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2005-2025

materiali per una ricostruzione del passato prossimo

https://slowforward.net/2025/10/21/oggi-21-ottobre-venti-anni-fa-iniziava-romapoesia-2005/

margini interessanti e margini meno

ho fatto un secondo ‘margo’, ieri: https://slowforward.net/2025/10/17/margo-002-affannarsi/
hmm – forse in verità questo è un video anche …superfluo, considerando che torna e ritorna sulla parola (e prassi) “poesia”.
definirla marginale è oggettivo, ma è anche poco interessante.
i margini che mi interessano (quasi i soli direi, in letteratura) sono del tutto altri. la sperimentazione letteraria ha veramente pochissimo a che fare con la cosa nota come “poesia” (specie in italia)…

“Le carte della casa” è di nuovo disponibile

Maggiori informazioni (e i segnalibri disegnati da Giuditta Chiaraluce) qui:
https://slowforward.net/2025/10/16/le-carte-della-casa-edizioni-volatili-di-nuovo-disponibile/

Distanza tra contesti

pian piano dovrò, penso, un po’ radicalizzare il discorso fatto nel post “distinguere i paradigmi” (https://slowforward.net/2025/10/16/distinguere-i-paradigmi/) perché veramente sembra che le cose non siano (mai) abbastanza chiare. per quanto si spieghi, non è mai sufficiente.
la distanza tra il contesto ancora noto come “poesia” e l’infinita iridescenza dei linguaggi che attraversano il (e sono attraversati dal) senso è veramente abissale. e sembra che l’italia sia tra i paesi meno disposti a rendersene conto.

[https://noblogo.org/differx/pian-piano-dovro-penso-un-po-radicalizzare-il-discorso-fatto-nel-post]

13 maggio 2025: la devastazione di Gaza attraverso le immagini di googlemap

ovviamente le immagini sono ferme, in questo post, a cinque mesi fa:

la devastazione a Gaza, a maggio 2025

altre foto qui: https://www.lindipendente.online/2025/05/13/la-devastazione-di-gaza-vista-attraverso-le-immagini-di-google-earth/

oggi, 15 ottobre, la distruzione è enormemente più grave, estesa, e non sembra interrompersi.

complimenti al Premio Liquore di poesia e a bper

e comunque complimenti al Premio Liquore di poesia, che apre la serata della premiazione, l’8 ottobre, con le poesie palestinesi, e però è finanziato da Bper, banca che con SGR Arca Fondi ancora al 31 luglio deteneva “titoli di guerra” israeliani per 195 milioni di euro.

https://www.facebookripresa aerea della devastazione operata da izrahell a Gaza.com/share/v/17511XUPKJ/

https://altreconomia.it/le-banche-e-i-titoli-di-guerra-israeliani-il-caso-dellitaliana-bper/

https://www.assopacepalestina.org/2025/04/03/le-banche-e-i-titoli-di-guerra-israeliani-il-caso-dellitaliana-bper

#premiostregapoesia
#genocidio
#Gaza
#Palestina

una mail da ‘ultima generazione’, sul boicottaggio dei consumi, l’11 ottobre

ricevo da ultima generazione e volentieri condivido:
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Sabato 11 Ottobre in tutta Italia abbiamo segnato il via al boicottaggio dei supermercati. Ci siamo ritrovati per celebrare a Roma, Torino, Milano e Bologna. Tra tavoli imbanditi, musica, chiacchiere e cibo condiviso, abbiamo respirato la possibilità concreta di un altro modo di vivere. Chi ha portato cibo, chi il tempo di ascoltare e chi la voce per tracciare una visione. In queste piazze abbiamo ritrovato la forza del mutuo aiuto, la gioia dello stare insieme e la consapevolezza che ogni gesto può essere politico.

Abbiamo riscoperto che boicottare non significa solo rinunciare. Significa ripensare le relazioni tra di noi ma soprattutto con chi produce, è un atto collettivo di liberazione e costruzione. Con noi infatti c’erano alcune delle realtà che hanno aderito al boicottaggio. Perché non siamo da soli in questo boicottaggio: oltre alle 65.000 persone che boicottano, in questo cammino ci accompagnano realtà che si occupano di agricoltura alternativa, di sovranità alimentare e di economia solidale.

Boicottare il consumo significa rompere l’automatismo che ci lega a un sistema che devasta il pianeta, sfrutta le persone e distrugge il senso di comunità. Ogni euro speso alimenta un modello che mette il profitto prima della vita.
Tutti questi gruppi sono entrati in azione perché non ne possono più. Mentre i grandi supermercati si espandono e fanno profitti record, tanti braccianti continuano a lavorare in condizioni disumane, centinaia di piccole aziende agricole chiudono ogni anno e la gente fatica a riempire il carrello.

Queste alleanze rafforzano la nostra capacità di mettere pressione sul governo affinché si attivi ad aiutare la popolazione invece di privilegiare le lobby delle armi e dell’agroalimentare.

Boicottare non è un gesto individuale: è una scelta collettiva che cresce solo se la si pratica insieme, sostenendosi a vicenda, resistendo allo stesso tempo all’isolamento e alla solitudine.

Riusciremo a farlo crescere, sabato dopo sabato, e diventerà uno strumento di pressione fortissimo: un segnale chiaro a chi governa e alle aziende che vogliamo un cambiamento reale.

Nel frattempo, grazie per aver deciso di farne parte e boicotta anche sabato prossimo.

P.S.: qui l’elenco completo delle associazioni che aderiscono al nostro boicottaggio.