Archivi categoria: kritik

andrea zanzotto, andrea cortellessa, “premessa all’abitazione – abitare, zanzotto”

Cortellessa ZanzottoÈ un paradosso: battezzato alla poesia da dromomani di mitobiografica irrequietudine come Hölderlin e Rimbaud, Zanzotto è stato invece il più stanziale, il più ossessivamente centripeto degli autori. Tranne il servizio militare prestato nelle Marche, alla vigilia dell’8 settembre 1943, e una breve emigrazione in Svizzera alla fine della guerra, Zanzotto non ha mai voluto passare più di qualche giorno fuori da Pieve di Soligo. L’esperienza del “viaggio”, ricordando anche l’esilio del padre antifascista, s’innerva traumaticamente alle tragedie del Secolo Breve: e proprio questo, forse, lo ha sempre trattenuto nell’infinitamente riscritto palinsesto della Heimat. Ancora più radicate nel territorio sono le prose di Zanzotto, bellissime, che solo la magnitudine della sua poesia induce a trascurare: al centro di questo libro ce n’è una straordinaria, Premesse all’abitazione, che nel 1964 metteva a tema la sua «vita abitante» raccontando l’interminabile, nevrotica costruzione della Casa in cui passerà il resto della sua esistenza. La accompagnano cinque altre prose e una poesia dello stesso periodo, più un “fuorisacco” del ’78; solo in parte già noti, questi testi – come dirà a posteriori il loro autore – sono «indagini di quella che poi si autochiarì come coscienza ecologica»: e fotografano – anche fuor di metafora – tic e contraddizioni, scempi architettonici e urbanistici di quel «progresso scorsoio» che la Marca una volta Gioiosa, alla lunga, trasformerà nella “post-natura”, nel «paesaggio» «purulento», «cancerese» e «cannibalese» di Sovrimpressioni e Conglomerati.

A.C.

ninoaragnoeditore.it/opera/premessa-all-abitazione-abitare-zanzotto

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assertivo vs non assertivo (chez duchamp?) / differx

Tutti a scandalizzarsi perché a suo tempo ho proposto la distinzione tra scrittura assertiva e non assertiva. Ma non è che questa differisca poi molto, nella natura delle intenzioni, dal distinguere tra arte retinica e arte non retinica. Riandando a Duchamp.
Ebbene: è evidente che per apprezzare si continua a usare la rètina, idem è evidente che si continua a usare l’asserzione. L’intuito dovrebbe però suggerire qualcosa di più, e d’altro, al lettore, ma soprattutto agli scrittori.

roberto costantino: “cloaca. icone dell’arte e della merce” – postmedia books, 2021

Sandro Ricaldone

ROBERTO COSTANTINO
Cloaca. Icone dell’arte e della merce
postmedia books, 2021

Fino a che punto l’arte collabora alla trasformazione del mondo in un miraggio imperniato sulla «fantasmagoria delle merci»? Per rispondere a questa domanda, Roberto Costantino raggruppa un insieme di opere apparentemente disparate mostrandoci il nesso nascosto che le collega una all’altra: tutte ci raccontano a modo loro le trasformazioni economiche che hanno caratterizzato il secolo breve da cui siamo usciti una ventina d’anni fa e che ancora distinguono il millennio in cui ci troviamo. Che il Novecento – e ancora di più il Duemila, siano i momenti storici in cui si è consacrato il trionfo della merce, ovvero si è definitivamente affermata la possibilità di convertire in denaro oggetti, comportamenti, saperi, «ancora prima che siano usati», non è certo una novità. Inusuale, però, è analizzare l’arte attraverso questo filtro critico, sapendone trarre ragionamenti affascinanti e convincenti. Sono rari i commentatori così avventati, o ambiziosi, che lo fanno. Soprattutto nell’epoca del tramonto delle ideologie e della nascita d’impensati sospetti verso quelle utopie di cui tutti ci nutrivamo avidamente, almeno fino all’altro ieri.

Il capitalismo è a tutti gli effetti una religione disperata o, come dice Costantino «aberrante». (…) Il suo principio di valore o, se si preferisce, la sua forma di razionalizzazione economica, consiste nel «trasformare qualsiasi cosa – quale che sia, poco importa – in merce». Così facendo, «ha realizzato il Paradiso in terra, ma ha dovuto trasformare la terra in un immenso cumulo di feci».

