Archivio mensile:Dicembre 2022

kim dhillon: “counter-texts. language in contemporary art”

Sandro Ricaldone

Kim Dhillon
Counter-Texts
Language in Contemporary Art

University of Chicago Press, 2022

In Counter-Texts, Kim Dhillon provides a much-needed critical reassessment of written language in contemporary art. Considering the politics, aesthetics, and ethics of language, Dhillon explores artworks that use inscribed language, with a particular focus on works that challenge dominant narratives or that reveal, in visual form, the varied systems of oppression contained within words.

Featuring more than forty artists from diverse backgrounds, including newer artists such as Serena Lee, Abbas Akhavan, and Joi T. Arcand alongside established figures such as Glenn Ligon, Brian Jungen, and Susan Hiller, Dhillon rewrites the understanding of text in contemporary visual art. Counter-Texts explores how and why visual artists use written language, and it interrogates the power held in words.

la poesia del natale della bontà della poesia / differx. 2022

Ispirato dal sito ‘Poesia del nostro tempo’, anche io ho trovato giusto proporre ai lettori di slowforward un temino natalizio, che ho pensato di intitolare

LA POESIA DEL NATALE DELLA BONTÀ DELLA POESIA
(di natale)

Svolgimento

Nel tempo di Natale la città e la campagna della Poesia si ricoprono di candida neve, essa è bella e reca i pensieri natalizi. Sembra che la neve copre tantissimo chi scrive la Poesia, che la fa tutta Mitica e a me piace anche tantissimo. Ci sono dentro le parole.

È bello quando la neve inneva le giornate della Poesia, e tutto si ricopre di un manto di versi, ove la serenità porta la serenità alla Poesia e ai Poeti, e anche ai lettori, che del resto sono Poeti pure loro soprattutto dopo il ’75.

Siamo nel mese di dicembre, il mese della neve, ma io sto a Roma e me la sogno, così voglio fare una palla immaginaria e tirarla gentilmente al mese di dicembre, per scherzarlo dicendogli vai via. Esso è un mese che ci spinge a farci i bilanci dell’anno passato, e le speranze dell’anno futuro che arriva. Tra pochi giorni sarà il capodanno, e un nuovo anno caperà e avremo molti progetti da realizzare, per una gioia carica di attese che ci costellano.

Noi nel nostro passato vediamo delle ombre, delle inquietudini e delle incertezze, del buio e però anche delle candele nel buio, però anche delle asprezze e delle cupezze, delle monnezze, anche, ma non ci lasciamo scoraggiare da questo passato. Come dice la parola, esso è passato.

Qui a slowforward dobbiamo ritrovare la nostra vocazione più vera e autentica senza sbroccare, cercando di seguire la luce della lucentezza della Poesia, che nella notte della conoscenza umana illumina di umano l’umanità. Qui quindi io stesso cercherò di essere più buono e paziente e migliore, prometto da oggi in poi di non importunare troppo la destra poetica italiana, i nuovi mitomodernisti, le cariatidi i cariati e i caronti, e accettare santamente con santa rassegnazione che alla fine di questo anno 2022 (in realtà il 1957) ricominci ancora una volta il 1957.

Tanti sereni auguri di Poesia e che qualche fiore sbocci qua e là, a casaccio, 

in fede

Roma, lì 28 dicembre 2022

Marco Giovenale

 

salvare la poesia / differx. 2022

archive.org permette di archiviare delle pagine web attraverso la sua Wayback Machine.

da tempo ho installato sul browser la WM per poter salvare pagine che, nel caso andassero perdute, rischierebbero di determinare il crollo della civiltà come noi la conosciamo.

basta un hosting che si inceppa o muore, un blackout di server, un mancato pagamento del dominio, e una immane fioritura può venir incenerita issofatto.

ma cosa esattamente sto salvando?

ebbene, sto salvando e archiviando la poesia più monnezzona che leggo in rete, soprattutto se di grandi nomi.

una volta su “Cuore” c’era la rubrica ‘Niente resterà impunito’.

penso che sia un dovere civico di ogni buon Italiano, almeno dal glorioso 1870, conservare memoria di ciò che affligge la Patria e ne turba il sano sviluppo.

così io vi esorto, o Italiani, salvate a futura memoria i monnezzoni poetici tossici. la Patria lo esige.

