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la zona rossa
lo spazio web di Luca Zanini: https://elazonarossa.wordpress.com/
asemic criteria / differx. 2019
retrospettiva balestrini: presso il centro di poesia e scritture contemporanee (upter, roma, 25 settembre 2019)
Centro di Poesia e Scritture Contemporanee
(Upter, Roma, via Quattro novembre 157)
Video della retrospettiva su Nanni Balestrini tenuta a Palazzo Englefield il 25 settembre. Con noi a ricordare il poeta e l’uomo sotto la cui insegna è nato il nostro Centro, nell’ordine, Lidia Riviello, Tommaso Ottonieri, Vincenzo Ostuni, Maria Teresa Carbone, Guido Mazzoni, Sara Ventroni, Michele Zaffarano, Marco Giovenale, Massimiliano Manganelli, Franca Rovigatti, Andrea Cortellessa, video finale di Andrea Inglese.
Ringraziamo il Teatroinscatola per le riprese.
Upter – Università Popolare di Roma
Programma della terza edizione del corso “Verso dove? Orientarsi nella poesia”: https://www.upter.it/wp-content/uploads/Verso-dove-III_comp3.pdf
un altro video della lettura al wegil (16 giugno 2019)
Tifo per questo (felicemente movimentato e completo) video della lettura al Wegil, 16 giugno 2019. I due brani da Oggettistica sembra siano stati apprezzati… (con un granello di narcisismo suggerisco di ascoltare fino alla reazione del pubblico, inclusa). Grazie ad Alberto D’Amico che non si è fatto sfuggire il kairos.
the british pathe archive @ youtube
les photos d’alix / jean eustache. 1980
[youtube=http://youtu.be/96LmSyvIuJU]
messaggi ai poeti, #32: “nel senso della luce”
vediamo se riesco a spiegarmi:
[replica] _ spettri che parlano
La letteratura, come la politica, conta più corpi di quanti ne identifichi l’ordine poliziesco. Tutte e due includono nelle loro invenzioni dei quasi-corpi che non sono che “spettri” per lo sguardo dell’ordine dominante del visibile.
Jacques Rancière, Ai bordi del politico
(1998, tr. it. Cronopio, Napoli 2011, p. 16)
C’è un elemento, carattere o segnale politico nelle scritture? In alcune scritture? Diremmo che affiora o si nasconde sempre in tutte, e che sta in qualsiasi articolazione del linguaggio. Ma si tratterà solo di un carattere frontale, esplicitante, della pagina? Un carattere assertivo? Non si incarnerà piuttosto, tale carattere, in strategie formali diverse, in tracce diverse, e differenti aperture al lettore?
Vorrei suggerirlo. Vorrei anche solo accennare al proficuo scompiglio portato nell’«ordine dominante del visibile» da quei graffi e grafie che abitano fuori dal vocabolario del dominio (assertivo), e fuori dall’incasellamento matematico e poliziesco nei generi letterari. Vorrei dunque, magari in parentesi, lateralmente, anche solo installare una freccia che indica alcune scritture degenerate. (Come di un frumento, anche, si dice che può essere deglutinato, privato di un coesivo che si rivela non essere unico né indispensabile).
Chi ha ancora bisogno di rastrellare e tenere sotto controllo ogni possibile emissione di nuove pagine entro il recinto di un centro di permanenza temporanea, in attesa di smistarle nei campi dei generi letterari, inizia solitamente col catalogarle secondo quei parametri con i quali ha pacificamente o conflittualmente già fatto i suoi conti. Ne parlerà dunque come di “poesia”, decapitando ogni differenza; oppure ne parlerà come di testi che vengono dal periodo/eredità delle “avanguardie” o delle “nuove avanguardie”. Dirà: a volte sembrano tali, ‘ergo’ sono tali.
A nessuno pare venir in mente che Continua a leggere