– Simonetta Fadda

Roberto Costantino è nato nel 1965 a Burgsteinfurt (Germania) e vive a Savona. Negli anni Ottanta e Novanta ha realizzato esposizioni personali e partecipato a esposizioni collettive promosse da gallerie, fondazioni e musei d’arte contemporanea. Nel 1994 ha curato l’edizione del libro Teoria di Giuseppe Chiari, con il quale ha anche realizzato esposizioni, concerti, litografie, workshop e conferenze. Ha inoltre collaborato con le riviste Alfabeta2 (Milano), Deriveapprodi (Roma), Experimenta (Madrid)), Intervista (Milano), Juliet (Trieste), Perché/? (Milano). È Presidente dell’Associazione Culturale Attese Edizioni che nel 2001 ha fondato la Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea (Distretto della Ceramica di Albisola e Savona), alla quale hanno collaborato, nel corso di quattro edizioni, curatori, artisti e designer provenienti da tutto il mondo. Ha curato esposizioni di arte, ceramica e design per l’Ariana-Musée Suisse de la Ceramique et du Verre di Ginevra, la Collezione Permanente del Design de La Triennale di Milano, l’Istituto Italiano di Cultura a Madrid dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, la Fondazione per l’Arte Contemporanea Pier Luigi e Natalina Remotti-Città di Camogli, il Mudac-Musée de design et d’arts appliqués contemporains di Losanna. È Executive & Art Editor del Museo Digitale della Ceramica Contemporanea (www.attesedizioni.org). Nel 2019 è uno degli autori del libro Kritik, Deriveapprodi (Roma).

http://www.postmediabooks.it/2021/318cloaca/9788874903184.htm

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etel adnan with charles bernstein

from The Brooklyn Rail

Join legendary poets and artists Etel Adnan and Charles Bernstein for a broadcast conversation that was also included as a feature conversation in the Rail’s February 2021 issue.

Learn more: https://brooklynrail.org/events/2021/02/23/etel-adnan-with-charles-bernstein

Read the interview: https://brooklynrail.org/2021/02/art/ETEL-ADNAN-with-Charles-Bernstein

Poet, essayist, and painter Etel Adnan was born on February 24, 1925, in Beirut, Lebanon. She studied philosophy at the Sorbonne in Paris, France, as well as at the University of California, Berkeley and Harvard University. She has written more than a dozen books of poetry, fiction, and essays, including Time (Nightboat Books, 2019), translated by Sarah Riggs and winner of the Griffin Poetry Prize, Surge (Nightboat Books, 2018), and Night (Nightboat Books, 2016). Her poetry collection Sea and Fog (Nightboat, 2012) won the Lambda Literary Award for Lesbian Poetry and the California Book Award. She is also the recipient of a PEN Oakland-Josephine Miles Award and in 2014 was named a member of the Ordre de Chevalier des Arts et des Lettres, one of France’s highest cultural honors.

Charles Bernstein is a poet and a scholar. He is a foundational member and leading practitioner of Language poetry. Between 1978-1981, with fellow poet Bruce Andrews, he published L=A=N=G=U=A=G=E magazine, which became a forum for writing that blurred, confused, and denied the boundary between poetry and critical writing about poetry. Since the 1970s Bernstein has published dozens of books, including poetry and essay collections, pamphlets, translations, collaborations, and libretti. His poetry has been widely anthologized and translated, and it has appeared in over 500 magazines and periodicals. His most recent book is Near/Miss, from the University of Chicago Press.

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[dia•foria : “lessicario spatola”, 9, chiara portesine (“ecfrasi”, ottobre 2021)

[dia•foria, nell’agosto del 2020, ripubblica tutte le raccolte poetiche di Adriano Spatola, sia visive che lineari, in un unico grande volume: OPERA, a cura di Giovanni Fontana e con la collaborazione di dreamBOOK edizioni.

È necessario tornare a parlare di uno degli intellettuali più significativi del secondo Novecento, e prendere seriamente in considerazione una revisione del “canone”.

LESSICARIO SPATOLA nasce sulla scia del primo progetto dedicato ad Adriano Spatola, denominata RIPARTIAMO DA SPATOLA, IN TUTTE LE DIREZIONI (www.facebook.com/versolapoesiatotale), e pone l’accento su alcune parole chiave che descrivono a livello critico l’opera e l’operato dell’autore.

