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allison grimaldi-donahue, “a mouth covering a mouth: the women of gruppo 63”
da
https://www.shorttheatre.org/eventi/allison-grimaldi-donahue/
3 settembre 2021 | WEGIL
(Roma, L.go Ascianghi 5)
performance poetica
in inglese
Allison Grimaldi-Donahue, statunitense di nascita, ora a Bologna, è una poetessa, scrittrice e traduttrice.
A Mouth Covering a Mouth: The Women of Gruppo 63, è la sua performance che risuonerà nella Hall di WEGIL nel contesto di CRATERE, indagando le genealogie culturali in cui la performatività dei corpi si intreccia – o è tutt’uno – con la rivendicazione politica, il cui lascito oggi riverbera nella riflessione e nelle lotte del presente. In A Mouth Covering a Mouth: The Women of Gruppo 63, reincorpora i versi delle donne del Gruppo 63 – Alice Ceresa, Giulia Niccolai, Patrizia Vicinelli – piegando il livello teorico e storico con il personale.
In questa lettura poetico-performatica, Allison Grimaldi-Donahue esplora il concetto di “linguaggio come pelle” di cui parla Roland Barthes, chiedendosi come ci si possa toccare e sentire attraverso il linguaggio, scritto e parlato, riflettendo quindi sulla comunicazione con e senza corpo, sulle potenzialità di incarnare lingue perdute, oltre ogni teoria accademica.
A favore di una poetica emotiva, la sua pratica tende verso la costruzione di un sé diasporico, che possa recuperare e incarnare il passato ormai dimenticato.
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4 agosto: tutto spatola a pisa
All’interno della manifestazione pisana “Un fiume di libri in Piazza Cavallotti” (rassegna di editoria indipendente), il volume di Adriano Spatola, OPERA (a cura di Giovanni Fontana), edito da [dia•foria nel 2020, in collaborazione con dreamBOOK edizioni, avrà la sua prima vera, “fisica”, presentazione.
Saranno presenti all’evento: Giovanni Fontana (poeta e poliartista di rilievo internazionale); Bianca Maria Bonazzi (attiva collaboratrice dell’attività culturale di Spatola); Riccardo Spatola (figlio del poeta); Fabrizio Bondi (critico e accademico presso la Scuola Normale Superiore); Daniele Poletti (direttore del progetto culturale/editoriale [dia•foria); Stefano Mecenate (dreamBOOK edizioni).
OPERA è un libro fondamentale per ricostruire la nostra storia letteraria dagli anni ’60 agli ’80 e per valutare il lascito di uno dei poeti più importanti del Novecento.
Nella presentazione si parlerà dell’edizione del libro, della scrittura e dell’operato culturale di Adriano Spatola e dei progetti futuri, passando per l’ascolto di alcuni celebri pezzi di poesia sonora del nostro.