steffen haug: “une collecte d’images. benjamin à la bibliothèque nationale”

Sandro Ricaldone

STEFFEN HAUG
Une collecte d’images
Walter Benjamin à la Bibliothèque nationale
University of Chicago Press, 2022

Entre 1927 et 1930 à Berlin, puis de 1934 à 1940 à Paris, Walter Benjamin travaille à accumuler des matériaux pour un projet de vaste envergure : retracer, à partir de l’étude des passages parisiens, une « préhistoire du XIXe siècle ». La rédaction du texte est sans cesse différée, tandis que l’immense corpus préparatoire semble voué à croître indéfiniment, devenant une somme composite de citations que double parfois, à la manière d’une note de régie, une réflexion ou une remarque énigmatique.
Au fil de ses recherches, Benjamin se rend à l’évidence : il faudra que son Livre des passages soit enrichi par des images. Une « documentation visuelle » se constitue bientôt, écrit-il, glanée pour l’essentiel dans les recueils du Cabinet des estampes de la Bibliothèque nationale où il travaille pendant son exil parisien. Une centaine de notes témoignent de cette collecte et conservent, enfermée dans leurs plis, la mention d’une ou de plusieurs images qui sont restées pour la plupart inconnues jusqu’ici.

Steffen Haug a voulu retrouver cette réserve enfouie. Gravures et dessins de presse, tracts, réclames, affiches et photographies, de Meryon et Grandville à Daumier, en passant par l’infinie cohorte anonyme et le tout-venant de la production visuelle à grand tirage du XIXe siècle : la moisson rapportée ici est surprenante. Elle invite à lire ou relire les Passages en faisant à l’image toute la place qu’elle occupe dans la pensée du dernier Benjamin, à l’heure où s’élaborent, sous la menace de temps assombris, son essai « L’œuvre d’art à l’époque de sa reproductibilité technique », le projet de livre sur Baudelaire ou ses « Thèses sur le concept d’histoire ».

“i nodi al pettine”: sostieni il progetto

https://www.produzionidalbasso.com/project/i-nodi-al-pettine/

Tra i vari materiali lasciati dall’artista Marcello ‘Pocaluce’ Blasi, scomparso nel 2010, la scorsa estate abbiamo trovato il racconto dattiloscritto, completo e inedito ‘I Nodi al pettine’, una divertente storia in una megalopoli alla vigilia del capodanno del Duemila, tra grandi sconvolgimenti politici. Lì, una famiglia di oppositori, che ha subìto carcere, torture e un lutto, organizza – con altri sodali – il rapimento del proprio aguzzino.
C’è la Roma degli anni ’80 (epoca in cui è stato scritto), c’è ironia, c’è poesia, con versi di canzoni.

Vogliamo autopubblicarlo in sottoscrizione di Radio Onda Rossa e CSOA Forte Prenestino, due dei luoghi di Marcello. Insieme proprio alla Radio e al Forte lanciamo qui una campagna di crowdfunding per far conoscere il progetto e sostenere le spese di stampa.
Come immagine di quarta abbiamo optato per il suo ritratto disegnato da Cristiano Rea per la locandina dell’iniziativa al Forte dedicata a lui qualche anno fa, e la copertina la sta realizzando sempre Cristiano, a tema.

https://www.produzionidalbasso.com/project/i-nodi-al-pettine/

the avant-garde in the nordic countries

Sandro Ricaldone

A CULTURAL HISTORY OF THE AVANT-GARDE IN THE NORDIC COUNTRIES
Since 1975
Editors: Benedikt Hjartarson, Tania Ørum, Camilla Skovbjerg Paldam, and Laura Luise Schultz
Brill, 2022

The Cultural History of the Avant-Garde in the Nordic Countries Since 1975 is the final volume of the four-volume series of cultural histories of the avant-garde movements in the Nordic countries. This volume carries the avant-garde discussion forward to present-day avant-gardes, challenged by the globalisation of the entertainment industries and new interactive media such as the internet. The avant-garde can now be considered a tradition that has been made more widely available through the opening of archives, electronic documentation and new research, which has spurred both re-enactments, revisions and continuations of historical avant-garde practices, while new cultural contexts, political, technological and ecological conditions have called for new strategies.