Pour le prochain numéro d’un rectanglequelconque, vous pouvez nous envoyer vos textes en français, images, (3 pages A4 maximum svp), happenings, performances de l’écran, mots doux, poème visuel hard, bref, tout ce qui rentre dans trois pages A4 maximum.
Date butoir (et non deadline) : dimanche 21 août à 23h57.
For the nextissue of un rectangle quelconque you can send us, if you so wish, your texts in English, pictures, (3 A4 pages maximum please), happenings, screen performances, sweet words, harsh vispo poems, well, all that fits in three A4 pages maximum.
Deadline (not date butoir) : Sunday 21st August at 11:57 p.m.
Adresse | address : revueunrectanglequelconque at gmail.com
āāā azioni off kulchur 1969 TOOL editoria clan destina
āāā. azioni off kulchur è una rivista milanese co-fondata e co-diretta da Ugo Carrega, pubblicata a Milano. L’altro membro fondatore e redattore dagli Stati Uniti è stato Mario Diacono. Liliana Landi ne ha curato l’impaginazione. La rivista Includeva ritagli di testi, opere e foto di interventi di artisti che sperimentavano poesia visuale in ambito italiano e internazionale. Stampata in ciclostile, in fogli sciolti non rilegati. Consta di tre numeri, pubblicati tra il febbraio e il giugno 1969.
Redazione: Ugo Carrega e Mario Diacono. Testi di Ugo Carrega., Mario Diacono, Jean-Claude Moineau. Opere e interventi di Ugo Carrega, Mario Diacono, Rolando Mignani, Emilio Villa, Edgardo Vigo, Jean-Claude Moineau, Joel Rabinovitz, J.F. Dillon, T. Shohachiro, Vincenzo Accame, Hidetoshi Nagasawa, Hamilton Finlay e M. Allan, Davanzo and Gunzberg, A. Dias, H. Clavin, Giose Rimanelli et alii.
In this issue: Werner Preuß, Massimiliano Damaggio, Antonio Devicienti, John M. Bennett, Jason Heroux, John Grey, Daniel Barbare, Mark Young, Joshua Martin, Steffen M. Diebold, Joseph Salvatore Aversano, Patrick Sweeney.
Di tanto in tanto si sente un autore o l’altro, anche il più assertivo e melodizzante, rivendicare un qualche filo filiazione lineage affinità e insomma legame con l’opera di Nanni Balestrini. In alcuni casi, si tratta di autrici o autori di qualche testo très sucré, testi confessionali e magari perfino neometrici, se non neomelodici; e questo legame allora suona più come speranza e desiderio che come fatto agganciabile solidamente a testi reali. Nondimeno, fa il suo bravo effetto, il nome di Balestrini, e cattura quei cinque minuti di ascolto che talvolta nel circolo mediale sono sufficienti a far passare per decente una pagina così così.
Un diverso versante di scrittura, e di ricerca letteraria, per come si intende in relazione ad alcune precise generazioni, da circa vent’anni, consiste nell’elaborare testi operando — come dire — al buio e nel buio del linguaggio (non della cognizione della storia), facendo sì che il materiale si moduli su una effettiva disarticolazione dello stesso inconscio. Da una posizione del gliommero inconscio (da cui il soggetto, non l’io, sfila parole) esterno al perimetro fisico del parlante stesso. L’inconscio è infine, e in particolare, collocato in un motore di ricerca, in un ascolto casuale di conversazioni (“eavesdropping”, in inglese), in un elenco senza alcuno strato o scarto connotativo, in un cumulo di pagine niente affatto letterarie. Eccetera.
E si parla così, anche, di googlism: collocabile nella linea dell’operazione di Tape Mark, certo, ma con la diversa plasticità implicita nel contesto digitale, globale/immediato. Cosa che di fatto non significa estrarre parole dal cappello dadaista, né ritagliare frasi da un giornale: tuttavia finché alcuni continueranno a credere che non c’è soluzione di continuità fra Novecento e oggi, saranno misinterpretate sia le linee di continuità che quelle di discontinuità delle scritture di ricerca attuali rispetto alle sperimentazioni della seconda metà del secolo scorso.
La dislocazione quindi dell’attività di scrittura da un inconscio personale a un inconscio nemmeno più macchinico ma (eventualmente) digitale, e la conseguente vera e propria ricollocazione del soggetto in un altrove esterno (e storicamente marcato) rispetto allo stesso corpo scrivente costituiscono uno scatto di differenza e insieme un dialogo stretto con il Tape Mark di Balestrini.
Il programma della rassegna napoletana dedicata a Balestrini, che inizia oggi:
Venerdì 1° luglio h.18.30 Inaugurazione di Mille Nanni, mostra documentaria a cura di Giuseppe Morra. Intervengono Achille Bonito Oliva, Andrea Cortellessa, Gino Di Maggio, Giuseppe Morra. Film Il Suono di un’Isola di Uliano Paolozzi Balestrini prodotto da Almendra Music. h.19.30 Gian Maria Annovi e Vittorio Pellegrineschi dialogano su Tristanoil. h.20.30 Letture di Gian Maria Annovi, Alessandra Carnaroli, Carmen Gallo, Marco Giovenale & Michele Zaffarano, Aldo Nove. A seguire performance Tristano per Nanni, musiche e pianoforte di Girolamo De Simone.