Evento facebook: https://facebook.com/events/s/presentazione-opera-di-adriano/370346311129890/
OPERA può essere acquistato scrivendo a:
info@diaforia.org
info@dreambookedizioni.it
www.diaforia.org
www.dreambookedizioni.it
installance #0160, asemic piece with expiry date
2003-2015: espressioni che non vogliono (né volevano) venir fissate come “categorie”
da un post del 2015 in N.I.:
https://www.nazioneindiana.com/2015/10/12/qualche-asserzione-sparsa/
Se vado con la memoria a prima del 2005, precisamente al 2003-04 o anche precedentemente, rammento la mia ipotesi di una scrittura definita come coerente con una idea di “informale freddo” (a differenza della corrente tellurica/vulcanica dell’informale in arte, oltre mezzo secolo prima): cfr. Note di ricerca e ascolto di autori: un informale freddo – e una rete tesa ai punti, in «L’Ulisse», n. 1, giugno 2004, http://www.lietocolle.com/cms/img_old/ulisse_1.pdf. (ma cfr. anche http://www.italianisticaonline.it/2004/fortini/). Se andiamo al 2006, troviamo l’ipotesi – di Bortolotti e mia – di un differenziarsi (e forse vicendevole precisarsi) di “installazione” e “performance”: http://gammm.org/index.php/2006/07/16/tre-paragrafi-gbortolotti-mgiovenale/. Nel 2009 esce il volume collettivo Prosa in prosa (ex link: http://www.l elettere.it/site/e_Product.asp?IdCategoria=&TS02_ID=1502; attualmente: https://www.lelettere.it/libro/9788860873019, ma fuori catalogo) il cui titolo è formula che si deve a Jean-Marie Gleize. Nel 2010 o poco prima ha iniziato a diffondersi una mia fissazione: quella che tutti si sia incappati recentemente/felicemente in un evento avviatosi già coi primi anni Sessanta: un “cambio di paradigma” (cfr. il n. 43 del «verri», giugno, 2010, e poi https://www.nazioneindiana.com/2010/10/21/cambio-di-paradigma/). Se andiamo al 2011 abbiamo “loose writing”, espressione che ho pensato di poter riferire soprattutto a gran parte del lavoro di Carlo Bordini, e ad altri autori: https://puntocritico2.wordpress.com/2011/01/25/quattro-categorie-piu-una-loose-writing/. (Di recente la collana Syn ha ospitato un testo di Alessandra Carnaroli che mi pare decisamente esemplare, in questi termini: http://www.ikona.net/alessandra-carnaroli-elsamatta/).
Infine: la coppia “assertivo” / “non assertivo” è rintracciabile daccapo sia nel testo Cambio di paradigma (2010, cfr. sopra) sia in un documento caricato nel marzo dello stesso anno sul mio blog: Prosa in prosa e gammm.org in (non)rapporto con le avanguardie storiche, https://slowforward.files.wordpress.com/2010/03/mg_nonrapp.pdf, così come in un dibattito su Absolute poetry, di cui si è purtroppo perso il link, temo; ma in cui mi riferivo alle prose in prosa come a testi che sono “non versi in prosa, non poème en prose, non prosa lirica, non narrazione, non epica, non prosa filosofica, non prosa d’arte, non prosa assertiva-artaudiana (Noël), non frammenti/aforismi che segmentano un pensiero (Bousquet, Cioran), non voyage/onirismo (Michaux)”. (E cfr. inoltre: http://slowforward.wordpress.com/2013/07/05/corrispondenza-privata-_-1-assertivo-non-assertivo/).
Bon. A valle di questo non richiesto iter mnemotecnico, tornando a quanto dicevo, ecco: “informale freddo”, “cambio di paradigma”, “loose writing”, “non assertività”, così come altre espressioni che mi è capitato di usare o addirittura coniare (penso anche a vocaboli inglesi: “installance”, “to drawrite”), non sono categorie, non vogliono essere scatole, definizioni. Vengono usate come tali, spesso. Ma sono, probabilmente, ambienti, costantemente dotati di tutti i comfort dubitativi degli ambienti che – da architetto deviante – escogito.
Abitare in un ambiente provvisorio e dubitante collide spesso con l’intento di mettervi radici, o di sedersi comodi. Il dubbio serve a questo: a non fermarsi troppo, e a non sentirsi troppo a proprio agio. Autori o critici stanziali, invece, si trattengono, o al contrario scappano a gambe levate come si fosse intenzionati a vender loro una casa infestata.
A scanso di equivoci (che rimarranno, temo) qui reinsisto: le espressioni sopra elencate sono espressioni, non scatole. Non vorrebbero essere categorie. Tuttavia sono e fanno “critica”, quindi sono a loro volta asseveranti, assertive (con quota d’ombra). È evitabile? Non credo.
