Archivi categoria: teatro

alan turing e la mela avvelenata /// sopra il cielo di san basilio

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

martedì 21 giugno 2022 ore 14

(1) riduzione di
● ALAN TURING E LA MELA AVVELENATA

di Massimo Vincenzi
con Gianni De Feo
regia di Carlo Emilio Lerici

Alan Turing (1912 – 1954) è stato un matematico il cui lavoro ha avuto un’influenza eccezionale anche al di fuori del campo astratto della logica. E’ stato, infatti, uno dei pionieri dello studio della logica dei computer ed il primo ad interessarsi all’argomento dell’intelligenza artificiale. Il suo lavoro è stato di importanza cruciale per i destini della Seconda Guerra Mondiale. Turing, infatti, elaborò una macchina chiamata ‘Colossus’ che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici creati da ‘Enigma’, la macchina utilizzata dai tedeschi per criptare le proprie comunicazioni. Era il primo passo verso il computer digitale. A titolo di ringraziamento per i suoi servizi l’Inghilterra dapprima lo decorò con l’Ordine dell’Impero Britannico, poi lo fece membro della Royal Society, ed infine lo processò per atti osceni in quanto omosessuale, condannandolo alla castrazione chimica.
Ipersensibile, incompreso, circondato dallo scetticismo e dall’ostilità dell’ambiente scientifico, il matematico inglese si suicidò mangiando una mela al cianuro. Una leggenda dice che il logo della Apple sia un omaggio ad Alan Turing, tuttavia l’azienda non ha mai confermato nè smentito questa notizia.

http://archive.org/details/Radioteatro.AlanTuringELaMelaAvvelenata1 (23’)
Info:
https://www.teatrostabiletorino.it/wp-content/uploads/2013/04/01_TEATRO_STABILE_Comunicato-stampa_ALAN-TURING.pdf

e
alle ore 14:25

(2)
● SOPRA IL CIELO DI SAN BASILIO

di e con Ferdinando Vaselli
regia di Valentina Esposito

Nato da un laboratorio interculturale nelle scuole e sviluppatosi parallelamente come progetto teatrale e video, un romanzo sulle seconde generazioni, i figli degli immigrati in bilico tra tradizione e perdita di identità, tra voglia di sentirsi accettati e consapevolezza di sentirsi diversi. Lo spettacolo teatrale, come il romanzo, nasce proprio dalllo stimolo ricevuto da questi incontri. Su questo argomento abbiamo registrato bambini e maestri e il risultato è il racconto di un anno di scuola nella periferia romana, dal primo giorno alla promozione alle scuole superiori, visto attraverso lo sguardo di un ragazzino figlio di migranti bosniaci. Insieme a lui un gruppo di bambini attraversano la città come se fosse un luogo di echi di storie della tradizione popolare fatto di personaggi caricaturali, comici e tragici allo stesso tempo, eccessivi come sono i bambini. Lo spettacolo racconta la realtà della periferia romana senza dimenticare l’aspetto fantastico; è un luogo popolato di cuochi pantagruelici che fanno i lavapiatti, calciatori che volano sopra il cielo di S. Basilio che lanciano palloni che bucano reti, papà che dicono una sola frase in italiano, lingue mozzate come gli antichi egizi, bambini razzisti, solitari, autodistruttivi geniali e diabolici.

http://archive.org/details/Radioteatro.SopraIlCieloDiSanBasilio (20’)

_

gianluca rizzo: “poetry on stage”

Sandro Ricaldone

GIANLUCA RIZZO
The Theatre of the Italian Neo-Avant-Garde
University of Toronto Press, 2020

Poetry on Stage focuses on exchanges between the writers of the Italian neo-avant-garde with the actors, directors, and playwrights of the Nuovo Teatro. The book sheds light on a forgotten chapter of twentieth-century Italian literature, arguing that the theatre was the ideal incubator for stylistic and linguistic experiments and a means through which authors could establish direct contact with their audience and verify the solutions they were devising to the practical and theoretical problems raised by their stances in politics and poetics. A robust textual analysis of a number of exemplary texts grounds these issues in the plays and poems produced at the time, and connects them with the experimentations subsequently carried out by some of the same artists.

In-depth interviews with four of the most influential figures in the field – critic Valentina Valentini, actor and director Pippo Di Marca, author Giuliano Scabia, and the late poet Nanni Balestrini – conclude the volume, providing an invaluable first-hand testimony that brings back to life the people and controversies discussed.

oggi, 10 maggio, ore 14, su radio onda rossa, per ‘tutta scena teatro’: “viva l’italia. le morti di fausto e iaio”

oggi, martedì 10 maggio 2022, alle ore 14:00
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

VIVA L’ITALIA
le morti di Fausto e Iaio

di Roberto Scarpetti
regia César Brie
con Andrea Bettaglio, Massimiliano Donato, Federico Manfredi, Alice Redini, Umberto Terruso

«Il testo di Roberto Scarpetti non è un documento. È una finzione basata su fatti reali, accaduti non troppo tempo fa. L’autore, nel creare questa finzione, ha reso esemplare un periodo della nostra storia che non si è conclusa ancora, almeno per quanto riguarda la giustizia dovuta alle vittime e i rapporti tra apparati deviati dello Stato e il terrorismo nero», racconta César Brie.
«Gli assassini di Fausto e Iaio non sono stati trovati. Ci sono i nomi e i sospetti, ma non le prove che li inchiodano. Oggi va di moda accusare di tutto i magistrati. I grossi partiti (di destra e di sinistra) sopportano male un potere dello stato indipendente e cercano di controllarlo. Questo lavoro ha cambiato il mio modo di ricordare gli anni tra il ‘75 e l’‘82, in cui gestivo il Centro Sociale Isola, il primo Centro Sociale occupato a Milano. La notte della morte di Iaio e Fausto partecipai alla prima manifestazione spontanea, piena di sgomento e rabbia. Spero che questo lavoro serva a ricordare, a capire, a inquietarci, e aiuti i più giovani a capire cosa accadeva in questo Paese quando i loro genitori erano ragazzi».