Sabato 2 luglio h.10.00 Presentazione del progetto Sonora dell’Università di Napoli «Federico II» con la partecipazione di Giancarlo Alfano, Giuseppe Andrea Liberti, Valentina Panarella e Stefania Zuliani. h.12.00 Performance pianistica di Andrea Riccio, musiche di Cage, Cilio, Eno, Pärt. h.19.00 Discussione a partire da Nanni Balestrini millepiani (a cura di Sergio Bianchi, DeriveApprodi 2022) condotta da Maria Teresa Carbone con la partecipazione di Franco Berardi Bifo, Giairo Daghini, Maurizio Ferraris, Renato Parascandolo, Franca Rovigatti. h.20.30 Letture di Maria Teresa Carbone, Andrea Inglese, Eugenio Lucrezi, Giovanna Marmo, Franca Rovigatti; performance Questioni di tagli. Così come si agisce in concreto. Tessiture di suoni e voci per Nanni di Luigi Cinque e Giovanni Fontana.
Domenica 3 luglio h.19.00 Discussione a partire da Nanni Balestrini millepiani condotta da Ada Tosatti con la partecipazione di Cecilia Bello Minciacchi, Tommaso Ottonieri, Emanuela Patti, Chiara Portesine. h.20.30 Letture di Mariano Bàino, Biagio Cepollaro, Laura Cingolani e Fabio Lapiana, Gabriele Frasca, Tommaso Ottonieri, Lello Voce; reading performance L’esplosione su testi di Balestrini del collettivo Fumofonico (Rosaria Lo Russo con Fausto Berti, Matteo Zoppi, musica di Michael Nannini
“Langue&Parole”, un progetto a cura di REPLICA e PIA.
In occasione di CAPRIOLA | AN ART WEEK IN LECCE, REPLICA presenta Langue&Parole, una selezione di libri d’artista e di riviste storiche provenienti dal proprio archivio. Quaranta volumi, oltre a presentarsi come materiale di studio per gli studenti della scuola PIA, daranno forma ad una mostra per gli spazi della Biblioteca Braille dell’Istituto Anna Antonacci di Lecce, che sarà dedicata al linguaggio, alla scrittura creativa e alla poesia verbo visiva. Il progetto espositivo include un invito rivolto all’artista e performer Caterina Dufi che si occuperà di dare voce ad alcuni estratti tratti dai libri sabato 2 luglio alle ore 19.30.
Nell’ambito di CAPRIOLA | AN ART WEEK IN LECCE Dal 26 giugno al 3 luglio 2022 Location: Biblioteca Braille – Istituto ‘Anna Antonacci’, Lecce (Via de Summa 1) Lettura: sabato 2 luglio, ore 19.30
Il nome del progetto vuole evocare la dicotomia linguistica teorizzata da Ferdinand de Sassure (1916) tra ‘langue’ e ‘parole’, una distinzione che ha segnato non solo la storia della linguistica ma anche quella dell’arte visiva. Il linguaggio è un sistema individuale e sociale in continua evoluzione che consta di due parti: la langue che si costituisce grazie a un sistema di segni convenzionali e astratti e la parole, atto individuale e concreto con cui ogni uomo e donna esprime il proprio pensiero.
Con l’arrivo delle Neoavanguardie poetiche, gli artisti hanno voluto sottolineare come nella nuova cultura di massa chiamata anche “cultura del neo-ideogramma” in cui è l’immagine a prevalere come strumento linguistico. Da qui la provocazione dei poeti delle Neoavanguardie, dove la parola diventa autoreferenziale: una parola-oggetto, capace di creare una contaminazione tra segni linguistici e segni visivi, nel tentativo di strutturare un codice linguistico alternativo in opposizione ai linguaggi mass-mediatici. L’interesse al linguaggio e ai suoi innumerevoli aspetti è tuttora un tema caro agli artisti contemporanei, soprattutto in quelli in cui la pratica del libro d’artista diventa il fil rouge della loro poetica. Nella selezione di libri e riviste proposta da REPLICA, segni visivi e verbali insieme a narrazioni poetiche si mostrano in un reciproco equilibrio senza subordinarsi a vicenda, raccontando in modo sintetico più di cinquant’anni di ricerche artistiche dedicate al linguaggio.
Tra gli artisti presenti in mostra: Adriano Spatola, Andrea Astolfi, Bruno Munari, Claudio Costa, Claudio Salvi, Costanza Candeloro, Corrado Costa, David Horvitz, Diego Marcon, Elena Mazzi, Emilio Isgrò, Federico Antonini, Francesco Pedraglio, Giorgia Garzilli, Giorgio Cellini, Jesper List Thomsen, Luisella Carretta, Mario Diacono, Maria Luisa Spaziani, Matteo Fato, Paul Becker, Peter Fischli & David Weiss, The Yes Men, Thomas Berra.
Giuseppe Garrera parla delle copertine di dischi di Bruno Munari e Luigi Ghirri. La mostra IMAGES FOR SOUNDS: Artist Covers for Music Records è a cura di Vittoria Bonifati.
Regia e Montaggio di Michele Ferrari. VILLA LONTANA, Roma
Giuseppe Garrera talks about the record covers designed by Bruno Munari and Luigi Ghirri. The exhibition IMAGES FOR SOUNDS: Artist Covers for Music Records is curated by Vittoria Bonifati.
Camera operator and editing Michele Ferrari. VILLA LONTANA, Rome