Archivi categoria: Resistenza
guy debord: appunti preliminari
Sandro Ricaldone
GUY DEBORD
Appunti preliminari
Ortica editrice, 2021
Questi Appunti riguardano le lotte degli anni Sessanta e Settanta in Francia e in Italia, la Fronda, il cinema o la corruzione del linguaggio. Appunti che permettono di conoscere in modo più profondo il pensiero di Debord che, durante la seconda metà del secolo scorso, condusse un’incessante “guerra del tempo” dentro e contro la propria epoca, considerata come una glaciazione “spettacolare-mercantile” della storia. In questi inediti Appunti lo vediamo via via progettare e mettere a fuoco alcune delle proprie mosse teoriche, iperpolitiche, cinematografiche, linguistiche, autobiografiche, in particolare relative alla conduzione dell’Internazionale Situazionista, alla memoria storica del recente movimento delle occupazioni del maggio francese del 1968 come a quella della Fronda antiassolutistica del Diciassettesimo secolo, alla preparazione dei suoi lungometraggi cinematografici, alla progettazione di un dizionario critico della distruzione contemporanea del linguaggio comune, fino alla stesura di un resoconto della propria vita che per il fondo come per la forma di “confessione cinica” vessi e demoralizzi le autorità contemporanee. Questi Appunti incoraggiano un’ulteriore riflessione sull’evoluzione delle società contemporanee e sui mezzi per arrestarne il disastroso corso.
più libri più liberi e la più che ragionevole obiezione dei librai
è necessario che i lettori siano coscienti del danno che la fiera romana dell’editoria, ad inizio dicembre, crea alle librerie e alle loro speranze di lavoro per un periodo che copre circa il 30% delle entrate annuali! sarebbe sufficiente anticiparla di un mese, ma da anni gli ideatori si rifiutano di spostarla. si dimenticano dove i loro libri sono visibili per tutti gli altri mesi dell’anno? l’indifferenza con cui noi librai veniamo trattati dalla filiera è disgustosa. speriamo che anche i lettori prendano coscienza di tale indifferenza e prendano posizione solidale con la rivolta di noi librai.
Catia Gabrielli / Libreria Fahrenheit (Roma)
https://facebook.com/story.php?story_fbid=2696650620641819&id=100008907226986
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rassegna:
Ilaria Milana (Presidente dell’Associazione Librai Italiani)
https://twitter.com/Ilamila3/status/1379834225055125505
Comunicato ALI:
facebook.com/photo?fbid=10226854262682873&set=a.10200107914080874
La Stampa
Giuseppe Culicchia https://www.lastampa.it/cultura/2021/11/23/news/la-rivolta-dei-librai-romani-contro-piu-libri-piu-liberi-1.40953703
Estratto:
Il comunicato dell’ALI (Associazione Librai Italiani): «Dopo anni che chiedono all’organizzazione della fiera di cambiare le date e non farla nel mese di dicembre, quest’anno i librai romani hanno deciso di non rendersi complici di una manifestazione che, tenendosi nel periodo natalizio, indebolisce la già precaria situazione economica delle librerie»
Artribune
Desirée Maida https://www.artribune.com/editoria/2021/11/roma-fiera-piu-libri-piu-liberi-reazione-librai/
RomaToday
Ylenia Sina https://www.romatoday.it/politica/fiera-editoria-roma-4-8-dicembre-2021.html
Estratto:
Prima di tutto, direi che Roma è l’unica città europea dove si tiene una fiera-mercato editoriale in pieno dicembre. Che cosa ha questo mese in particolare? A ridosso delle festività natalizie i librai realizzano il 30 per cento del loro fatturato annuo, mentre la vendita diretta dei libri in fiera da parte degli editori finisce per erodere gran parte di questo fatturato (Ilaria Milana)
RomaMetropolitanMagazine
Francesca Picano https://roma.metropolitanmagazine.it/i-librai-protestano-e-non-parteciperanno-allevento-piu-libri-piu-liberi/
AdgInforma
Andrea Tirone https://www.adginforma.it/i-librai-romani-boicottano-piu-libri-piu-liberi-la-fiera-a-natale-ci-danneggia/
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Parlare con i muri:
facebook.com/LibrerieDiRoma/posts/3083111248631278
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appello all’europa contro la criminalizzazione delle ong palestinesi
Appello a Bruxelles contro la criminalizzazione delle Ong palestinesi
Decine di organizzazioni e sindacati hanno inviato un appello a Josef Borrell, Alto Rappresentante della politica estera dell’Unione Europea contro la messa fuorilegge di alcune Ong palestinesi da parte da Israele.