https://archive.org/details/viva.l.italia (1h 27′)
info https://www.elfo.org/spettacoli/2017-2018/viva-litalia.htm

_

radio onda rossa, 3 maggio, h. 14: “il re di girgenti”, di (e con) massimo schuster e fabio monti

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

martedì 3 maggio 2022, alle ore 14:00

IL RE DI GIRGENTI

dal romanzo di Andrea Camilleri
scritto, diretto e interpretato da Massimo Schuster e Fabio Monti

«Nel 1994 mi capitò di sfogliare un libretto intitolato ‘Agrigento’. E lessi parole che si riferivano a un episodio del 1718 accaduto in quella città, quando si chiamava ancora Girgenti: il popolo riuscì a sopraffare la guarnigione sabauda, assunse il controllo e puntò a riorganizzare il potere politico disarmando i nobili, facendo giustizia sommaria di diversi amministratori, funzionari e guardie locali, e proclamando re il proprio capo, un contadino. Ma la mancanza di un programma privò di sbocchi positivi quella protesta, e poco dopo fu facile avere ragione degli insorti. Restai strammato. Ma come, Agrigento, dove ho studiato fino al liceo, era stata, sia pure per poco, un regno con a capo un
contadino e nessuno ne sapeva praticamente niente?».
‘Il Re di Girgenti’ è romanzo di epica contadina siciliana. Mescolando elementi storici e fiabeschi, la storia vede un susseguirsi di avvenimenti tragicomici che, dalla nascita del contadino Zosimo, lo accompagnano fino alla salita sul trono di Girgenti e poi alla morte. I numerosi personaggi, alcuni grotteschi, altri profondamente umani, sono innanzitutto sballottati da un Destino tanto ineluttabile quanto crudelmente giocoso. La messinscena è ispirata al teatro dei pupi, dei cantastorie e del cuntu, forme tradizionali di teatro popolare siciliano.

https://archive.org/details/re.di.girgenti (1h 20′)
info
https://www.toscanaspettacolo.it/28245/il-re-di-girgenti-camilleri-in-scena/

_

“l’attore in quanto soggetto, non l’attore in quanto io” / cb nel 1988

rivista ancora. la puntata di Mixer Cultura del 15 febbraio ’88. andrebbe tutta trascritta (qualcuno lo ha fatto?) per rendersi conto di come e quanto l’Italia comunicante e comunicata sia il posto sbagliato per.

si può sostituire qualsiasi cosa. (come del resto i figuranti convocati a misinterpretare sarebbe stato possibile e lecito sostituirli con altri, altrettanto diafani).

Raboni stravaccato & ghignettino sul suo poltro-girello, lettore e latore del Corsera, perfino peggio della miseria di Davico Bonino. Tian che parla di “pubblico” e non gli viene da ridere. La sua spalla nemmeno va nominata, parla da sé e troppo.

ma proprio sagome disperse, irritazioni elettriche dello schermo. nel nebbione.

da ascoltare ci sono Grande, Manganaro, semmai; sarebbero stati, anzi, semmai. perché la scuola della comunicativa Rai non vi trova diletto, evidentemente. quattro battute e gli levano l’inquadratura.

allora.
presteranno orecchio – dopo più di trent’anni – i poeti e i guitti almeno a CB, che qui trascrivo da 5′ 16” in avanti? (ec)come dubitarne!

Dicevo appunto… dopo circa quattro secoli di teatro di testo a monte, ecco finalmente la scrittura di scena. Una volta il testo veniva (viene tutt’ora ahimé in occidente) riferito, si impara a memoria… Cioè è un teatro del detto, del già detto, e non del dire, e non del dire che sconfessa il detto e si sconfessa anche in quanto dire; cioè: si tende delle trappole, il dire, al dire stesso. Non è mai un dire del medesimo, comunque. Quindi: la scrittura di scena è tutto quanto non è il testo a monte. È il testo sulla scena. Il testo ha la medesima importanza che può avere il parco lampade, la musica, un pezzo di legno di cantinella qualunque, un barattolo… Questo è il testo nella scrittura di scena, chiaramente affidata alla superbia dell’attore; dell’attore in quanto soggetto, non più dell’attore in quanto io, cioè in quanto immedesimazione in un ruolo. Mi pare sia molto chiaro.

imparassero i poeti (ma non imparano) e i loro critici, e gli editori, la distinzione fra soggetto e io. non so più quante volte ripetuta, qui su slowforward e altrove.

_

audio da “carmelo bene – il congedo impossibile”

https://www.raiplaysound.it/audio/2022/04/Il-Teatro-di-Radio3-del-11042022-55823f1f-b66f-4174-8748-91d7a4b3e68c.html

Brani della serata del 21 marzo 2022 a Roma dedicata a Carmelo Bene nel ventennale della morte, trasmessi da Rai Radio 3 e introdotti da Francesca Rachele Oppedisano dell’Associazione l’orecchio mancante e Luisa Viglietti. Con le voci di Tommaso Ragno, Enrico Terrinoni, Federica Fracassi, Marco Foschi, Filippo Timi, Silvia Pasello, Iaia Forte, Lino Musella, Paolo Mazzarelli.

https://www.raiplaysound.it/audio/2022/04/Il-Teatro-di-Radio3-del-11042022-55823f1f-b66f-4174-8748-91d7a4b3e68c.html