Archivio mensile:Aprile 2023

outside the novel form / differx. 2021

citato già altre volte:
“(…) Burroughs criticism has taken a surprisingly conventional literary approach to a project conceived so radically in opposition to the conventions of literature. The analysis of Burroughs’ novel-length cut-up texts has been at the expense of his myriad shorter texts from the same era, texts that, taken together, amount to a comparable body of work and demonstrate a much wider range of collage-based experiments. Even leaving aside his related work in other media — photomontage, collage scrap-books, tape-recordings, films — the effect of putting The Soft Machine, The Ticket That Exploded and Nova Express centre-stage is to distort the history and scope of Burroughs’ experimental practices. Minutes to Go does not fit the critical frame because it inaugurated and belongs to another history, one characterised by publication of hundreds of short texts in dozens of small underground magazines — a history, in other words, where the material, the publishing contexts, and the means of distribution all coincided with the world of avant-garde poetry in general, and the postwar revival of collage-based techniques in particular. It’s tempting to invert critical history altogether and say that, far from being the acme of Burroughs’ cut-up work, the trilogy is in fact its aberration, because the truest realisation of the project lay outside the novel form. At the very least, we can say that it is hard to grasp the poetic identity of the cut-up project so long as Burroughs is approached, first and last, as a novelist”. (Oliver Harris, https://realitystudio.org/scholarship/burroughs-is-a-poet-too-really-the-poetics-of-minutes-to-go/)

è abbastanza chiaro?
OUTSIDE THE NOVEL FORM.

si può seguire questa direzione? è legittimo. (a prescindere da tutto e tutti).

citare o mettersi sulla stessa strada di Burroughs, o su una strada che in qualsiasi modo abbia a che fare con la sua opera, è (soprattutto adesso) lavorare OUTSIDE THE NOVEL FORM.

cfr.
https://link.medium.com/rWQY01rwwfb

“il macero”, di roberto solofria (da “sandokan”, di nanni balestrini)

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

IL MACERO
https://archive.org/details/Radioteatro.IlMacero
dal romanzo Sandokan – storia di camorra di Nanni Balestrini
scritto, diretto e interpretato da Roberto Solofria
assistente alla regia Michele Tarallo

Pur essendo tratto dal romanzo Sandokan – storia di camorra, di Nanni Balestrini, Il Macero non si concentra sulle “gesta” del noto camorrista casertano, delle quali peraltro vi è ampia traccia nelle cronache giornalistiche e giudiziarie. E quando si sofferma sulle vicende del clan che negli anni ’80 sfidò la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, lo fa per descrivere, con un’impostazione surreale, il destino iperrealista di un paese alla deriva. Un paese in cui il cartello con la scritta “benvenuti” è pieno di buchi di proiettili; in cui è “quasi” legale truffare le assicurazioni o esercitarsi al tiro contro il portone di una persona che ti è antipatica. Un paese in cui la cosiddetta modernità è giunta sotto forma di armi tecnologicamente avanzate o di auto di lusso e di telefoni cellulari, che l’uso di quelle armi consente di acquistare. Un paese in cui o diventi un “muschillo” (la sentinella di un boss) o frutta da macerare.

https://archive.org/details/Radioteatro.IlMacero (45′)

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fondazione primoli, 20-21 aprile: “colloque. la légende des poètes”

20-21 APRILE 2023

COLLOQUE
LA LÉGENDE DES POÈTES

JEUDI 20 AVRIL

9h30
Salutations, par Letizia Norci Cagiano (Fondazione Primoli).
Salutations, par Stéphane Poliakov (Institut français).
Présentation, par Adrien Cavallaro et Andrea Schellino.

VOIX ET IMAGES
Modérateur : Luca Pietromarchi
10h : Esther Pinon (Rennes 2 / CELLAM) : « “Le poète parle” : enregistrements spirites d’une légende romantique ».
10h30 : Michela Landi (Florence) : « Gilet rouge, billet rouge. La légende 1830 selon Gautier ». Continua a leggere

oggi, 17 aprile, allo studio campo boario (roma): “una percentuale davvero irrisoria”, di nicola de simone; e i quattro video “prologue” dell’ensemble index (= ariano, d’agostino, giovenale + venitucci)

bologna, 22 aprile, modo infoshop: presentazione di “multiperso” e “statue linee”

Sabato 22 aprile, alle ore 18:00
Bologna, presso la libreria
Modo Infoshop
(Via Mascarella 24/b) 

presentazione dei primi due titoli della collana ‘glossa’,
di pièdimosca edizioni:

 MULTIPERSO
Antologia di microfinzioni

e
STATUE LINEE
di Marco Giovenale

introduzione e interventi del dirottatore della collana:
Carlo Sperduti

e letture di
Alessandro Busi, Angelo NGE Colella,
Marco Giovenale, Eda Özbakay

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/192283076939966

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“stiamo sprecando internet”: video della presentazione del libro di antonio pavolini @ spazio sette, 15 apr. 2023

Con Antonio Pavolini, autore del libro Stiamo sprecando internet, intervengono Fabio Benincasa e Ylenia Sina: https://www.radioradicale.it/scheda/695532

https://www.francocesatieditore.com/catalogo/stiamo-sprecando-internet/

giovedì 20 aprile, presentazione online di “disordini”, di fiammetta cirilli: evento meet della biblioteca pagliarani

giovedì 20 aprile, alle ore 18:00
all’indirizzo https://meet.google.com/zbx-akmm-fvr

nel contesto degli incontri della Biblioteca Elio Pagliarani
presentazione online del libro di prose