Qui di seguito il testo dell’appello e le organizzazioni che l’hanno sottoscritto.
Gentile Alto Rappresentante,
Come organizzazioni della società civile europea, vorremmo allertarla sulla gravissima situazione creata dalla criminalizzazione da parte Stato di Israele contro sei delle più importanti e riconosciute organizzazioni palestinesi per i diritti umani:
● Addameer Prisoner Support and Human Rights Association,
● Al Haq – Legge al servizio degli uomini,
● Bisan Centro di Ricerca e Sviluppo,
● Defense for Children International – Palestina,
● l’Unione dei Comitati del Lavoro Agricolo
● Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi
Dopo la loro classificazione come “terroristi” il 22 ottobre, e con la successiva ordinanza militare di interdizione del 7 novembre, sono in grave pericolo: i loro locali possono essere invasi o chiusi, le loro attrezzature confiscate, i loro dirigenti e personale arrestati ed il loro finanziamento potrebbe essere in pericolo. I servizi di protezione che forniscono alla popolazione palestinese, così come la loro capacità di informare gli organismi internazionali sulle violazioni dei diritti umani in Palestina, sono messi a repentaglio da questa decisione. L’Unione europea deve restare fedele ai propri valori e deve proteggerle.
La dichiarazione del portavoce di EEAS del 22 ottobre, non era commisurata alla gravità di queste minacce. Affermando di “prendere sul serio” le affermazioni delle autorità israeliane e chiedendo loro “chiarimenti”, essa dà peso ad accuse contro partners che l’Unione Europea conosce perfettamente da anni, e legittima l’idea che lo Stato di Israele avrebbe un motivo legittimo per porre questa questione.
Questo è doppiamente errato: in primo luogo perché queste organizzazioni sono soggette alla legge palestinese e lo Stato di Israele non ha alcun diritto di interferire nei loro affari, e in secondo luogo perché i leader israeliani che le accusano sono gli stessi che potrebbero essere implicati nei procedimenti della Corte Penale Internazionale, che a loro volta potrebbero essere basati sulle informazioni e sui fascicoli di indagine forniti da queste ONG.
Le chiediamo quindi prima di tutto una dichiarazione pubblica molto più chiara su questo tema. In particolare, le chiediamo di:
● respingere chiaramente le accuse israeliane e mettere in dubbio la loro legittimità,;
● rinnovare pubblicamente la Sua fiducia in queste organizzazioni per i diritti umani, che stanno svolgendo un lavoro straordinario ed indispensabile sul campo;
● chiedere formalmente al governo israeliano di annullare le sue decisioni di designarle come terroriste e successivamente metterle al bando;
● informare tutti i donatori e gli intermediari finanziari della ricusazione delle decisioni prese dallo Stato di Israele e della vostra fiducia nelle ONG in questione;
● ricevere ufficialmente, al Suo livello, i leader di queste ONG e assicurare loro il Suo pieno sostegno,
● sostenere pubblicamente e finanziariamente l’azione della Corte Penale Internazionale, compreso il caso della Palestina.
Al di là di questa indispensabile presa di posizione, è necessario agire.
Il primo ed immediato atto che puo’ compiere, insieme alla Commissione europea di cui è Vicepresidente, riguarda l’accordo per includere Israele nel programma di ricerca e sviluppo di Horizon Europe. Mentre si può immaginare che anche il semplice rispetto delle linee guida del luglio 2013 non sia stato approvato da Israele in buona fede, la Commissione probabilmente ha voluto compiere un “gesto positivo” nei confronti di Israele dichiarando il 18 ottobre la conclusione dei negoziati.
Conosciamo gli eventi successivi: quattro giorni dopo, lo Stato di Israele ha lanciato l’offensiva più grave della storia contro le organizzazioni palestinesi per i diritti umani. E pochi giorni dopo, il 30 ottobre, l’ambasciatore israeliano ha stracciato il rapporto del Comitato per i diritti umani dell’ONU alle Nazioni Unite.
In tale contesto, la firma di questo accordo, prevista per il 9 dicembre, sarebbe una vergogna per l’Europa.