(Ma si tratta di critica, appunto, non di prose o poesie…)
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nuovi articoli in roots§routes: “l’educazione nel corpo. per una somatica della relazione pedagogica”
ROOTS§ROUTES
Nuovi articoli del numero
§
L’EDUCAZIONE NEL CORPO
Per una somatica della relazione pedagogica
Anno XI, n°36, Maggio – Agosto 2021
a cura di Anna Chiara Cimoli e Pietro Gaglianò
indice:
Body Based Pedagogy in Museums
by Filippa Christofalou
POPOLGIOST, Movimenti di un Rito
di Laura Cionci, Maria Rosa Sossai, Silvia La Ferrara
a tune awaits the fade
di Marco Mazzoni
The place of non-intention:
a somatic quest through image and body
by Valentina Bonizzi and Monica De Ioanni
Pratiche di riscaldamento per ‘Corpi in azione’
di Alessio Bertini
Riconfigurare docente-corpo-discente
Esperienze, ipotesi e strategie per lo spazio condiviso dei saperi
di Fabrizio Ajello e Jacopo Natoli
Incontri. Arti visive e performance nel
progetto indipendente ‘Luci su Marte’
di Lucia Sauro e Marta Tedolfi
Una confabulazione intorno al progetto ‘Prendere corpo’
di Alessandro Tollari
Essere corpo, essere spazio, stare insieme
Riflessioni camminate con i piedi di Benedetta Rodeghiero e modellate con le mani di Marco Terranova
The School of Narrative Dance:
corpo, movimento, partecipazione e fioritura
di Ginevra Ludovici
Di-Fronte
di Jonida Xherri
Pratiche per_formative per la mediazione nel museo
di Marco Peri
Corpi confinati (aprile 2021)
di Rossella Caruso
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roots§routes nasce dall’esigenza di aprire uno spazio di riflessione sul ruolo che svolgono le estetiche contemporanee in relazione a tematiche o contesti di tipo antropologico, rispetto a uno scenario mondiale che ridiscute e problematizza il concetto di coloniale e postcoloniale.
Co-direttrici Viviana Gravano, Giulia Grechi e Anna Chiara Cimoli, redazione e comunicazione Paola Bommarito
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roots§routes stems from the need to create a space for reflection on the role that contemporary aesthetics play in relation to anthropological themes and contests, and in relation to a global scenario which discusses and problematizes the concept of colonial and postcolonial. Director Viviana Gravano, co-director Giulia Grechi and Anna Chiara Cimoli, editor&communication Paola Bommarito
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fluxus performance: flying mail / litsa spathi. 2008
Fluxus performance by Litsa Spathi: Flying Mail.
Guest star: the Fluxus Postman.
Recorded in the Fluxus city of Breda.
January, 2008.
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video della 12ma sessione di twentytwenty extended conference: con paolo zublena, costantino turchi, alessandro minnucci
Chair: Massimiliano Manganelli
Paolo Zublena (Università di Genova), Due o tre cose che so (e non sapevo) sulla poesia di ricerca
Costantino Turchi (Università di Roma Sapienza), L’immagine nello spazio della poesia
Poster: Alessandro Ludovico Minnucci (University of Chicago), La poesia performativa contemporanea in Italia: per una nuova metodologia di ricerca
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april 14th, free online event: a lecture by laurie anderson
grazie ad Andrea Raos per la segnalazione:
eventbrite.com/e/lecture-3-rocks-laurie-anderson-spending-the-war-without-you-tickets-148381147005
About this Event
Laurie Anderson presents Spending the War Without You: Virtual Backgrounds. The third in a series of six lectures, this talk will consider language, lyrics and the narrator.
About the Speakers
Presented by Laurie Anderson, one of America’s most renowned – and daring – creative pioneers. Known primarily for her multimedia presentations, she has cast herself in roles as varied as visual artist, composer, poet, photographer, filmmaker, electronics whiz, vocalist, and instrumentalist.
Introduced by Suzannah Clark, Director of the Mahindra Humanities Center and Morton B. Knafel Professor of Music at Harvard University, and Matt Saunders, Harris K. Weston Associate Professor of the Humanities in the department of Art, Film, and Visual Studies at Harvard University.
Modertated by Salman Rushdie, the author of fourteen novels, [read more here]