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le tre parti del saggio “la svolta della strada”, su “ferro3” di kim ki-duk

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http://niederngasse.it/rubriche/la-svolta-della-strada-1-marco-giovenale

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https://niederngasse.it/rubriche/recensioni/la-svolta-della-strada-2-marco-giovenale

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https://niederngasse.it/rubriche/la-svolta-della-strada-3-marco-giovenale

grazie a Paola Silvia Dolci per l’ospitalità su Niederngasse

sotto la campo

Per tutto il Novecento le varie correnti letterarie e i vari poeti se le sono suonate di santa ragione, botte da orbi, giù mazzate, gambe tese, crocchiare di ossa, schiocchi di merli, frusci di serpi: ed era il Novecento. Bombe, mica miccette.
Adesso, dopo 20 anni di nuovo secolo (e millennio), è evidente che una universale pax vobiscum mette tutti d’accordo e contenti. Su facebook il desiderio di tanti poeti è volteggiare nel vuoto whimper con la levità antipanico e antipunk di una cristinacampo.
Ma bada, lettore medio, sotto la campo la capra crepa, e la letteratura di questi delicati e iperallergici alla critica li disabitua a vedere la spazzatura di che l’editoria strascoppia.

Va tutto bene: la bianca, lo specchio, le minori e le minime (in Italia e all’estero, avrebbe detto Bernacca). Per carità, signore e signori, tenetevi alle maniglie, non sia mai che vi scappi un dubbio da sotto la campo.

Nel ’75 o nel ’78 non sareste durati mezza ripresa, sul ring.

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le scritture non integrate, né integrabili

rileggo un articolo di Antonio Francesco Perozzi, dello scorso anno: https://www.layoutmagazine.it/lirica-ricerca-saggio-poesia-teoria-del-tutto-poetico/.
e mi sorprende positivamente e piacevolmente un passaggio, soprattutto. questo: “Ecco, perciò, la natura quantistica della scrittura di ricerca: il testo non è proposto come massa, ma come sintomo di un’indeterminazione”.
non potrei essere più d’accordo.
meno in sintonia mi sento circa l’idea di una possibile/ipotizzabile “teoria del tutto poetico”. questo tutto, che sicuramente esiste, patisce (credo) il limite dell’aggettivo: “poetico”.
ipotizzo, invece: quanto più ci si avvicina all’oggetto di osservazione, ossia al campo di conflitti costituito dalle scritture contemporanee, tanto più ci si allontana da una loro integrazione e integrabilità, anche semplicemente come appezzamenti confinanti da unire o disunire vedendoli comunque come parti della più ampia geografia della “poesia”.

e, ancor meglio: ci sono delle “cose”, degli oggetti verbali non identificati, che non sono appezzamenti ma veri vettori di distanziamento dal genere poesia. talvolta perfino dal letterario.

verso la ricomprensione di alcune scritture sotto la dicitura “poesia” nutro la stessa sfiducia che provo verso ogni ipotesi di fusione o integrazione di alcuni elementi frammentari, prose brevi, schizzi, materiali irregolari, nel più vasto corpo della forma romanzo.

ci sono scritture che risultano cocciutamente ostili e contrarie a nutrire il predatore. si vorrebbero, anzi, all’opposto, velenose per quest’ultimo.

hanno tutta la mia simpatia.

“guida del viaggiatore immobile”: ​corrado costa su “obsoleto”​​, di​ vincenzo agnetti

Grazie a Giuseppe Calandriello per aver condiviso questo fascicolo, estratto da “malebolge”:

Costa, Corrado_ Guida del viaggiatore immobile_ Estratto da ‘malebolge’

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date e dati su “ricerca”, “scrittura di ricerca”, “ricerca letteraria” [prima parte], in ‘il verri’ n 75, feb. 2021

Marco Giovenale, Date e dati su “ricerca”, “scrittura di ricerca”, “ricerca letteraria”
[prima parte]
in «il verri», n. 75, feb. 2021, pp. 110-124:

https://www.academia.edu/85155587/Date_e_dati_su_ricerca_scrittura_di_ricerca_ricerca_letteraria_prima_parte_

https://slowforward.files.wordpress.com/2022/08/mgiovenale-date-e-dati-su-ricerca-in-il-verri-n-75-feb-2021-pp-110-124.pdf

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tra i (possibili) libri per l’estate, due tic: “la gente non sa cosa si perde” e “qualche uscita. postpoesia e dintorni”

Un grazie particolarmente sentito a Sara Sorrentino e Simone Biundo per aver scelto La gente non sa cosa si perde (Tic) come libro da suggerire per l’estate, da parte del sito La balena bianca https://www.labalenabianca.com/2022/07/13/i-consigli-dellestate-poesia/

Noto con altrettanta e maggiore felicità che un secondo libro Tic è segnalato, nel corpo della stessa rassegna, stavolta da Stella Poli: Qualche uscita. Postpoesia e dintorni, di Jean-Marie Gleize, tradotto da Michele Zaffarano.

antonio devicienti: “il cotone”, di mg, recensito in dialogo con testi di gustav sjöberg

un energicissimo grazie ad Antonio Devicienti per questa lettura de Il cotone (Zacinto/Biblion, 2021), con riferimenti pertinenti e puntuali all’opera di un amico e studioso che mi è carissimo: Gustav Sjöberg.

https://wp.me/p435ho-1qL