Archivi tag: Amelia Rosselli

domani, 10 maggio, prima lezione @ centroscritture: amelia rosselli, “variazioni belliche”

Amelia Rosselli, Variazioni belliche

Domani, lunedì 10 maggio, ore 18, con Variazioni belliche di Amelia Rosselli prende il via un ciclo di lezioni per scoprire e ripercorrere la poesia contemporanea attraverso sei libri esemplari, che hanno esplorato, con idee e stili diversi, le possibilità della scrittura poetica.
Iscrizioni ancora aperte.

https://www.centroscritture.it/corsi

amelia rosselli: “della ricerca”

[Rosselli:] Certo, c’è Majakovskij e c’è Pasternak. V’è il poeta della saggezza e il poeta della ricerca, v’è il poeta della scoperta, quello del rinnovamento, quello dell’innovamento…

[Petrignani:] E tu?

[Rosselli:] Della ricerca. E quando non c’è qualcosa di assolutamente nuovo da dire, il poeta della ricerca non scrive.

Amelia Rosselli, Non mi chiedete troppo. Mi sono perduta in un bosco, intervista a cura di Sandra Petrignani, in “Il Messaggero”, 23 giugno 1978 (ora in A.R., Una scrittura plurale. Saggi e interventi critici, A cura di Francesca Caputo, Interlinea, Novara 2004, p. 290).

due letture su alfaville / associazione alfabeta. corrado costa e amelia rosselli

Lettura e veloce commento di un testo dai Complete Films di Corrado Costa (1983). All’interno dello spazio “Poeti leggono poeti” di Alfaville – Associazione Alfabeta:

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Lettura di un testo dalle Prime prose italiane di Amelia Rosselli (1954). All’interno dello spazio “Poeti leggono poeti” di Alfaville – Associazione Alfabeta:

10 novembre, ore 19:30, pietre d’inciampo. testi di amelia rosselli

martedì 10 novembre alle ore 19:30

la seconda parte di

Pietre d’inciampo. La poesia contemporanea di fronte ai disturbi linguistici e dell’apprendimento.

Anna Rita Chierici legge Amelia Rosselli

Interventi di Fiammetta Cirilli, Marco Giovenale e Pier Giorgio Solvi

all’indirizzo
meet.google.com/qfi-pbrb-yan
a cura di Cetta Petrollo Pagliarani

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/370785880833771

 

 

[r] _ poesia e ‘oggetto estetico’

Forse non lo riscriverei così, o non parola per parola, ma insomma rivedendo questo articolo del 2005 trovo che ha forse qualche numero per risultare ancora utile. Era uscito su “YIP” nel 2003 e poi in Italianistica On Line (26 maggio 2005): http://www.italianisticaonline.it/2005/poesia-e-oggetto-estetico/

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Quando nel testo poetico entrano, a fare struttura, inaggirabili, flussi di cifre, cartine, calchi paleografici, oggetti, video, voci, e ancora differenti elementi “estranei”; e se questo accade nell’arco non di pochi anni, ma per decenni ricodificandosi – regola o eccezione – in autori distantissimi tra loro; allora metro e ritmo, come sintassi e spezzatura, possono e forse devono sentirsi chiamati a un lavoro di ridefinizione e discussione, e di confronto anche mediato – ma inevitabile – con le arti. Questo lavoro, per il secondo Novecento, non è forse neppure agli inizi.

Se la pagina 11 del Conte di Kevenhüller è la riproduzione anastatica di un avviso settecentesco; se le opere di Zanzotto sono costellate di disegni, frecce, abrasioni; se quasi l’intero lavoro di Emilio Villa è uno stemma di sconfinamenti e sovrascritture reciproche fra le arti; se – oggi – un “riporto” epigrafico conclude il poemetto Spostamento, di Giovanna Frene; (per tacere – ma perché tacere? – di decenni di poesia concreta, o delle esperienze di riviste come «Testuale» e «Anterem»); può essere ancora pensata – e come? – una diversa mappa della metrica del secolo ormai concluso? E poi: della sola metrica?

In verità molti parametri sono inadatti a toccare e descrivere cento anni di letteratura segnati già dal principio dai gesti di Tzara, o dalla voracità inclusiva e anarchica dei Cantos. Le opere-mondo sono così, funzionano così. Continua a leggere

due aree. post generale, poi personale

1. In sintesi estrema

“Nuovi Argomenti” nasce nel 1953. “Il verri” nel 1956. È del 1957 la polemica aspra fra Pasolini e Sanguineti su sperimentalismo e neosperimentalismo, che si consuma tra le pagine di un paio di numeri della rivista “Officina”.

Da allora e fino a oggi, dunque da quasi 70 anni, la letteratura italiana è spezzata in due.

Dopo qualche circoscritta fortuna einaudiana e feltrinelliana, l’editoria ‘maggiore’ (oggi, meglio: ‘a grande distribuzione’, o forse ‘generalista’) sarà costantemente collocata, o in misura maggioritaria collocabile, nell’area Mondadori Pasolini Sereni eccetera. Scelta fatta. Per una forma sempre ‘rassicurante’.

Sponda – soprattutto dagli anni Ottanta – per la nuova lirica, visceralmente avversa alla sperimentazione, negatrice di tutto quello che succede nel versante della ricerca letteraria, specie se avanzata (e sotto qualsiasi egida, fosse pure universitaria, o artistica, in legame o no con istituzioni come il MoMA o il Centre Pompidou, per dire).

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il trattino, la notazione, amelia rosselli, la musica testuale: un intervento di giuseppe garrera (alla libreria simon tanner)

In occasione dell’incontro “Il trattino e la poesia in Emily Dickinson, Antonia Pozzi, Marina Cvetaeva”, presso la libreria Simon Tanner, il 30 gennaio 2020, ecco la registrazione dell’intervento introduttivo di Giuseppe Garrera:

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