Le chiediamo, signor Alto Rappresentante, di adottare le misure necessarie per sospendere la firma di questo accordo. Questa è una semplice misura di decenza.
Oltre a ciò, se lo Stato di Israele persiste nella sua posizione, dovranno essere prese misure più vincolanti.
- • European Coordination of Committees and Association for Palestine (ECCP) – Europe
- Fédération Internationale pour les droits humains – FIDH
- Trócaire – Ireland
- Sinn Féin – political party – Ireland
- Europe Ecologie Les Verts – political party – France
- Confédération générale du travail (CGT) – trade union – France
- FIOM-CGIL – trade union – Italy
- Irish Congress of Trade Unions – trade union confederation – Ireland
- Unite the Union, Ireland Region – trade union – Ireland
- UNISON Northern Ireland – trade union – Ireland
- People Before Profit – political party – Ireland
- Parti Communiste Français (PCF) – political party – France
- Parti de Gauche – political party – France
- Ensemble! – political party – France
- BIJ1 (Political party) – Netherlands
- Mouvement des Jeunes Communistes de France – political party France
- Confédération Paysanne – trade union – France
- Fórsa SENO Branch – trade union – Ireland
- Belfast and District Trades Union Council – trade union – Ireland
- Ireland-Palestine Solidarity Campaign – Ireland
- Trade Union Friends of Palestine – Ireland
- MOC – Movement of Christian Workers – trade union – Belgium
- Union syndicale Solidaires – trade union – France
- Craigavon Council of Trade Unions – trade union – Ireland
- Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS) – MENA
- European Coordination Via Campesina – Europe
- European Trade Union Network for Justice in Palestine – Europe
- Sadaka – The Ireland Palestine Alliance – Ireland
- Ligue des droits de l’Homme (LDH) – France
- Suomen Rauhanpuolustajat – Finnish Peace Committee
- Defence for Children International – Switzerland
- Defence for Children International – Belgium
- Students for Justice in Palestine Dublin City University – Ireland
- Fédération Syndicale Unitaire (FSU) – France
- MRAP – France
- The Rights Forum – Netherlands
- Jewish Voice for Just Peace Ireland – Ireland
- Centre for Global Education – Ireland
- Cairde Palestine Belfast – Ireland
- Gaza Action Ireland – Ireland
- Academics for Palestine – Ireland
- MENA GROUP/Rete in difesa di (diritti umani e chi li difende) – Italy
- Association France Palestine Solidarité (AFPS) – France
- Union des Progressistes Juifs de Belgique (UPJB) – Belgium
- Association des Universitaires pour le Respect du Droit International en Palestine (AURDIP) – France
- British Committee for the Universities of Palestine – UK
- Plateforme des ONGs Françaises pour la Palestine – France
- Women’s International League for Peace and Freedom, Finland
- Humanitas-Centre for global learning and cooperation – Slovenia
- Association Belgo-Palestinienne – Belgium
- France Palestine Mental Health Network – France
- Viva Salud – Belgium
- Union Juive Française pour la Paix – France
- ICAHD Finland – Finland
- Deutscher Koordinationskreis Palastina Israel (KOPI) – Germany
- European Legal Support Center – Netherlands
- Comite Pour Une Paix Juste Au Proche Orient – Luxembourg
- Cultura è libertà, una campagna per la Palestina – Italy
- AssopacePalestina – Italy
- DocP – BDS Nederland – Netherlands
- Nederlands Palestina Komitee – Netherlands
- Buendnis fuer Gerechtigkeit zwischen Israelis und Palaestinensern e.V. BIP – Germany
- BDS Berlin- Germany
- Finnish-Arab Friendship Society – Finland
- Association pour le jumelage entre les camps de réfugiés palestiniens et les villes françaises (AJPF) – France
- Pand – Performars and Artists for Peace – Finland
- Društvo UP Jesenice – Slovenia
- Belgian Campaign for Academic and Cultural Boycott of Israel (BACBI) – Belgium
- Mouvement de la Paix – France
- Une Autre Voix Juive – France
- Association des Travailleurs Maghrébins de France – France
- Collectif Judéo Arabe et Citoyen pour la Palestine – France
- Fédération des Tunisiens pour une Citoyenneté des deux Rives (FTCR) – France
- Vrede vzw – Belgium
- Dynamo International – Belgium
