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piccola ricostruzione tascabile del ritorno all’ordine

L’afasia di Villa, la scomparsa di Costa, Spatola, Manganelli, Sassi, Anceschi, Beltrametti e molti altri, cioè di una se non due generazioni di sperimentatori, negli anni Ottanta e Novanta, è infelicemente andata in parallelo all’attestarsi di un incredibile quanto incrollabile “ritorno all’ordine” (non casuale, anzi evitabile, ma fortemente voluto e progettato da chi di sperimentazione nulla voleva leggere né intendere).
Ritorno all’ordine che ha ossificato una situazione di assertività aproblematica e sfacciata che tutt’ora e da circa quarant’anni – come una DC atemporale – non solo dirige i giochi dei testi che finiscono sugli scaffali delle librerie, nelle riviste, nei festival, nei premi, in radio, eccetera, ma spudoratamente lamenta e piange una “egemonia” (!) che sarebbero invece gli sperimentatori a detenere (!!).


Una ricostruzione della vicenda, basata su dati editoriali e cronologia (sommaria ma non contestabile), è offerta in due post
su slowforward:

Primo post:
https://slowforward.net/2022/02/21/poesia-per-il-pubblico-a-k/

Secondo post:
https://slowforward.net/2022/10/12/italia-sommersa-francia-emersa/

[nella foto qui sotto, un’altra corrente DC, sempre sul fronte dell’assertività]
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17 settembre, presentazione di “fluxus again!” a genova

Sandro Ricaldone

FLUXUS AGAIN!
A History of a Radical Experience
1952-1962-2022
edited by Gianni Emilio Simonetti
Danilo Montanari, 2022

Presentazione del volume
di Patrizio Peterlini
SharEvolution – Genova
Sabato 17 settembre, ore 18

Interviene Gianni Emilio Simonetti
in dialogo con Viana Conti e Linda Kaiser.

Genova, piazza San Matteo 17

intervista sulla rivista ‘cultura commestibile’ [prima parte]

Grazie a Peter Genito e alla rivista ‘Cultura commestibile’ per l’intervista (trascrizione del video che si può vedere al link https://youtu.be/k7mNOICD-Dc?t=346) che è uscita nella sua prima parte sul n. 456 del 16 luglio scorso. Si può leggere sia all’indirizzo https://maschiettoeditore.com/wp-content/uploads/2022/07/Cultura-Commestibile-456.pdf (pag. 9) sia qui: https://slowforward.files.wordpress.com/2022/08/intervista-a-mgiovenale_-cultura-commestibile-456_-16-lug-2022.pdf (pdf) oppure qui: https://slowforward.files.wordpress.com/2022/08/jpg-intervista-cultura-commestibile-456.jpg (jpg).

La seconda parte uscirà successivamente.

post-1968 o post-1974? forse la domanda ha senso

leggere questa intervista ad Elisa Donzelli è a mio avviso importante, per vari motivi, anche come addendum non secondario a un suo precedente intervento, che si può trovare qui: https://t.ly/sTgY.

tuttavia segnalo, allo stesso tempo, un punto di dubbio per me cruciale, non solo in riferimento a un discorso sulla poesia contemporanea.

riguarda l’idea di una possibile uniformità o somiglianza di identità (e di biografie) tra autori  “nati dopo il ’68”.

ecco: sono convinto del fatto che (soprattutto se si stringe il focus sul versante politico e sul rapporto tra vicenda collettiva e imprinting individuale, e tra questi e una qualsiasi attività linguistica orale e scritta intesa alla produzione di senso) l’onda lunga di una generazione ancora politicamente connotata continua, a mio avviso, almeno fino al 1974. (come scrivevo in 6070).

ovvero: sostituirei a “i nati dopo il 1968” l’espressione “i nati dopo il 1974”.

e mi spiego: fino almeno al 1974, in linea di massima, chi nasceva sarebbe stato (volente o nolente) esposto, negli anni della sua maggiore plasticità e sensibilità (proprio neuronale), a situazioni estremamente diverse, radicalmente diverse, rispetto a quelle che avrebbero vissuto i nati negli anni successivi. (non voglio con questo stabilire una barriera netta & adamantina, né deterministica, ma solo identificare un terminus post quem, che so arbitrario come tutte le schematizzazioni, spostato in qua di almeno cinque-sei anni rispetto al ’68).

