Archivi tag: Donald Trump

sign the ‘change.org’ petition: icc and icj to investigate trump for war crimes and global warmongering

ICC and ICJ to Investigate Donald Trump for War Crimes and Global Warmongering We, the undersigned, call on the International Criminal Court (ICC) and the International Court of Justice (ICJ) to investigate Donald Trump for his role in fueling wars, supporting war crimes, and destabilizing global peace. –> [read the full text & sign here]

da ‘the grayzone’: ulteriori riscontri sulla vicenda di charlie kirk

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid027DNRshVDsZZi4MJXtZtRzgrTr3vJVvERgPPB1uvWaaHSVv2rNsh24WNY98eQEhy9l&id=100066712961629

MAX BLUMENTHALSECONDO FONTI, IL MILIARDARIO SIONISTA BILL ACKMAN HA ORGANIZZATO UN DURO “INTERVENTO” SU ISRAELE CONTRO CHARLIE KIRK

Un mese prima dell’omicidio di Charlie Kirk, il miliardario filo-israeliano Bill Ackman ha organizzato un intervento negli Hamptons durante il quale, secondo alcune fonti, lui e altri hanno “criticato duramente” Kirk per le crescenti critiche dell’attivista politico conservatore all’influenza israeliana a Washington. Kirk se ne è andato preoccupato per il “ricatto” israeliano, secondo alcune fonti, mentre contemplava una conversione al cattolicesimo.

di Max Blumenthal
15 settembre 2025

L’11 settembre, un giorno dopo l’assassinio di Charlie Kirk, il miliardario filo-israeliano Bill Ackman ha utilizzato la piattaforma social X per pubblicizzare la sua relazione con il defunto esponente conservatore. “Mi sento incredibilmente privilegiato di aver trascorso una giornata e condiviso un pasto con @charliekirk11 quest’estate. Era un gigante”.
The GrayZone ha parlato con cinque persone a conoscenza dell’incontro tra Kirk e Ackman, tenutosi all’inizio di agosto sotto le mentite spoglie di un pranzo estivo negli Hamptons. Secondo una fonte, Kirk sarebbe rimasto sconvolto dopo che l’incontro si sarebbe trasformato in un “intervento” in cui sarebbe stato “criticato” per le sue opinioni sempre più scettiche sulle relazioni speciali tra Stati Uniti e Israele e per aver dato spazio a importanti critici conservatori di Israele durante i suoi eventi Turning Point USA (Punto di Svolta USA – TPUSA).
Quando i suoi ospiti gli hanno presentato un elenco dettagliato di ogni “reato” che avrebbe presumibilmente commesso contro Israele, Kirk sarebbe rimasto “inorridito”, ha detto una persona. A un certo punto, secondo un’altra fonte, Ackman avrebbe rimproverato con rabbia Kirk per la sua disobbedienza. Il miliardario Sionista avrebbe anche chiesto a Kirk di revocare l’invito a Tucker Carlson a parlare al suo prossimo America Fest 2025 a dicembre.
Il 12 settembre, The GrayZone ha citato un collaboratore di lunga data di Kirk, che Netanyahu si era offerto di organizzare una massiccia iniezione di denaro pro-Israele in TPUSA, e che Kirk aveva rifiutato. Un altro amico di lunga data di Kirk ha riferito che l’attivista conservatore aveva anche rifiutato un’offerta presentata da Netanyahu due settimane prima della sua morte per incontrarlo a Gerusalemme.
Kirk, secondo una persona a conoscenza dell’incontro con Ackman, ha affermato di essersi allontanato con la sensazione di essere stato sottoposto a un “ricatto”.

Continua a leggere

Un articolo di Roberta De Monticelli, sul ‘manifesto’ (26-5-2024): “Gaza 2035. Il profitto della guerra”

“[…] Era comparso già nel dicembre 2023 il marketing di un progetto di costruzione di ville di sogno lungo la costa di Gaza, spianata dalle bombe ed era apparso senza infingimenti, con tanto di rendering e nome dell’impresa: Harey Zahav (montagne d’oro). Il 19 marzo 2024 compariva sull’edizione online del Guardian il resoconto di un’intervista concessa a Tarek Masud, direttore della Middle East Initiative, programma della Harvard’s Kennedy School of Government, da Jared Kushner, il genero di Donald Trump.
Quello che era stato coinvolto nella preparazione del piano di normalizzazione dei rapporti arabo-israeliani sfociato poi negli Accordi di Abramo. Nell’intervista Kushner apprezzava – a proposito di valori nascosti – l’alto valore potenziale delle proprietà affacciate al mare di Gaza, e auspicava che Israele «finisse il lavoro» di rimuovere i civili, spostandoli ad esempio nel Naqab, mentre «ripuliva la striscia». «D’altra parte – aggiungeva – di Gaza non resta molto, e a pensarci bene a Gaza non c’era un vero precedente storico» […]”

L’articolo completo è qui:
https://ilmanifesto.it/gaza-2035-il-profitto-della-guerra
_