L’ordine del discorso critico che a volte si sente fare su Carlo Bordini sembra avere una — del resto non illogica — natura nomenclativa volentieri legata a categorie o criteri che precisamente alcune scritture contemporanee già in circolo da 30 anni (e proprio la stessa testualità di Carlo) hanno messo e mettono in crisi o fanno saltare.
Affrontare dunque l’opera di un autore complesso e sottile come Bordini attraverso quelle categorie rischia di sembrare, più che stallo ermeneutico, anacronismo; una magari non intenzionale mancanza di mira. Il bersaglio è altro e altrove.
Cercheròdi dimostrarlo (in poche pagine) con un saggio in uscita nei prossimi mesi.
«in questi film di notte / si vede come se fosse giorno.»
Corrado Costa Poesie edite e inedite (1947-1991) Opere poetiche II a cura di Chiara Portesine Argolibri
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Dopo anni di attesa, grazie al lavoro di ricerca della studiosa Chiara Portesine (curatrice del volume) e al prezioso lavoro di archivio e catalogazione della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, l’opera in versi di Corrado Costa viene raccolta e pubblicata, per la prima volta, in Poesie edite e inedite (1947-1991) dalla casa editrice Argolibri di Ancona, pubblicazione che ricade proprio nel trentennale della scomparsa del noto poeta e artista; il volume, di quasi cinquecento pagine, inserito in un più ampio progetto di pubblicazione dell’opera omnia dell’autore, accoglie tutte le poesie edite in volume, dallo Pseudobaudelaire (1964), esordio poetico di più ampia fattezza civile, passando al manuale erotico (così lo presentava Adriano Spatola) e parasurrealista di Le nostre posizioni (1972), sino alla magia filmica della parola poetica di The complete films (1983) (“preferirei essere inserito nella categoria cinema, e non in quella poesia”, soleva dire lo stesso Costa), quelle sparsamente distribuite in rivista dagli anni ’40 agli anni ’90, e una corposa, preziosissima, sezione di inediti, tra cui le brevi raccolte Pseudo-pseudobaudelaire, Tutto il cinema di Corrado Costa. Poemi in bianco e nero e poesie a colori , e la riproduzione fotografica della splendida “poesia-collage” Data una superficie d’acqua. Nell’appendice sono inoltre presenti molti interventi critici, oltre all’introduzione firmata da Aldo Tagliaferri, che ha sempre accompagnato negli anni l’operato di Costa (anche in viaggi inimmaginabili, come quello nella Libia di Gheddafi, citato nel testo), tra cui gli scritti di Milli Graffi, Marco Giovenale, Gian Luca Picconi, un ricordo di Paul Vangelisti, traduttore dell’opera del poeta in lingua inglese, la nota di Giulia Niccolai, che, con Adriano Spatola e lo stesso Costa, diede vita ad una delle più incredibili fucine artistiche e culturali del secondo novecento italiano, proprio presso la casa-officina di Mulino di Bazzano, mentre un ritratto in versi del poeta, riportato in quarta di copertina, è dovuto al compianto Nanni Balestrini, amico e sodale di tante iniziative, opere a quattro mani e due voci, e di memorabili scorribande poetiche.
I Dein erstes Schachbuch, Ibsens Briefe, nimms hin, wenn du kannst, da, nimm schon oder willst du lieber die Blattkehrer von deiner Wiese treiben und Ibsens Ziegen darauf, gleich weiß, gleich glänzend? Es gibt Ziegen und es gibt Ibsens Ziegen, es gibt den Himmel und es gibt eine spanische Eröffnung. Hör gut hin, Kleiner, es gibt Weißblech, sagen sie, es gibt die Welt, prüfe, ob sie nicht lügen.
I
Il tuo primo libro di scacchi,
le lettere di Ibsen,
accettalo
se puoi,
forza, prendilo
oppure preferisci
cacciar via dal tuo prato
gli spazzafogli
e insieme a loro
le capre di Ibsen,
altrettanto bianche, altrettanto splendide?
Ci sono le capre e ci sono le capre di Ibsen,
c’è il cielo e c’è un’apertura
spagnola.
Ascolta bene, piccolo,
ci sono gamelle bianche, dicono,
c’è il mondo,
verifica che non mentano. Continua a leggere→
quando? sabato 29, un po’ prima delle 16, penso.
al Brancaleone, Roma, via Levanna 11.
come mai ne parlo? credo si tratti del primo reading in presenza dopo quasi un anno e mezzo.
vediamo. Continua a leggere→
n.b.: l’entrata al Brancaleone è con tessera Arci: l’iscrizione si può fare all’entrata oppure anche in anticipo sul sito del c. s. stesso.
Per chi non potrà essere presente agli eventi e alla premiazione del testo vincitore del Premio Massimo Ferretti, che si terrà a Roma dal 28 al 30 maggio, ecco i link per seguire tutto online:
O curvi dimandanti che nobilmente & attempatamente salendo l’escalina chiedete a me conto di Perec e Ponge (voi per vent’anni imperíti nel pronunziare il nome di questo, e schivando quello), vi fia noto che non nella sola petrarcaica scuola esiste la traditio.
Oltre a militare, a Sparta anco si procrea.
Lo disse il Cristo medesimo: “non di solo Sereni vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce da radio e tv e google, cioè dall’uomo istesso”. E anche disse: “non sono venuto a portare il poetare, ma la spada, zac”. (San Giovanni scrive “ZAC” maiuscolo, mi pare).
Uscite dagli anni Trenta del Novecento, o nobili. Ma anche dal 1525, sì parva lince omai Bembo cantante pare, agli occhi smagati dei ventenni del secolo ventuno, venturo già arrivato.
Poi ci sarebbe il discorso dell’ironia, del gioco, del “linguaggio e opposizione” di cui NB ha scritto cose che vi furon lette al desco quando ancora bagnavate le fascioline.
Mai però vorrei vi gittasse in panico l’elenco. Lo interrompo.