Archivio mensile:Agosto 2023

[r] _ sulla luna (audio) / marco giovenale. 2016-2019

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Sulla Luna (testo già comparso su «l’immaginazione» e «Poesia») in formato audio su RaiPlay: https://www.raiplaysound.it/audio/2020/02/3-sulla-Luna-Poeti-sulla-Luna-5a7c1671-39ca-4e04-92d2-d4434c5180cb.html = https://www.raiplayradio.it/audio/2019/06/3-sulla-Luna-Poeti-sulla-Luna-18822373-d7b7-4f1d-932f-960d4cd05f29.html (in séguito all’uscita su «Poesia», nell’ambito del ciclo https://www.raiplaysound.it/playlist/poetisullaluna a cura di M.G.Calandrone)

il testo:
https://slowforward.files.wordpress.com/2021/07/mgiovenale_-sulla-luna_-02-dic-2015-18-lug-2021.pdf

post precedenti:
https://slowforward.net/2021/07/19/sulla-luna-marco-giovenale-2015-2021/  https://slowforward.net/2019/07/24/sulla-luna-_-lettura-radio-tre/
https://slowforward.net/2019/07/29/poeti-e-prosatori-sulla-luna-rai-radio3-e-poesia-n-350-mariangela-guatteri-et-alii/

fuori orario 19 lug. 2009: “la luna la luna e tu (moonwalk 1969)” – introduzione

Introduzione di una puntata del ciclo che ‘Fuori Orario’ ha proposto a 40 anni dallo sbarco sulla Luna. La notte prevedeva il documentario “Il cosmonauta Polyakov” di Dana Ranga (2007) e la quarta parte di “25 ore sulla Luna”, riproposta integrale della diretta televisiva Rai andata in onda nella notte tra il 19 e il 20 luglio 1969.

pod al popolo, #017_ tre suggerimenti a chi fa riviste e siti di letteratura online

Avendo recentemente sbirciato, sfogliato e letto moltissimi spazi letterari online per nutrire il signor Elirio, mi sono fatto un’idea di certi limiti che talvolta irritano il lettore o lo sviano o rallentano o scoraggiano. Tre in particolare. Ne parlo assai rapidamente qui in Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.

essere (stati) giovani scrittori oggi / fabrizio venerandi. 2023

found gif  – @ tumblr, 2018

Da ragazzo credevo esistesse una generazione di scrittori, critici, poeti e intellettuali precedente alla mia, dei fratelli maggiori diciamo, alla quale mi sarei dovuto rapportare, cosa che ho fatto, credendo che questa generazione avrebbe traghettato la mia e i migliori della mia, quelli che pubblicavano, verso un nuovo ambiente culturale.
A quel tempo, tra la fine degli anni ottanta e quella dei novanta, pubblicare era la cosa che più desideravo. Mi ero anche dato delle scadenze entro le quali sarei dovuto diventare il nuovo Pennac, il figlio di Benni o qualche altra porcheria che avevo in testa in quel periodo.

Vedevo lo scrittore come la persona che ce l’aveva fatta e i cui libri erano aspettati dal proprio pubblico. I romanzi uscivano come oggi uscirebbe una nuova serie Netflix e tutti ne parlavano. Questa era la percezione che avevo da ragazzino, prima della rete.

Pubblicare, prima di internet, era un sogno. Non esistevano posti dove la gente poteva leggere le tue cose. Uniche, le riviste come Il Maltese, Versodove, Il Babau, La Rosa Purpurea del Cairo, Il Paradiso Degli Orchi, Ellin Selae e altre ancora.

Adesso, passati più di trent’anni, tutto quel mondo appare come un’illusione che mi ero creato. Il panorama si è trasformato e gli idoli che avrebbero dovuto scandire con le loro uscite editoriali il mio mondo sono finiti in seconda e terza fila.