Chiara Portesine sta svolgendo un dottorato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. I suoi principali percorsi di ricerca riguardano il rapporto tra letteratura, arte e fotografia, e l’impatto dei nuovi media sul campo letterario. Si è occupata prevalentemente di Emilio Villa, Corrado Costa, Andrea Zanzotto, Edoardo Sanguineti, Antonio Porta e dell’attività verbo-visiva di Gianfranco Baruchello.

sorbonne université, campus des cordeliers et sorbonne, 12-14 octobre: “jean-marie gleize”, colloque international

Colloque Jean-Marie Gleize

https://cellf.cnrs.fr/colloque/jean-marie-gleize/

Du 12/10/2021 au
14/10/2021
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12-14 octobre, Sorbonne Université, Campus des Cordeliers et Sorbonne

Organisation : Romain Benini et Laure Michel

Mardi 12 octobre

13h – Accueil des participants et ouverture du colloque

13h30 – Première session : formes
Présidence de séance : Didier Alexandre

Michel Murat (Sorbonne Université) : « Taire Gleize »

Jean-François Puff (CY Cergy Paris Université) : « ‘Musiques de la réduction’. Vers et ligne chez Jean-Marie Gleize »

Christophe Hanna (écrivain) : « écrire concept opaque » (en visio-conférence)

16h00 Pause

16h30 Présentation et projection du film d’Éric Pellet, « Hors la voix » (45’)

Mercredi 13 octobre
9h – Deuxième session : littéralités
Présidence de séance : Olivier Gallet

Benoît Auclerc (Université Lyon3) : « Pauvreté »

Laure Michel (Sorbonne Université) : « Circonstances »

10h30 Pause

11h00 Émilie Frémond (Université Paris 3-Sorbonne Nouvelle) : « Nous n’irons plus au bois. Paysages de la littéralité gleizienne »

Stéphane Baquey (Aix-Marseille Université) : « Prises littérales et diction des lieux dans Tarnac, un acte préparatoire, Le Livre des cabanes et Trouver ici. Reliques & lisières »

12h30 : déjeuner

14h – Troisième session : dialogues
Présidence de séance : Romain Benini

Jean-Pierre Bertrand (Université de Liège, Belgique) : « Dispositif critique : le XIXe siècle de Jean-Marie Gleize »

Marie Frisson (Université Paris 3-Sorbonne Nouvelle/ENS) : « Jean-Marie Gleize, poète lakiste »

Pauline Flepp (Sorbonne Université) : « Traces de Ponge dans l’œuvre de Jean-Marie Gleize »

16h Pause

16h30

Luigi Magno (Università degli Studi Roma Tre, Italie) : « Figurations, actes, sorties. Jean-Marie Gleize lecteur de Denis Roche »

Abigail Lang (Université de Paris) : « Jean-Marie Gleize et Joshua Clover : ‘le son de la poésie et de la commune qui cliquent ensemble’ »

19h – Quatrième session : lectures
Amphithéâtre Michelet (entrée par le 46 rue Saint-Jacques)

Nathalie Quintane, « Occupant un temps sourd »
Florence Pazzottu
Jean-Marie Gleize

Jeudi 14 octobre
9h – Cinquième session : figures, lectures
Présidence de séance : Christelle Reggiani

Nathalie Barberger (Université Lumière Lyon 2) : « Un nuage donc, plutôt que l’azur »

Lionel Cuillé (Washington University, in St Louis, USA) : « Un modèle de figuration poétique : la toupie »

10h30 Pause

11h00 Catherine Soulier (Université Montpellier 3), « Une lecture. La Grille (2016) / « La grille » (2018) »

Vincent Vivès (Université de Valenciennes), « Sans titre (remarques sur Jean-Marie Gleize) »

12h30 déjeuner

14h00 – Sixième session : après
Antoine Hummel (Marseille) : « ‘Poésie, et après ?’ Gleize, Quintane, Tarkos et la poursuite de la poésie »

Cécile Vergez-Sans (Aix-Marseille Université) : « Jean-Marie Gleize et la revue Nioques : ‘Je deviens.’ »

Jérôme Game (écrivain) : « Filmécrire chez J.-M. G., ou d’un montage non-parallèle »

16h30 / Présentation et projection du film de Marion Naccache « Years ago, I was working on a movie… » (40’)

Le colloque est accompagné de l’exposition dans l’amphithéâtre Pasquier de :
Franck Leibovici, « jean-marie gleize : lieux – carte de conversation », impression sur polyester, 90x120cm, 2009.

Amphithéâtre Pasquier, Campus des Cordeliers, 15 rue de l’École de médecine, Paris 6e
Amphithéâtre Michelet, en Sorbonne, 54 rue Saint-Jacques, Paris 5e (à 19h, le 13 octobre)
Accès libre sur inscription auprès des organisateurs :
écrire à laure.michel@sorbonne-universite.fr ou romainbenini@gmail.com

Programme (PDF):
https://cellf.cnrs.fr/wp-content/uploads/2021/09/Colloque-Gleize_programme.pdf
& https://slowforward.files.wordpress.com/2021/10/colloque-gleize_programme.pdf

https://cellf.cnrs.fr/colloque/jean-marie-gleize/

sassi-link (notilla)

veramente alcuni tweet e post, alcuni jpg congegnati non come meme, sono la versione più recente dei “sassi nel Tevere” di Emilio Villa. in questo senso forse linkarli non dovrebbe essere la prassi. al contrario. andranno smarriti. dovranno finire invisibili.

