poi non lo so, sarà stato il gelato, vista la stagione, o che erano finite le pillole, delle 24 ore, saranno state le 24 ore, o il vuoto allo stomaco, il jet lag, o la vegetazione, più probabilmente sarà stata la salita, poi la scalinata, o al contrario, quando poi scendendo, quando o dove, non è stato chiaro, lo scantinato, e risalendo al tetto, il senso di vuoto ai gomiti cioè stare senza balaustra, o sarà stato lo stomaco, il mal di piedi, il sudore asciugato addosso, nel vento su, freddo e più del previsto, altrimenti può essere stato lo scompenso politico, il giardino, magari le troppe creme, le paste, le uova, l’inquinamento, l’ortica, il pesce passato di data, un’occorrenza statistica, un qualcosa che cadeva, una decisione delle cellule, girare in cerchio troppo a lungo, l’azione prolungata del farmaco, somatizzare una faccia, l’ennesimo film in cui inquadrano i minacciati, un colpo di frusta da fermi, cetacei coi loro ultrasuoni, la cia, l’altezza sopra il livello del mare, il mal di mare, un’eccessiva confidenza, una coincidenza, l’artrosi uno sforzo, un ragno nascosto, bianco, l’aspirina, la polpa di granchio, il caldo, il sole, le tasse, il bagno dopo mangiato, un movimento fatto male, non lo so
Sul numero 325 de “l’immaginazione” (Manni Editori), ora in distribuzione, è possibile leggere una recensione ampia di Stefano Ghidinelli a Prosa in prosa (Tic Edizioni, 2020) e – nella rubrica ‘gammmatica’ – alcune mie prose brevi.
Qui l’indice dell’intero fascicolo (che può essere acquistato dall’editore sia in formato cartaceo che digitale):
In copertina Adriano Spatola, Z-SEGNOPOESIA
Poesia
Alberto Bertoni, Poesie
Lorenzo Morandotti, L’amore terrestre
Giovanni Angelini, Poesie
Noterelle di lettura di Anna Grazia D’Oria
“il verri”, Anna Malerba, Angelo Andreotti, Marco Furia, Pino Mongiello
Prosa
Bruno Gambarotta, La città degli uomini spaiati
Marco Ferri, Le cose non sono più come prima
Chiara Pazzaglia, Quasi sorelle
Alberto Valentini, La donna trasparente
Le altre letterature
Dmitrij Legeza, Poesie. Traduzione e nota di Paolo Galvagni
Per ricordare
Bianca Battilocchi, Adriano Spatola. “Il gioco è l’unica speranza della poesia”
Per un libro Su Prosa in prosa (Stefano Ghidinelli)
Su Renato Minore, O caro pensiero (Simone Gambacorta, Giulia Vantaggiato)
Fra inediti e rari
Ada Negri, Parole a mia figlia
Il dinosauro di Piero Dorfles
Pollice recto/pollice verso di Renato Barilli Caminito, degna di un terzo posto allo Strega
Falqui, una boccata d’aria fresca
Questo numero 323 si apre con un ricordo dedicato a Piero Manni.
Come ha scritto Anna Grazia D’Oria: «Ci ha lasciato tanto da ricordare. Non so in quale ordine procedere per dire qualcosa di questo “tanto”. Non è un ordine d’importanza perché tutto in lui si teneva e aggregava in ogni suo pensiero e si traduceva in azione, nella sua pratica di vita. Ecco allora: la passione e l’impegno per il lavoro editoriale; l’attaccamento alle radici coniugato all’esigenza di un inserimento a tutti i livelli nel discorso nazionale; l’affetto per la famiglia, per gli amici, per il prossimo; la scrittura, costante pensiero che si traduceva in opera».
E come vi abbiamo annunciato qualche giorno fa, abbiamo deciso di pubblicare in apertura di questo fascicolo 323 un suo racconto che uscì nel ’98 sulla rivista, e alcune poesie che nel 1982 furono pubblicate sul “Pensionante de’ Saraceni”.
Dopo si prosegue con la sezione Poesia nella quale troverete i versi di Gaetano Neri, Brunello Tirozzi Carlo di Francescantonio e Elio Pecora e con la sezione Prosa che ospita due racconti firmati da Bruno Gambarotta e Luciano Formisano.
Ci sono ancora altre pagine davvero speciali in questo numero: un’intervista a Patrizia Valduga a cura di Silvana Tamiozzo Goldmann e alcune poesie di un autore che purtroppo ci ha lasciati qualche giorno fa, Giuliano Scabia.
Per la sezione Le altre letterature Dražen Katunarić, nella traduzione di Stefano Strazzabosco e per la rubrica GAMMMatica “(Tra le tante) poesie per giovani adulti” di Michele Zaffarano.
Trovate poi gli approfondimenti nella sezione Per un libro, che in questo numero sono dedicati a Maria Grazia Calandrone, Andrea Kerbaker e Giacomo Leopardi, le noterelle di letture firmate da Anna Grazia D’Oria e come sempre le preziose rubriche fisse firmate da Sandra Petrignani, Angelo Guglielmi, Piero Dorfles, Romano Luperini, Filippo La Porta, Renato Barilli, Cesare Milanese, Antonio Prete, Renato Minore, Roberto Piumini e Monica Rabà, Andrea Kerbaker, Ivo Prandin.
E infine a chiudere il fascicolo come sempre la sezione dedicata alle recensioni. Ecco alcuni dei titoli: “Brodskij” di Stefano Strazzabosco (Il Ponte del Sale) recensito da María Cecilia Graña, “Dominio” di Andrea Esposito (il Saggiatore) recensito da Carlo Londero, “Numeri uno” di Gabriele Sabatini (minimum fax) recensito da Vito Santoro.