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chi ha formato il proprio lessico e le proprie strutture mentali di base nell’amnio avvelenato dei pieni Ottanta (diciamo dal 1984, anno scelto non a caso: cfr. https://t.ly/MlXa e https://t.ly/P98e) ha avuto a che fare con un mostro di non poco conto.

diversamente, chi giocoforza, per anagrafe, ha vissuto la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta da preadolescente o adolescente, critico [magari pure clinico-disturbato] e pieno di insofferenze e rifiuti, e quindi politicamente nemico del proprio tempo, magari in sodalizio (eccome!) con compagn* di riflessione e azione politica [magari esplicitatesi, queste azioni, con la Pantera nel 1990], non può in nessun modo essere accostato con troppa facilità a chi, bambino, è stato letteralmente aggredito e sommerso dal contesto del decennio maledetto, e dalle radiazioni delle nascenti tv private in Italia, oltre che dall’aria di “normalità” della corruttela craxiana che le ha fatte prosperare.

[da non dimenticare, poi: il 1990 di Ruberti è anche l’anno della legge Mammì, e della rivelazione dell’esistenza di Gladio. ergo, l’adolescente inquieto di metà anni Ottanta non poteva non essere – parlo da testimone, non voglio per forza fare autobiografia – un adulto infuriato, nel 1990]

senza parlare del clima politico mondiale.
ovvio, credo. inutile nominare i due criminali di spicco, targati ’80: Tatcher, Reagan. chi già era politicamente insofferente, oltre che ormonalmente fibrillante (!), nel tempo dell’ascesa del liberismo scatenato, non poteva in nessun modo accettare la deriva post-1980, fosse pure nella mera forma estetica. chi invece era bambino, difficilmente era in grado di non assorbire le tossine del decennio. anche linguistiche. drogate, sedative.

(per altro fatte proprie e rilanciate dall’editoria di grande distribuzione, che in libreria mandava e promuoveva solo e soltanto gli autori di cui parlavo qui: https://slowforward.net/2022/02/21/poesia-per-il-pubblico-a-k/). (chi compiva 20 anni nel 1990, aveva trovato nell’adolescenza e trovava ancora in libreria testi che, meno di dieci anni dopo, cioè entro il 1999 e prima, la distribuzione generalista, la protervia o pavidità dei direttori di collana e l’editoria dell’ormai maturo riflusso [nonché – perché no? – il primo quinquennio forzitaliota] avrebbero spazzato via dagli scaffali).

in conclusione.
per il bambino del 1980-90 la ribellione sarebbe (forse) arrivata dopo.
bon.
ma, nello stesso decennio, per l’adolescente o giovane adulto veniva vissuta già e ancora (per quanto con difficoltà e diversità rispetto a chi aveva fatto il ’77) dentro quel periodo storico, in conflitto, e con un insieme di esperienze e impressioni (e imprinting, sì) stabilmente presenti ormai, in termini di formazione individuale/collettiva. era insomma una inquietudine fattiva possibile, praticabile e praticata: esisteva. 

così come in letteratura, negli stessi anni, nonostante tutto, esisteva la ricerca (letteraria).

(e non solo perché ne scriveva Antonio Porta: https://slowforward.net/2022/08/20/ricerca-letteraria-spazio-di-ricerca-antonio-porta-1983/).

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nel 1984 nascevano “L’ombra d’Argo” e “l’immaginazione”, per dire.
nel 1989 si stampava Poesia italiana della contraddizione, per dire.
la rivista “Baldus” sarebbe uscita per sette anni: 1990-1996.

ma gli esempi sarebbero dozzine. (tutti regolarmente ignorati da editoria e intellettuali mainstream, e da parecchi critici di scarsa – intenzionalmente scarsa – memoria; scarsi anche in termini di sguardo sul presente, se è per questo).

(e infine, e appunto, fra parentesi: la ricerca esiste anche oggi. ma questo è un discorso che affronteremo poi).

