https://slowforward.net/2020/04/18/per-peter-ganick/
https://slowforward.net/2020/04/21/peter-ganick-e-unidea-di-scrittura-installativa/
Alberto Burri e Mario Giacomelli al MAXXI di Roma fino al 6 febbraio – storia di una amicizia e un sodalizio artistico nati attorno al dialogo sul paesaggio.

“La terra non è più come una volta, il luogo dove l’uomo sperava e rideva. La terra come la vedo adesso è fatta di segni, di materia, come un quadro di Burri; un mio paesaggio di oggi è più vicino a un suo quadro che alla terra che fotografavo prima, perchè cerco il segno, le scritte, i volti come ho fatto negli altri lavori” (Mario Giacomelli)
“Non sembri azzardato leggere in parallelo le ricerche di Giacomelli sul paesaggio e alcuni cicli di Alberto Burri. A uno sguardo indifferente alle categorie e alle convenzioni della critica, apparirà infatti evidente … l’analoga attitudine a costruire l’immagine come sintesi, astratta riconfigurazione sulla superficie dell’opera di un’unità visiva generata dal medesimo sentimento della natura” (Marco Pierini)
Giacomelli | Burri. Fotografia e immaginario materico
a cura di Marco Pierini, Alessandro Sarteanesi – fino al 6 febbraio 2022 al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Catalogo Magonza editore www.magonzaeditore.it
In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), l’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano a partire dall’autunno 2022, nelle rispettive sedi museali, con un grande progetto espositivo coordinato e condiviso, la figura del regista, scrittore e artista.
Il titolo, Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO, è ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), che evoca la misteriosa sacralità del mondo: il mondo del sottoproletariato, arcaico, religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese.
Un percorso che intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici di approfondimento autonome, specifiche per ogni sede, ma concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare e stimolare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana, sull’influenza culturale che ha esercitato e sullo sguardo di chi la osserva dal XXI secolo.
La mostra di Palazzo delle Esposizioni parte dall’idea che mai un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola, come Pier Paolo Pasolini. In questa mostra Pasolini è visto in una dimensione radicale di poeta e autore, sempre vissuta con la totalità di un corpo che attraversa il mondo e sperimenta la dimensione della fisicità come pienezza e splendore e tragedia, in un amore estremo per la vita e per la realtà. La sua opera si manifesta come una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi alle convenzioni e ad ogni normalizzazione omologante delle caratteristiche dei singoli e delle diverse forme dell’eros.
La mostra delle Gallerie Nazionali di Arte Antica in Palazzo Barberini mette a fuoco il ruolo controverso che lo sguardo pasoliniano ha svolto e svolge nel condizionare, orientare e provocare il nostro immaginario visivo, la nostra percezione e interpretazione delle immagini, tra dimensione estetica, retaggio storico-antropologico e impegno ideologico. I temi del sacro, del gesto, della passione e del corpo offriranno agli spettatori la possibilità di un percorso di “montaggio”, o “rimontaggio” visivo, nel nostro rapporto con l’arte del passato, con la sua modernità critica e spesso problematica, attraverso linguaggi mediali diversi, dalla pittura alla scrittura, dalla fotografia al cinema.
Al MAXXI la chiave di lettura dell’opera pasoliniana è restituita attraverso le voci di artisti contemporanei, le cui opere evocano l’impegno politico dell’autore e l’analisi dei contenuti sociali ispirati dalle sue opere. La dedizione costante ai temi della vita pubblica, l’osservazione acuta delle dinamiche di potere, hanno fatto di Pasolini un profeta a cui molte generazioni hanno guardato per tracciare le linee guida della propria ricerca. La genuinità del volgo che diventa sacralità, la scomparsa delle periferie, gli effetti di un consumo mediatico massiccio sul grande pubblico, i grandi poteri letti come forze disgreganti del nostro presente, la voce dell’artista come atto di protesta e profezia sono i temi che articolano le sezioni pensate per la mostra.
