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la rassegna “fonosfera”: programma [1981]

Programma di performance e letture alla GNAM

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Foglio di programma della rassegna “Fonosfera”, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma). Il periodo è, presumibilmente, il settembre 1981.

Collezione Giuseppe Garrera

 

‘buzdokuz’ #13 is out

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The 13th Issue of Buzdokuz Poetry Theory Criticism Magazine is Out Now.
To order print copies, please contact by WhatsApp: +905517258429
To look at the cover (front and back) of Buzdokuz 13 https://twitter.com/buzdokuzdergi/status/1565291045214117889
Address:
Turgut Reis Cad. 36/5 Anıttepe / Ankara / Türkiye

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“the last vispo anthology” (fantagraphics, 2012), edited by nico vassilakis and crag hill: freely downloadable at archive.org

The Last Vispo Anthology (1998-2008) is here (since April, 21st):

and also here:

LAST VISPO

INDEX OF POETS:
Andrew Abbott, Fernando Aguiar, Sonja Ahlers, Charles Alexander, Reed Altemus, mIEKAL aND, Bruce Andrews, Dirk Rowntree, Jim Andrews, Hartmut Andryczuk, Marcia Arrieta, Dmitry Babenko, Petra Backonja, Gary Barwin, Michael Basinski, Guy R Beining, Derek Beaulieu, Marc Bell, Jason McLean, C Merhl Bennett, John M Bennett, Carla Bertola, Julien Blaine, Jaap Blonk, Christian Bök, Daniel f. Bradley, Nancy Burr, John Byrum, J. M. Calleja, Mike Cannell, David Baptiste Chirot, Peter Ciccariello, Jo Cook, Judith Copithorne, Holly Crawford, Maria Damon, Klaus Peter Dencker, Brian Dettmer, Fabio Doctorovich, Bill DiMichele, Johanna Drucker, Amanda Earl, Shayne Ehman, endwar, K. S. Ernst, Eva O Ettel, Greg Evason, Oded Ezer, Jesse Ferguson, Cesar Figueirdo, Luc Fierens, Peter Frank, Tim Gaze, Angela Genusa, Marco Giovenale, Jesse Glass, Robert Grenier, Bob Grumman, Ladislao Pablo Györi, Sharon Harris, Scott Helmes, Crag Hill, Bill Howe, Geof Huth, Serkan Isin, Gareth Jenkins, Michael Jacobson, Miguel Jimenez, Karl Jirgens, Alexander Jorgensen, Chris Joseph, Despina Kannaourou, Andreas Kahre, Satu Kaikkonen, Karl Kempton, Joseph Keppler, Roberto Keppler, Jukka-Pekka Kervinen, Anatol Knotek, Márton Koppány, Richard Kostelanetz, Gyorgy Kostritski, Dirk Krecker, Edward Kulemin, Paul Lambert, Jim Leftwich, The Lions, Joel Lipman, Sveta Litvak, Troy Lloyd, damian lopes, Carlos M Luis, Donato Mancini, Chris Mann, Bill Marsh, Kaz Maslanka, Robert Mittenthal, Gustave Morin, Sheila Murphy, Keiichi Nakamura, Stephen Nelson, Marko Niemi, Rea Nikonova, Juergen O. Olbrich, Christopher Olson, David Ostrem, mARK oWEns, Clemente Padin, Michael Peters, Nick Piombino, Hugo Pontes, Ross Priddle, e. k. rzepka, Marilyn R. Rosenberg, Jenny Sampirisi, Suzan Sari, R Saunders, Michael V. Smith, David Ellingsen, Serge Segay, Spencer Selby, Douglas Spangle, Litsa Spathi, Pete Spence, Matina L. Stamatakis, Carol Stetser, Ficus Strangulensis, W. Mark Sutherland, Thomas Lowe Taylor, Miroljub Todorovic, Andrew Topel, Cecil Touchon, Aysegul Tozeren, e. g. vajda, Nico Vassilakis, John Vieira, Stephen Vincent, Alberto Vitacchio, Cornelis Vleeskens, Derya Vural, Ted Warnell, Irving Weiss, Helen White, Tim Willette, Reid Wood, James Yeary, Karl Young, Mark Young

altri nomi per altre scritture: due interventi recenti, anche su academia

Due interventi recenti (uno relativamente vicino) ho pensato fosse utile inserirli anche in Academia. Non essendo uno studioso ‘incardinato’, anzi tenendomi ben lontano dall’università, posso permettermi di inserire anche dei ‘draft’ incompleti (perfino giocosi, in qualche caso).

Cfr. https://uniroma1.academia.edu/MarcoGiovenale/Drafts (con bonus track su Bordini)

due interventi recenti di Marco Giovenale su Academia.edu

Fin dall’inizio del Novecento, se non da prima, si sono attestati altri nomi, e prima ancora altre forme, ad affiancare o francamente sostituire il vocabolo “poesia”. Dalle “epifanie” joyciane, dalle infinite escursioni verbali e verbovisive di Emilio Villa, fino alle prose in prosa francesi e italiane, il percorso è costellato di ‘entità’ scritte che sembrano scavalcare e beffare le divisioni in generi letterari, e non semplicemente allargare il contenitore poesia, ma uscirne completamente e – si direbbe – definitivamente, lasciando a chi resta (nel contenitore) di baloccarsi con versi, rime e ritmi.