_

 

sulla luna (audio) / marco giovenale. 2016-2019

*

Sulla Luna (testo già comparso su «l’immaginazione» e «Poesia») in formato audio su RaiPlay: https://www.raiplaysound.it/audio/2020/02/3-sulla-Luna-Poeti-sulla-Luna-5a7c1671-39ca-4e04-92d2-d4434c5180cb.html = https://www.raiplayradio.it/audio/2019/06/3-sulla-Luna-Poeti-sulla-Luna-18822373-d7b7-4f1d-932f-960d4cd05f29.html (in séguito all’uscita su «Poesia», nell’ambito del ciclo https://www.raiplaysound.it/playlist/poetisullaluna a cura di M.G.Calandrone)

il testo:
https://slowforward.files.wordpress.com/2021/07/mgiovenale_-sulla-luna_-02-dic-2015-18-lug-2021.pdf

post precedenti:
https://slowforward.net/2021/07/19/sulla-luna-marco-giovenale-2015-2021/  https://slowforward.net/2019/07/24/sulla-luna-_-lettura-radio-tre/
https://slowforward.net/2019/07/29/poeti-e-prosatori-sulla-luna-rai-radio3-e-poesia-n-350-mariangela-guatteri-et-alii/

prigionieri della pietra (serena)

Alcuni (tanti, ma tanti) autori di poesia lineare assertiva che si sono formati su ciò che l’editoria italiana distribuiva e distribuisce soprattutto dai primi anni Novanta in poi, di fatto, sono figli coerentissimi di una rimozione: la rimozione massiccia della ricerca letteraria.

Glielo si dice in tutti i modi e in tutte le salse, per esempio qui. Ma fanno finta di non capire.
Fanno finta di non capire che per mettere il loro amato Sereni D’Elia Fortini Merini Raboni negli scaffali che frequentavano da giovinetti, ossia (ben che vada) dopo il 1995, l’editoria e la distribuzione avevano dovuto — alacremente già da metà anni Ottanta — falciare via parecchie decine di altre voci. Spazzarne via a manciate.

La seconda edizione di Segnalibro, pressoché un'”omnia” di Edoardo Sanguineti, esce nel 1989. Il che vuol dire che a fine anni Novanta non ce n’è più traccia in libreria. E per una nuova edizione bisognerà aspettare il 2010. L’edizione Einaudi 1979 dei Novissimi negli anni Novanta è sparita da un pezzo (e non ricomparirà che nel 2003). L’attività del Gruppo ’93 si chiude ufficialmente nel programmatico 1993, appunto. Tante sono le edizioni coraggiose, di Manni per esempio (o l’attività di riviste come ‘Allegoria’), ma certo imparagonabili all’impegno profuso da Mondadori, Garzanti ed Einaudi per spostare l’asse del leggibile in Italia (del disponibile in libreria) il più lontano possibile dalla scrittura di ricerca.

Quando il giovinetto va allo scaffale e lo trova monocorde, e diventa lui stesso monocorde, chi giovinetto non è glielo dice. Ma lo scaffale è più forte della voce. E i sigilli che i poliziotti del mainstream hanno messo al luogo del delitto della ricerca (delitto di cui, toh, sono responsabili) restano intoccati.

Questo, almeno fino all’arrivo della rete, che di certi interdetti si fa un baffo. Ma ormai tanti tanti poeti l’intossicazione da serenite l’hanno assorbita tutta. E si muovono come tali, parlano e pensano e “poetano” come il mainstream ha insegnato loro a fare.

immagine da Children of the Stones, 1977, cfr. https://youtu.be/iR9GV0rJAig, 20′ 45”

rarità narcisistiche @ vendita compulsiva, studio campo boario, roma, sabato 25, h. 16

Piccole o meno piccole e non scontate rarità o feticci giovenaliani, ritrovati oggi, saranno messi impudicamente in vendita in occasione dell’iniziativa di vendita compulsiva, con banchetti di libri di poesia-poesia e scritture di ricerca, materiali assertivi e non, opere grafiche e riviste, postpoesia, traduzioni e liriche, anche di altri editori & venditori, allo Studio Campo Boario, sabato 25 giugno a partire dalle ore 16 circa. Lo Studio è in viale del Campo Boario 4a (il cancello verde).

Accorrete numerosi.

Saranno inoltre presenti libri delle edizioni del Verri, di IkonaLíber, e molti altri ancora, in parte non esaustiva visibili qui: https://slowforward.net/2022/06/22/alcuni-libri-che-troverete-studio-campo-boario-sabato-25-dalle-ore-16-circa/

Giovenale/differx recherà seco, inoltre, sempre in vendita, fogli asemici di piccole dimensioni, micro-opere, cartoline.

“prosa in prosa”: ulteriore edizione, con la ripresa della prima bandella

PROSA IN PROSA CAPOVOLGE IL MONDO

https://ticedizioni.com/collections/legend/products/prosa-in-prosa
https://ticedizioni.com/collections/legend/products/prosa-in-prosa