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tre operazioni fascistissime del governo

1 e 2

In un solo giorno, il Governo Meloni ha impugnato due leggi regionali. Due leggi diverse, ma con lo stesso obiettivo: difendere i diritti. E per questo, inaccettabili agli occhi della destra.

La Toscana aveva approvato una norma che premia, nei bandi pubblici, le aziende che pagano almeno 9 euro lordi all’ora.

La Sicilia, una delle regioni dove è più difficile abortire (con l’81,5% di medici obiettori e intere strutture con il 100%), aveva deciso una cosa semplice: assumere nei concorsi pubblici medici non obiettori.

Ma il Governo le ha impugnate entrambe.

Perché in Italia puoi pagare un lavoratore 3 euro l’ora.

Puoi costringerlo a turni infiniti, appalti al massimo ribasso, contratti spezzettati.

Puoi costringere una donna ad attraversare tre province per abortire, a trovare ospedali senza medici non obiettori, a dover supplicare il permesso per un diritto.

Ma l’unica cosa che non puoi fare, secondo Giorgia Meloni, è provare a cambiare le cose.

Perché se una Regione decide di premiare le aziende che danno stipendi dignitosi, come ha fatto la Toscana, il Governo impugna la legge.

Perché se una Regione decide di garantire l’aborto assumendo solo medici non obiettori, come ha provato a fare la Sicilia, il Governo blocca tutto.

Non difendono la Costituzione. Difendono un’idea di società dove i diritti si elemosinano.

È una guerra contro la dignità, contro la libertà. E la stanno combattendo ogni santo giorno.

Non hanno limiti alla barbarie.

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3

Alessandro Zan:

Con il disegno di legge sulla disforia di genere, il Governo Meloni si spinge oltre ogni limite: vuole schedare i minori che intraprendono un percorso di affermazione di genere consegnando dati ultrasensibili all’Agenzia Italiana del Farmaco.

E’ un atto gravissimo, un attacco politico e idoleologico contro le persone trans che alimenta stigma e discriminazione. Il diritto all’identità di genere è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Corte Costituzionale dal 2015 e ribadito anche recentemente da due sentenze della Corte dei giustizia dell’Unione Europea.

Le persone trans non smetteranno di esistere solo perché il Governo renderà più difficile il loro percorso di transizione. Contrasteremo con tutte le nostre forze questa violenza istituzionale: questo disegno di legge va ritirato immediatamente.

https://www.facebook.com/share/p/19rW51aArS/

 

mail da inviare: richiesta urgente per invocare la convenzione onu sul genocidio

destinatari da inserire nella mail:
presidente@pec.governo.it,
meloni_g@camera.it,
carlo.calenda@senato.it,
info@antoniotajani.it,
info.italyun@esteri.it,
sa.menichelli@governo.it,
conte_giuseppe@camera.it,
segrcd@governo.it,
uscm@palazzochigi.it,
ucm@governo.it,
gabinetto.vicepresidentesalvini@governo.it
info@aledibattista.it

oggetto:
Richiesta urgente per invocare la Convenzione ONU sul Genocidio

testo della mail:

Egregio Signore/Gentile Signora,

Nel corso degli ultimi due mesi e mezzole forze israeliane hanno ucciso più di 29.000 civili in Palestina, tra cui oltre 11.000 bambini. Scrivo per esprimere la mia profonda preoccupazione riguardo al genocidio in corso e per chiedere urgentemente il vostro aiuto nell’incoraggiare una cessazione immediata delle ostilità e l’invocazione della Convenzione sul Genocidio senza ulteriori indugi.

La Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, rappresenta uno strumento legale indispensabile per prevenire e sanzionare atti di genocidio. La Convenzione sul Genocidio, sancita dal diritto internazionale e vincolante per tutti gli Stati firmatari, esige risposte immediate e inequivocabili alle situazioni di genocidio, sia per imperativi morali che per mandato legale.

Gli sforzi diplomatici per far rispettare il diritto internazionale e porre fine al genocidio del popolo palestinese sono risultati infruttuosi. La mancata copertura completa da parte dei media occidentali delle atrocità, unita alla diffusione di disinformazione, è profondamente allarmante. La manipolazione intenzionale da parte dei leader politici, pericolosamente vicina all’incitamento al genocidio, richiede una condanna urgente e inequivocabile. Questa urgenza è ulteriormente sottolineata dal triste bilancio di oltre 100 giornalisti uccisi mentre cercavano coraggiosamente di rivelare la verità. L’obbligo di responsabilità immediata è essenziale per affrontare questa crisi e garantire giustizia per le voci e le vittime silenziate.
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