Per tutta la durata del progetto, è previsto un ricco programma di eventi e performance coordinati tra le tre sedi e che prevedono il coinvolgimento delle Accademie straniere a Roma, dell’Archivio Luce / Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia, volti a sviluppare i temi affrontati nel percorso espositivo e più in generale ad alimentare un nuovo dibattito sulla figura e sul ruolo di Pasolini nel XXI secolo.
Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO
Palazzo delle Esposizioni, 17 ottobre 2022 – 20 gennaio 2023
Palazzo Barberini, 28 ottobre 2022 – 13 febbraio 2023
Museo MAXXI, 16 novembre 2022 – 12 marzo 2023
informazioni da
http://www.060608.it/it/eventi-e-spettacoli/mostre/pier-paolo-pasolini-tutto-e-santo.html
pagine ulteriori:
https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2021/12/100-anni-nascita-pier-paolo-pasolini-mostre-roma/
https://zero.eu/it/news/pier-paolo-pasolini-una-mostra-grande-quanto-roma/
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“La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per la morte Abdel Latif, morto a soli 26 anni, lo scorso 28 novembre, nel reparto psichiatrico dell’Ospedale San Camillo di Roma. Arrivato in Italia dalla Tunisia, si trovava nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Ponte Galeria dal 13 ottobre. Era legato da 3 giorni ad un letto, dopo il ricovero per una presunta condizione di disagio psichico. I suoi compagni denunciano che era stato picchiato dalla polizia dopo aver fatto uscire alcuni video col cellulare per denunciare le condizioni di vita nei CPR, dove vengono rinchiusi migranti in attesa dell’eventuale rimpatrio. Ci sono molti punti da chiarire, dice il garante nazionale dei detenuti e quello del Lazio, Stefano Anastasia”.
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L’orrore dei Centri di Permanenza e Rimpatrio in Italia
(di Guglielmo Vespignani)
Luoghi non pensati, dove la permanenza in essi segue le sorti di un ‘effetto collaterale’, che si vorrebbe evitare. Il garante nazionale delle persone private della libertà aveva definito così i Centri di Permanenza e Rimpatrio nell’ultimo rapporto pubblicato sulle visite effettuate tra il 2019 e il 2020. E la morte di Wissem Ben Abel Latif a Roma ha riacceso le luci sull’orrore dei CPR in Italia.
Strutture fatiscenti, gabbie pollaio, malagestione sanitaria, suicidi. Ed anche recenti inchieste giudiziarie hanno fatto emergere una fotografia spaventosa di come lo Stato opera e di come tratta con persone che spesso non hanno niente, e che sono nelle sue mani.
A metà maggio la morte di Mussa Balde, 23 anni, suicidatosi in isolamento al CPR di Torino dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Bodighera. Era la sesta morte di migranti ospitati nei centri in Italia dal 2019: prima di lui due ragazzi a Gradisca d’Isonzo, uno a Caltanissetta, uno a Brindisi e un altro ancora all’Ospedaletto del CPR di Torino.
Sulle condizioni di questo centro, l’anticipazione della perizia della Procura di Torino, eseguita nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo di Balde, che vede tra gli indagati il medico e il direttore della struttura, riporta gravi inadempienze gestionali, sopratutto sul piano sanitario.
Proprio l’aspetto più delicato del rapporto con chi viene rinchiuso nei CPR è quello più carente. La denuncia dell’associazione studi giuridici sull’immigrazione nel Libro Nero del CPR di Torino, che segnalava come nella struttura non era entrato neanche un medico nei primi dieci mesi di pandemia, inquadra perfettamente il contesto nel quale, negli ultimi mesi, si è assistito a decine di tentativi di suicidio, di cui sei in un solo giorno, il 23 novembre scorso.
“Simulazioni” le definisce il sindacato di polizia siulp, che parla di 110 suicidi messi in scena da parte dei migranti per far sì di ottenere il ricovero e una possibile liberazione. Ma è anche il comportamento di alcuni agenti di polizia ad essere sottoposto ad indagine a Torino: cinque di loro, tre agenti semplici e due graduati, sono infatti finiti nello stesso fascicolo del medico e del direttore.
