di scritture francesi e italiane che testimoniano di alcuni cambiamenti effettivi, oggettivamente avvenuti e presenti, ormai storicizzati, nelle letterature – in verità – di tutto il mondo. (Cambiamenti di cui solo limitatamente, nonostante molti sforzi, gli italiani si impegnano ad avere contezza).
Ebbene, l’invito di Gleize (e – nel post – di Stefano) a ripensare le scritture in un’ottica addirittura “post-generica” temo però possa essere inteso (e ancor più accolto) assai difficilmente da vari lettori, in un contesto locale e provinciale italiano che – volente o nolente, consapevole o no – da circa 40 anni subisce il bombardamento radioattivo dell’editoria mainstream (di cui parlo fino allo sfinimento, da anni, in slowforward, e su cui segnalo appena questo testo: t.ly/-4Qy).
In un’ottica di “cambio di paradigma” (processo in corso, non ultimato, a cui accennavo sul “verri” oltre un decennio fa, e poi qui: t.ly/ueqv), non si tratta di aggiungere un filo (definibile sperimentale, o di ricerca) alla trama del meraviglioso impareggiabile tessuto della poesia, o magari della Poesia. Si tratta semmai di fare un passo laterale, e iniziare a percepire un asse dimensionale deviante (o un contesto ancora indefinibilmente altro) rispetto a quelli che fin qui avevano inquadrato un certo versante del letterario. (Faccio un paragone, un semplice paragone, che non vuol dire equiparazione: l’arte concettuale non è definibile pittura, e nemmeno – a rigore – post-pittura, ma proprio è un’altra cosa. Quindi ragionare, ad esempio, sul tessuto metrico, retorico, fonosemantico di una scrittura di ricerca degli ultimissimi anni ha tanto senso quanto ragionare sulla forma, il colore, la “bellezza” e armonia delle tre sedie di Kosuth).
Non si confonda, insisto, l’esempio con un’equivalenza. Non sto dicendo che la nuova scrittura “è concettuale” (anche se esiste una corrente di scrittura che tale si definisce, e spero che all’uscita del prossimo numero del “verri” tutti leggano i materiali che vi sono inclusi). Sto dicendo che alcune scritture nate dalla tutt’ora mobilissima e in fieri vegetazione del cambio di paradigma escono dal territorio della poesia, o del facilmente classificabile, nonostante ancora (per inerzia critica e topologica) vengano riportate sotto quella etichetta. Sono – volendo – delle deviazioni, frisebees, nioques, o “uscite”, appunto, come suggerisce Gleize.
E meglio ancora: sfuggono a una troppo facile connotazione e collocazione di genere letterario. Spero che su questo si possa avviare, certo non solo su facebook, una riflessione (e ancor più, e ancor meglio, una rinnovata serie di ‘percezioni’) che – volendo – ha una valanga di materiali sui quali esercitarsi. Anche solo in rete.
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il teatroinscatola presenta: “di là dal fiume”, quinta edizione del festival, 27 agosto – 4 settembre 2022
le “nughette” di leonardo canella: da ricercabo al 2021
http://www.edizioniae.it/catalogo/nughette/
alcune nughette su gammm:
https://gammmorg.files.wordpress.com/2007/02/Gammm_Canella_Nughette.pdf
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luca stefanelli: gli “attributi dell’arte odierna”, di emilio villa come ‘teatro della crudeltà’
da La modernità letteraria e le declinazioni del visivo, Pisa, ETS, 2018, tomo II, 2, pp. 143-150
N.b.: chi avesse difficoltà a scaricare il saggio di Luca Stefanelli, potrà trovarlo anche qui: https://slowforward.files.wordpress.com/2022/08/stefanelli-luca_-la-parola-sfigurata_-sugli-attributi-dellarte…-di-emilio-villa.pdf
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antonio syxty legge luciano neri
Luciano Neri (1970) vive a Genova. Dirige la collana «Il laboratorio» per l’editrice L’Arcolaio. Ha pubblicato testi sulle riviste Atelier, Nuovi argomenti, L’Ulisse, Nazione indiana e altre, sull’antologia La poesia ligure e lombarda del XXI secolo (in Trivio n.1, a cura di Marco Berisso e Antonio Loreto, Oèdipus, 2013), e sul Nono quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007). Di recente alcuni testi inediti in prosa sono apparsi su l’immaginazione (n. 322) e su gammm.org. Da qualche tempo la sua scrittura poetica è in fase di ripensamento e ne rimane traccia in un libro, Figure mancanti (Transeuropa, 2014), ormai introvabile. Discorso a due (L’Arcolaio, 2019) è il titolo del suo ultimo volume in versi.
I testi letti da Antonio Syxty vengono da Autoreverse, Tic edizioni, 2022, collana ChapBooks.
20 anni del libro “curvature”
non era il primo in assoluto ma lo considero così: primo libro.
e sono felice che sia stato collettivo: mio e di Francesca Vitale.
Curvature, La camera verde, Roma, luglio 2002.
con una prefazione di Giuliano Mesa leggibile qui
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per chi fosse interessato, una autoannotazione qui
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una segnalazione:
https://slowforward.files.wordpress.com/2022/03/lunita-4-gen-2003.jpg
una recensione:
https://slowforward.files.wordpress.com/2022/03/g.frene_.-recens.-a-curvature.pdf
alcuni testi e un’intervista sul sito omero.it (6 mag. 2002):
https://slowforward.files.wordpress.com/2022/07/curvature-sul-sito-omero.it-dal-6-mag-2002.pdf
[il libro era inoltre stato selezionato come finalista alla XVII edizione del premio Lorenzo Montano: https://www.anteremedizioni.it/montano_xvii_edizione]
esce ‘canada’, n. 1, interamente dedicato a gastone monari. introduzione di aldo tagliaferri
Canada 1: Gastone Monari / Ideato e curato da Conceived and edited by Roberto Canella, Achille Filipponi / Introduzione Preface Aldo Tagliaferri / Progetto grafico Graphic design Federico Antonini (superness.info) / Traduzioni Translations Karen Whittle / Postproduzione Postproduction Chiara Talacci / Ringraziamenti Thanks to Lea Melandri Rita Monari / Un sentito ringraziamento va a Lea Melandri, amica fedele e custode di tutto l’archivio del poeta. Senza il suo contributo e la sua incondizionata fiducia, questa pubblicazione non avrebbe mai visto la luce.Heartfelt thanks go to Lea Melandri, faithful friend and custodian of the poet’s entire archive. Without her contribution and unconditional faith, this publication would never have seen the light of day. / Stampato presso Printed by ÀNCORA ARTI GRAFICHE Via B. Crespi, 30 – 20159 MILANO / Prima edizione First edition 300cp / 21×29,7 cm 240 pp / Offset / Sovraccoperta PVC / Settembre 2021 September 2021 / © Canada
“il cotone”, di mg: reading dell’autore, con presentazione di gianluca garrapa
[mixcloud https://www.mixcloud.com/QuestaSera/marco-giovenale-autore-11062022/ width=100% height=120 hide_cover=1]
Intervista per Radio Questa Sera a Marco Giovenale su Il cotone. (Bioflocculazione), Zacinto/Biblion, 2021, cui l’autore ha abbinato il brano musicale Strollin’ dall’album omonimo, Strollin’, di Chet Baker del 1986.
Il libro:
https://www.biblionedizioni.it/prodotto/il-cotone/
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