- Les Femmes en Noir – France
- Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese – Italy
- Rete Antirazzista – Firenze, Italy
- Association France Palestine Solidarité Nîmes, France
- Association “Pour Jérusalem” – France
- Odv Salaam Ragazzi Dell’Olivo Comitato Di Tireste – Italy
- Forum Palestine Citoyenneté – France
- Comité de Vigilance pour une Paix réelle au Proche-Orient – France
- Assopace Palestina Firenze – Italy
- Chrétiens de la Méditerranée – France
- Associazione Cinema e Diritti – Italy
- Associazione di Amicizia Italo-Palestinese NLUS – Italy
- Comitato Pistoiese per la Palestina – Italy
- Donne in nero Italia – Italy
- COSPE – Italy
- CRED – centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia – Italy
- Campagna Ponti e non Muri di Pax Christi Italia – Italy
- Giuristi Democratici – Italy
- CPPI Saint-Denis [ Collectif Paix Palestine Israël] – France
- New Weapons Research Group – Italy
- Women in Black Vienna – Austria
- Slovene Philanthropy – Slovenia
- Not in Our Name – For a Just Peace in the Middle East – Czech Republic
- Collectif Faty Koumba – France
- La Courneuve Palestine – France
- Comité pour le Respect des Libertés et des Droits de l’Homme en Tunisie – France
- BDS Italia – Italy
- Stichting – Groningen-Jabalya – Netherlands
- UK-Palestine Mental Health Network – UK
- Wilpf – Finland
- Ipri-ccp – Italy
- Comunità delle Piagge – Italy
- Aderisco a nome del Comitato varesino per la Palestina – Italy
- Pro Palestina – Italy
- Stradafacendo – Italy

sean bonney: a fragment
[r] _ wolfgang scheppe: “taxonomy of the barricade”
Sandro Ricaldone
WOLFGANG SCHEPPE
Taxonomy of the Barricade
Image Acts of Political Authority in Mai 68
Nero Editions, 2021
An iconographic taxonomy—researched, conceived, and ideated by Wolfgang Scheppe, also author of the book’s final essay—that traces the state and police visual control through almost 500 images from the May 1968 police archives in Paris.
The pictorial order of a regime of surveillance applied during the last wide-ranging insurgence in Europe’s history surfaces from the analysis of this unique visual archive. Following the events happening at the Sorbonne in May 1968, alongside general strikes and nationwide factory occupations, France’s state of emergency becomes apparent through a specific iconography of visual control.
This critical moment in the development of governmental visualization strategies towards a totalitarian god’s perspective on the urban fabric has been researched and documented for the first time, by employing the vast photo archives of the Archives de la Préfecture de police de Paris. Among other characteristic typologies of authoritative monitoring aspects, the events in May ’68 marked the historic beginning of the deployment of helicopter based aerial photography as a means of governmental crowd control in a situation of escalating insurrection. The political will to gain an unobstructed view on any individual motion pattern represented in the project leads to epistemically-new technologies that combine observation with political governance, and the use of force as recently manifested in the agency of drones and face recognition.
In 2019 the project was awarded the FLAT Prize.
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Wolfgang Scheppe lives between Switzerland and Venice, where he has been teaching political philosophy. He is the head of the Arsenale Institute for Politics of Representation in Venice and the author of extensive research works that culminated in many book projects and international exhibitions.
annabella gioia: “l’università delle donne” (donzelli, 2021)
Annabella Gioia
L’università delle donne.
Esperienze di femminismo a Roma (1979-1996)
Collana Saggine, n. 359
pp. XXVIII-140, con un ottavino in b/n fuori testo
«Quella dell’Università delle donne è una storia ancora poco raccontata, capace di restituirci la creatività e l’intelligenza di tante donne d’idee. Un progetto ambizioso, nato dal desiderio di esplorare la cultura alla ricerca di un sapere ricostruito dalla genialità e dall’originalità dello sguardo femminile».
