
su https://youtube.com/channel/UCtSz6phvlJNM9LuoPOeYBAw
il 31 gennaio alle ore 21
Marco Giovenale / differx, i.0148, untitled langrid ( = language grid), green and black ink on paper, cm 10,5×15, (maybe 2015)
a question i tried to keep open to answers and doubts, here:
https://www.facebook.com/differx/posts/10158506795252212
feel free to comment.
>>> Credo nell’esistenza delle generazioni. In un dato periodo un certo numero di persone fa e sente e condivide alcune esperienze, le connota e ne riceve connotazione a sua volta. La stessa connotazione, passati alcuni anni, non si ripete. Una generazione dà alle esperienze un linguaggio che quelle non avevano. A sua volta il linguaggio ne viene mutato, sovrascritto. L’insieme di questi passaggi costituisce una nuvola di variabili, di campi di possibilità, in cui si possono distinguere linee flesse ma non del tutto instabili di prevalenze, di dominanti, e di (anche) correnti. La generazione dei nati nell’arco di tempo tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta ha delle caratteristiche peculiari, forse, nel campo complesso e ampio della lettura come della scrittura. O meglio: del modo di percepirle.
>>> Le caratteristiche possono essere analizzate e descritte. [… continua qui]
_
https://salernosera.it/ciao-franco-apri-al-mondo-la-provincia-pigra/
Il poema Sulla natura del filosofo greco Parmenide di Elea (v Secolo a.C.), giunto fino a noi in 19 frammenti, non solo è un testo di riferimento per l’intera cultura greca, ma coinvolge i fondamenti di tutta la filosofia occidentale, tanto che nel ’900 ha dato spunto a innumerevoli considerazioni, in particolare da parte di quei filosofi che si sono confrontati con i temi primari dell’essere, la verità, l’apparenza, l’uno, il tutto, il molteplice ecc. Nanni Cagnone, a quanto dice, percepisce questo testo come «un ostacolo, un fondamentale assillo» con cui è inevitabile fare i conti ma da cui prendere, quando occorre, le distanze.
Quella che Cagnone ci propone qui, è una traduzione in senso molto ampio, che riassume i vari sensi che ha avuto questo termine nella tradizione ma al contempo li amplia in una direzione probabilmente inedita. Si ha dunque il corpo a corpo con il testo originale, che poi si fa commentario stringente e spesso irriverente, per poi trasformarsi in verso autonomo. La gerarchia tipografica tra testo e commento si mescola, i frammenti vengono montati in un ordine estraneo alla consequenzialità filologica, ma suggestivo in chiarezza, e tutto si fa materia del pensiero. Conscio della distanza anche di visione che lo separa da questo filosofo delle origini, una volta compiuta quella che definisce nulla più che «la comprovata esperienza d’un lettore», Cagnone si congeda da Parmenide come da un duello in cui si è compiuto qualcosa di decisivo riguardo a ciò che noi chiamiamo pensiero, linguaggio e verità.
https://www.giometti-antonello.it/scheda_cagnone.html
Giometti & Antonello
Corso Matteotti, 22-24
62100 Macerata
tel +39(0)3334766150
www.giometti-antonello.it
Venerdì 28 gennaio alle ore 18:30, nel contesto di “voce!“, serie di incontri a cura di Cetta Petrollo e Lia Pagliarani per la Biblioteca Elio Pagliarani, il primo incontro 2022 della rassegna “Un autore, un libro”:
DELLE OSSERVAZIONI
di Marco Giovenale
(ed. Blonk, 2021, collana Fuorimenù
diretta da Andrea De Alberti)
Paolo Zublena dialoga online con l’autore
*
>>> Link Meet per assistere:
https://meet.google.com/eyi-fxzo-anf <<<
«Delle osservazioni è un libro riassuntivo della modalità di Marco Giovenale che potremmo, sbrigativamente, definire postlirica – parallela o intrecciata che sia, non comunque contrapposta – alla sua produzione più immediatamente riconducibile alla cosiddetta poesia di ricerca. Naturalmente la ricerca c’è anche qui – in questa operazione di autoantologia e in parte di riscrittura che riunisce Storia dei minuti, parte di Criterio dei vetri e qualche altro sparso membro proveniente da altri volumi. Nei termini di Giovenale, i testi raccolti in questo libro conservano un tratto di assertività (la dantesca “volontade di dire” che contrassegna la poesia lirica – ma più in generale l’arte – occidentale almeno fino alle più recenti ondate di avanguardie letterarie a artistiche, concettuali e oggettivistiche), anche se la revisione tende a limarne la perentorietà. Un tratto residuo che – mentre inibisce la modalità comica, altrove molto attiva in Giovenale – motiva alcuni caratteri salienti di questa poesia, riconducibili alla tradizione modernista: l’adorniano carattere di enigma dell’oggetto artistico; il dominio della terza persona; la costruzione del testo attraverso l’interruzione e la sottrazione (e la loro stessa promozione a tema della poesia). Non sapremmo dire se qui c’è il Giovenale più avanzato – rispetto alla sua stessa poetica esplicita –, ma certamente c’è non poco del Giovenale migliore che molti di noi hanno apprezzato attraverso gli ultimi vent’anni».
(Paolo Zublena)
*
il libro:
https://www.blonk.it/book/delle-osservazioni/
(disponibile anche in ebook)
*
EVENTO FACEBOOK:
https://www.facebook.com/events/962040974453450
bibliotecaeliopagliarani [at] gmail.com
http://www.associazioneletterariapremioeliopagliarani.it/
_
[bandcamp width=100% height=120 album=2703490319 size=large bgcol=ffffff linkcol=0687f5 tracklist=false artwork=small]