articolo di Luciana Capretti:

in video: Francesco Muzzioli; al tavolo, da sinistra a destra: Fabrizio Bondi, Marco Giovenale, Daniele Poletti; foto di Terry W. Sanders
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articolo di Luciana Capretti:

in video: Francesco Muzzioli; al tavolo, da sinistra a destra: Fabrizio Bondi, Marco Giovenale, Daniele Poletti; foto di Terry W. Sanders
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https://www.facebook.com/ifixcm/videos/1195139974487106
https://www.facebook.com/reel/232487356053633
https://www.facebook.com/reel/267595409251380
https://www.facebook.com/IFIX.Ceccato/posts/pfbid021vN98EU5C2AGLZu7d2kZNEWBH4d8ewxN6kmTQPT6J3Q6YCLZfHRsHehAeE8okbyzl
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This unique book, written while the author and his wife have been moving around the Western USA, is full of references to place names, and flora and fauna of California, which reminds one of Californian writing of the 1960s, when poets, beats, and hippies were hanging out in places like Big Sur, Bolinas, Venice, and San Francisco. That resonance brings a level of lyricism to Leftwich’s work. But his writing is very different from those halcyon days, though there is a similarity in the attention paid to common moments and things, a Zen-like attitude. But here, words are often juxtaposed with little apparent semantic relationship, making for phrases and lines that create multiple possibilities of meaning and resonance. In Part One of this book especially, each of Leftwich’s “stanzas” are separate poems/ worlds/ perceptions/ and each rewards attention. They are not “thought”, but mirrors of attention, blank minds open – not like the Californian 1960s at all, where such things were talked about but not manifested so much. Leftwich manifests that kind of mind, as in a classical Japanese Haiku sequence. It requires a kind of open and shifting attention of the reader, an attention that does not include any kind of searching for facile instructions about how to live. It is, rather, documentation of an acceptance and exploration of the relationship between mind and world.
(John M. Bennett)
this week the role of shoes
images of hats and nostrils
insomuch as the map pages
are unreadable illegible
desemantized & repetitive
https://www.lulu.com/shop/jim-leftwich/public-displays-of-affection/paperback/product-6nyj25.html
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Venerdì 30 giugno, Sabato 1 luglio e Domenica 2 luglio
Fuori Orario cose (mai) viste / Rai 3 presenta in PRIMA VISIONE TV
In tre notti consecutive, circa 15 ore di girato dell’Otello di Carmelo Bene, filmate negli studi Rai di Torino nel 1979. Le nottate NON saranno disponibili su Raiplay nei giorni successivi alla messa in onda.