DISORDINI

di Fiammetta Cirilli

[dia•foria, 2022, postfazione di Cecilia Bello Minciacchi

"Disordini", prose di Fiammetta Cirilli

intervengono:
Massimiliano Manganelli
Simona Menicocci
Luigi Severi

coordina:
Marilina Giaquinta

pagina del libro sul sito dell’editore:
http://www.diaforia.org/floema/2022/05/23/disordini-fiammetta-cirilli/

scheda sintetica:
https://slowforward.files.wordpress.com/2022/04/disordini_-scheda_v.pdf

per seguire l’incontro online:
https://meet.google.com/zbx-akmm-fvr

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/188064000271868

per acquistare il libro:
http://www.diaforia.org/diaforiablog/pubblicazioni-di-dia%E2%80%A2foria/dia%e2%80%a2foria-29-fiammetta-cirilli-disordini/

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poche righe di critica o dubbio: “a ribbon and a prayer” (reggio emilia)

Come leggere un evento (estremamente interessante) come quello che segue? Il nastro (ribbon) si trasforma da trasportatore a paramento. L’asciugarsi dell’ondata capitalistica lascia relitti. Fabbriche dismesse, capannoni, complessi di edifici, di magazzini, di catene di montaggio. Quelli che successivamente sono occupati come spazi sociali e politici vengono attaccati e sgomberati, lo sappiamo; mentre quelli che arretrano alla religione ricevono tutele, cura. Dal culto della merce al culto dell’invisibile. Difficile giudicarlo casuale. (Non solo sul piano economico-sociale, ma dal punto di vista culturale).

MG

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a ribbon and a prayer

da spazi laici a luoghi sacri
fotografie di Massimiliano Camellini

a cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti

28 aprile – 11 giugno 2023
Vernissage: venerdì 28 aprile 2023, ore 18.00-22.00
Binario49 | Via Turri, 49, Reggio Emilia



Dal 28 aprile all’11 giugno 2023, a Reggio Emilia, Binario49 ospita la mostra a ribbon and a prayer – da spazi laici a luoghi sacri, progetto fotografico di Massimiliano Camellini a cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti.
a ribbon and a prayer rivela la trasformazione culturale e sociale di luoghi precedentemente dedicati al lavoro, all’abitazione, al commercio, al tempo libero, in luoghi di culto. Piccoli magazzini, capannoni industriali, laboratori, fattorie: edifici forzati a cessare la loro attività per il cambiamento di paradigmi economici e sociali, sono stati “riscattati” da comunità religiose (spesso composte di migranti) che li hanno trasformati in luoghi di preghiera, dando loro una nuova luce e una nuova prospettiva. Andrea Tinterri lo descrive come “un processo che lascia spazio a un dibattito complesso, sulle cicatrici del capitalismo e dell’Occidente che vengono occupate, come fossero voragini fisiche, da comunità religiose, quasi sempre extraeuropee. […] La dimensione del lavoro è uno spettro che appare sotto forma di dettagli, residui alle pareti, la stessa configurazione dei soffitti, dei pavimenti. Dove prima c’era un banco di lavoro ora si materializza un altare carico di simboli e oggetti necessari al rito”.
L’indagine fotografica di Massimiliano Camellini ha toccato tutte le confessioni religiose, dall’Induismo al Cattolicesimo, dalle chiese Evangeliche a quelle Pentecostali, dall’Islam al Sikhismo, dallo Scintoismo al Buddismo e molte altre. La sua macchina da presa svela piccoli mondi invisibili ai più: un tempio indù dietro i locali poco invitanti di un magazzino abbandonato; paia di scarpe accuratamente allineate all’ingresso di una sala di preghiera musulmana in un ex edificio industriale; l’iconostasi riccamente decorata e il lampadario in ottone di una chiesa moldava dietro le persiane di un’ex macelleria; le spaziose sale di preghiera delle congregazioni pentecostali e la loro fredda funzionalità estetica. Il progetto fotografico, iniziato nel 2017, al momento principalmente europeo ma con l’obiettivo di estendersi a tutti i continenti nel prossimo futuro, dà una rappresentazione di tutte le religioni esistenti sul pianeta al fine di realizzare auspicabilmente una ricerca antropologica attraverso le immagini sull’evoluzione di spazi e oggetti comuni in luoghi di adorazione.
Il nastro (ribbon) evoca nel medesimo tempo sia quegli oggetti che nelle antiche culture sono utilizzati a ornamento di luoghi sacri per evocare la memoria e la fede, sia il drappo o la tenda, visibili spesso nelle immagini, che metaforicamente sono in grado di trasformare un luogo “pagano” in sacro. Lo stesso luogo espositivo Binario49 appare come luogo di confine (evoluto da commerciale a culturale) ma anche simbolo di riscatto sociale, tanto che nel 2019 Sebastiao Salgado lo ha scelto per la prima tappa italiana del suo progetto “Africa”. L’oscurità che avvolge le immagini e le loro installazioni conduce lo spettatore alla preghiera (prayer) e suggerisce l’inizio di un altro racconto.
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