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L’importanza dell’UNRWA

“L’UNRWA costituisce storicamente un unicum nella galassia delle agenzie e dei fondi delle Nazioni Unite, rappresentando l’unica agenzia dedicata a un gruppo etnico specifico e delimitato. L’esistenza dell’UNRWA, il cui mandato viene rinnovato ciclicamente, rappresenta per i Palestinesi la garanzia i della sopravvivenza del diritto al ritorno alle proprie terre sancito dalla risoluzione 194 del 1948. Da anni Netanyahu chiede la chiusura dell’agenzia proprio perché essa permette la trasmissione dello status di rifugiato da una generazione all’altra, mantenendo di fatto in vita la questione del destino dei rifugiati palestinesi anche per chi non ha subito in prima persona l’esodo del 1948. Qualora dovesse cessare il lavoro dell’UNRWA, i rifugiati palestinesi passerebbero sotto il controllo di UNHCR (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati), il cui mandato mira all’integrazione dei migranti nel Paese di destinazione e non al ritorno verso le terre di origine”.

https://www.lindipendente.online/2024/05/28/la-riattivazione-dei-fondi-allunrwa-da-parte-del-governo-italiano-e-una-farsa/

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Israel’s full-scale assault on UNRWA is not only about depriving aid to the people of Gaza. The obsession with destroying UNRWA is about getting rid of the evidence of Palestinians’ right of return to their homes and land. Watch Faten Elwan explain:

https://www.instagram.com/p/C7euUnLozhm/

 

 

31 maggio / 1 giugno, incontri “da Tripoli a Roma: immaginare e costruire nuovi passaggi sicuri” _ per le migrazioni

ricevo da Baobab Experience e condivido:

Da Tripoli a Roma
Immaginare e costruire nuovi passaggi sicuri
Roma,
31 maggio 2024 – Università Pontificia Gregoriana

1 giugno 2024 – Spin Time Labs

Refugees in Libya, insieme alla sua alleanza, organizza un evento di due giorni di dibattiti e formazione, con l’obiettivo di immaginare e costruire nuove vie d’ingresso legali dalla Libia in Italia e di ampliare quelle esistenti.

Parteciperanno figure istituzionali di Roma Capitale, della chiesa cattolica ed evangelica, delle organizzazioni internazionali, dell’università, del sindacato, del lavoro, delle ONG di mare e di terra, di avvocati, giornalisti e membri delle reti di movimenti sociali delle città accoglienti.

“Siamo molto orgogliosi – dichiara David Yambio, portavoce di Refugees in Libya – che l’alleanza a sostegno del nostro movimento si stia allargando, ma non basta. Più di 200 difensori dei diritti umani sono ancora bloccati in Libia, dove ogni giorno rischiano di venire catturati e deportati nei lager, dove ogni giorno migliaia di persone sono vittime di violenze, stupri, torture e uccisioni. Perciò, in questi due giorni faremo sentire la nostra voce per chiedere che vengano immediatamente evacuati dalla Libia verso un Paese sicuro”.

Venerdì 31 maggio, l’evento sarà inaugurato da una breve conferenza stampa (09:30) alla Pontificia Università Gregoriana dove saranno presentate le rivendicazioni di Refugees in Libya e la campagna Human Rights Defenders con la presenza degli attivisti di Refugees in Libya, la sua alleanza e le istituzioni locali e religiose. Per partecipare alla conferenza stampa è necessario registrarsi: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScCX84OI7B7au66rJfjRWlPWhn8bN5bRrkjAwSamIbRxqCWzg/viewform?usp=sf_link

Nella prima tavola rotonda (10:30), le realtà attive nelle fasi di evacuazione e accoglienza, previste dai corridoi umanitari inaugurati dalla Comunità di S. Egidio, percorreranno insieme lo stato dell’arte al fine di migliorare il processo attuale e di aprire a nuove prospettive per vie d’ingresso sicure.d

La seconda tavola rotonda (14:30) si pone l’obiettivo di immaginare nuove forme di arrivo in Italia combinando le necessità del lavoro con il ruolo dell’università nel creare nuovi quadri legali.

Sabato 1 giugno, i tre laboratori pratici di autoformazione saranno incentrati sui temi della criminalizzazione, della comunicazione attivista e sull’esternalizzazione delle frontiere.