— Radio Popolare
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n.b.: “simulazioni”! ammesso e niente affatto concesso che si tratti di simulazioni, il siulp se lo domanderà come mai qualcuno arrivi a simulare un suicidio per poter accedere a una visita medica? e il fatto che nessun medico entri in un cpr, a virus in circolazione, per dieci mesi interessa a qualcuno in qualche modo oppure si tratta di normale amministrazione carceraria?

https://secure.avaaz.org/campaign/en/protect_the_amazon_loc/Brazil’s President Jair Bolsonaro is a one-man environmental disaster.
He’s greenlighted illegal mining and logging in Indigenous lands, sabotaged environmental laws, and now the destruction of the Amazon has risen by more than 20% in a year — a loss equivalent to 3,000 football fields per day!
He thinks he can get away with it — but there’s a way to hold him to account. A group of brave lawyers is pushing for the International Criminal Court to prosecute Bolsonaro for his alleged attacks on the Amazon and its defenders. And whether or not it happens will come down to a decision by ICC Prosecutor, Karim Khan.
He has a reputation for being tough in his pursuit of justice, but dragging Bolsonaro to court would need a new level of courage. So let’s build a massive global call from every corner of the Earth for him to act, and when this is huge, our voices will be delivered directly to the Prosecutor’s office.
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https://secure.avaaz.org/campaign/it/protect_the_amazon_rev_b_it/Il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro è un disastro ambientale in persona.
Ha permesso l’estrazione mineraria illegale e la deforestazione in terre indigene, ha sabotato leggi ambientali, e solo in questo suo ultimo anno di governo la distruzione dell’Amazzonia è accelerata di oltre il 20%: una perdita equivalente a tremila campi da calcio al giorno!
Pensa di poter continuare impunito, ma c’è un modo per farlo rispondere di questi crimini. Un gruppo di coraggiosi avvocati si sta impegnando affinché la Corte penale internazionale (CPI) persegua Bolsonaro per ogni possibile crimine contro l’Amazzonia e i suoi difensori. Tutto ora dipende dal procuratore della Corte, Karim Khan.
Quest’ultimo è noto per la sua perseveranza nella ricerca della giustizia, ma trascinare Bolsonaro in tribunale richiede un grandissimo coraggio. Sosteniamolo raccogliendo una valanga di firme da ogni parte del mondo, e quando il nostro appello sarà enorme, lo consegneremo direttamente all’ufficio del procuratore.
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a multi-part sound work-in-progress for Radio Art Zone
as part of the Esch2022 Capital of Culture

A collection of digital artifacts that inform and reveal the elaboration of a project which will eventually become a 22-hour broadcast, a single contribution among 99 others, as part of the collective 100-day broadcast project Radio Art Zone, which will take place from 18 June to 25 September, 2022.
A series of irregular dispatches, any of which may find a place in (or contribute behind the scenes to) the final result. Regardless, each is a node of research on the way to the realization of the finished broadcast. These accumulated fragments, various as they are, reflect the actual labor of the project, and […] >>> read on
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https://www.centroscritture.it/service-page/iv-poesia-contemporanea-anti-lirica
inizia lunedì 13 dicembre, domani, il secondo ciclo online sulla poesia del Novecento, dedicato alla linea e alle tradizioni anti-liriche. tutte le informazioni a questo link.
Sandro Ricaldone
EDWARD JOHN MATTHEWS
Arts and Politics of the Situationist International
1957-1972
Situating the Situationists
Lexington Books, 2021
Arts and Politics of the Situationist International contextualizes the SI within a comprehensive aesthetic and theoretical framework that integrates its concepts and practical activities with previous critical thinkers, political activists, artists, and poets. The SI belongs to a history of radical gestures and cultural practices concerned with re-imagining everyday life and overcoming alienation. This book regards the SI as a critical interdisciplinary endeavor in the history of consciousness, particularly as a moment in an ongoing western-European trajectory of aesthetic negation dating back to the early nineteenth century. The chapters search for origins of the SI in French Symbolist poetry, Dada and Surrealism, Hegelian-Marxism, and Lefebvrian social theory in an effort to provide a clearly-defined ‘something’ out of which the SI developed as an increasingly radical collective of artists, writers, and theorists.