a partire dal 7 febbraio
in diretta online:
https://www.facebook.com/CircoloArciIsolotto
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Sandro Ricaldone
JEAN DUPUY YPUDU
Un film documentaire écrit et réalisé par Gilles Coudert
Cinéma le Saint-André-des-Arts – Paris
2 – 14 février 2022
Du 2 au 14 février, tous les jours (sauf 08/02) à 13h et les mardis 22 février et 1er mars
La galerie Loevenbruck organise des projections du film de Gilles Coudert autour de l’artiste Jean Dupuy au cinéma le Saint-André-des-Arts tous les jours, en présence du réalisateur ou d’invités.
Le film de Gilles Coudert raconte le destin singulier, humain, sensible, romanesque, extraordinaire de Jean Dupuy, artiste hors normes, charismatique et singulier. Portrait d’un personnage aux multiples vies : pionnier de l’art technologique, performeur et grand ordonnateur de soirées artistiques dans le New York effervescent des années 1970–1980, devenu ermite « graphologue », bricoleur et anagrammiste, retiré à Pierrefeu, nid d’aigle perché au sommet d’une montagne de l’arrière-pays niçois.
Le film se tisse en croisant l’échange intime entre l’artiste et le réalisateur avec les témoignages de Patricia Brignone, Catherine Cattaneo, Augustin Dupuy, Alexandre Gérard, Arnaud Labelle-Rojoux, Éric Mangion, Jeffrey Perkins, Julia Robinson et Christian Xatrec. Des images d’archives, pour la plupart inédites, invitent les spectateurs à suivre l’itinéraire unique de Jean Dupuy en replaçant ses actions dans leur contexte historique et artistique.
Gilles Coudert est auteur-réalisateur, producteur et éditeur.
TIC Edizioni presenta
QUALCHE USCITA. POSTPOESIA E DINTORNI
di Jean-Marie Gleize
Incontro con Florent Coste, Luigi Magno, Gian Luca Picconi
Lunedì 31 gennaio 2022, alle ore 21:00
Tic Talk a cura di Emanuele Kraushaar e Michele Zaffarano
Online in diretta streaming sui canali:
https://tinyurl.com/ticedizioni
o https://www.facebook.com/ticedizioni
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Scheda del libro:
La poesia è per noi oggi innanzitutto ‘lapoesia’, un grande totem storico che continua ad attraversare le istituzioni scolastiche e i mezzi d’informazione e a imporre termini chiave come ‘espressività’, ‘armonia’, ‘sincerità’, ‘autenticità’, ‘visione’. D’altro canto, anche la ‘repoesia’, rovistando il quotidiano alla ricerca delle tracce di un canto essenziale, non rappresenta altro che l’ennesimo nostalgico avatar di quello stesso totem. Quanto alla ‘neopoesia’, apparentemente più in fase con il presente grazie ai suoi sempre aggiornati e spettacolari artifici tecnico-retorici, essa punta soprattutto a moltiplicare l’effetto “fantasmagorico”.
Dalla fine dell’Ottocento (dopo Rimbaud, per intenderci), alcuni autori hanno cercato di “liberare” la poesia da sé stessa, per riconcepirla sotto altre latitudini. Pensandola prima di tutto come un modo per comprendere la realtà, questi altri autori si sono consequenzialmente impegnati a ricercare gli strumenti concettuali, verbali e formali più adatti a tale nuova intesa.
I quindici interventi raccolti in questo volume partono tutti dal presupposto che esista un ‘fuori’ e un ‘dopo’. E che non ci sia solo ‘un’ modo per uscirne, ma che si possa contare su una pluralità di gesti, di atteggiamenti e di disposizioni (alla fuga), secondo le diverse maniere con cui può essere pensata una rifondazione (una riconversione) dell’“industria logica” letteraria. I cantieri postgenerici che questo libro descrive (nel loro contesto e considerandone le finalità “politiche”) sono vasti. Si tratta in fondo di atti e di azioni: d’insubordinazione.
Evento facebook:
https://www.facebook.com/events/651540632854836
Per ordinare il libro:
https://ticedizioni.com/products/qualche-uscita-postpoesia-e-dintorni-jean-marie-gleize
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AGORA / AGORÀ
A WORK / UN’OPERA
Gino De Dominicis, D’io
with/con Giuseppe Garrera
9/09/2020, MACRO, Rome
ENG – A Work is a format of AGORA developed in collaboration with Giuseppe Garrera, in which the musicologist, art historian and collector analyses philologically an art work of his choice for each meeting.
8 June 1972, Venice Biennale. Gino De Dominicis’ room is closed. The artist risks lynching. Even the Carabinieri intervene. “Hall of shame,” “exhibition of horrors,” “bestial art,” the newspapers headline: a “mongoloid” put on display, the sign of the swastika on a wall, a deafening laugh of mockery to welcome visitors. Never has art fallen so low. The Magistracy must take its course. But what had Gino De Dominicis exhibited? What happened? What was there to laugh about?
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ITA – Un’opera è un formato di AGORÀ sviluppato in collaborazione con Giuseppe Garrera, nel quale il musicologo, storico dell’arte e collezionista analizzerà filologicamente un’opera a sua scelta per ogni incontro.
8 giugno 1972, Biennale di Venezia. La sala di Gino De Dominicis viene chiusa. L’artista rischia il linciaggio. Intervengono anche i carabinieri. “Sala della vergogna”, “mostra degli orrori”, “arte bestiale”, titolano i giornali: un “mongoloide” messo in mostra, il segno della svastica su un muro, una risata di scherno, assordante, ad accogliere i visitatori. Mai l’arte è caduta così in basso. Che anche la magistratura faccia il suo corso. Ma cosa aveva esposto Gino De Dominicis? Cosa è accaduto? Di cosa si rideva?
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Il materiale qui presente fa parte del saggio/ebook di Jonida Prifti Patrizia Vicinelli. La poesia e l’azione, uscito il 7 maggio 2014 con la casa editrice Onyx.
“splendori di massa io non ne conosco”