L’evento vedrà anche la presenza della mostra artistica mobile ad opera di Alliance with Refugees in Libya che raccoglie immagini e testimonianze delle vittime dei campi di detenzione in Libia.

Per consultare il programma:
https://www.refugeesinlibya.org/call-to-rome

Sito web:
https://www.refugeesinlibya.org/

rifugiati in libia _ elementi sulla situazione

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da Baobab Experience:

È successa una cosa importante e quindi i media italiani non ne parlano.

Dopo un anno e mezzo di detenzione arbitraria nel campo di Ain-Zara nella Libia occidentale 225 rifugiati sono stati rilasciati.

Stiamo parlando di rifugiati in Libia, rinchiusi per 18 mesi e costretti ai lavori forzati per la costruzione di opere pubbliche. Dalla mattina alla sera, in un caldo atroce, sottoposti a violenza.

“Non c’è stato nessun processo, nessuna accusa, niente. Le persone sono state semplicemente rinchiuse: una punizione per aver protestato fuori dall’ufficio dell’UNHCR”.

Così il portavoce del gruppo Refugees in Libya, David Yambio.

Ma facciamo un passo indietro.

Dopo che nell’ottobre del 2021, le forze di sicurezza libiche e i gruppi miliziani di Tripoli fecero irruzione nel quartiere di Gargaresh, sparando e razziando abitazioni di rifugiati e migranti provenienti dall’Africa subsahariana (un rastrellamento di oltre 5 mila persone) migliaia di rifugiati si rivolsero all’ufficio UNHCR di Tripoli chiedendo protezione immediata.

Il 10 gennaio 2022, dopo 3 mesi di sit-in pacifico, trascorsi senza ricevere nessuna risposta da parte dell’organizzazione ONU, i manifestanti vengono brutalmente sgomberati e deportati nel centro di Ain-Zara.

Da UNHCR Libia ancora silenzio e immobilismo.

Il portavoce di quel movimento ha potuto mettersi in salvo in Europa solo attraversando con un gommone il Mediterraneo, come ogni altro disperato che cerca di fuggire dall’inferno libico.

E’ grazie a lui e alla sua ostinazione che, una volta in Europa, sono continuate le proteste e le rivendicazioni per il rilascio degli innocenti.

Un totale di circa 20.000 persone è detenuto nei 14 campi di internamento ufficiali dell’autorità libica per le migrazioni. Si stima che ci siano altrettanti prigionieri nei campi non ufficiali gestiti da milizie di stampo mafioso in Libia.

I governi italiani, tutti, ne sono e ne sono stati sempre consapevoli.

I governi italiani, tutti, sono complici di schiavitù, violenza, abuso.

Baobab Experience è orgogliosa di essere – sempre, sin dall’inizio – al fianco di David Yambio e del movimento Refugeesinlibya.

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Per donare con bonifico bancario:
Baobab Experience
Iban: IT60I0501803200000016788945
BIC/SWIFT: CCRTIT2TXXX

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La situazione è gravissima. Il tentativo di fuga non è solo via mare, alcuni tentano la strada del deserto.

da
https://www.facebook.com/reel/1337787480469611

accoglienza temporanea dei bambini ucraini

In risposta alle numerose richieste pervenute, il CONADI, Consiglio Nazionale Diritti Infanzia e Adolescenza, www.CONADI.it sta organizzando accoglienza minori Ucraini.

Preliminarmente sottolineiamo che: NON si tratta di adozione,
NON si tratta di affido internazionale,
NON c’è possibilità che i bambini vengano adottati in futuro.

— L’ospitalità è “TEMPORANEA”, cioè legata al periodo dell’emergenza; può essere prestata da una famiglia o persona singola.

Chi volesse dare la propria disponibilità all’accoglienza TEMPORANEA può inviare una mail (accoglienza@conadi.it) indicando:

  1. Nome, cognome, residenza, numero di telefono
  2. Numero di bambini ospitabili (uno, due, o nucleo familiare)
  3. Età del bambino ospitabile
  4. Presenza di altri minori o anziani o animali in casa
  5. Periodo di disponibilità all’accoglienza

Una volta raccolte tutte le disponibilità, CONADI provvederà a contattare l’interessato e a fornire tutte le informazioni necessarie. Per semplificare e velocizzare la procedura vi preghiamo di attenervi a queste indicazioni. Grazie ŕ

Se non si può ospitare, aiutateci a divulgare: si aiuta anche così.