I loro romanzi e le loro poesie ingrossano la loro bibliografia su Wikipedia, quando c’è, ma sono scomparsi dall’immaginario collettivo. Sono stati sostituiti dalle serie in streaming, dai nuovi videogiochi in uscita, dalle produzioni internazionali degli eroi che – da bambini – guardavamo e leggevamo senza sapere che ci avrebbero tormentato come tafani invecchiati per decenni: Spiderman, Luke Skywalker, Iron man.

Gli editori che guardavo come marchi inossidabili oggi sono fragili golem dai piedi di fango che si scrivono sulla fronte nomi goffi che pronunciano mandando in pezzi parte del bilancio. Flipbook. Influencer. Non sanno nemmeno loro bene.

Si mangiano l’un altro, si assorbono, si divorano, si masticano e alla fine hanno tutti lo stesso gusto di mercato.

Oggi mi trovo qua a essere un giovane scrittore, non affermato, ma invecchiato. Un giovane invecchiato, più collegato a questa nuova generazione che sta arrivando che a quella che mi avrebbe dovuto precedere e dove, alla fine, tutti si sono seduti appena hanno trovato un ramo su cui farlo. Non tutti magari.

Ho avuto un sogno infantile, e questo sogno ora è la materia con cui ho a che fare in un panorama che si è completamente trasformato e che – da un certo punto di vista – mi piace anche molto di più. Ma dove il peso della letteratura, della poesia e – in genere – della cultura è stato scarificato dalla rivoluzione dei media che è ancora in corso.

malte bartsch: the time machine network (2013-ongoing)

The Time Machine @ Printed Matter, Chelsea. Click to enlarge

As long as the red button is held, the Time Machine TM will print a receipt. The longer the button is pressed, the more extensive the printout becomes.

The Time Machine TM Network was launched in 2013 by artist Malte Bartsch. As part of the project, 69 time machines have been positioned in a total of 4 countries.

A total of 25,496 individual artistic works (receipts) were created in which the button was pressed for 157,566 seconds.

Each installation is:
thermal printer, button, person, time, 25 cm × 31 cm × 13 cm, 2013 – ongoing.

The machines are available here:
https://tm.maltebartsch.de/

Also read:
https://www.printedmatter.org/catalog/49231/

“di là dal fiume” 2023: programma della sesta edizione della rassegna curata dal teatroinscatola

DI LÀ DAL FIUME
2023, sesta edizione

Dal 29 agosto il Cibo fra Sacro e Profano – centro di ispirazione del fare arte
http://www.teatroinscatola.it/di-la-dal-fiume-sesta-edizione/

Pronta la sesta edizione di Di là dal fiume, la rassegna promossa da Teatroinscatola che dal 29 agosto torna a trasformare luoghi insoliti della Città Eterna in palcoscenici pulsanti di altrettanti eventi di cultura e di spettacolo; il festival infatti ha tra i suoi obiettivi quello di scoprire o riscoprire luoghi della città attraverso la proposta di incontri artistici di qualità.

Esattamente a cinquant’anni dall’uscita del film La grande abbuffata di Marco Ferreri (film che sarà ricordato proprio nella sala da pranzo dove il film fu “concepito” grazie anche alla collaborazione con la Casa Museo Tognazzi), l’associazione Teatroinscatola presenta una rassegna che ha come slogan: 11 modi di affrontare la cultura del cibo in 13 luoghi della città di Roma. Filo rosso di questa edizione – proprio mentre l’Unesco candida la cucina Italiana come patrimonio immateriale – è dunque il cibo, in particolar modo nel suo rapporto atavico e profondo con le arti: il teatro probabilmente nasce ad Atene nelle feste dionisiache tra cibo e vino; nei teatri elisabettiani si consumavano cibo, birra e vino; cibo e vino sono stati per decenni il contorno delle rappresentazioni liriche. La rassegna, quindi, si metterà a confronto con il tema cibo da 11 punti di vista artistici e culturali differenti: Cibo e Teatro, Cibo e Cinema, Cibo e Arte, Cibo e Architettura, Cibo e Tradizione, Cibo e Storia, Cibo e Costume, Cibo e Intercultura, Cibo e Infanzia, Cibo e Sacro, Cibo e Solidarietà.

PROGRAMMA :

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