Eleonora Fiorani, scomparsa in questi giorni.
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/eleonora-fiorani/
Eleonora Fiorani, scomparsa in questi giorni.
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/eleonora-fiorani/
Giovedì 25 febbraio 2021, alle ore 18:00
incontro online in diretta streaming
sul canale youtube di slowforward
https://tinyurl.com/prosainprosaETalia
PROSA IN PROSA E LE ALTRE COSE
esperienze di scrittura e ricerca, 1999-2021
con
Marilina Ciaco, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri,
Andrea Inglese, Renata Morresi, Andrea Raos
L’incontro si può seguire in parallelo anche su facebook,
sulla pagina di PROSA IN PROSA, https://www.facebook.com/prosainprosa
e di SLOWFORWARD, https://www.facebook.com/slowforwarddifferx
Evento facebook:
https://www.facebook.com/events/2609456072680452
Si parlerà delle terre di mezzo della prosa (Prosa in prosa & altre scritture senza verso), di incontri e progetti collettivi (Ákusma, gammm, EX.IT, Partes extra partes), di editoria di ricerca (Benway Series, SYN di IkonaLíber, Chapbooks TIC, Lacustrine di Arcipelago Itaca, ecc.), di traduzioni in italiano di autori fondamentali della poesia novecentesca (Holocaust di Charles Reznikoff). E altro ancora…
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gammmorg.files.wordpress.com/2007/02/GuyDebord_Urla.pdf
2012. Michele Zaffarano aveva impaginato il testo riportando (in misura cronometricamente ragionevole) anche le alternanze di schermo nero e schermo bianco che sono nel film di Debord.
In questo modo, scaricando il pdf e tenendo premuto il testo di avanzamento (con visualizzazione non a scorrimento, ma pagina per pagina) si ha – in piccolo, in tempo proporzionato ma breve – l’esatta sequenza delle alternanze stesse del film.
In pratica, “si assiste” al film.
Che comunque è visibile qui:
ore 17 | Diretta Streaming* – ‘Panizzi on air’ – https://www.facebook.com/bibliotecapanizzi
Corrado Costa… ci sei?
A trent’anni esatti dalla scomparsa dell’artista e poeta, una riflessione sul lavoro di Corrado Costa, prendendo spunto dalle nuove acquisizioni dell’archivio e presentando i nuovi e ambiziosi progetti editoriali sull’opera omnia di Costa.
Interverranno:
Giordano Gasparini (Direttore della Biblioteca Panizzi), Chiara Panizzi (Responsabile dell’archivio), Chiara Portesine (curatrice dei volumi dell’opera poetica), Fabio Orecchini (Argolibri), Ettore Rocchi, Amedea Donelli, Paul Vangelisti, Giulia Niccolai e Aldo Tagliaferri.
*L’evento sarà trasmesso in diretta anche sul canale Facebook di ARGO
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dalle ore 21 | Da rivedere (almeno) due volte! – Film in visione sul sito di ARGO – Rivista e casa editrice
La redazione di Argolibri, impegnata nella mirabolante impresa della pubblicazione dell’opera omnia, in stretta collaborazione con la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, ha immaginato di realizzare un Film, rigorosamente (un)complete, per ricordare il poeta nel trentennale della sua prematura scomparsa, avvenuta il 9 febbraio del 1991.
Il film sarà trasmesso sul sito di ARGO (https://www.argonline.it) a partire dalle ore 21 e per tutta la serata di martedì.
Con, in ordine di apparizione (oltre il protagonista indiscusso, che apparirà e scomparirà di continuo):
Luciano Anceschi, Alfredo Giuliani, Paul Vangelisti, Amedea Donelli, Giuseppe Caliceti, Ivanna Rossi, Ubaldo Pieroni, William Xerra
Si ringraziano per i materiali e l’imprescindibile collaborazione:
Amedea Donelli, Chiara Panizzi e l’archivio e Biblioteca Panizzi, Orazio Converso, Daniela Rossi, Enzo Campi e Nadia Cavalera.
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L’abitudine che ci fa usare la dizione da manuale, poesia in prosa, può far dimenticare come essa, in realtà, segni un paradosso. Ma – ha spiegato il suo maggiore studioso italiano, Paolo Giovannetti – proprio tale «ambiguità esibita» è il suo «carattere fondante». Posizione ambigua, dunque, e anche scomoda: troppo «asciugata» dal poetico per i lettori di poesia (almeno per chi si riconosce nel poetese, più che nel poetico); troppo autoreferenziale e «lavorata» – troppo «poetica», insomma – per coloro che della prosa ammettono un’unica specializzazione merceologica, quella della narrazione (e diciamo, anzi, direttamente la fiction).