da https://t.ly/Aalv (L’orecchio mancante)
La storia dell’Otello televisivo di Carmelo Bene è una storia travagliata, fatta di annunci, scomparse e successive apparizioni che si susseguono dal 1979, quando Carmelo Bene gira per la Rai una versione del suo Otello o la deficienza della donna da William Shakespeare. Le riprese avvennero nello Studio 1 di Torino, allestito con strumenti che permettessero la sperimentazione in video, con quattro telecamere separate. Terminate le riprese Bene inizia il montaggio con Marilena Fogliatti, sempre a Torino, nella stessa sede dove Michelangelo Antonioni sta montando Il mistero di Oberwald, contemporanea produzione Rai per sperimentare le potenzialità del video. Tra i due nasce un confronto quotidiano, come racconta la Fogliatti, ma durerà poche settimane perché Carmelo Bene abbandona il montaggio per riprendere l’attività teatrale. Ritornerà sul girato venti anni dopo, quando è già ammalato e richiama Marilena Fogliatti per portare a termine il lavoro. L’Otello sarà l’ultima opera di Carmelo Bene, verrà proiettato per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 18 marzo del 2002, due giorni dopo la sua morte. Le cassette su cui erano state riversate le riprese in due pollici del 1979 vengono prese in carico da Fuori Orario cose (mai) viste, grazie all’amicizia tra enrico ghezzi e Bene. Alcune parti del girato vengono trasmesse nella notte del 5 aprile 2002.
Da allora i nastri sono rimasti in un archivio di Fuori Orario, fino a quando lo scorso anno, durante un trasloco, sono emerse ventotto cassette contenenti tutto il girato utilizzato da Carmelo Bene per montare l’Otello.
[ da https://t.ly/Aalv (L’orecchio mancante) ]
ieri sarebbe stato il sessantaseiesimo compleanno di Riccardo Cavallo, scrittore, critico, studioso, scomparso nel 2016.
Riccardo Cavallo online: https://slowforward.net/2018/01/05/riccardo-cavallo-on-line/
e
http://wee-image.blogspot.it/search/label/riccardo%20cavallo
http://exp–net.blogspot.it/search/label/riccardo%20cavallo
http://ex-ix-tere.blogspot.com/search/label/riccardo%20cavallo
http://pontebianco.blogspot.com/search/label/riccardo%20cavallo
http://eexxiitt.blogspot.it/search/label/riccardo%20cavallo
http://asemicnet.blogspot.it/search/label/riccardo%20cavallo
https://slowforward.net/tag/riccardo-cavallo/
un’intervista su Satisfiction:
https://slowforward.net/2023/04/10/unintervista-a-riccardo-cavallo/
e altri link:
https://slowforward.net/2022/12/24/cut-up-prosa-ecc-riccardo-cavallo-su-compostxt-nel-2010/
https://slowforward.net/2018/06/18/da-soggetti-riccardo-cavallo-1991/
https://slowforward.net/2017/11/15/dertritte-grimm-una-serata-per-riccardo-cavallo/
https://slowforward.net/2020/04/16/leda-and-the-swan-riccardo-cavallo-1984/
https://slowforward.net/2016/11/09/omaggio-a-wsburroughs-riccardo-cavallo-2007/
http://trancriptiones.blogspot.com/2014/01/eexxiitt-gita-cnosso-iii.html
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Riccardo Cavallo (Cuneo, 1957-2016), scrittore, artista, critico d’arte, consulente editoriale e traduttore dal cinese, ha pubblicato prose, versi, testi su arte, letteratura e filosofia per diverse riviste e antologie italiane ed estere. Dal 2007 ha curato i blog recognitiones.blogspot.com, recognitiones-ii.blogspot.com, compostxt.blogspot.com, con successiva creazione di folioline.tumblr.com, microblog dedicato a visual poetry, scrittura asemantica ecc. Redattore di eexxiitt.blogspot.com, è presente in vari siti con installazioni verbo-visive ed asemantiche. Nel 2009 ha avviato una propria attività editoriale on-line: issuu.com/recognitiones.
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
martedì 27 giugno 2023, alle ore 14:00
● LA PAURA
di Federico De Roberto
lettura di Francesco Bonomo
Nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, il fuoco inesorabile di un cecchino nemico uccide, uno a uno, i soldati che tentano di raggiungere un posto di vedetta sguarnito; col numero dei morti cresce il panico dei vivi che lo scrittore rende facendo ricorso alle immagini della più cruda fisiologia, nonché alle diverse tipologie dei fanti e soprattutto alle diverse parlate dialettali. Pubblicato nel 1921, La paura è il più crudo fra i racconti che Federico De Roberto dedicò al primo conflitto mondiale; ed è il frutto più aspro e il più memorabile esito dell’ultima produzione del prolifico autore dei ‘Vicerè’, addirittura fra le prove più eminenti di tutta la sua opera. Un canto del cigno, meglio ancora un ruggito: di rabbia impotente, di sorda protesta. La rappresentazione dei fanti che marciscono nelle trincee è impietosa, aliena da concessioni alla retorica patriottarda o populista. Questo spaccato estremamente veritiero del paese reale non ha certezze da difendere né messaggi da diffondere, e di un solo sentimento è depositario: quello della “paura” più atroce, vale a dire di un immane sgomento di fronte alla guerra, di fronte all’obbligo di uccidere e di farsi uccidere.
https://archive.org/details/paura (56′)
info https://it.wikipedia.org/wiki/La_paura_(De_Roberto)
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https://archive.org/details/poeti-asemici-si-incontrano-fabio-lapiana
pdf su slowforward:
https://slowforward.files.wordpress.com/2023/06/poetiasemicisiincontrano_-fabio-lapiana.pdf
Tutte le tavole sono state realizzate
da Fabio Lapiana nel 2019.
Collage e bianchetto su carta.
Il primo capitolo, stampato in bianco e nero in formato A4,
è stato distribuito in occasione della tavola rotonda
“Sulle scritture asemiche e i loro effetti sulle popolazioni”
(28 febbraio 2019) organizzata
da Marco Giovenale
presso lo Studio Campo Boario a Roma,
e ha avuto una prima pubblicazione on line sul sito gammm.org.
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June Scialpi (1998) vive a Pisa. Si interessa di queer, transfemminismi e shōjo. Ha pubblicato Il Golem. L’interruzione (Fallone Editore 2022) con il quale vince la prima edizione del Premio Flaiano di poesia under 35. Collabora con varie realtà online e presto uscirà per la collana Manufatti poetici dell’editore Zacinto di Milano una sua raccolta di poesie.