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milano, mudima, dal 9 maggio: “l’eredità dello scambio. segno, parola, immagine”

https://www.mudima.net/portfolio-items/leredita-dello-scambio/

Il titolo della mostra fa riferimento agli scambi perpetui che dagli anni Cinquanta in poi hanno caratterizzato una certa produzione artistica che afferisce al linguaggio, alla poesia, alla letteratura, e che ha generato degli spostamenti tra l’immagine, il segno e la parola, creando spazi e tempi dalla valenza polisemantica.
In questo senso, puntuale è un assunto relativo al linguaggio pensato e scritto da Cesare Brandi: “Testo letterario e testo figurativo si pongono naturalmente come due formazioni parallele, indipendentemente dal fatto che insistano o no su uno stesso genotipo o per dirlo in modo meno formale ma più corrente, sullo stesso contenuto”.
Ed è proprio da qui che parte la riflessione sull’idea di opera d’arte come “linguaggio oggetto” che si sviluppa nella produzione di un gruppo di artisti e poeti attivi da diverse decadi, che fanno del linguaggio elemento chiave del loro operato, sia dal punto di vista del significante che da quello del significato.
Quello entro cui lavora ognuno degli artisti in mostra è un ambito di confine, in cui la parola assume un ruolo centrale. La PAROLA non ha solo un valore etico, legato al significato e al messaggio che esso trasferisce, ma ha anche un valore estetico legato all’aspetto, alla sua forma, al contesto entro il quale si colloca. Essa si dispiega sulla superficie come graphè e phonè, linguaggio e voce, dichiarando la natura ibrida e “meta – orfica” del segno. A volte entra in simbiosi con un’immagine “iconica” (tratta dai media) per produrre nuovi rapporti e discorsi. Un processo di intersezione dai risvolti decisamente performativi.
L’idea della mostra insiste su opere che possono essere valutate sul piano dell’espressione e sul piano del contenuto. Gli artisti e le artiste presenti sono spesso anche poeti e poetesse e in questo senso i confini linguistici scompaiono o quantomeno si assottigliano ulteriormente in favore di nuovi territori.
La parola rimane tale o diventa segno, ma continua a farsi portatrice di significati e di visioni (immagini che a loro volta sono altresì contenuto e forma).

https://www.mudima.net/portfolio-items/leredita-dello-scambio/

giùdisotto: programma del 3 maggio

GIÙDISOTTO
mercoledì 03 maggio 2023
Roma, Off – piazza san Cosimato, 39

● ore 19:30
una coppia via dal Paradiso
presentazione della fanzine e della mostra
EDEN AND EDNA
vol.1 – oltre il giardino
(2023)
della fumettista/illustratrice Bambi Kramer
https://youtu.be/O8BQ6EGXoX8
(intervista audio)

● ore 20
la resistenza all’inquinamento in Puglia
proiezione del documentario
INFERNO IN PARADISO
(I/CH, 2021 – durata: 110′)
con la regista Tiziana Caminada
https://youtu.be/U2eDkquE7eE
(intervista audio)

ingresso libero
info e prenotazioni:
offtrastevere@gmail.com

“in laboratorio!”: mostra su un esperimento didattico di massimo alessandrini

DAL 12 AL 26 MAGGIO 2023, a Roma,
[apertura: mercoledì giovedì venerdì
dalle ore 18 alle 20]

IN LABORATORIO !
1973-2023

– mostra sul corso di falegnameria tenuto 50 anni fa da Massimo Alessandrini presso la scuola elementare Regina Elena, a Roma –

in esposizione, 116 fotografie di Sebastiano Di Bari, che raccontano quell’esperienza.

La Galleria Makita inaugura con questa mostra la sua attività rivolta ai rapporti fra design e arte. Curatore: Arch. Massimo Alessandrini

MAKITA
Vicolo della fontana 36
(Villa Paganini)

per informazioni
348.3531485
mobilifacili@yahoo.it

frammento da “periodo ipotetico”, michele zaffarano @ aocf58 – galleria bruno lisi (2023)

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rif.: https://slowforward.net/2023/01/20/23-gennaio-15-febbraio-2023-michele-zaffarano-periodo-ipotetico-galleria-bruno-lisi-aocf58-roma/

“paura della pittura”: opening @ monitor in via degli aurunci, roma, 4 marzo – a cura di gianni e giuseppe garrera

comunicato stampa:
https://slowforward.files.wordpress.com/2023/02/cs_paura-della-pittura-a-cura-di-gianni-e-giuseppe-garrera_2.pdf
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prorogata la mostra di francesca woodman

La mostra Francesca Woodman Encounter Stephan Brigidi
a cura di Rocco Sciaraffa

sarà prorogata fino a mercoledì 15 marzo

e rimarrà visitabile dalle ore 11.00 alle ore 18.00, dal lunedì al sabato.