Eppure la prosa come forma del limite è stata una delle poche vie di fuga che abbiano consentito alla nostra scrittura poetica, negli ultimi decenni, di non rinchiudersi nel repertorio di se stessa. Negli anni Settanta autori come Giampiero Neri, Cosimo Ortesta e Cesare Greppi hanno messo a frutto la lezione dei maestri francesi di un secolo prima; mentre è del 1989 un episodio isolato ma significativo come la silloge Viceverso, curata da Michelangelo Coviello. Né sorprende che oggi i trenta-quarantenni di Prosa in prosa guardino di nuovo Oltralpe (e Oltreoceano), mutuando il loro stesso titolo da Jean-Marie Gleize.
Quanto meno subliminalmente, l’espressione poesia in prosa rinvia poi al concetto di traduzione: un «contenuto», in sé poetico, che verrebbe «trasposto» in prosa. Ma se il «contenuto» è già prosastico, qui, che cosa viene in effetti «tradotto»? La prosa in prosa, risponde Antonio Loreto, ha qualcosa del ready-made: senza sovraccaricare la scrittura di effetti speciali (la «prosa d’arte» dalla quale i Sei si guardano bene) è mediante il suo isolamento (in lasse, blocchi, serie variamente ordinate) che se ne muta sottilmente il senso. Basta incorniciare l’oggetto, come ha insegnato appunto Duchamp, per fargli dire qualcosa di diverso – e inatteso. Qui piuttosto lo si «inquadra»: e non stupiranno, allora, i frequenti riferimenti all’universo dei media visivi, dalla fotografia allo schermo del computer.
Così facendo si segnalano, nella prosa del mondo, una serie di mutamenti inavvertiti. Come in un certo gioco enigmistico, ci accorgiamo d’improvviso di dettagli incongrui, particolari inquietanti. E finiamo per capire, insomma, come qualcosa nelle nostre vite sia da tempo mutato: a un livello microscopico, magari, ma con conseguenze non meno che catastrofiche.
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Musei di carta. Storie di musei e archivi, opere e documenti
Progetto in collaborazione fra CID/Arti visive – Centro di informazione e documentazione del Centro Pecci di Prato e CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli
«Prosegue il programma di mostre ideato da Cristiana Perrella dedicato ad approfondire temi, periodi e linguaggi della collezione del Centro Pecci, affidandone la cura a un esperto invitato come guest curator e affiancato dal responsabile delle collezioni e archivi Stefano Pezzato.
Il progetto espositivo proposto rappresenta la prima collaborazione che mette in relazione i centri di ricerca di Rivoli e del Pecci (dopo una precedente collaborazione in occasione della mostra di Mario Merz nel 1990) ed è rivolto a investigarne funzioni pubbliche e metodologie di ricerca, portando l’attenzione del pubblico verso quei patrimoni di opere, documenti e conoscenze che gli archivi museali pubblici e privati conservano, studiano e promuovono e, quindi, analizzando l’articolato rapporto fra l’identità del museo e la dimensione dell’archivio.
Opere e documenti in mostra provengono, oltre che dalle collezioni del Centro Pecci (fra cui una selezione di libri d’artista relativi al progetto Di carta e d’altro, 1994, e di “Poesia Visiva” relativi ai progetti Primo Piano. Parole, azioni, suoni, immagini da una collezione privata, 2006; Parole contro 1963-1968. Il tempo della poesia visiva, 2009 e Controcorrente: riviste, dischi e libri d’artista nelle case editrici della poesia visiva italiana, 2012) e del Castello di Rivoli (fra cui una selezione di libri d’artista), anche da altri musei e archivi privati, partner del progetto e accostati per l’occasione ai due centri di ricerca museali pubblici: Archivio Schema, Collezione Palli, Fondazione Bonotto, Fondazione Morra, Collezione Gianni e Giuseppe Garrera».
L’intervista fatta a MG da Gianluca Garrapa, ieri, 2 gennaio 2021, nel programma Radioquestasera, su PuntoRadioFM, è ascoltabile in podcast qui: https://m.mixcloud.com/QuestaSera/marco-giovenale-consulente-editoriale-editor-estensore-di-materiali-scritti-02012021/
Letture da (e occasioni per) il libro Le carte della casa (Edizioni Volatili, 2020).
Più tre frammenti musicali del 2008.
Versione integrale del documentario Hanno paura di me! Sanno che sono Punk e che vengo da Canaletto su Gianluca Lerici, il Prof. Bad Trip. Documentario di Andrea Castagna e Carmine Cicchetti. Interviste, immagini di repertorio, scritti inediti di Gianluca. Il documentario ripercorre la vita di Gianluca, le sue passioni, il suo modo di essere, la sua musica, la sua arte.