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teatro: oggi h. 14, radio onda rossa, “scarti nobili. beatrice cenci”, di roberto agostini
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
martedì 12 luglio 2022, ore 14:00
● SCARTI NOBILI
Beatrice Cenci, donna contemporanea
scritto e diretto da Roberto Agostini
con Annalisa Picconi
musiche originali Dimitri Scarlato
L’11 Settembre 1599, a Roma, fu condannata a morte Beatrice Cenci, poco più che ventenne, con l’accusa di aver ucciso un padre brutale ma nobile, quindi intoccabile (la violenza carnale prevedeva allora la pena capitale). Già condannato a pagare multe onerose allo Stato Pontificio, egli continuava a reiterare i suoi abusi anche nei confronti della figlia.
Stupri e omicidi a sfondo sessuale, fra le mura domestiche e non, fanno ancora parte della cronaca quotidiana e spesso, se a commetterli è qualcuno che detiene potere, costui ha la possibilità di uscirne quasi del tutto indenne. Fu forse anche questa l’intuizione che portò l’inascoltata Beatrice a farsi giustizia da sola? Lo spettacolo si focalizza su tre aspetti: la sopraffazione del più forte sul più debole, il potere che fagocita ogni principio di giustizia, una società che continua istituzionalmente a sostenere un’eredità patriarcale che spinge da secoli a omettere tutto ciò che l’uomo compie di nefando nei confronti dell’universo femminile. E’ un racconto fatto da una donna contemporanea che, come Beatrice, subisce una violenza sessuale all’interno del proprio contesto familiare, vivendo in solitudine il proprio dramma. Una commistione fra antico e moderno che ci riporta ad una giustizia ancestrale. L’atroce gesto di Beatrice è simbolo e catarsi di una disperata ribellione del femminile di ieri e di oggi.
http://archive.org/details/Radioteatro.ScartiNobili (40′)
info
https://www.positanonews.it/2010/04/roma-teatro-dellorologio-scarti-nobili-beatrice-cenci-donna-contemporanea/8741/
“oplà, noi viviamo” / ernst toller. 1927
Mise en scène: 1972. Regia di Marco Leto
cb 1992 (estratto)
carmelo bene: intervista del 1982, per la rubrica ‘ritorno al cinema’
carmelo bene e lydia mancinelli intervistati da pasquale guadagnolo (per il “riccardo iii”), 1978
“pierrot redux”: a ottobre @ reggio emilia
alan turing e la mela avvelenata /// sopra il cielo di san basilio
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
martedì 21 giugno 2022 ore 14
(1) riduzione di
● ALAN TURING E LA MELA AVVELENATA
di Massimo Vincenzi
con Gianni De Feo
regia di Carlo Emilio Lerici
Alan Turing (1912 – 1954) è stato un matematico il cui lavoro ha avuto un’influenza eccezionale anche al di fuori del campo astratto della logica. E’ stato, infatti, uno dei pionieri dello studio della logica dei computer ed il primo ad interessarsi all’argomento dell’intelligenza artificiale. Il suo lavoro è stato di importanza cruciale per i destini della Seconda Guerra Mondiale. Turing, infatti, elaborò una macchina chiamata ‘Colossus’ che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici creati da ‘Enigma’, la macchina utilizzata dai tedeschi per criptare le proprie comunicazioni. Era il primo passo verso il computer digitale. A titolo di ringraziamento per i suoi servizi l’Inghilterra dapprima lo decorò con l’Ordine dell’Impero Britannico, poi lo fece membro della Royal Society, ed infine lo processò per atti osceni in quanto omosessuale, condannandolo alla castrazione chimica.
Ipersensibile, incompreso, circondato dallo scetticismo e dall’ostilità dell’ambiente scientifico, il matematico inglese si suicidò mangiando una mela al cianuro. Una leggenda dice che il logo della Apple sia un omaggio ad Alan Turing, tuttavia l’azienda non ha mai confermato nè smentito questa notizia.
http://archive.org/details/Radioteatro.AlanTuringELaMelaAvvelenata1 (23’)
Info:
https://www.teatrostabiletorino.it/wp-content/uploads/2013/04/01_TEATRO_STABILE_Comunicato-stampa_ALAN-TURING.pdf
e
alle ore 14:25
(2)
● SOPRA IL CIELO DI SAN BASILIO
di e con Ferdinando Vaselli
regia di Valentina Esposito
Nato da un laboratorio interculturale nelle scuole e sviluppatosi parallelamente come progetto teatrale e video, un romanzo sulle seconde generazioni, i figli degli immigrati in bilico tra tradizione e perdita di identità, tra voglia di sentirsi accettati e consapevolezza di sentirsi diversi. Lo spettacolo teatrale, come il romanzo, nasce proprio dalllo stimolo ricevuto da questi incontri. Su questo argomento abbiamo registrato bambini e maestri e il risultato è il racconto di un anno di scuola nella periferia romana, dal primo giorno alla promozione alle scuole superiori, visto attraverso lo sguardo di un ragazzino figlio di migranti bosniaci. Insieme a lui un gruppo di bambini attraversano la città come se fosse un luogo di echi di storie della tradizione popolare fatto di personaggi caricaturali, comici e tragici allo stesso tempo, eccessivi come sono i bambini. Lo spettacolo racconta la realtà della periferia romana senza dimenticare l’aspetto fantastico; è un luogo popolato di cuochi pantagruelici che fanno i lavapiatti, calciatori che volano sopra il cielo di S. Basilio che lanciano palloni che bucano reti, papà che dicono una sola frase in italiano, lingue mozzate come gli antichi egizi, bambini razzisti, solitari, autodistruttivi geniali e diabolici.
http://archive.org/details/Radioteatro.SopraIlCieloDiSanBasilio (20’)
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documenti: leo de berardinis, “essere pronti è tutto…”
“cominciò che era finita”: incontro con luisa viglietti
gianluca rizzo: “poetry on stage”
Sandro Ricaldone
GIANLUCA RIZZO
The Theatre of the Italian Neo-Avant-Garde
University of Toronto Press, 2020
Poetry on Stage focuses on exchanges between the writers of the Italian neo-avant-garde with the actors, directors, and playwrights of the Nuovo Teatro. The book sheds light on a forgotten chapter of twentieth-century Italian literature, arguing that the theatre was the ideal incubator for stylistic and linguistic experiments and a means through which authors could establish direct contact with their audience and verify the solutions they were devising to the practical and theoretical problems raised by their stances in politics and poetics. A robust textual analysis of a number of exemplary texts grounds these issues in the plays and poems produced at the time, and connects them with the experimentations subsequently carried out by some of the same artists.
In-depth interviews with four of the most influential figures in the field – critic Valentina Valentini, actor and director Pippo Di Marca, author Giuliano Scabia, and the late poet Nanni Balestrini – conclude the volume, providing an invaluable first-hand testimony that brings back to life the people and controversies discussed.