Archivi tag:  Sebastiano Triulzi

‘diacritica’, nella collana arianna, ripubblica i “sonetti d’amore per king-kong”, di gino scartaghiande

https://diacritica.it/diacritica-edizioni

Gino SCARTAGHIANDE, Sonetti d’amore per King-Kong, a cura di Carlo Bordini, Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi, 29 marzo 2021, pp. 148, formato PDF, open access, ISBN 978-88-31913-19-5 – ( SCHEDA del libro )

luca venitucci @ accademia d’ungheria, 28 apr 2018, per il festival “concreta 1 – festapoesia”

Luca Venitucci: una parte dell’improvvisazione sonora del 28 aprile 2018 all’Accademia d’Ungheria (per Concreta1 – Festapoesia, a cura di Istvan Puskas, Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi)

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chi volesse consultare il catalogo del festival, pubblicato da Diacritica, può trovarlo a questo link:
gammm.org/2019/04/04/concreta1-in-diacritica-2018/
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attilio lolini, “notizie dalla necropoli”, ristampato in modalità open access da diacritica edizioni

Attilio Lolini

notizie dalla necropoli

Attilio Lolini Notizie dalla necropoli

A cura di Carlo Bordini, Giuseppe Garrera, Sebastiano Triulzi

Torna a disposizione dei lettori, gratuitamente per tutti
e in formato digitale, notizie dalla necropoli di Attilio Lolini.

Diacritica Edizioni, «Arianna – I libri ritrovati», 1
Collana diretta da Carlo Bordini, Giuseppe Garrera, Sebastiano Triulzi
pp. 84, formato PDF, open access
ISBN 978-88-31913-15-7

Disponibile qui:
diacritica.it/wp-content/uploads/Attilio-Lolini-notizie-dalla-necropoli-2020.pdf

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Uscito in forma di ciclostilato nel 1976 e da allora mai più ristampato nella sua interezza, notizie dalla necropoli è stato un testo fino ad oggi praticamente irreperibile: eppure si tratta di un momento chiave per comprendere la condizione del poeta e della poesia negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, con cui ancora dobbiamo fare i conti.

È un libro che attraversa, con una partecipazione viscerale, le marginalità, le umiliazioni, l’inattualità non solo dei poeti, ma di chiunque non voglia acconsentire ai festeggiamenti e ai miraggi dell’integrazione. notizie dalla necropoli faceva parte di quella schiera di libri che avvertivano del pericolo: non a caso, già all’apparizione del suo primo volume, Negativo parziale, Pier Paolo Pasolini aveva colto la forza di Lolini, dedicandogli una recensione. Sia Negativo parziale che notizie dalla necropoli vennero pubblicate dalle combattive edizioni alternative «Salvo imprevisti», dirette da Mariella Bettarini.

Con questa pubblicazione si inaugura la collana «Arianna – I libri ritrovati», con cui si vuole offrire la possibilità di leggere libri significativi di poesia che sono di difficile reperibilità e/o non più ristampati. Due brevissime note, una rivolta all’analisi della veste grafica, l’altra ai contenuti dei versi, accompagnano ogni volta la riproposta.

L’intento è, dunque, di consentire ai lettori di leggere testi “illeggibili”: operazione preliminare e vitale, prima ancora di una legittima preoccupazione per apparati e note filologiche. Qui siamo ancora nella fase della messa in salvo di relitti e reliquie in mezzo alle macerie, al dissesto, agli abbandoni, alle colpevoli trascuratezze, alla povertà in cui la poesia del secondo ’900 ha abitato.

Quest’opera è diffusa in modalità open access. Si ringraziano Lori Montomoli, il Centro Studi Franco Fortini dell’Università degli Studi di Siena, la casa editrice Einaudi e in particolare Mauro Bersani, per averne permesso la pubblicazione.

