Archivio mensile:Maggio 2021

“o curvi dimandanti…” (un post su fb) / differx. 2019

O curvi dimandanti che nobilmente & attempatamente salendo l’escalina chiedete a me conto di Perec e Ponge (voi per vent’anni imperíti nel pronunziare il nome di questo, e schivando quello), vi fia noto che non nella sola petrarcaica scuola esiste la traditio.

Oltre a militare, a Sparta anco si procrea.

Lo disse il Cristo medesimo: “non di solo Sereni vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce da radio e tv e google, cioè dall’uomo istesso”. E anche disse: “non sono venuto a portare il poetare, ma la spada, zac”. (San Giovanni scrive “ZAC” maiuscolo, mi pare).

Uscite dagli anni Trenta del Novecento, o nobili. Ma anche dal 1525, sì parva lince omai Bembo cantante pare, agli occhi smagati dei ventenni del secolo ventuno, venturo già arrivato.

Poi ci sarebbe il discorso dell’ironia, del gioco, del “linguaggio e opposizione” di cui NB ha scritto cose che vi furon lette al desco quando ancora bagnavate le fascioline.

Mai però vorrei vi gittasse in panico l’elenco. Lo interrompo.

twentytwenty extended conference: domani, l’ultimo incontro, con niccolò scaffai

Domani, 25 maggio, ore 18, ultima sessione degli incontri del convegno TwentyTwenty Extended Conference, organizzato da polisemie.it:

Niccolò Scaffai
(Università degli Studi di Siena):
Poesia e ecologia: prospettive contemporanee

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Tutti gli incontri si tengono sulla piattaforma Microsoft Teams, a cui è possibile accedere tramite questo link. Il link è disponibile anche sulla pagina web del convegno. Si può scaricare gratuitamente l’app Teams sul computer, oppure accedere tramite browser (Google Chrome).

È possibile consultare il programma e la descrizione dettagliata del progetto alla pagina del convegno.

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incontri a cura di
Giulia Bassi e Stefano Milonia

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video della 12ma sessione di twentytwenty extended conference: con paolo zublena, costantino turchi, alessandro minnucci

Chair: Massimiliano Manganelli

Paolo Zublena (Università di Genova), Due o tre cose che so (e non sapevo) sulla poesia di ricerca

Costantino Turchi (Università di Roma Sapienza), L’immagine nello spazio della poesia

Poster: Alessandro Ludovico Minnucci (University of Chicago), La poesia performativa contemporanea in Italia: per una nuova metodologia di ricerca

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bologna in lettere: 23 maggio, h. 21, incontro con benway series (video completo)

Nel contesto dell’edizione 2021 di Bologna in lettere, Stefano Brusa incontra Mariangela Guatteri. Stasera, 23 maggio 2021 alle ore 21:00 sul canale youtube di BIL:

youtu.be/iVRWZjNwZQw

Benway è una serie.
In una serie emerge almeno una relazione forte tra gli elementi che la compongono.
Questa relazione è una delle ragioni di tali elementi.
La serie di Benway forma un tracciato.
Il tracciato è orientato, non predefinito.
Ogni orientamento presuppone la ricerca di un luogo.
La ragione di Benway sta nella ricerca.

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Le ragioni e le scelte del progetto Benway Series

Il progetto editoriale Benway nasce dalla volontà di alcuni autori e traduttori italiani di offrire al lettore un percorso poetico e conoscitivo segnato sia da titoli tradotti di particolare importanza, sia da titoli italiani che propongono una ricerca poetico-artistica come sguardo critico sulla realtà, ma che non trovano spazio nei piani editoriali delle case editrici di grandi dimensioni. Ogni pubblicazione Benway è bilingue: il fine è di mantenere una doppia e reciproca possibilità di lettura con chi, al di fuori dei confini nazionali, è interessato alla ricerca letteraria e partecipa alla definizione di un tracciato editoriale e culturale che ambisce a qualificarsi internazionale. Il libro Benway vuole essere all’altezza di ciò che contribuisce a diffondere in termini di pensiero. Da qui, la scelta di stampare libri – “oggetti d’arte” – invece, ad esempio, di produrre i meno costosi eBook, trova le sue ragioni nel voler pensare il contenuto di un’opera come una presenza concreta alla quale dare attenzione anche in termini di tempo e sforzo dedicati a un artigianato essenziale del libro: la fattura e la meticolosa cura per l’impaginazione, la scelta dei materiali e degli aspetti grafici.