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I due testi sono disponibili anche su archive.org:

https://archive.org/details/nioques-frisbees-e-altre-deviazioni

https://archive.org/details/poesia-non-morta

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milli graffi, “sotto la traccia, frecce”: un frammento

https://www.ilverri.it/index.php/le-collane/collana-rossa/sotto-la-traccia-frecce-detail

https://slowforward.net/2022/03/19/milli-graffi-sotto-la-traccia-frecce-edizioni-del-verri-2022/

 

jim leftwich — eleven books

8 books by Jim Leftwich from Luna Bisonte Prods
1 by Jim Leftwich and Steve Dalachinsky from Luna Bisonte Prods
1 by Jim Leftwich from Locofo Chaps
& 1 by Jim Leftwich from mOnocle-Lash

Luna Bisonte Prods is at Small Press Distribution

Jim Leftwich
Tres tresss trisss trieesss tril trilssss: Transmutations of César Vallejo
January 2018

 Jim Leftwich’s transmutations (not translations) of the poetry of César Vallejo are nothing short of brilliant. They feel more Vallejo in English than any previous translations ever have . Vallejo is certainly, bar none, among the greatest poets of the 20th century. Human, more than immediately human, tortured, both baroque and surreal, and lyrical beyond compare, his poetry defies translation, so difficult does it appear at times. This is especially the case with his early work Trilce (Tres tresss trisss treesss tril trilssss, as Leftwich’s title has it). Claimed by the surrealists as a master in that genre, Vallejo is that and more than that, opaque as Góngora or bittersweetly acerbic as Lorca, the complexity of his language and imagery find few parallels (the poetry of Dino Campana’s Canti orfici leaps to mind). Leftwich has created a Vallejo more Vallejo than Vallejo at times, and certainly makes for far more interesting and challenging a read than, for example, the deliberately strained translations of Clayton Eshelman. Leftwich, a poet renowned in his own way for complexity and baffling linguistic virtuosity, has certainly found an equal, a compatriot, one might say, in Vallejo. These transmutations have all the speed, energy and enigmatic beauty of the originals on which they are based. The foreword by Retorico Unentesi is also something to be savored for its rich and layered interpretations. -Ivan Arguelles

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esce ‘canada’, n. 1, interamente dedicato a gastone monari. introduzione di aldo tagliaferri

Canada 1: Gastone Monari / Ideato e curato da Conceived and edited by Roberto Canella, Achille Filipponi / Introduzione Preface Aldo Tagliaferri / Progetto grafico Graphic design Federico Antonini (superness.info) / Traduzioni Translations Karen Whittle / Postproduzione Postproduction Chiara Talacci / Ringraziamenti Thanks to Lea Melandri Rita Monari / Un sentito ringraziamento va a Lea Melandri, amica fedele e custode di tutto l’archivio del poeta. Senza il suo contributo e la sua incondizionata fiducia, questa pubblicazione non avrebbe mai visto la luce.Heartfelt thanks go to Lea Melandri, faithful friend and custodian of the poet’s entire archive. Without her contribution and unconditional faith, this publication would never have seen the light of day. / Stampato presso Printed by ÀNCORA ARTI GRAFICHE Via B. Crespi, 30 – 20159 MILANO / Prima edizione First edition 300cp / 21×29,7 cm 240 pp / Offset / Sovraccoperta PVC / Settembre 2021 September 2021 / © Canada

https://www.canadaisnotcanada.it/

la “capsula del tempo” di tommaso cascella e sandro scarmiglia: a bomarzo il 16 luglio

CAPSULA DEL TEMPO

Tommaso Cascella – Sandro Scarmiglia

a cura di Serena Achilli

 

OPENING: 

Sabato 16 luglio, dalle ore 17

GIARDINO DEL SACRO BOSCO DI BOMARZO (VT)

È il 1552 quando Vicino Orsini inventa il suo Sacro Bosco “Sol per sfogare il core”, dando inizio alla costruzione di uno dei luoghi più enigmatici del Rinascimento.  Siamo in un periodo in cui era appena stato scoperto il Nuovo Mondo e iniziavano i grandi viaggi, con la conoscenza di nuove culture e di cibi, era l’epoca moderna. In Europa la Chiesa era divisa dalla riforma protestante, e la Controriforma e le guerre di potere confondevano il sacro con il profano. Roma, Venezia, Napoli e Firenze erano i centri di convergenza della cultura, nascono le Accademie e si rafforzano grandi famiglie come i Farnese e i Medici, con i quali gli Orsini incrociano la propria dinastia. In questo contesto di rivoluzione, nel piccolo feudo di Bomarzo, Vicino Orsini crea un giardino surreale, straordinario e disorientante, un labirinto ermeneutico. In epoca contemporanea Salvador Dalì per primo, poi Marcel Duchamp, André Breton, Willem de Kooning , Niki de Saint Phalle e molti altri personaggi dell’arte e della cultura visitano e rimangono affascinati dal mondo di Vicino, che dagli anni ’50 del secolo scorso è divenuto di proprietà e poi recuperato dalla famiglia Bettini. Come una “capsula del tempo” è l’opera di Vicino Orsini, perché improvvisamente ce la ritroviamo così contemporanea e, allo stesso momento, carica del suo tempo. Uno spaesamento che Tommaso Cascella e Sandro Scarmiglia, con le loro sculture, ripropongono attraversando un ponte temporale che si riconnette direttamente a questo luogo, creando nuovo mistero, ma anche confronto e dialogo.
Con cortocircuito temporale, fanno proprio il messaggio cifrato lasciato dall’Orsini. Cascella e Scarmiglia, per le loro forme arcaiche, usano il ferro e il cemento come a datare il nostro tempo tecnologico e precario. In una conversazione a due, anzi a tre considerando Vicino, riprendono il fantastico e l’alchemico del Parco inglobando tutto in un gioco di forma e luce intenso e fluido, in assoluta relazione e armonia con lo spazio.