Alla fine degli anni Settanta, dopo un periodo intenso di lotte e di elaborazioni teoriche, sembrava perdere vigore la sfida politica del femminismo, e di difficile realizzazione l’equilibrio tra trasformare se stesse e modificare la realtà esterna. Si delinearono così risposte diverse: da un lato l’approfondimento della ricerca teorica sulla «differenza sessuale», dall’altro l’impegno nella cultura, nel ripensamento dei saperi, mantenendo sempre al centro la pratica femminista. Si moltiplicarono allora le «istituzioni» di donne: centri di documentazione e di studio, librerie, riviste, università delle donne, women’s studies. Nella nuova «geografia» del femminismo italiano che si stava delineando, una delle esperienze più interessanti fu quella del Centro culturale Virginia Woolf di Roma, che non proponeva una critica radicale alla cultura ma intendeva «ripensarla» attraverso lo sguardo femminista e cambiare segno alla produzione intellettuale. Annabella Gioia in questo libro ripercorre le vicende di quella stagione, sottolineandone gli aspetti più innovativi, ma anche le problematiche. Il Virginia Woolf divenne un luogo fervido di studi e ricerche, nonché di incontri e dibattiti che attirarono da tutto il mondo le personalità di punta del femminismo di quegli anni: da Luce Irigaray a Christa Wolf. È qui che prese forma quella che sembrava un’utopia: da un’idea di Michi Staderini, nacque l’Università delle donne, fondata da dieci femministe determinate a offrire a tutte le donne la possibilità di dare campo libero ai propri interessi conoscitivi e trovare forza e riconoscimento reciproco. Uno spazio fisico in cui vivere insieme, discutere e «riattraversare» quella cultura che le aveva escluse, partendo dalla consapevolezza che all’origine di quella esclusione c’era una divisione dei linguaggi e delle discipline da superare: da qui l’ambizione di ricostruire un sapere complessivo senza escluderne l’esperienza, da qui il sogno di praticare una «mescolanza» di saperi. L’Università come luogo di donne e di libri, ma prima di tutto un luogo di esperienza. Fu una storia lunga diciassette anni, intensa, ricca di elaborazioni e di iniziative originali. Una storia unica che, proprio perché profondamente eterogenea e alimentata dal confronto, fu percorsa da contrasti e dissidi ma si offre anche come un’eredità vitale e feconda per le generazioni future.
“gaza”, di garry keane e andrew mcconnell: film in streaming (gratuitamente) dal 5 al 7 novembre
È difficile immaginare che qualcuno viva una vita normale nella Striscia di Gaza: questo documentario irlandese è un meraviglioso ritratto di chi abita in quel luogo, gente comune che vive una vita piena nonostante le macerie causate dal perenne conflitto.
Prenota subito il tuo biglietto gratuito
https://bit.ly/IFF-Gaza
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https://www.facebook.com/irishfilmfesta/posts/1947555882081125
“taxonomy of the barricade” / wolfgang scheppe (nero ed.)
Parigi, maggio 1968. La città insorge. Studenti e operai bloccano le vie e ostruiscono il passaggio alle forze dell’ordine, mettendo in crisi il progetto haussmaniano di città militarizzata, concentrazionale. Sampietrini, sedie, biciclette, cassoni dell’immondizia, spranghe, automobili, insegne: i manifestanti seppero utilizzare di tutto per ridisegnare l’architettura cittadina a proprio vantaggio, in vista degli scontri con la polizia.

TAXONOMY OF THE BARRICADE by Wolfgang Scheppe is out now
An iconographic taxonomy—researched, conceived, and ideated by Wolfgang Scheppe, also author of the book’s final essay—that traces the state and police visual control through almost 500 images from the May 1968 police archives in Paris.
The pictorial order of a regime of surveillance applied during the last wide-ranging insurgence in Europe’s history surfaces from the analysis of this unique visual archive. Following the events happening at the Sorbonne in May 1968, alongside general strikes and nationwide factory occupations, France’s state of emergency becomes apparent through a specific iconography of visual control.
This critical moment in the development of governmental visualization strategies towards a totalitarian god’s perspective on the urban fabric has been researched and documented for the first time, by employing the vast photo archives of the Archives de la Préfecture de police de Paris. Among other characteristic typologies of authoritative monitoring aspects, the events in May ’68 marked the historic beginning of the deployment of helicopter based aerial photography as a means of governmental crowd control in a situation of escalating insurrection.
Check it out : https://www.neroeditions.com/product/taxonomy-of-the-barricade-image-acts-of-political-authority-in-may-1968/
martedì 26 su radio onda rossa dalle 14
https://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/tuttascenateatro/2021/10/giotto-studio-tragedia-martedi-26
GiOtto + altri materiali di martedì 26 ottobre
su Radio Onda Rossa