Il museo del louvre è in via della reginella 8a

Tel.06/68807725
info@ilmuseodellouvre.com www.ilmuseodellouvre.com

Link il con comunicato stampa e le immagini della mostra: https://www.ilmuseodellouvre.com/contenuti/mostre/

fluxus @ fondazione bonotto: fino ad aprile

“Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla Collezione Luigi Bonotto”

Le opere e i materiali esposti provengono tutti dalla Collezione Luigi Bonotto, costituita dall’imprenditore veneto all’inizio degli anni Settanta e oggi fra le più ampie d’Europa, comprensiva di opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni di artisti Fluxus e dei protagonisti di movimenti ad esso vicini. Nell’insieme la collezione è ricca di oltre 20mila pezzi, fra opere e documenti, ed è interamente e liberamente consultabile online sul sito della Fondazione Bonotto (https://fondazionebonotto.org)

“ritratti in transparenza”, a roma, libreria fahrenheit 451, dal 4 al 7 dicembre 2022

Dal 4 al 7 dicembre 2022
Libreria Fahrenheit 451 (Campo de’ Fiori 44)
mostra
RITRATTI IN TRANSPARENZA

a cura di
Ricardo De Mambro Santos

La mostra Ritratti in Transparenza presenta una serie di ritratti raffiguranti il più famoso femminiello di Napoli: La Tarantina. Registrato all’anagrafe come Carmelo Cosma, Tarantina si è identificata, sin dall’infanzia, come una ragazzina: una ragazzina che sta per compiere, ora, 88 anni. Nata ad Avetrana nel 1936, Tarantina ha trascorso una vita scandita da episodi drammatici di discriminazione a causa della propria fluidità di genere, per cui venne cacciata da casa quando non aveva ancora compiuto 12 anni. Nel decennio vissuto a Roma – durante la mitica stagione della “dolce vita” – Tarantina ebbe l’opportunità di conoscere molti artisti e intellettuali, come Fellini, Pasolini e Moravia, stabilendo tuttavia una profonda, duratura amicizia soprattutto con Goffredo Parise. 

Le opere esposte nella mostra sono state realizzate da un gruppo straordinario di studentesse e studenti del Liceo artistico di via di Ripetta, con il coordinamento del Prof. Roberto Delle Cese. Eseguite in stili variegatissimi e con diverse modalità tecniche, dai pastelli colorati a immagini digitali, queste opere colgono le fattezze distintive de La Tarantina, restituendone, con grazia o anche irruenza, modi, vezzi e movenze. Rare volte un femminiello e, più in generale, persone di genere fluido sono state raffigurate con tanta onestà e immediatezza. 

Persino il realismo schietto che contrassegna certe immagini dovrebbe essere letto in chiave tutt’altro che accademica e venire interpretato, all’opposto, come una vera e propria presa di posizione, insieme estetica e politica: con il loro linguaggio franco e transparente, questi ritratti rendono, senza idealizzazioni o stereotipi, la fisionomia di una persona colta nella sua unicità, al di là di ogni corrispondenza – o meno – con canoni di comportamento e apparenza imposti dal consenso mediatico.

Orario:

lunedì 16.00-20.00
martedì mercoledì e giovedì 10.00-13.30 16.00-20.00

venerdì e sabato 10.00-13.30 16.00-24.00
domenica 11.00-14.00 16.00-20.00

genova, 6 dicembre, “clemente padín e jorge caraballo: poesia visiva 1960-2000”

CLEMENTE PADÍN
y JORGE CARABALLO
poesía visual 1960-2000
editado por Riccardo Boglione
Entreacto
vía Sant’Agnese 19R – Génova – ITALIA
6 diciembre 2022 – 13 enero 2023
Horas: Miércoles – Viernes 16-19
inauguración:
Sábado 6 de diciembre, 18 h
La exposición pretende ser un primer acercamiento, sucinto, en Italia, a la producción de los uruguayos Clemente Padín (1939) y Jorge Caraballo (1941-2014) en el campo de la poesía visual, y una oportunidad para ver publicaciones que son difíciles de encontrar, recordando también como algunas obras de los dos poetas aparecieron en revistas experimentales italianas y europeas de los años 70 y 80. Luego de cinco años dedicados a inquietar al estamento literario uruguayo a través de la revista Los Huevos del Plata (1965-1969), en el paso de los años 60 y 70 Clemente Padín se abre, y en consecuencia se dedica a la mezcla de imágenes y palabras. En ese contexto, por tanto, experimentará incesantemente (llegando a tocar una “poesía inobjetual”, reducida a un gesto) y difundirá en Uruguay las tensiones globales vinculadas a lo verbal-visual a través de la revista Ovum 10 (1969-1972) y diversas exposiciones. En este período, la producción de Padín se balancea constantemente entre obras destinadas a investigar la forma -en la exposición representada por los “signos” de 1968-69- y otras directamente implicadas en cuestiones sociopolíticas -por ejemplo en las editoriales ilustradas de Ovum 10 o en la actividad del arte-correo – si bien la urgencia política se hará más apremiante sobre todo a partir de 1973, cuando se instaura la dictadura en Uruguay. Padín pagó el precio de su militancia, aunque principalmente artística, cuando fue detenido, junto a Jorge Caraballo, en 1977 y luego liberado, nuevamente junto a Caraballo, dos años después, aunque en libertad condicional. Artistas de todo el mundo se movilizaron para el estreno de los dos y algunas piezas expuestas así lo atestiguan. La figura de Caraballo, que inicia su aventura verbal-visual hacia 1973, proviene en cambio de la pintura, y volverá a la pintura, sobre todo, a finales de los años 80, dedicándose a la producción de refinados cuadros op-art cinéticos, sin embargo abandonando por completo las obras verboicónicas. Su paso por la poesía visual es sumamente significativo e intenso, ligado a la denuncia de la represión militar y el involucramiento de Estados Unidos en las tramas dictatoriales de América Latina en los años 70. Autor de obras que coquetean con lo conceptual, como algunos pequeños libros artista, y donde el papel de la fotografía se vuelve central, Caraballo vincula su estilo a una ironía erosiva que medita sobre el soporte, siempre precario y pobre (por ejemplo, la fotocopia) y sobre los conflictos ideológicos de su tiempo.
Imagen: Jorge Caraballo, IBM, 1984