

Giustina Prestento, Trasposizione grafica durante l’ascolto della ‘prima’ di PROMETEO di Luigi Nono, Venezia, 25 settembre 1984, cm 30 x 21 (Collezione Gianni e Giuseppe Garrera)
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Giustina Prestento, Trasposizione grafica durante l’ascolto della ‘prima’ di PROMETEO di Luigi Nono, Venezia, 25 settembre 1984, cm 30 x 21 (Collezione Gianni e Giuseppe Garrera)
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A Roma, il 5 settembre 2019, alle ore 12:00,
nel contesto dei due giorni del festival Poetas en diálogo
(La Sapienza, nuove sedi, 5-6 settembre 2019)
leggerò – in italiano – miei testi dall’inedito Oggettistica
…
e con me leggerà sue poesie Raúl Vallejo
Presenta: Rosa Jijón
(Instituto Italo Latino-Americano – IILA)
L’appuntamento è nell’aula magna dell’Edificio Marco Polo
facebook.com/events/656488384858205/
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Qui il pdf del programma completo del festival:
https://slowforward.files.wordpress.com/2019/08/programma_poeti-in-dialogo.pdf
facebook.com/events/2405614693098482/
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A Roma, presso la Casa delle traduzioni (via degli Avignonesi 32)
Govedì 22 maggio ,ore 17:30 – 19:00
Intervengono Silvia Bre e Moira Egan.
Passando in rassegna il rapido catalogo di traduzioni poetiche raccolto in Caos, pendole, cocomeri – 40 anni di collaborazioni (Edizioni l’Obliquo, Brescia, 2013), si spazierà dai pentametri giambici nascosti tra i versi liberi di Walt Whitman alle Doppie Esposizioni di Greg Williamson e alle metafore esperienziali di Moira Egan, passando per i valzer di Rothke, le galoppate di Wilbur, le rime interne di Merrill, le “poesie costrette” di Snodgrass, le progressioni armoniche di Ashbery, i doppi pentametri di CK Williams, senza trascurare sonetti, sestine, villanelle.
Damiano Abeni nato a Brescia nel 1956, è epidemiologo e conduce una intensa attività di ricerca clinica, riassunta in più di 150 articoli scientifici apparsi su riviste scientifiche internazionali. Traduce poesia americana dal 1973, quando vinse una borsa di studio che gli ha permesso di studiare un anno in Arizona. -> http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW646226&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode
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da http://www.lerotte.net/index.php?id_article=325&PHPSESSID=a0487d4f368a8dc629cacf6d701aeaac
Si compie il ciclo di pubblicazioni nate dall’impulso del progetto europeo “Europe as a Space of Translation” (EST, EACEA 2007-2013) : dopo
e
La resistenza dell’Antico, a cura di Maria Arpaia, “Semicerchio. Rivista di poesia Comparata”, XLVII 2013
e
Homelands in Translation, a cura di Stefania De Lucia e Gabriella Sgambati (Cività del Mediterraneo, 23-24, 2013)
arriva in libreria
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continua qui: http://www.leparoleelecose.it/?p=11050
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Da trenta-quarant’anni alcuni editori (la maggioranza, e i – sedicenti – ‘maggiori’) non traducono. Anche molti moltissimi siti, recentemente, più o meno. Voglio dire: non traducono le cose ‘giuste’. Cose che volendo sono lì, in qualsiasi piccola (spesso anche grande) libreria di Londra o Chicago o New York o Parigi o Los Angeles. Arriva l’editore italiano, fa un giro tra i reparti, entra in quello di poesia, e puntualmente esce con i titoli sbagliati, o con qualche bel romanzone da tradurre.
Cioè: non sanno e non possono o non vogliono sapere quello che si fa fuori dalla lingua italiana. A loro non interessa quello che sarà (da noi) storicizzabile; e che è già storicizzato e studiato, altrove.
Così, la gente si è attrezzata da sé, da uno o due decenni; anzi da prima, attraverso parecchie riviste. (Ripescherei esempi, riportabili, volendo, ai tempi della facoltà di Lingue e letterature straniere, Villa Mirafiori, seconda metà degli anni ’80).
No news.
La gente non è scema, e se c’è una crisi della lettura è anche perché gli scaffali delle librerie generaliste sono come sono. Quelli di poesia, per esempio. I lettori forti e meno forti sanno ormai da tempo che devono starne alla larga, e che in linea di massima perderebbero tempo a compulsarli.
Dunque – dicevo – da parecchio i lettori Continua a leggere