Lo spazio web di Benway Series:
https://benwayseries.wordpress.com/

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of course the asemic is absurd / jim leftwich. 2021

If I am writing about the word “asemic”, I am thinking about patience and persistence. I am thinking about failure as a source of energy, as that which keeps an absurdist idea of enlightenment alive and almost thriving. Standing in the absurd center of the asemic universe, we are surrounded by unexamined exits and entrances, unexplored starting-points, multiple escape-routes leading out in all directions. 
We need to synchronize our watches, then throw them all away. We need to get on the same page of the same map-book, then throw all the maps away. We need to set our compasses, and throw them away. We must promise each other to get together, at some unspecified time and place, later in our lives, to define our terms and make public our consensus definitions. Until then, we have some exploring to do, some making and some thinking, some reading and some writing.
Tim Gaze wrote, in an email responding to my recent texts (05.21.2021), that “asemic is an absolute state, whereas desemantizing is a process or matter of degree”.
He also wrote in the same email that he “consciously let go of asemic writing several years back”.
On January 27, 1998, I wrote to Tim, saying “the asemic text would seem to be an ideal, an impossibility, but possibly worth pursuing for just that reason.”
Desemantized writing is not an ideal, is not an impossibility. It is a very specific kind of writing, produced for very specific reasons. To desemantize writing is to intentionally make it less readable, less capable of participating in the language-game of giving information. 
We might aspire to the absolute state of asemic writing, producing beautiful and/or provocative failures in our quest, but we achieve desematized writing, to one degree or another, whenever we choose to do so.
In response to my recent texts, John M. Bennett wrote (05.20.2021) “i like ‘desemanticized’ better than ‘asemic’ myself; the latter term was always a bit misleading, even downright wrong sometimes, I thought; except perhaps in a few situations…”
In the late 1990s, “asemic” was not the word I wanted or needed, but it was the best I had at the time. For the past 20 years or so I have been exploring alternatives to the word “asemic”. For now, and for my purposes (which are not necessarily the same purposes as those of some likely readers of this text), “desemantized” (or “desemanticized”) is an improvement, a step in the right direction. It is a provisional solution to a problem.
These days, the term “asemic writing” is very widely used, and is surely in no danger of being discarded or replaced. My thoughts about the term “desemantized writing” will circulate, if at all, within the context of the global asemic writing community. As I write this, in the late spring of 2021, the theory and practice of asemic writing are not in any sense dead, the possibilities have not been exhausted. The Sisyphean struggle to attain the absolute state of asemic writing, absurd though it may be, continues to yield moments of existential fulfillment, and perhaps every now and then even a kind of happiness. 
My hope for my recent writings is that they might invigorate an increasingly faceted vision of the world of all things asemic.

jim leftwich, may 2021

fahrenheit, 24-28 maggio: letture di giulio marzaioli, e intervista

dal 24 al 28 maggio – ore 16:50 circa [dopo il GR] @ RadioTre Fahrenheit

letture da I SASSI, di Giulio Marzaioli (TIC Edizioni, collana ChapBooks), e

lunedì 24 maggio – ore 16:55 circa [dopo la lettura] INTERVISTA in diretta con l’autore

conduce Graziano Graziani

https://ticedizioni.com/collections/vetrina/products/i-sassi-marzaioli

ai canali ! ai canali !

iscrivetevi ai canali, carissim*:

mg (tipo Rai1):
https://www.youtube.com/channel/UCUN9mDuP3m6UsVdj50Kgo4Q

slowforward (una specie di Rai2):
https://www.youtube.com/channel/UCF4pbAEEAcjwznYErB-SUvg

differx (sicuramente una roba simile a Rai3):
https://www.youtube.com/user/differx

(n.b.: ogni riferimento a tv ed entità realmente esistenti ma soprattutto esistite è puramente casuale o frutto di giuoco)