Copyright © 2020
Diacritica Edizioni di Anna Oppido
Via Tembien 15 – 00199 Roma
www.diacritica.it/diacritica-edizioni

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tecniche d’evasione: conversazione, il 6 novembre al palazzo delle esposizioni

TECNICHE D’EVASIONE | CONVERSAZIONE
6 novembre 2019, 18:00

Palazzo delle esposizioni, via Nazionale, Roma

un evento promosso da

Azienda Speciale Palaexpo, Accademia di Romania in Roma, Accademia d’Ungheria in Roma,
Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo, Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma-Centro Ceco di Roma, Ambasciata  della Repubblica Slovacca in Italia-Istituto Slovacco a Roma, Istituto di Cultura Lituana in Italia, Istituto Polacco di Roma

 intervengono

Monika Carta, Istituto Slovacco a Roma

Julia Draganović, Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo

Laura Gabrielaitytė-Kazulėnienė, Istituto di Cultura Lituana in Italia

Giuseppe Garrera, collezionista e curatore della mostra Tecniche d’evasione

Katalin Ladik, artista, Ungheria

Marek Lehnert, giornalista e scrittore, Polonia

Dalia Poleac, Accademia di Romania in Roma

István Puskás, Accademia d’Ungheria in Roma

Torsten Rasch, compositore, Germania

Helena Schwarzova, Repubblica Ceca

 

modera

Sebastiano Triulzi, critico letterario e curatore della mostra Tecniche d’evasione

 in italiano e inglese, con traduzione simultanea Continua a leggere

giuseppe garrera parla della mostra “tecniche d’evasione” (radiotre suite, 27 ottobre)

intervista a Giuseppe Garrera su Tecniche d’evasione. Strategie sovversive e derisione del potere nell’avanguardia ungherese degli anni ’60 e ’70
a cura di Giuseppe Garrera, József Készman, Viktória Popovics e Sebastiano Triulzi
Roma, Palazzo delle Esposizioni, fino al 6 gennaio

Disegni, sculture, fotografie, cartoline, dattiloscritti, manifesti, libri. Saranno esposti opere e documenti relativi all’attività di un gruppo di artisti dissidenti ungheresi, risalenti agli anni Sessanta e Settanta, raccolti e messi in salvo dal Museo Ludwig di Budapest. Attraverso i lavori di Endre Tót, Judit Kele, Sándor Pinczehelyi, Bálint Szombathy, András Baranyay, Tibor Csiky, Katalin Ladik, László Lakner e di altri, la mostra racconterà le “tecniche di evasione” messe in atto dagli autori per sfuggire ai controlli, per stordire la censura, per eludere il potere, deriderlo e lasciarlo interdetto. Una storia dell’arte meravigliosa e commovente come sempre lo sono le storie di clandestinità e sotterfugio, fuga ed elusione. Al telefono Giuseppe Garrera

L’audio a questo indirizzo (circa a metà del podcast) :
https://www.raiplayradio.it/audio/2019/10/RADIO3-SUITE—PANORAMA-del-27102019-527357d9-3950-4085-b433-da87d92a8436.html

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“l’incipit dell’infinito” leopardiano: registrazione dell’incontro sul libro di giuseppe garrera e sebastiano triulzi (upter, 14 ott. 2019)

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l’incontro:
https://slowforward.net/2019/10/10/14-ott-incipit-infinito/

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upter (roma), lunedì 14 ottobre: presentazione del libro “l’incipit dell’infinito”, di giuseppe garrera e sebastiano triulzi

LUNEDÌ 14 OTTOBRE, ORE 17:30
Palazzo Englefield, Via Quattro Novembre 157 – Roma

il Centro di Poesia e Scritture Contemporanee
dell’UPTER – Università Popolare di Roma
presenta

L’INCIPIT DELL’INFINITO

La modalità della vertigine: aporie, smottamenti, voragini nella versificazione di Giacomo Leopardi

di
Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi

con una nota di Fabrizio M. Rossi

edizioni Cambiaunavirgola, 2019

Coordina Marco Giovenale
Saranno presenti e interverranno gli autori

ingresso libero

 