8 ottobre, ore 17, lessicario spatola: “ecfrasi”, a cura di chiara portesine

[dia•foria, nell’agosto del 2020, ripubblica tutte le raccolte poetiche di Adriano Spatola, sia visive che lineari, in un unico grande volume: OPERA, a cura di Giovanni Fontana e con la collaborazione di dreamBOOK edizioni.

È necessario tornare a parlare di uno degli intellettuali più significativi del secondo Novecento, e prendere seriamente in considerazione una revisione del “canone”.
LESSICARIO SPATOLA nasce sulla scia del primo progetto dedicato ad Adriano Spatola, denominata RIPARTIAMO DA SPATOLA, IN TUTTE LE DIREZIONI (www.facebook.com/versolapoesiatotale), e pone l’accento su alcune parole chiave che descrivono a livello critico l’opera e l’operato dell’autore.

Si potrà assistere all’incontro all’indirizzo facebook.com/versolapoesiatotale/.

[Chiara Portesine sta svolgendo un dottorato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. I suoi principali percorsi di ricerca riguardano il rapporto tra letteratura, arte e fotografia, e l’impatto dei nuovi media sul campo letterario. Si è occupata prevalentemente di Emilio Villa, Corrado Costa, Andrea Zanzotto, Edoardo Sanguineti, Antonio Porta e dell’attività verbo-visiva di Gianfranco Baruchello].

Evento facebook:
facebook.com/events/863706074323152

Per ordinare il volume OPERA di Adriano Spatola scrivete a:
info @ diaforia.org
info @ dreambookedizioni.it
www.diaforia.org
www.dreambookedizioni.it

una scheda sulla poesia concreta [framm.] / clementina greco. 2019

“La poesia concreta è un fenomeno di difficile datazione e categorizzazione a causa della sua natura proteiforme. Ad ogni modo, è possibile rinvenirne la nascita nel 1943 con la pubblicazione di Tipogrammi per Marinetti e di Parole per la guerra di Carlo Belloli, il quale agisce come precursore e diffusore di una poesia che egli chiama visuale, contrassegnata dalla semantizzazione del carattere tipografico, dello spazio bianco e della materia del supporto. I contatti di Belloli con Emilio Villa e quelli di quest’ultimo con Waldemar Cordeiro, esponente del Grupo Ruptura di San Paolo, esporteranno i principi della poesia concreta in Brasile dove, nel 1952, viene fondato il Grupo Noigandres da Augusto de Campos, Haroldo de Campos e Décio Pignatari. L’anno seguente, Eugen Gomringer, Marcel Wyss e Dieter Rot fondano a Berna la rivista «Spirale» (1953-1964), dove trovano spazio numerose poesie concrete, per esempio di Helmut Heissenbüttel, di Ernst Jandl e di Claus Bremer. Risale al 1956 l’Esposizione Nazionale di Arte Concreta presso il Museo di Arte Moderna di San Paolo a cui partecipa, tra gli altri, lo stesso Gomringer. Il gruppo brasiliano si organizza programmaticamente e giunge a redigere, nel 1958, un Piano pilota per la poesia concreta, in cui vengono esposti i principi fondamentali del movimento, tra i quali la creazione della poesia come una struttura; l’eliminazione dell’io poetico per la ricerca dell’oggettività; l’esclusione di procedure casuali e ornamentali; l’identificazione della poesia come un oggetto a sé stante che comunichi il suo contenuto-struttura e non il suo contenuto-messaggio. E’ in questi anni che Gomringer entra in contatto con Franz Mon e Max Bense, i quali daranno linfa alla poesia concreta europea sia dal punto di vista pratico che da quello teorico. Bense, oltre a scrivere i quattro volumi di Aesthetica (1954-1960), fonda la rivista «Rot» (Stoccarda, 1960-1997) che rappresenta un importante terreno di dibattito tra poeti concreti di tutto il mondo come Dieter Rot, Ian Hamilton, Pierre Garnier, Emmett Williams, Gerhard Rühm, i Noigandres e, ovviamente, Belloli […]”.

Clementina Greco

Il testo continua qui: culturedeldissenso.com/poesia-concreta/

https://www.culturedeldissenso.com/poesia-concreta/