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/673952163091319

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Un giovane di ventuno anni – tale è Giacomo Leopardi quando scrive l’Infinito – ci indica da subito la parabola irrimediabile e spettacolare del proprio destino, a cominciare da quel Sempre, dopo il quale tutto sarà solo vertigine e precipizio. Il saggio di Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi, tutto dedicato al primo verso dell’Infinito di Leopardi, in occasione del bicentenario dalla stesura, procede esso stesso per voragini, smottamenti, cadenze irregolari. I due curatori indagano la vicenda del verseggiare di Leopardi, la sua capacità di far franare tutto: le parole, le cose, i moti, i sentimenti.
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4 ottobre 2019, palazzo delle esposizioni: tecniche d’evasione. strategie sovversive e derisione del potere…

Tecniche d’evasione.
Strategie sovversive e derisione del potere nell’avanguardia ungherese degli anni ’60 e ’70

a cura di Giuseppe Garrera, József Készman, Viktória Popovics e Sebastiano Triulzi

Sándor Pinczehelyi, Sickle & Hammer, 1973

Mostra promossa da
Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale
Azienda Speciale Palaexpo
National Cultural Found of Hungary

organizzata da
Azienda Speciale Palaexpo
Ludwig Múzeum – Museum of Contemporary Art, Budapest
Accademia d’Ungheria in Roma

4 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020​

Tra i migliori e più autentici episodi dell’arte contemporanea ci sono quelli accaduti in clandestinità, nel retro degli apparati di potere, di nascosto da istituzioni e comitati di amministrazione e la cui ricostruzione e testimonianza è già impresa di lotta. La storia dell’arte contemporanea diviene meravigliosa e commovente lì dove è stata ed è tuttora storia di clandestinità e sotterfugio e fuga ed elusione.

Questa è una mostra dedicata alle «tecniche d’evasione», a tutte le tecniche per sfuggire ai controlli, per stordire la censura, per eludere il potere, deriderlo e lasciarlo interdetto. Come modello di tecniche e di strategie di protesta, per i risultati esemplari e straordinari raggiunti, è presa in considerazione l’avventura dell’avanguardia ungherese tra gli anni ‘60 e ’70. Sono esposti documenti e opere di oltre venti artisti ungheresi che hanno saputo mettere in atto un vero e proprio campionario di gradi clandestini e di sotterfugi non tanto e solo di libertà ma di consapevolezza dell’operato che ogni potere esercita sulle coscienze.

Endre Tót, Judit Kele, Sándor Pinczehelyi, Bálint Szombathy, András Baranyay, Tibor Csiky, Katalin Ladik, László Lakner, Dóra Maurer sono alcuni di questi artisti ungheresi le cui opere sarà possibile vedere in mostra. Fotografie, collage, sculture, interventi urbani, operazioni concettuali, performance, mail art, poesia visiva, libri di artista testimoniano una protesta e un’avventura, con tecniche di fuga e aggiramento dei poteri anche solo per proclamare la propria diversità di pensiero in un sistema che ci vuole tutti uguali e ugualmente felici. Ad esempio: far viaggiare cartoline e spacci in libertà per i cieli d’Europa, attraverso la posta e sotto il naso dei controlli e della censura (Endre Tót afferma che nei regimi totalitari per fortuna la posta funziona perfettamente); o l’uso di scritte sui muri o sulla neve, tempestivamente cancellate dalla censura o ricoperte dall’inesorabilità; il sabotaggio con manifesti di propaganda o con azioni casalinghe e nel giardino dietro casa; manifestazioni in cui l’idiozia e la vertigine dell’intelligenza divengono grimaldello per la mediocre capacità di comprendonio del sistema facendo saltare per aria ogni possibilità di intervento. Continua a leggere